Cosa vuol dire scrivere fantasy oggi in Italia? Cos’è che attira di questo genere? E come fa un genere così antico e complesso ad avere una diffusione tanto vasta? Ecco le domande a cui cercheranno di rispondere un gruppo di giovani scrittori, blogger, saggisti e traduttori fiorentini. Ma l’incontro aspira anche al dialogo con i lettori e gli appassionati per avventurarsi insieme “oltre i confini delle terre degli Elfi”. Contemporaneamente, i relatori racconteranno la storia culturale, sociale e politica del nostro tempo – perché “ogni genere letterario è uno specchio nel quale l’uomo conosce sé stesso”. L’incontro si chiama Sublime Simposio del Potere e si svolgerà sabato 23 gennaio (a partire dalle 15) alla Cité di Borgo San Frediano a Firenze. A coordinare tutto sarà Vanni Santoni.
Categoria: Notizie
Owen Barfield, Tolkien e la teoria del linguaggio
Il 14 dicembre non è una data molto nota fra gli appassionati tolkieniani. Oltre alla pubblicazione del decimo volume della The History of Middle-earth, Morgoth’s Ring, negli Stati Uniti, v’è ben poco da ricordare in questo giorno. Eppure c’è una persona molto importante per la formazione di J.R.R. Tolkien che è scomparsa il 14 dicembre di diciotto anni fa; si tratta del filosofo, scrittore e poeta Owen Barfield (1898-1997). Membro degli Inklings, tanto da esserne definito il primo e ultimo, il suo ruolo fu fondamentale nella creazione degli universi di Arda e Narnia (Il leone, la strega e l’armadio e Il principe Caspian sono stati dedicati da Lewis ai figli di Barfield). Conosciamo dunque Owen Barfield e sfioriamo, in modo molto superficiale, le sue teorie (per una spiegazione più dettagliata leggete l’articolo di Giovanni Maddalena).
Chi era Owen Barfield?
Nato a Londra il 9 novembre 1898, il più vecchio dei due figli di Arthur Owen Barfield, avvocato londinese, ed Elizabeth Shoults Barfield, fervente femminista e suffragetta, studiò presso la Highgate School e dopo il servizio militare prestato durante la Grande Guerra si iscrisse al Wadham College, uno dei collegi che fanno parte dell’università di Oxford, dove conseguì, nel 1920, la laurea in Lingua e Letteratura Inglese. Non intraprese la carriera accademica, a differenza di Tolkien e C.S. Lewis, tanto che dal 1934 la sua professione divenne quella di avvocato nella capitale britannica (suo padre era proprietario dello studio Barfield&Barfield),
mestiere che svolse sino al 1959, anno in cui andò in pensione ed a partire dal quale si rivolse allo studio delle materie che realmente lo appassionavano. Parallelamente al suddetto lavoro Barfield continuò ad interessarsi di letteratura e filosofia ed alcuni dei suoi libri, fra cui Saving the Appearances: a Study in Idolatry (1957), tradotto in italiano nel 2010 per la casa editrice Marietti, riscossero un discreto successo negli Stati Uniti. Proprio nel Paese della bandiera a stelle e strisce il filosofo del linguaggio svolse numerose conferenze e si dedicò all’insegnamento in diversi atenei dall’inizio degli anni Sessanta. Il suo interesse concerneva in maniera specifica, sin dal periodo di studi accademici, sull’antroposofia derivante dagli insegnamenti di Rudolf Steiner, in particolare il suo campo di ricerca si concentrava sulla comune evoluzione della coscienza e del linguaggio. In Poetic Diction, Barfield sostenne che la percezione e il linguaggio sono interconnessi ed interdipendenti, e che l’una dà origine all’altro.
Inoltre, egli ipotizzò che nel principio il linguaggio non separava l’astratto dal concreto e nemmeno distingueva il letterale dal figurativo o dal metaforico. Nella teoria barfieldiana la conoscenza umana proviene da una realtà percepita da rappresentazioni (immagini mentali e linguistiche), che formano e sono inscindibili dalla coscienza. Una coscienza dunque costruita mediante metodo scientifico, un percorso di creazione della coscienza di approccio epistemologico. Il linguaggio è perciò parte imprescindibile della coscienza, elemento partecipante attivo della percezione della realtà, espressione del senso, della maniera in cui si percepiscono le cose.
