Addio a Rhona Beare, da lettrice a studiosa

Bristol: Woodland Memorial«Potrei dire che se il racconto tratta di “qualcosa” (oltre che di se stesso), questo qualcosa non è, come tutti sembrano supporre, il “potere”». Così rispondeva J.R.R. Tolkien il 14 ottobre 1958 a una lettera di una lettrice attenta. Quella lettrice, Rhona Beare, allora studentessa di 23 anni all’università di Exeter, era rimasta talmente colpita dal Signore degli Anelli da leggerlo per tre volte di seguito. Finita la terza rilettura, Appendici comprese, la signorina Beare aveva preso carta e penna e
Bristolaveva scritto direttamente all’autore del romanzo, ponendogli tutta una serie di questioni, numerandole anche. È grazie a lei che Tolkien spiegò molte delle storie che fanno da sfondo alle vicende della Compagnia. Non paga, scrisse ancora e ancora, divenendo col tempo la corrispondente più frequente di Tolkien e decisamente versata nella materia leggendaria e linguistica della Terra di Mezzo. Ieri quella ragazza se ne è andata. Si è spenta nella sua casa in Canynge Road, a Bristol, il 20 febbraio 2018 all’età di 82 anni. La sorella Nancy e i nipoti Catharine, Alison e Christopher ne hanno dato notizia, facendo sapere che il servizio funebre si è poi celebrato presso il Memorial Woodlands di Alveston. Anche il Times locale ha pubblicato la notizia.

Un’attenta lettrice e appassionata di storia

Studiosi: Rhona BeareRhona era nata a Bristol in Inghilterra nel 1935, primogenita di William Beare, professore di latino alla locale università, autore de I romani a teatro (The Roman Stage), una storia del teatro latino, dalle origini all’età imperiale che è un classico tradotto anche in italiano (da Laterza) che continua a vendere regolarmente. A sette anni, Rhona iniziò a frequentare la Clifton High School for Girls della sua città, istituto per ragazze che riservava particolare attenzione a musica, arte e teatro, organizzando regolarmente concerti, mostre e rappresentazioni teatrali. In seguito si trasferì a Cambridge, per dedicarsi agli studi classici al Girton College. Nel 1955 si trasferì a Exeter, dove l’università aveva appena raggiunto lo status definitivo e si era organizzata in quattro facoltà. In quella di Arte, Rhona studiò per un dottorato di ricerca e fu allieva di W.F. Jackson Knight (1895-1964), docente di letteratura classica che aveva conquistato una reputazione internazionale con i suoi numerosi libri e articoli su Virgilio, nonché su altri aspetti della letteratura antica. Lasciò prima di conseguire il dottorato, cosa che fece più tardi, nel 1974. Divenuta assistente lettore in studi classici al Westford College dell’università di Londra, la dottoressa Beare si trasferì nei primi mesi del 1966 presso l’università di Newcastle, in Australia. Tenne la cattedra di storia antica (storia latina e greca) dal 1966 al 2001, anno del suo ritiro. Fragment: lombard verso 12, verso 25«La sua carriera a Newcastle è stata caratterizzata da una lunga dedizione alla materia e ai suoi studenti, da una mente indagatrice che si dedica naturalmente alle minuzie – non solo gli studi classici, ma anche di altre materie tra cui Tolkien», sono state le affettuose parole del direttore del dipartimento, Harold Tarrant. Tra i frutti dei suoi studi anche la traduzione di alcuni frammenti ottenuti dall’università di un manoscritto conservato alla Marquette University di Milwakee, la stessa in cui sono conservati i manoscritti di Tolkien. Tornata in Gran Bretagna nel 2000, si era stabilita accanto alla famiglia a Bristol.

