Sviluppi: Barker, Lego e la febbre da copyright

Almeno una volta ogni sei mesi siamo costretti a farlo. Dobbiamo tornare su argomenti già trattati. In gergo si chiama “follow-up”: seguito, ancor meglio “sviluppo di una notizia”. Bene noi ne abbiamo troppe che premono per non occuparcene. Quindi, stavolta un bell’articolo composito, che rende giustizia a tutti i nostri “follow-up”, in attesa del Tolkien Reading Day di sabato 24 e domenica 25 marzo.

Se ne è andato M.A.R. Barker, il “Tolkien dimenticato”

M.A.R. BarkerLo scrittore e linguista statunitense M.A.R. Barker è scomparso venerdì scorso nella sua casa di Minneapolis all’età di 83 anni. Ne avevamo parlato qui a proposito della crezione di “Empire of the Petal Throne”, uno dei primi giochi di ruolo inventati. Nato come Phillip Barker, professore in pensione dell’Università del Minnesota, dove ha insegnato lingua Urdu (lingua del Pakistan) e Storia dell’Asia meridionale, Barker è autore di una decina di romanzi fantasy, cinque dei quali dedicati a Tekumel, il mondo in cui si svolge “Empire of the Petal Throne”. Tekumel è stato paragonato alla Terra-di-mezzo di J.R.R. Tolkien e del “Signore degli Anelli”, non in termini letterari ma per quanto riguarda la profondità dell’ambientazione, i miti e il sostrato linguistico. Nel 2009 il quotidiano tedesco Der Spiegel ha pubblicato un articolo sulla vita di Barker intitolato “Il Tolkien dimenticato”. Baker iniziò la carriera accademica nel 1958 insegnando all’Institute of Islamic Studies della McGill University di Montreal (Canada), Il gioco di ruolo "Tekumel"dove è stato professore fino al 1972. Nel 1960 venne inviato alla Punjab University, dove compì importanti studi sull’urdu. Barker utilizzò le sue esperienze in India e in Asia per creare Tekumel nel 1974. “Empire of the Petal Throne” era un gioco pieno di culture incredibilmente selvagge e totalmente estranee ai giocatori di ruolo medi americani. In esso il sistema e l’ambientazione lavoravano insieme per produrre un mondo che, per la sua forte caratterizzazione, faceva sentire chi ci giocava come se stesse davvero vivendo in Tekumel. Il gioco purtroppo non ebbe molto successo, forse perché tutte queste particolarità rendevano il gioco troppo complesso e alieno. Non erano probabilmente i tempi giusti per un gioco che ancora oggi è validissimo.

La malattia si espande: tocca a un pub di Southampton

Pub "The Hobbit"Ci risiamo ancora una volta! Lo avevamo segnalato più volte, l’ultima volta qui. Si avvicina un nuovo periodo di vacche grasse, con la prossima uscita dei due film di Peter Jackson su Lo Hobbit, e subito sale la bramosia del famigerato copyright. La febbre a 40 stavolta ce l’ha la Middle-earth Enterprises, la divisione della Saul Zaentz Company, che detiene i diritti sul merchandising dei titoli dei due capolavori di Tolkien, dei nomi dei personaggi e dei luoghi, degli oggetti e degli eventi narrati nei romanzi. Secondo il punto di vista della compagnia californiana gli appassionati di Tolkien potrebbero confondere un pub con un gioco da tavola, un pupazzo di Gollum o un Dvd con un videogioco. Per questo ha iniziato a minacciare un’azione legale verso un pub di Southampton, nel Regno Unito, che da vent’anni a questa parte s’è sempre chiamato The Hobbit. Finora, però, non c’erano in ballo i milioni che con ogni probabilità genereranno tutte le attività collaterali ai film di Jackson, e quindi nessuno l’aveva disturbato. La Saul Zaentz ha così intimato ai gestori del pub di cambiare nome e rimuovere tutti i riferimenti all’opera di Tolkien entro la fine di maggio, oppure verranno portati in tribunale. «Non abbiamo le risorse per combattere» ha spiegato al Daily Echo la padrona del locale, Stella Roberts. «Non si tratta soltanto di cambiare il nome: riguarda la promozione, le decorazioni, proprio tutto. Non abbiamo mai pensato di rubare le idee a qualcuno: siamo dei grandi fan di Tolkien, e il nostro è un omaggio». Dovrebbero cambiar nome persino i cocktail serviti all’interno del locale. Il pub The Hobbit ha trovato diversi difensori: il quotidiano ha lanciato una campagna ed è nata anche una pagina su Facebook per difendere il locale. Stephen Fry e Ian McKellenGli attori Stephen Fry (che nel film Lo Hobbit interpreterà il Governatore di Pontelagolungo) e Ian McKellen (Gandalf naturalmente), ha fatto sapere Stella Roberts in un messaggio Twitter, hanno preso le difese del pub inglese, facendo sapere che dopo aver completato le riprese dei film faranno visita al pub. I due si sono offerti, se dovesse servire, anche di pagare i costi della licenza di sfruttamento (circa 76 euro l’anno). Su Twitter, Fry ha
commentato: «Ian e io siamo molto felici che la questione si stia risolvendo. Con il nostro contributo vogliamo soltanto che prevalga il buon senso».