Influenza su J.R.R. Tolkien
In molti punti delle sue teorie della concezione del linguaggio, Barfield incontrava il pensiero di Tolkien, al punto tale che quest’ultime ebbero un fortissimo impatto sulla visione della funzione e del potere della lingua(ggio) nell’opera tolkieniana. Dopo aver letto Poetic Diction nel 1928, il Professore oxoniense fece notare a Lewis che il concetto barfieldiano di antica unità semantica aveva modificato il suo modo di vedere il linguaggio. A quel tempo l’embrionica glottopoiesi e mitologia tolkieniana giunsero quindi ad un punto di rottura e cominciarono ad essere concepite come noi le conosciamo, ovvero come ciò che si può osservare soprattutto all’interno de Il Silmarillion. Tolkien concretizzò ciò che Barfield aveva ipotizzato, centralizzando la coscienza umana come generatrice e riflettore del linguaggio. Nell’universo tolkieniano coscienza, linguaggio, mito e leggenda sono interdipendenti e si sostengono a vicenda, nascendo ed esistendo in relazione gli uni agli altri. Di conseguenza si evince che non può esserci mito senza linguaggio che lo possa esprimere, lingua senza esseri umani che possano parlarla, esseri umani senza mito che possa esprimere il loro mondo.
ARTICOLI PRECEDENTI
– Vai all’articolo J.R.R. Tolkien contro T.S. Eliot: ha ragione Owen Barfield?
LINK ESTERNI
– Vai alla pagina di “Salvare le apparenze” sul sito della casa editrice Marietti
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Un Natale senza Tolkien: Bompiani non fa strenne
Il titolo è volutamente provocatorio, ma purtroppo ci apprestiamo a dare un annuncio tutt’altro che lieto. L’arrivo delle festività natalizie era ormai solito portare agli appassionati tolkieniani italiani varie novità da poter riporre sotto l’albero, ma quest’anno questa felice usanza verrà meno: Bompiani, l’editore che detiene i diritti di traduzione, non ha in programma uscite relative il mondo del professore oxoniense per il dicembre 2015 (e neanche per il gennaio 2016!). Eppure di pubblicazioni in attesa di essere importate nel nostro mercato editoriale non v’è certo penuria, in particolare spiccano tre libri: The Story of Kullervo, curata da Verlyn Flieger, The Art of The Lord of the Rings, di Tolkien stesso, ed il sesto volume delle Cronache dal set, dedicato all’ultimo film de Lo Hobbit (La Battaglia delle Cinque Armate).
The Story of Kullervo
The Story of Kullervo è un’opera di J.R.R. Tolkien, non ancora apparsa in lingua italiana, ma già potenzialmente nota ai lettori anglofoni dal 2010, anno in cui apparve nel settimo volume dei «Tolkien Studies», prima di essere ristampata nell’agosto del corrente anno in un formato più fruibile per il grande pubblico dalla HarperCollins. L’opera si ispira ad uno dei personaggi del Kalevala di Elias Lönnrot, il poema nazionale finlandese, e prosegue la pubblicazione degli scritti di Tolkien che ripercorrono le vie di antiche epiche, riproponendo arcaiche leggende in una nuova luce attraverso la rielaborazione personale del professore. Secondo lo studioso Douglas A. Anderson, Tolkien stesso ammise che nel leggere un’opera medievale, il suo istinto non era quello di sottoporla ad uno studio critico, ma di scrivere a sua volta un testo che appartenesse alla stessa tradizione.
Sebbene il Kalevala abbia visto la luce solo nel diciannovesimo secolo, è stato a lungo accomunato a testi medievali come la Canzone dei Nibelunghi o le Edda e pertanto non sorprende che abbia suscitato in Tolkien una reazione simile.
La riscoperta da parte dei lettori di questa differente vena creativa dell’autore inglese si può ritenere abbia avuto inizio con La leggenda di Sigurd e Gudrún nel 2009, per poi proseguire con La Caduta di Artù (2013) e Beowulf (2014), in Italia tutti editi dalla Bompiani. The Story of Kullervo non sarà, a differenza delle pubblicazioni appena menzionate, curata da Christopher Tolkien, ma dalla studiosa Verlyn Flieger, professore emerito di Mitologia e Studi medievali presso l’Università del Maryland.
Scritta durante il periodo degli studi ad Oxford (più precisamente tra gli anni 1912 e 1914), quest’opera è di particolare rilevanza, poiché reca in sé le prime scintille della futura produzione tolkieniana, ed è riconosciuta come fonte originaria della storia di Túrin Turambar contenuta nel Silmarillion. The Story of Kullervo presenta anche i primi esperimenti linguistici che porteranno alla nascita di una delle lingue elfiche, il Quenya.