Sessant’anni di passione

Studiosi: Rhona BeareNegli anni in cui insegnava in Australia, Rhona non dimenticò mai Tolkien. Del resto, aveva letto per la prima volta Lo Hobbit mentre era a scuola e Il Signore degli Anelli all’università. Aveva scritto a Tolkien e fu abbastanza fortunata da ricevere molte risposte, come dimostrano le lettere n. 211, 230 e 245 dell’epistolario tolkieniano. Non stupisce quindi che scrivesse moltissimi articoli per diverse riviste tolkieniane, da Amon Hen a Quettar, da Parma Eldalamberon a Tyalië Tyelelliéva. Come si intuisce dai titoli, la sua passione si indirizzò sempre più verso le conoscenze linguistiche della Terra di Mezzo, senza tralasciare argomenti legati al clima, al calendario e soprattutto all’origine del Silmarillion. Suoi saggi su Tolkien e Charles Williams sono stati pubblicati su Mythlore. Nel 1985 uscì l’opuscolo J.R.R. Tolkien’s Letters to Rhona Beare ( (pubblicato dalla New England Tolkien Society in un’edizione limitata di 95 copie di 19 pagine), che riproduce un fac-simile delle lettere n.211 e 230 nella loro versione integrale, perché nell’epistolario sono ridotte. Rhona era particolarmente attratta dalle sue storie di viaggi nel tempo, tradusse dall’anglosassone le poesie contenute in Songs for the Philologists, andando a caccia delle musiche su cui si era basato lo scrittore. Atti del convegno su Tolkien 2005Invitata a scrivere un’introduzione al Silmarillion, pubblicò nel 2000 J. R. R.Tolkien’s The Silmarillion. È stata parte attiva della Tolkien Society inglese e partecipando al convegno nel 2005 a Birmingham per il Cinquantesimo anniversario della pubblicazione del Signore degli Anelli. Negli atti del convegno, The Ring Goes Ever On: Proceedings of the Tolkien 2005 Conference, si trova l’intervento tenuto per quell’occasione: “Influence of Climate on Myth: Tolkien’s Theory and Practice”. Nel 2007 la Walking Tree Publishers ha pubblicato il volume The Silmarillion: 30 years on, che contiene l’ultimo contributo di Rhona Beare: una versione completamente riscritta di una sezione dalla sua introduzione ormai fuori stampa al Silmarillion.

Una pioniera degli studi tolkieniani

"The Silmarillion 30 years on"Passando da attenta lettrice quale era a studiosa appassionata, Rhona Beare ha dato un contributo fondamentale agli studi tolkieniani in quella che Shippey ha chiamato «l’età dell’innocenza», cioè i primi trenta anni dalla pubblicazione del Signore degli Anelli. Rhona, insieme a molte altre ispirate corrispondenti femminili di Tolkien, si è guadagnata la nostra immensa gratitudine per aver scritto al Professore facendogli una serie di domande che hanno aiutato a illuminare e migliorare la nostra comprensione del suo lavoro. Anche il lavoro di Beare sul Silmarillion è notevole, se si pensa che il saggio è stato scritto quasi vent’anni fa, in era pre-internet e in un posto sperduto come Australia: in maniera molto scorrevole l’autrice passa in rassegna molti dei poeti che hanno influenzato Tolkien nelle poesie del Silmarillion e passa da Hélinand di Froidmont (in latino Helinandus Frigidimontis), uno scrittore del XIII secolo per arrivare all’irlandese William Butler Yeats, passando soprattutto per John Keats, di cui analizza «Ode to a Nightingale». Ma è leggendo i suoi ultimi scritti che si può apprezzare l’acutezza di giudizio, frutto di riflessioni di una vita. “A Mythology for England”, il saggio contenuto in The Silmarillion: 30 years on è un’introduzione perfetta al volume in quanto affronta la questione del “perché” è stato scritto Il Silmarillion.
Rhona Beare: disegno Elmi degli ElfiL’intuizione di Beare sull’eventuale derivazione di Eärendil apre la strada a nuovi spunti interessanti: «I miti lasciano tracce sul linguaggio», spiega e per Tolkien questo significava cercare indizi in anglosassone. Seguendo l’uso tradizionale per earendel, “Eärendil” è sia nome proprio che sostantivo, indica sia l’eroe che la stella del mattino. La riflessione successiva di Rhone, che segue queste tracce nei poemi anglosassoni come il Christ e nelle Omelie è ben supportata da numerosi esempi, rendendo questo il punto saliente del saggio. A ben vedere, sono sempre le tematiche delle domande delle lettere degli anni Cinquanta, ma con la profondità della studiosa. Una studiosa che da ragazza aveva chiesto a Tolkien: «Perché si descrive il cavallo di Glorfindel con briglia e morso, quando gli Elfi cavalcavano senza morso, briglia e sella?». Lo scrittore le diede ragione: «Cambierò briglie e morso con testiera». E la versione venne adottata nelle ristampe successive del Signore degli Anelli

 

LINK ESTERNI:
– Vai al sito dell’Università di Newcastle (Australia)

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