Lo Hobbit, gioco da tavolo

Gioco da tavolo: "Lo Hobbit" di Reiner KniziaA oggi non esiste davvero supporto multimediale che non possa vantare un prodotto di merchandising o una trasposizione ludica di una delle opere di J.R.R. Tolkien. Tra questi, l’ultimo in ordine di tempo è l’ennesima fatica di Reiner Knizia, uscita per Fantasy Flight Games e ora localizzata in italiano da Giochi Uniti. Il gioco da tavolo Lo Hobbit è stato presentato a Lucca Games 2011, e l’Associazione romana studi Tolkieniani ha avuto la possibilità di provarlo in anteprima. È stata l’occasione per vedere quanto di astratto il grande autore tedesco, specializzato in giochi di logica e abilità in cui i dadi non c’entrano quasi mai, ha saputo infondere in uno dei più bei racconti di narrativa del Novecento.

L’innovazione del Signore degli Anelli di Knizia

Reiner Knizia, gamewriter e inventore di giochi da tavoloReiner Knizia è uno degli autori più premiati al mondo: ha pubblicato più di 200 giochi e si è aggiudicato più volte alcuni dei più importanti premi assegnati ai giochi da tavolo nel mondo. Nato il 16 novembre del 1957 a Illertissen, in Baviera, dopo essersi laureato in matematica all’Università di Ulm, ha lavorato in ambito bancario come analista quantitativo. Solo dagli anni ’90 Knizia è divenuto un game designer a tempo pieno. Nel 1991, Knizia pubblicò quattro giochi, tre astratti e il suo primo gioco di rilievo: Res Publica. Da allora l’autore ha vinto premi per molte sue creazioni, tra cui Modern Art (1993), Tigris & Euphrates (1998), Taj Mahal (2000), Amun-Re (2003) e Keltis (2008).
Nel 2001, Knizia ha creato Lord of the Rings, gioco cooperativo confezionato graficamente da John Howe, uscito anche in italiano per la Editrice Giochi come Il Signore degli Anelli. Creare un gioco basato su uno delle opere letterarie e cinematografiche più amate di tutti i tempi fu molto impegnativo. Seguendo lo spirito del libro, Knizia si era imposto l’obiettivo di creare un gioco che fosse cooperativo, nel quale i giocatori potessero competere insieme contro il sistema, vincendo o perdendo come gruppo. Questo tipo di giochi già esisteva, ma di solito era dedicato a giocatori di fascia d’età molto bassa e nessuno di questi era mai stato progettato per giocatori adulti. Sembrava una sfida impossibile, non diversa da quella che affrontarono Frodo e i suoi compagni. Knizia riuscì a creare un gioco che fosse sia impegnativo che affascinante abbastanza da tenere l’attenzione del pubblico Gioco da tavolo: "Il Signore degli Anelli" della casa Editrice Giochiper il quale era proposto, in cui i giocatori interpretano i quattro Hobbit e cercano di portare l’anello a Monte Fato, mentre il sistema di gioco simula Sauron e la corruzione. Cosa più impressionante, il gioco rimane altamente competitivo, che consente l’utilizzo di qualsiasi tattica per vincere. Corredato di due espansioni che rendono il gioco ancor più interessante, questo boardgame dal sistema innovativo, in cui l’ambientazione che è resa benissimo, ha inventato di fatto un nuovo genere: il gioco cooperativo-competitivo.

In tre si è in compagnia: ecco Lo Hobbit

Gioco da tavolo: "Lo Hobbit" e Reiner KniziaDiretto erede di quell’esperienza è ora Lo Hobbit, da non confondere con il gioco pubblicato nel 2001 sempre dalla FFG, Lo Hobbit: La Sconfitta del Malvagio Drago Smaug (edito in Italia da Nexus). Nonostante Knizia sia famoso per la totale mancanza di ambientazione nei suoi giochi, in questo caso l’astrazione tipica è completamente oscurata dalla grandezza dell’ambientazione e dal meccanismo che riesce a rendere in maniera perfetta lo spirito con cui Bilbo e i Nani affrontano l’impresa. Il gioco è, appunto, un cooperativo-competitivo, per cui il punteggio diventa necessario per definire un vincitore, ma il gioco può anche sconfiggere i giocatori. La dotazione del gioco è composta da una mappa divisa in caselle circolari che collegano aree più ampie (le “Avventure”), da plance di gioco per i giocatori (da 3 a 5), da una buona dose di cubetti di legno in tre colori, 5 dadi tematici e due mazzi di carte. Le carte sono divise in un mazzo “Nani” (per la fase d’asta) e uno di carte più grandi per “Eventi” e “Avventure”. Infine, i segnalini di cartoncino (il “Pan di via”), qualche decina di gemme in plastica colorata e due miniature in plastica (Smaug e Bilbo). Le plance rappresentano i Nani: i giocatori impersonano idealmente alcuni dei Nani della compagnia di Thorin Scudodiquercia, che accompagnano e proteggono il buon Bilbo, il loro scassinatore hobbit. Ciascuna
plancia è divisa in quattro colonne, a partire da sinistra riportanti: l’iniziativa, l’astuzia, la forza, e un valore in gemme, che servirà al calcolo finale del punteggio. I dadi hanno tre simboli diversi (scudi, pan di via, asce), e servono a risolvere le avventure. Il gioco è diviso in quattro fasi principali, ciascuna divisa in due parti: eventi ed avventura. Carta dei Nani numero 35Durante la fase “eventi” i giocatori, rappresentati da Bilbo, si spostano lungo il percorso da un’avventura all’altra. Ogni casella fornisce bonus, o in alcuni casi penalità, e un meccanismo di puntate all’asta stabilisce chi riceve cosa. Ciascun giocatore punta una carta nano e generalmente la carta più alta muove per prima. Alcuni eventi permettono di ricevere altri tipi di bonus, per ottenere i quali si usa lo stesso meccanismo ad asta del movimento. Una volta che il gruppo arriva in una casella avventura, si pescano le carte avventura. Se un’avventura viene risolta fornisce un certo numero di gemme, se si fallisce bisogna pescare tra le penalità, che fa perdere abilità o peggio muovere il drago Smaug verso Ponte LagoLungo, avvicinando, così, la fine del gioco. Dopo aver completato le quattro avventure, si calcolano i punti in base alle gemme ricevute da ciascun personaggio, e chi fa più punti vince. La partita finisce prima se Smaug raggiunge Ponte LagoLungo, ma comunque è teoricamente possibile decidere chi ha vinto, anche se si tratta di una sconfitta comune.
Per concludere, si può scaricare da qui il regolamento in inglese del gioco da tavola Lo Hobbit, oppure vedere qui sotto la conferenza tenuta da Reiner Knizia all’Accademia delle Belle Arti di Utrecht (Paesi Bassi) sull’utilità del gioco cooperativo-competitivo nel contesto sociale “Games are mirror of our lifes and times”:

– Il sito personale di Reiner Knizia
– Il sito ufficiale di Fantasy Flight Games
– Il sito ufficiale di Giochi Uniti

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2 Comments to “Lo Hobbit, gioco da tavolo”

  1. Aragorn ha detto:

    Lo hobbit sicuramente è un film da non sottovalutare anche se per molti aspetti andrebbe migliorato.

  2. Elessar ha detto:

    Ho da poco acquistato “Il Signore degli Anelli” di Knizia. Ancora non l’ho provato, ma lo trovo ben fatto!

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