The Story of Kullervo contiene un’introduzione, il racconto annotato e commentato The Story of Kullervo, la lista dei nomi in esso utilizzati, due saggi di Tolkien sul Kalevala ed un saggio di Verlyn Flieger, precedentemente pubblicato nell’ottavo volume dei «Tolkien Studies» (2011) e riproposto anche all’interno della raccolta di saggi dell’autrice Green Suns and Faërie: Essays on J. R. R. Tolkien (Kent State University Press, 2012).
The Art of The Lord of the Rings di J. R. R. Tolkien
Dopo la pubblicazione di L’arte dello Hobbit di J. R. R. Tolkien, uscito nel novembre del 2012 per la Bompiani, è in attesa di prosecuzione il viaggio alla scoperta di Tolkien come artista dell’immagine, col volume dedicato alle opere del professore inerenti al suo più noto capolavoro: The Art of The Lord of the Rings. Esso conterrà mappe, iscrizioni e schizzi realizzati dal professore oxoniense durante la stesura de Il Signore degli Anelli, per un totale di oltre 180 immagini, di cui la maggioranza inedite. Il volume, come L’arte dello Hobbit, è curato da Wayne G. Hammond e da Christina Scull, i quali hanno aggiunto un commentario alle immagini.
L’arte dello Hobbit e The Art of The Lord of the Rings permettono di comprendere maggiormente l’immaginazione dell’autore, quale visione avesse di ciò che raccontava, e possono inoltre offrire uno spunto per un paragone tra le realizzazioni visive offerte dal cinema (Jacksoniano e non) e quanto scaturito direttamente dalla mente e dalla mano di Tolkien.
The Hobbit: The Battle of the Five Armies Chronicles – The Art of War
The Hobbit: The Battle of the Five Armies Chronicles – The Art of War andrà a completare la serie dedicata all’epopea cinematografica di Peter Jackson ispirata a Lo Hobbit, la quale comprende attualmente cinque titoli: Lo Hobbit. L’arte di Un viaggio inaspettato (Bompiani, 2012), Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato. Cronache dal set II. Personaggi e creature (Bompiani, 2013), Lo Hobbit. La Desolazione di Smaug. Cronache dal set III (Bompiani, 2013), Lo Hobbit. La Desolazione di Smaug. Cronache dal set IV. Armi e costumi. (Bompiani, 2014), Lo Hobbit. La Battaglia dei Cinque Eserciti. Cronache dal set V (Bompiani, 2014).
Firmato da Daniel Falconer della Weta Workshop, come i precedenti titoli, anche questo volume delle Cronache dal set, condurrà il lettore dietro le quinte del film presentando le varie fasi di progettazione e le idee prodotte dagli artisti coinvolti nel progetto, per offrire uno sguardo sempre più approfondito all’opera di Peter Jackson. Come anticipato dal titolo, The Art of War, lo studio si incentrerà in particolar modo sugli scontri che si susseguono nell’ultimo capitolo della trilogia, dall’assalto di Smaug a Città del Lago alla battaglia citata nel titolo stesso del film, delineando le differenze in campo bellico per ogni parte in scena.
ARTICOLI PRECEDENTI
– Vai all’articolo “The Story of Kullervo”: ne parla Verlyn Flieger
– Vai all’articolo “The Story of Kullervo”: ecco la seconda parte
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Come scrivono gli Elfi? Ora c’è il crowdfunding
Da sempre le lingue inventate da Tolkien affascinano moltissimi lettori, e come ben sappiamo, furono proprio queste il germoglio dal quale nacque tutta la mitologia del Professore: «Alla base c’è l’invenzione dei linguaggi. Le ‘storie’ furono create per fornire un mondo ai linguaggi e non il contrario. Per me, viene prima il nome e poi la storia» (Lettera 165). Per tutti gli appassionati di questi linguaggi, di quelli elfici in particolare, è aperto in questi giorni su Kickstarter un crowdfunding da non perdere. La raccolta ha come fine la pubblicazione di un libro intitolato The Elvish Writing Systems of J.R.R. Tolkien, in lingua inglese, scritto dal giovane studioso inglese Matt (Matthews) Coombes. Tale libro si propone di essere una guida scrupolosa e accurata ai sistemi di scrittura degli Elfi tolkieniani,
e comprenderà le Tengwar, le Sarati e il Cirth, e le rispettive applicazioni sia per quanto riguarda il Quenya, sia il Sindarin. Il testo è accessibile anche a lettori non specialisti, ma illustra comunque l’argomento in maniera accurata: Coombes specifica infatti di voler anche spiegare da dove queste lingue derivino e su cosa si basino. Afferma inoltre di aver già domandato alla Tolkien Estate il beneplacito per la pubblicazione e il permesso di usare font e citazioni originali.
