Quando l’Arte Visiva legge J.R.R. Tolkien

Iona Roazel Brown, artistaL’arte è contaminazione. Non serve un esperto per verificare come ogni opera d’ingegno umano sia frutto anche di influenze di altre opere, in un gioco continuo di rimandi tra letteratura, pittura, scultura, musica, cinema, fumetto, e molto altro ancora. Questa volta ci occupiamo dell’estremo confine delle influenze delle opere di J.R.R. Tolkien. È un viaggio degno di un’astronave ai confini dell’universo artistico, verso mondi «laddove nessun uomo è mai giunto prima». Ma andiamo per ordine.

Arte visiva a New York

Iona Rozael Brown - artistaIona Rozeal Brown è stata inserita tra le migliori dieci artiste emergenti del 2011, dopo due esposizioni di successo a Cleveland e New York e uno spettacolo teatrale che mirava a vivificare i suoi quadri. Nata nel 1966 a Washington, l’artista vive a New York ed è considerata da molti esperti un astro nascente in quella che viene chiamata la nuova ondata di artisti di colore (insieme a Rashid Johnson, Mickalene Thomas e alla lunga eredità dello scomparso Romare Bearden) nell’arte contemporanea, il ritorno dopo molti anni della componente “Af-Am” (afro-americana) della società Usa. Dal novembre scorso, inoltre, i suoi dipinti hanno raddoppiato le quotazioni e si possono acquistare online in molte gallerie della Grande Mela. Articoli molto lusinghieri su di lei sono apparsi sul New York Times e Washington Post. Ma il successo più grande è giunto proprio durante la quarta edizione di Performa, la biennale sulle performance di arte visiva che si è svolta a New York dal primo a 21 novembre. La Brown vi ha presentato la sua prima performance teatrale “Battle of Yestermore”, che rappresenta tutta la sua complessa mitologia con cui si esaminano le pressioni sociali e gli ostacoli che devono superare le giovani donne di oggi. È l’emanazione diretta dei suoi dipinti, Trittico su Ein presentato alla mostra "All Falls Down" di Cleveland da Iona Rozael Brownesposti al museo d’arte
contemporanea di Cleveland nella mostra All Falls Down (“Tutto crolla”), che le è valsa il premio per le Arti Visive della Fondazione Joyce di Chicago. Durante la performance teatrale, dall’Apple Store era possibile scaricare gratuitamente due App per sapere tutto sui due protagonisti principali, Kaen ed Ein, per partecipare attivamente alla performace e per conversare su Twitter con Iona Brown dopo lo spettacolo.

Una battaglia cosmogonica

L'universo creato dai dipinti di Iona Rozael BrownCon toni dal giocoso e bizzarro fino al crudo e inquietante, l’impatto visivo e concettuale dei suoi quadri restituisce la fusione di cultura afroamericana e storia dell’arte giapponese, hip hop e teatro kabuki, pop art e letteratura fantastica. «Quando avevo 11 anni, mia madre mi portò a vedere il teatro Kabuki al Kennedy Center di Washington. Il teatro giapponese è pieno di colori brillanti, suoni squillanti e trucco bianco ovunque. Sono cose che non mi hanno mai più lasciato», dice Iona Brown. Le sue opere sono, infatti, piene di figure ibride, una commistione di tradizioni e influenze. La musica e la danza di Battle of Yestermore, le hanno permesso di dar vita ai personaggi nei suoi dipinti, diretta emanazione del suo mito cosmogonico. «La maggior parte delle nostre fiabe narrano di principesse che sono prigioniere di mostri, poi arriva il principe azzurro e le salva», spiega l’artista. «Beh, io ho voluto rappresentare un’altra storia. Se il principe non fosse un eroe? E se fosse anche lui un mostro? Si parla di cicli epici e di personaggi impigliati in relazioni violente». Ma per far tutto questo Brown ha avuto bisogno di Tolkien.
Donne, prcipesse, "alberelle" sotto l'influenza di EinLa sua fiaba del XXI secolo narra il “viaggio dell’eroe(ina)” in un elaborato universo di creature fantastiche con lo scopo di creare una storia allegorica radicata nella cultura afro-americana e sintetizzata dall’estetica dell’arte giapponese storica e contemporanea. Le opere sono dipinte con linee forti nello stile delle xilografie Ukiyo-e del periodo Edo realizzate da Tsukioka Yoshitoshi (1839-92). Iona Brown continua la sua indagine sul potere della società dei consumi di minare l’identità individuale. In questa favola epica, lussureggiante e allucinata, le lezioni di dei e dee dell’epoca hip hop sono predicate ai giovani, spesso cadendo nel vuoto. Mondo spirituale e materiale coesistono in un regno caotico del bene contro il male, che è allo stesso tempo contemporaneo e senza tempo.

