Mirkwood, contesa legale per la Tolkien Estate

Mirkwood: A Novel About JRR TolkienCe ne eravamo già occupati a metà gennaio. Abbiamo resistito, ma dopo che ne ha scritto l’inglese Guardian, la notizia è rimbalzata anche in Italia. Così, dobbiamo tornare su un fatto che sicuramente alzerà un polverone e farà pubblicità a un libro che a noi sembra un’operazione di marketing. Ma andiamo per ordine. John Ronald Reuel Tolkien è al centro di una nuova battaglia legale. Questa volta in Texas, negli Stati Uniti, tra i suoi eredi e Steve Hillard, autore del romanzo Mirkwood: A Novel About JRR Tolkien, altrimenti sconosciuto.

Hillard, 62 anni, di Austin (Texas), non immaginava di essere diffidato dalla Tolkien Estate per aver pubblicato un libro che ha per protagonista il famoso scrittore. Al suo primo romanzo, Hillard ha pubblicato a proprie spese il libro che finora ha venduto tramite Amazon appena 900 copie. Ma sicuramente le vendite saliranno di molto. L’autore ha ricevuto una lettera di diffida dalla Tolkien Estate in cui gli veniva intimato di interrompere la pubblicazione del libro, poiché non possiede i diritti di utilizzare a fini commerciali il nome e la figura di J.R.R. Tolkien. La Tolkien Estate contesta anche l’illustrazione di copertina, in cui l’albero è troppo simile al lavoro di Tolkien. Nella lettera è stata chiesta la distruzione di tutte le copie del romanzo e l’immediato stop alle vendite, minacciando un processo e una richiesta di danni multimilionaria. I legali della Estate hanno ricordato ad Hillard che «i loro assistiti non gli hanno mai concesso il permesso di utilizzate il nome e la personalità di Tolkien per il romanzo né per altro».

Lo scrittore americano ha risposto rivolgendosi al tribunale distrettuale del Texas per precludere le richieste della Tolkien Estate in base al Primo Emendamento. Il libro, di 450 pagine, secondo l’autore è sia narrativa che un esercizio di critica letteraria: «Si concentra sul ruolo delle eroine, richiamando il senso colto da Marion Zimmer Bradley nella sua eccellente recensione di Tolkien: The books are, in fact, almost womanless in “Men, Halflings and Hero Worship” (1961)». Hillard ha ammesso di aver usato per la sua storia il virgolettato di una lettera di Tolkien pubblicata, ma ha assicurato che tutto il resto è frutto d’immaginazione letteraria e ha detto che se il professore, scomparso nel 1973, fosse vivo, sarebbe stato sicuramente dalla sua parte. Hillard ha anche replicato sostenendo che il suo romanzo è soltanto uno dei tantissimi lavori letterari che ha per protagonista gente famosa realmente vissuta. E a tal proposito ha fatto riferimento a Joyce Carol Oates che ha scritto di Marilyn Monroe in Blonde; a Michael Cunningham che in The Hours ha fatto riferimento a Virginia Woolf; a Underworld di Don DeLillo, in cui appare Frank Sinatra.

Steve Hillard I legali della Tolkien Estate ribattono che l’immagine della copertina del libro – un albero illuminato dai raggi del sole
con tre figure in primo piano – è «sorprendentemente simile» ad alcuni disegni e alle pubblicazioni di Tolkien. L’articolo del Guardian riporta nel dettaglio molte affermazioni dei legali delle due parti in causa, ma questione della copertina a parte, tutto sembra il frutto del comunicato stampa, come abbiamo scritto già un mese e mezzo fa. Infatti, in maniera molto ambigua si annunciava la scoperta di manoscritti inediti di Tolkien e di un romanzo che ne rivelava il contenuto. Poi leggendo la trama e guardando le immaggini, si scopriva il bluff. Non sappiamo se Hillard avesse previsto la reazione della Tolkien Estate, ma una cosa è sicura: un libro che non vale molto venderà migliaia di copie grazie alla causa negli Stati Uniti.
Per chi è in cerca di suggerimenti di marketing riportiamo la citazione di Hillard al tribunale distrettuale del Texas contro la Tolkien Estate. Per la cronaca, Hillard ha annunciato già il sequel di Mirkwood, si intitolerà: Dream of another’s weaving

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9 Comments to “Mirkwood, contesa legale per la Tolkien Estate”

  1. glamdring ha detto:

    Se ogni libro che parla di un personaggio realmente esistito dovesse passare al vaglio di simili forche caudine non esisterebbe il romanzo storico! Mi sembra che gli eredi cerchino di trarre un po’ troppo dalla loro “gallina dalle uova d’oro”…

  2. Daniela ha detto:

    Come tutti quelli che hanno a che fare con un patrimonio cospicuo.
    Si aspettano che tutti quelli che parlano del Prof e dei suoi scritti o pensieri, gli chiedano il permesso per farlo.
    Per poi sentirselo negare.
    Hanno il potere e i soldi.
    Comunque è certo che tutto questo farà vendere tanti libri, ed è quello che sicuramente cercava Hillard.

  3. Gwindor ha detto:

    La Tolkien Estate è quello che è, e lo sappiamo.
    Certo però che se Hillard non avesse scritto “A novel about J.R.R. Tolkien” sulla copertina se la sarebbe cercata un po’ meno.

    • Manwe ha detto:

      Concordo. Credo che a fare venire la pelle d’oca alla Tolkien Estate sia stato proprio il nome sulla copertina (operazione ovviamente commerciale).
      Chissà se poi il libro lo hanno letto…

  4. BoB ha detto:

    Penso che a Hillard siano tremati i polsi quando ha letto la diffida. Poi però l’idea geniale di fare una controquerela ha innalzato il suo libro agli onori delle cronache di mezzo mondo!
    La Tolkien Estate si commenta da sé. Se perderà questa causa, come è probabile, si vedrà sfilare un bel mucchio di libri con Tolkien in copertina!
    Da noi, “Stella del Mattino” di Wu Ming 4 è l’unico esempio molto riuscito di questo genere. E non è un caso…
    Ciao!
    BoB

  5. Robert ha detto:

    Concordo con Mandos e Gwindor che se la siano un pò cercata e spero che altri non seguano questo esempio…

  6. Annamaria ha detto:

    mah… con o senza la causa in atto non so proprio perché uno dovrebbe comprarsi e leggere un libro che già dalla sinossi appare come una perfetta porcheria…

    • Annamaria ha detto:

      solo per dire che comunque, a mio avviso, anche Stella del mattino è una perfetta porcheria…

      • BoB ha detto:

        Io farei un distinzione, però. Il libro di Hillard, almeno da quel che è scritto, sembra veramente un libretto. “Stella del mattino” io l’ho letto e mi sembra un romanzo completo, con molte riflessioni sia su Lawrence d’Arabia, che su Tolkien, che su Robert Graves…
        Insomma, non mi sembrano paragonabili!
        Inoltre, devo dire che la giustificazione di Hillard secondo cui il libro è anche un testo di critica, sulla scia di Marion Zimmer Bradley, mi sembra veramente ridicola!!!
        🙂

        Ciao!
        BoB

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