Sentieri tolkieniani: fan riuniti a Torre Pellice
Sabato 26 e domenica 27 settembre le colline piemontesi assomiglieranno più del solito alla Contea: avrà infatti luogo l’ottava edizione di Sentieri Tolkieniani. Questa manifestazione è nata infatti nel 2008, insieme all’Associazione omonima che si occupa di organizzarla, per «promuovere e diffondere le opere e il pensiero di J.R.R. Tolkien, e in particolare la sua visione antropologica, la sua spiritualità e i suoi valori radicati nella cultura cristiana e cattolica», come si può leggere nella pagina di presentazione del loro sito. La prima novità di quest’anno è il cambio di location: tutte le precedenti edizioni, infatti, hanno avuto luogo nel parco del castello di Osasco, a pochi minuti da Pinerolo, in provincia di Torino. Quest’anno invece la manifestazione si terrà nella vicina Torre Pellice, a una sessantina di chilometri da Torino, paese di interesse storico per la presenza della comunità valdese, perseguitata dal Cinquecento fino a tutto l’Ottocento dalla Chiesa.
Alla Biennale del Muro dipinto c’è FantastikA
FantastikA, la manifestazione di cui la nostra Associazione è partner fin dalla prima edizione, presta ben due illustratori all’evento più importante del Comune di Dozza, Il Muro Dipinto e a sua volta diventa biennale. Lo scorso 16 maggio Paolo Barbieri, illustratore noto anche per le copertine dei romanzi di Licia Troisi, ci aveva fatto una sorpresa venendo a Dozza per la presentazione di Middle Artbook, il volume di Ivan Cavini e Alessio Vissani. Giovedì 17 settembre, tornerà in veste ufficiale di artista, ospite della biennale dozzese, e inizierà a dipingere uno splendido drago marino sulla parete di una abitazione del borgo antico.
Anche Maria Distefano, che ormai è nota al pubblico della manifestazione fantasy dozzese, torna a Dozza come artista del Muro Dipinto e da lunedì 14 comincierà la sua opera sulla parete della scuola elementare di Toscanella, dal titolo “Non c’è conoscenza senza immaginazione”.
L’illustrazione arriva al muro Dipinto anche con Bicio Fabbri, fumettista poliedrico che dipingerà con fumetti e decori, alcuni accessori di arredo urbano in Piazza Libertà a Toscanella.
Il 26 giugno Tolkien nel centro di Piombino
Venerdì 26 giugno 2015 alle are 18 presso la Sala Soci Coop, in Corso Italia 159 a Piombino si terrà la presentazione del libro «Tolkien e i classici» a cura di Roberto Arduini, Cecilia Barella, Giampaolo Canzonieri, Claudio A. Testi. Ospite della presentazione il giornalista e autore Roberto Arduini. Modera l’incontro Serena Barchi, interverrà l’Assessore alla Cultura Paola Pellegrini. L’iniziativa è organizzata dall’associazione Compagnia della Stella (sede di Piombino). L’iniziativa si fregia del patrocinio del Comune e dell’assessorato alla Cultura.
Il direttore di Tolkien e dintorni ci ha lasciato
Il 10 giugno è improvvisamente scomparso Emmanuele Morandi, socio fondatore dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici, suo Presidente dal 1988, e anche co-direttore della collana di studi “Tolkien e Dintorni”. Di origini modenesi, ma a Verona da una decina d’anni, Morandi era docente di Sociologia generale e stava procedendo con l’appello degli studenti di Filosofia e Scienze della Comunicazione che si erano iscritti all’esame finale del corso, quando ha accusato un malore. L’aneurisma all’aorta lo ha colto poco dopo il ricovero in ospedale di Borgo Trento. Il professor Morandi, 54 anni, lascia la moglie e quattro figli a cui vanno tutti i nostri pensieri. Anche noi lo abbiamo conosciuto e vorremmo cercare di ricordarlo in questa nota, molto difficile perché non vogliamo assolutamente scadere nella vuota retorica.
Il Silmarillion sarà un film! … solo sulla carta
Come realizzare un film sul Silmarillion senza infrangere le regole ferree del copyright? Come lanciare un progetto per realizzare un film senza realizzare un film? L’idea è semplice, ma geniale. E a lanciarla ufficialmente è Corey Olsen. Certo, rimarranno delusi tutti i fan di Peter Jackson, che sperano che, nonostante ciò che afferma, il regista neozelandese si convinca, dopo Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, a realizzare un film anche sul Silmarillion.