Gollum e la Pop Art

App su Apple Store dedicata a Ein di Iona Rozael BrownLo scontro tra le due forze è personificato nel duello allegorico tra Kaen ed Ein. Il grande mondo mitologico di Tolkien è stato fondamentale nella creazione dell’universo personale allegorico dell’artista statunitense, per sua stessa ammissione. Popolato da figure come il guerriero Yoshi, che cavalca una Grande Ruota e indossa un mantello decorato con sigle tipiche dell’hip-hop e Ana Mei (una dei tanti “alberelli” o “adolescenti”, che sta cercando di farsi strada attraverso le distrazioni spesso fatali della vita). Introdotto con un trittico in “All Falls Down” nel 2008, Ein (si pronuncia “ine” ed è l’acronimo di “Tutto quello che non sono”) è una presenza spettrale che riceve ordini da invisibili forze oscure ed è in combutta con i demoni tenta alternativamente con lusinghe e prepotenze le giovani Ana Mei femminili fino a farle cadere nel materialismo e nella promiscuità. Vi suona familiare? Ein era in origine una donna, una creatura che si è poi trasformata fino a divenire un demone. La sua ispirazione diretta è proprio il personaggio di Gollum dello Hobbit e del Signore degli Anelli di Tolkien. La trasformazione di Ein è avvenuta a causa del suo desiderio insaziabile di beni materiali. La sua era ed è un’ossessione per la moda e l’aspetto fisico – questa è una mitologia di oggi! E.I.N. come presentata nel 2008 da Iona Rozael BrownEin è più un’idea che un corpo reale e ha il potere di possedere le menti delle donne, costringendole a fantasticare su beni banali. Nonostante tutti i tatuaggi che ha dipinti sul corpo, si possono ancora vedere la sua pelle pallida e malaticcia, le sue corna, gli occhi senza vita e le orrende verruche. Ein può dare ordini, che gli derivano da un oscuro potere, attraverso un piccolo dispositivo che porta permanentemente addosso. Non è un anello, ma la funzione è identica. Nella piéce teatrale, l’eroina ovviamente non è intimidita da Ein e lo dimostra fumando in faccia al mostro. Riassumendo, Gollum e l’Unico Anello in mezzo a pop art e kabuki. Nel nostro viaggio interplanetario siamo lontani milioni di anni luce dall’immaginario di Tolkien. Ma è davvero così?

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Iona Rozeal Brown tiene una conferenza alla Corcoran Gallery of Art di Washington D.C., in cui riflette sul ruolo che la comunità artistica gioca nelle sue opere d’arte – 3 Novembre 2011.

– Sito ufficiale di Iona Rozeal Brown
– La mostra All Falls Down al museo d’arte contemporanea di Cleveland
– La performance “Battle of Yestermore
– Sito di Performa, la biennale sulle performance di arte visiva

 


 


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  1. Hirst e Tolkien nell’arte contemporanea « Tutto sul mondo di J.R.R. Tolkien e dintorni – Tolkien Society of Italy

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