Un mattoncino per domarli…

Lord of the Rings: modellini della LegoLa frase incisa sull’Unico Anello sarà presto sulla bocca di tutti gli appassionati dei mattoncini Lego. Come avevamo già annunciato qui, da giugno 2012 la Lego rilascerà negli Stati Uniti una serie di set ispirati al Signore degli Anelli. Dopo i primi poster promozionali, sono state recentemente diffuse le schede di ben 19 personaggi e 7 scenari ricostruiti con i mattoncini danesi. Poi, in concomitanza con l’uscita al cinema di Lo Hobbit: un viaggio inaspettato, la cui premiere è prevista per il 14 dicembre 2012, arriveranno le serie dedicate alle avventure di Bilbo Baggins, ovviamente con lo stesso titolo. Inoltre, per febbraio 2013 sono attesi altri set aggiuntivi. Sul sito dalla Lego espressamente dedicato, si possono vedere tutti i personaggi nei minimi particolari. Si tratta di 13 personaggi “buoni”: Frodo, Sam, Merry, Pipino, Gandalf, Aragorn, Legolas, Gimli, Boromir, Re Théoden, Èomer, Haldir e un soldato di Rohan. Solo 6 i personaggi “cattivi” (non del tutto riusciti, a dir la verità): Gollum, uno dei Nazgûl, un Orco di Mordor, un Uruk-hai, un “Berserk” Uruk-hai e Lurtz, personaggio, mai apparso nei libri, ma che nei film di Jackson è a capo di una banda di Uruk-hai. I sette set della serie sono:
Poster di Gollum della Lego– “L’arrivo di Galdalf”‚ la scena d’apertura del primo film, in cui lo stregone arriva nella Contea con il suo carretto carico di fuochi d’artificio;
– “Attacco a Colle Vento”‚ in cui Aragorn e gli Hobbit si difendono dall’arrivo degli Spettri;
– “Miniere di Moria”‚ il set che riproduce l’ingresso alle minirie e lo scontro contro il Troll di Caverna;
– “La fornace degli orchi”‚ la scena in cui gli orchi plasmano le proprie armi bianche;
– “L’esercito degli Uruk-Hai”‚ gli orchi di Saruman che marciano su Rohan;
– “La Battaglia del Fosso di Helm”‚ la scena del grande scontro tra l’esercito di Rohan e quello di Saruman;
– “L’attacco di Shelob”‚ in cui il gigantesco aracnide attacca Frodo avvolgendolo in un bozzolo di ragnatela.

GUARDA LA GALLERIA DI IMMAGINI

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1 Comment to “Sviluppi: Barker, Lego e la febbre da copyright”

  1. Lorenzo ha detto:

    La cosa più interessante nelle immagini di presentazione dei personaggi Lego è vedere che tutti i nomi sono marchi registrati, tranne Legolas, Merry e Pippin.

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