Il suo diniego non dipende dal fatto di non voler girare il film,
ma tutto dipende da una questione di diritti della Tolkien Estate sugli scritti del Professore. Il copyright per Il Silmarillion, infatti, non sono mai stati venduti e gli eredi non sembra abbiano alcun interesse a discuterne con nessuno. Anzi, c’è da considerare il veto assoluto che Christopher Tolkien ha impresso su questo libro, aborrendo le trasposizioni cinematografiche del buon Peter. Ma torniamo al progetto di Corey Olsen. E soprattutto, chi è Corey Olsen?
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…La primavera sta arrivando: l’Aist tra Trento e Dozza
Nel settembre scorso, a Dozza, al momento della fondazione dell’AisT avevamo annunciato un cambio di passo. L’evoluzione dell’Associazione che ci ha portato a divenire nazionali soprattutto per la volontà dei molti soci e dei tantissimi lettori e appassionati di J.R.R. Tolkien che ce lo chiedevano, non è stata un semplice cambio di nome. È stato anche un cambiamento di prospettive. Già da tempo l’Associazione si era arricchita del contributo di studiosi, esperti, saggisti, scrittori e docenti universitari. Ma solo un cambiamento di prospettiva ci permette ora di valorizzare al meglio tutti i contributi che ci giungono di mese in mese.
E la crescita va anche dimostrata. Per questo stiamo lavorando a progetti di ampio respiro, su più fronti e a vari livelli, con l’ambizione di mettere radici solide a una pianta già germogliata, ma che deve crescere forte e aprire rami folti al cielo. Per questo stiamo lavorando alacremente a eventi che scavano un solco e che non saranno isolati, ma hanno l’ambizione di iniziare un percorso che durerà negli anni a venire. Per questo, cari lettori, preparatevi al meglio. E il meglio inizia già questa primavera.
Lo Hobbit, prima edizione in dono da G.R.R. Martin
Tutti i lettori che si trovano in Texas e vivono nei pressi della A&M University potrebbero voler segnare la data del 27 febbraio sul loro calendario, in particolare quelli che sono appassionati dello scrittore George R.R. Martin, il noto creatore della saga del Trono di Spade. L’Università texana ha annunciato infatti che quel giorno fermerà le lezioni per una cerimonia a partire dalle 11, che vedrà l’autore presentare una copia della prima edizione dello Hobbit di J.R.R. Tolkien come un dono per l’accademia. Sarà la 5 milionesima acquisizione delle biblioteche dell’ università.
Poesia inedita all’asta a Londra il 13 novembre
È stata scoperta una poesia scritta da J.R.R. Tolkien su una cartolina che sembra essere inedita e andrà all’asta mensile giovedi 13 novembre 2014 a Londra da Bloomsbury Auctions in una vendita insieme ad altri libri e importanti opere su carta. E come capita sempre in questi ultimi anni, gli studiosi si interrogano sull’autenticità della cartolina. Tra le altre opere messe all’asta sono numerose le chicche sullo scrittore inglese.C’è ad esempio la prima stampa di The Devil’s Coach-Horses, pubblicata nel lugli 1925 della rivista specialistica The Review of English Studies (stimata tra i 383 e i 511 euro).
Molte copie firmate dall’autore: una ottava edizione dello Hobbit (1958), Il Signore degli Anelli in tre volumi, di differenti edizioni (1961-62), Le Avventure di Tom Bombadil, Il Silmarillion, Fabbro di Wootton Major, Albero e Foglia, ecc. Due sono invece le lettere firmate da Tolkien in vendita, entrambe inviate a Fay Darrington: una del 16 novembre 1971, l’altra del 16 febbraio 1972.
Due cicli su Tolkien a Ravenna e Verona
La Biblioteca Diocesana di Ravenna-Cervia “San Pier Crisologo” organizza, in collaborazione con l’Associazione Culturale Identità Europea e la Casa Editrice Il Cerchio, una rassegna di quattro incontri sulla figura di J.R.R. Tolkien, uno dei più grandi scrittori e narratori inglesi non solo del xx secolo. Tutti gli incontri si tengono presso la Sala Don Minzoni, palazzo del Seminario Arcivescovile, piazza Duomo 4, a Ravenna. L’ingresso è libero e maggiora informazioni si possono ottenere qui: tel 0544/37481 – 0544/541670; info@bibliotecadiocesana.ravenna.it Il primo dei quattro incontri, dal titolo: Gli incanti della Contea e gli incantesimi dell’Anello. Introduzione a John Ronald Reuel Tolkien, si è tenuto domenica 26 ottobre 2014. Sono intervenuti Cesare Catà, filosofo e scrittore, professore dell’Università di Macerata, e Adolfo Morganti, psicologo, presidente dell’Associazione Identità Europea ed esperto di Tolkien. Tema del primo incontro è stata appunto un’introduzione generale alla figura di Tolkien, come autore e “subcreatore”, quindi alla sua immensa opera letteraria e alle conseguenze che essa ha avuto su intere generazioni di lettori, arrivando fino al successo cinematografico.
