«Potrei dire che se il racconto tratta di “qualcosa” (oltre che di se stesso), questo qualcosa non è, come tutti sembrano supporre, il “potere”». Così rispondeva J.R.R. Tolkien il 14 ottobre 1958 a una lettera di una lettrice attenta. Quella lettrice, Rhona Beare, allora studentessa di 23 anni all’università di Exeter, era rimasta talmente colpita dal Signore degli Anelli da leggerlo per tre volte di seguito. Finita la terza rilettura, Appendici comprese, la signorina Beare aveva preso carta e penna e
aveva scritto direttamente all’autore del romanzo, ponendogli tutta una serie di questioni, numerandole anche. È grazie a lei che Tolkien spiegò molte delle storie che fanno da sfondo alle vicende della Compagnia. Non paga, scrisse ancora e ancora, divenendo col tempo la corrispondente più frequente di Tolkien e decisamente versata nella materia leggendaria e linguistica della Terra di Mezzo. Ieri quella ragazza se ne è andata. Si è spenta nella sua casa in Canynge Road, a Bristol, il 20 febbraio 2018 all’età di 82 anni. La sorella Nancy e i nipoti Catharine, Alison e Christopher ne hanno dato notizia, facendo sapere che il servizio funebre si è poi celebrato presso il Memorial Woodlands di Alveston. Anche il Times locale ha pubblicato la notizia.
