In mostra a Oxford i manoscritti di Tolkien

Oxford: Bodleian LibrarySmaug il drago, Aslan il leone, una ragazzina e il suo daimon, Harry e la sua cicatrice sulla fronte, più tutto un mondo in cui gli animali parlano e strane parole hanno il potere di creare e distruggere. Sono questi i protagonisti di Magical Books. From the Middle Ages to Middle-earth, la consueta mostra estiva inaugurata questa settimana dalla Bodleian Library di Oxford. Dedicata ai libri magici, è lo spunto per esporre il lavoro di alcuni dei più importanti esponenti della letteratura fantastica: J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis, Susan Cooper, Alan Garner e Philip Pullman. I cinque autori presenti in mostra hanno tutti studiato all’università di Oxford e sono noti informalmente parte di quella che viene chiamata la Oxford School. Ognuno di loro frequentò le sale della Bodleian per studiare, far ricerche o semplicemente creare i loro mondi di fantasia, ed è questo il legame che la mostra vuole celebrare. Tra i manoscritti esposti spiccano, però, quelli dell’autore del Signore degli Anelli, fra cui una mappa della Terra di Mezzo.

Cinque scrittori per una città

Libri magici in mostra a OxfordLa mostra è stata inaugurata giovedì 23 maggio. «Abbiamo cercato di creare una biblioteca all’interno della biblioteca», racconta Judith Priestman, responsabile dei manoscritti letterari presso la Bodleian e co-curatore dell’esposizione insieme a Sarah Wheale. «La Bodleian ha cinque collezioni eccezionali che riguardano questi cinque autori». «Questa mostra è una favolosa opportunità per chi vuole venire a vedere una vasta gamma di tesori della Bodleian degli ultimi 900 anni», aggiunge Wheale, che è anche responsabile ad interim dei libri rari. «È stato un vero privilegio per noi come curatori di lavorare con persone come Philip Pullman, Alan Garner e Susan Cooper». Mentre Tolkien e Lewis sono molto noti anche in Italia, è necessaria una breve descrizione degli altri. Pullman è famoso soprattutto per Queste oscure materie, trilogia fantasy composta dai libri La bussola d’oro, La lama sottile e Il cannocchiale d’ambra. Garner è un autore noto per i suoi romanzi per ragazzi in cui reinterpreta l’antico folklore britannico: in Italia ne sono stati pubblicati solo tre, La pietra magica di Brisingamen, La luna di Gomrath ed Elidor, ma tra i più importanti è una fiaba del 1967, The Owl Service, che parla di una donna nata dai fiori e creata da un mago. Il risveglio delle tenebre è infine l’opera più nota di Susan Cooper, saga fantasy composta da 5 volumi ambientata in Inghilterra e Galles e ispirata al ciclo di re Artù.

Tolkien sotto i riflettori

Mostra alla Bodleian LibraryLa mostra espone molti dei tesori nascosti della Bodleian, alcuni dei quali mai mostrati al pubblico prima d’ora. Ci sono, oltre a materiale da Oscure materie di Pullman e da The Owl Service di Garner, una mappa delle Cronache di Narnia di Lewis e il manoscritto (il notebook Lefay) di una storia del ciclo che l’autore non continuò. Ma la vera e propria chicca sono i manoscritti di Tolkien. Tuffandosi nelle carte private dell’autore inglese, i curatori hanno voluto presentare al pubblico alcune pagine originali, i suoi dipinti e gli schizzi delle fascette per Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, l’iscrizione dell’Anello, la mappa Terre Selvagge e, in esclusiva, la pagina di apertura del manoscritto del poema incompleto The Fall of Arthur, appena pubblicato dalla casa editrice HarperCollins. La Mappa della Terra di Mezzo fatta da Pauline Baynes domina una parete intera di una sala. Ci sono anche alcuni dei materiali che hanno ispirato i cinque autori, contenenti i miti, le leggende e le pratiche magiche del passato. Si possono così ammirare manoscritti con incantesimi del XII secolo, grimori e bestiari riccamente miniati, i Ripley Scrolls, che illustrano la ricerca della pietra filosofale, insieme alla storica edizione First Folio delle opere di William Shakespeare, lasciata aperta sul Macbeth con le sue tre streghe. E non è finita. In mostra anche una varietà di veri e propri “oggetti magici”, tra cui: una copia del XVII secolo della «Tavola sacra» in marmo che l’astronomo reale della corte elisabettiana e alchimista John Dee utilizzava per conversare con gli angeli; l’«aletiometro» (il lettore simbolico in grado di rispondere a Aletiometro di Philip Pullmandomande poste mentalmente da chi lo usa) originale posseduto da Pullman e da lui inserito in Queste oscure materie come oggetto usato da Lyra Belacqua; uno dei piatti originali della soffitta sopra la stanza di Alison di The Owl Service di Garner. Se questo non vi basta, sappiate che tutto questo materiale storico è ospitato nella Divinity School e nella Duke Humfrey’s Library, le sale in cui sono state girate le scene del film di Harry Potter.
La mostra sarà aperta al pubblico a ingresso gratuito fino al 27 ottobre 2013. Questi gli orari: dalle 9 alle 17 dal lunedi al venerdì, dalle 9 alle 16:30 il sabato e dalle 11 alle 17 la domenica. Per maggiori informazioni scrivere a communications@bodleian.ox.ac.uk o andare sul sito web della Bodleian Library.

– Vai al sito della Bodleian Library
– Vai alla mostra online: Magical Books. From the Middle Ages to Middle-earth
– Vai alla pagina wikipedia di Philip Pullman
– Vai alla pagina wikipedia di Alan Garner
– Vai alla pagina wikipedia di Susan Cooper

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