Il secondo incontro si svolgerà sabato, 8 novembre 2014, ore 16,30 sarà incentrato su due interventi: uno di Edoardo Rialti, insegnante di Letteratura Comparata in Italia e Canada, saggista, traduttore e scrittore di Amore e stelle… amore e conoscenza nell’opera di Tolkien, concernente un approfondimento della concezione del mondo nell’opera di Tolkien, dal fantastico al concreto; l’altro di Claudio Testi, filosofo tomista, segretario dell’Istituto filosofico di studi tomistici di Modena e socio fondatore della neonata Associazione Italiana Studi Tolkieniani, dal titolo: Santi e Pagani nella Terra di Mezzo, imperniato su un’innovativa lettura teologica dell’immaginario creato da Tolkien, forse la prima tesi originale proposta da uno studioso italiano al dibattito internazionale sull’autore inglese.
Quanti record per l’ArsT a Fantastika!
Sarà perché è finita l’estate, perché le scuole hanno riaperto, perché di lunedì ormai lavorano tutti. Sarà che settembre è il mese tolkieniano per eccellenza, perché l’epilogo dello Hobbit nei cinema si avvicina. Potrebbe essere tutto questo, oppure no. In fondo, anche a settembre dell’anno scorso c’erano tutte queste cose. Fatto sta che un successo così enorme nei contatti il nostro sito web non lo aveva mai fatto. Da quel 3 gennaio 2010 (il compleanno di Tolkien!) in cui inaugurammo il sito dell’Associazione romana studi Tolkieniani dopo anni di blog e di esperimenti, è vero che molte cose sono cambiate, soprattutto l’ArsT è cresciuta ed è tornata a organizzare eventi a Roma. Ma questo settembre qualche novità in più c’è. Innanzitutto, il supporto di altre realtà tolkieniane, come il neonato Tolkien Italian Network, che riunisce associazioni e gruppi di appassionati in tutta Italia, tra cui molti nostri amici, sostenitori e lettori. Ma la più grande novità, ed è su questo che puntiamo l’attenzione, è Fantastika,
l’evento cui collaboriamo e che si svolgerà a Dozza, in provincia di Bologna dal 28 al 27 settembre 2014, con una coda per le mostre artistiche fino al 5 ottobre. Proprio oggi Fantastika è stata presentata in conferenza stampa a Bologna, con interventi di Simonetta Mingazzini, presidente della Fondazione Dozza, Ivan Cavini, consigliere comunale dell’Amministrazione di Dozza, e Roberto Arduini, presidente dell’ArsT. L’Associazione ha la direzione artistica delle mostre.
Nuova Tolkien Society a settembre in Svizzera
Dopo un anno di gestazione nasce una nuova società tolkieniana. Ma dal futuro di tutto rispetto. Il primo fine settimana di settembre nascerà ufficialmente la Società tolkieniana svizzera. Promotore dell’iniziativa è Bernd Greisinger (nella foto sotto con il direttore creativo del museo Ivan Cavini e il fotografo ufficiale Alessio Vissani), che nel primo anniversario dell’apertura del Greisinger museum di Jenins, ha voluto festeggiare l’evento con questo nuovo soggetto che si pone come obiettivo quello di riunire gli smial tolkieniani sparsi per tutta la Svizzera e patrocinare eventi e manifestazioni per gli amanti di J.R.R. Tolkien. Una riunione preliminare si era svolta già l’8 settembre 2013, a conclusione della festa a Jenins.
Rinasce Granburrone per Lombardia e Ticino
Come la fenice che risorge dalle ceneri, rinasce l’associazione culturale Granburrone. E non è la prima volta! Basata per lo più in Lombardia, l’associazione ha in passato partecipato all’organizzazione di molti eventi ispirati a J.R.R. Tolkien, tra cui quelli di Tolkieniana nel 2006 e 2007, per poi chiudere il proprio sito, molto attivo, e «congelare» le proprie attività dal 2010, mentre alcuni dei suoi soci sono confluiti in Eldalie, altra grande associazione attiva in tutta Italia. Ora, ecco che Granburrone inaugura una nuova stagione, aprendo anche la Pagina Facebook.
Oxford, sarà abbattuto l’albero di J.R.R. Tolkien
Certe notizie, anche se tristi, bisogna darle comunque. L’albero amato da Tolkien a Oxford sarà abbattuto perché è malato. Si trova all’interno del giardino botanico, luogo che lo scrittore visitava spesso per passeggiare o fare un picnic. L’amore del professore per gli alberi nacque in tenera età. Da bambino li immaginava protagonisti di racconti e amava le storie in cui gli alberi rivestono un ruolo importante. «Ogni albero ha il suo nemico, pochi hanno un avvocato», scrive nelle lettere.
Dopo Lo Hobbit tre biografie su Tolkien
Con l’uscita del capitolo finale dello Hobbit di Peter Jackson a dicembre prossimo si esaurirà il periodo della Terra di Mezzo al cinema, almeno per il momento. Ma mentre si stano spegnendo i riflettori sull’opera, sembra che l’attenzione di Hollywood si stia spostando sul creatore di quel mondo, J.R.R. Tolkien. La vita dello scrittore inglese sembra essere oggetto di non uno, ma di due o forse addirittura tre film biografici, che sono attualmente in fase di sviluppo con data di uscita prevista per il 2015.
Si apre in Spagna il premio di saggistica Ælfwine
La Sociedad Tolkien Española indice e organizza la nuova edizione del premio Ælfwine per la saggistica con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e lo studio della vita e dell’opera di J.R.R. Tolkien e far conoscere e stimolare l’elaborazione di saggi e studi di qualità inquadrati nell’ambito della non-fiction. Consulta qui la convocazione ufficiale (Scarica da qui il pdf). Qui di seguito si elencano i saggi premiati nelle precedenti edizioni del concorso e si includono i testi per la lettura online o il download in formato epub o pdf. A breve verranno aggiunti anche i saggi al momento non disponibili in tali formati. È importante notare come i saggi elencati sono di proprietà dei rispettivi autori. La Sociedad Tolkien Española se ne riserva il diritto alla pubblicazione, così come specificato nelle regole del concorso. Non è consentita la riproduzione totale o parziale dei saggi tramite diversi mezzi di comunicazione o in siti web esterni alla STE senza il consenso degli autori. Non è altresì consentita la loro distribuzione, copia, o l’elaborazione di versioni o opere derivate.
Lo Hobbit in simboli per amore della figlia
La passione per la lettura è una cosa comune. Moltissimi bambini fin da piccoli sperimentano la propria curiosità, sfogliando le pagine dei libri alla scoperta di un mondo fatto di lettere e immagini che conduce in infiniti viaggi con la fantasia. Leggere è una passione e coltivandola si cresce, si matura, si comprende e conosce meglio il mondo che ci circonda. Ma non tutti i bambini possono farlo. Alcune malattie impediscono la possibilità di leggere. O meglio, di leggere nel modo che conosciamo. Questa che vogliamo raccontare è la storia di un altro modo di leggere. Un storia d’amore. Una storia in chi anche J.R.R. Tolkien ha la sua piccola parte.
La vicenda riguarda la «comunicazione aumentativa e alternativa» (Caa), cioè quella pratica clinica che cerca di compensare
la disabilità temporanea o permanente di persone e bambini con bisogni comunicativi complessi. Utilizza tutte le competenze comunicative della persona, includendo le vocalizzazioni o il linguaggio verbale, i gesti, i segni, la comunicazione con ausili e la tecnologia avanzata. Lo scopo è costruire un sistema flessibile su misura per ogni persona, da promuovere in tutti i momenti e luoghi della vita poiché la comunicazione è per ognuno necessaria e indispensabile in ogni momento della giornata.
«Andata e ritorno»: 4 incontri a Verona sul Fantasy
L’idea è quella di un confronto. La narrativa fantastica attuale con il padre putativo, J.R.R. Tolkien. Quattro autori emergenti e il loro rapporto con un genere e con uno scrittore che, anche inconsapevolmente, è stato ed è il modello indiscusso a cui guardare da oltre 70 anni. È questo lo spirito de Il Fantasy — Andata e ritorno, iniziativa si articola in una serie di incontri nella sala Farinati della Biblioteca Civica di Verona a partire da giovedì 27 marzo 2014, dalle 17 alle 18.45.
Scompare Arthur Rankin: fece Lo Hobbit animato
Arthur Rankin Jr., animatore, produttore e regista newyorkese, è scomparso all’età di 89 anni nella sua casa di Harrington Sound nelle Bermuda. Nato a New York nel 1924, figlio degli attori Arthur Rankin e Marian Mansfield (molto noti tra gli anni venti e trenta), raggiunse la celebrità grazie all’attività di produzione cinematografica operata dalla sua compagnia, fondata con Jules Bass, la Rankin/Bass Productions. Specializzata in animazioni stop-motion l’azienda produttrice di Rankin creò alcuni dei cartoni simbolo degli
Stati Uniti, come Rudolf la Renna dal Naso Rosso (1964) e Frosty il Pupazzo di Neve (1969). Per citare un lungometraggio animato di successo si pensi a L’Ultimo Unicorno, ispirato all’omonimo romanzo di Peter S. Beagle, doppiato da star come Mia Farrow, Alan Arkin, Tammy Grimes, Angela Lansbury, Jeff Bridges e Christopher Lee. A lui sono accreditati oltre mille programmi televisivi. Perché ne parliamo? Perché fu grazie a lui se la casa di produzione creò le animazioni dello Hobbit e del Ritorno del Re, film inediti in Italia. Non tutti gli appassionati di J.R.R Tolkien conoscono questi due lungometraggi animati, così è bene riassumerne la storia.
Scompare Saul Zaentz: portò Tolkien al cinema
Era famigeratamente noto agli appassionati di J.R.R. Tolkien. Era il grande vecchio dietro tutte le versioni cinematografiche delle opere dello scrittore inglese, ma anche di porcate come gli hambuger alla Bilbo e le slot machine di Aragorn. Saul Zaentz, produttore cinematografico, si è spento a San Francisco all’età di 92 anni, per le complicazioni dovute al morbo di Alzheimer, di cui soffriva da tempo. Vincitore per tre premi Oscar (Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo, Amadeus e Il Paziente Inglese) fu un personaggio leggendario e singolare, entrato a pieno diritto nella storia del cinema, a cui i fan della trilogia di Peter Jackson devono sicuramente qualcosa.
Edito da Bompiani «La Caduta di Artù»
Dopo una lunga serie rinvii, esce oggi per Bompiani in italiano La Caduta di Artù, opera inedita e frammentaria di J.R.R. Tolkien, curata dal figlio Christopher. Sul nostro sito ne abbiamo seguito tutta l’evoluzione, parlandone approfonditamente fin dalla primissima segnalazione quando, anche se solo in sordina, nel luglio 2012 era trapelata la notizia. Poi, ne demmo conferma ufficiale qui nel maggio 2012 smentendo tutta una serie di imprecisioni che giravano per il web. Pubblicammo poi un articolo approfondito il 23 maggio 2013, il giorno in cui il volume fu finalmente pubblicato negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Irlanda, Canada e Australia. In quell’occasione, pubblicammo l’introduzione di Christopher Tolkien al libro. Fu la gioia dei lettori, visto che come capita sempre ai nostri saggi, molte centinaia di voi hanno scaricato il nostro regalo. Dell’uscita italiana del volume parlammo pure nell’articolo dedicato alle uscite di questo autunno.
Nei suoi annunci (se ne può leggere uno qui a destra cliccando due volte sull’immagine), Bompiani ha rinviato più volte l’uscita del volume, dopo aver parlato genericamente di fine maggio, poi «a causa di problemi del traduttore» in autunno,
poi annunciando l’uscita al 30 ottobre, e infine riuscendo a rispettare l’ultima data del 20 novembre, giusto in tempo per essere comprato dai nuovi lettori che conosceranno Tolkien vendendo il secondo capitolo dello Hobbit di Peter Jackson al cinema o le tante mamme e zie che entreranno in libreria per comprare a figli e nipoti la consueta strenna natalizia Bompiani.
In fondo all’articolo, trovate le immagini delle dichiarazioni ufficiali della casa edtirice.
Sabato 26 a Birmingham apre la torre di Tolkien
Ci sono molti luoghi, storie ed eventi che si dice abbiano ispirato J.R.R. Tolkien nei suoi racconti sulla Terra di Mezzo. Una che da molti anni intriga gli appassionati è la torre chiamata Perrott’s Folly, nelle Midlands occidentali, in Inghilterra. Questa torre dalla forma inconsueta si trova a Edgbaston, alla periferia di Birmingham, una zona in cui Tolkien visse quando era un ragazzo. È una struttura alta 96 piedi, costruita da John Perrott nel 1758 per ragioni che oggi si sono perdute – forse perché doveva essere semplicemente uno status symbol, sebbene sia più romantico credere che lo abbia voluto costruire per poter vedere sempre la tomba della moglie, che si trovava a 15 miglia di distanza, anche se sua moglie era ancora viva quando il nobile decise di costruire la torre… Gli scettici dicono che il vero motivo fosse quello di controllare la conserte ed eventualmente sventare le sue infedeltà…
