Errori nelle traduzioni italiane

errorLeggendo le opere di Tolkien in originale può capitare di percepire delle differenze dalla traduzione italiana. Altre volte si leggono frasi in italiano che lasciano perplessi perché hanno poco senso. Ciò può spingere a controllare il testo originale. Così si possono scoprire i molti errori presenti nelle edizioni italiane delle opere dello scrittore inglese. «Col procedere delle riletture», ci dice Norbert Spina, estensore e responsabile dell’AIST, «mi segnai gli errori di cui mi accorgevo, confrontandomi con amici e appassionati, per controllare se sapessero di altri errori, o se fossi io in fallo a ritenere una certa scelta traduttiva un errore. Raccolsi le segnalazioni di molti (a rappresentare tutti nomino solo Laurelin e Gwindor, sul newsgroup dedicato a Tolkien) e le resi fruibili in forma di elenchi che tenevo costantemente aggiornati via via che scoprivo o ricevevo segnalazioni di nuovi errori e che erano ospitati sul sito dello smial Proudneck di Roma».

Per fare alcuni esempi:

  • nel Signore degli Anelli i piccoli hobbit mangiavano a più non posso, accumulavano noccioli e ne facevano «sculture raffiguranti teschi di guerrieri». Queste raffigurazioni teschi sono poco adatte per i pacifici Hobbit. E poi usare noccioli per fare sculture è anche una scelta bizzarra;
  • nel Silmarillion, di Hurin è scritto che «cantava mentre l’arma fumava del sangue nero dei giganti della guardia del corpo di Gothmog, […] , e ogniqualvolta menava un colpo Hùrin gridava “il Giorno verrà”». Che polmoni potenti doveva avere Hurn per cantare, gridare e brandire l’ascia;
  • sempre nel Silmarillion, leggendo «E cosi invero e poi accaduto: l’Unico e i Sette e i Nove sono andati distrutti; l’Albero è scomparso» a lungo ci si può interrogare se tale albero fosse un Ent o un Mallorn o cos’altro.

Ma quando si leggono gli originali in inglese si scopre che:

  • i piccoli Hobbit impilavano noccioli come un conquistatore avrebbe impilato teste;
  • di Hurin si canta (it is sung) l’accanita resistenza alla retroguardia di Turgon, e che ogni volta che menava un colpo gridava “il Giorno verrà”;
  • che non era un albero ad essere sparito insieme all’Unico, ai Sette e ai Nove, ma i Tre (Three è stato confuso con Tree).

The-Hobbit-Book-Cover«Ho ampliato ulteriormente e aggiornato quelle pagine – spiega ancora Spina – creando gli elenchi degli errori e delle proposte di modifica che troverete in fondo alla pagina. Tali elenchi non sono una raccolta sistematica, ma una collezione di errori trovati qui e la da diversi appassionati. Per cui ogni nuova segnalazione d’errore è benvenuta e porterà alla messa online di una versione più aggiornata dell’elenco cui si riferisce». Tale raccolta non vuole biasimare o sbeffeggiare i traduttori, le cui scelte sono dettate da molti fattori, anche teorici, come si è cercato di spiegare in questo articolo, ma solo consentire all’appassionato italiano di notare alcuni particolari che la traduzione in italiano a volte non
rivela appieno.
Si segnala infine, che una raccolta degli errori nel Signore degli Anelli è stata fatta anche dal sito Bracergirdle. Ciò detto, ecco gli elenchi degli errori. Nell’ultima pagina di ogni file è presente la versione perché, come spiegato, saranno costantemente aggiornati.

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29 Comments to “Errori nelle traduzioni italiane”

  1. Simone G. ha detto:

    Salve. Vorrei fare una nota riguardo “Yule-tide” nella traduzione Adelphi dello Hobbit (qui la ver 1.03): è stata proposta come traduzione “periodo di capodanno”, contro l’attuale “periodo natalizio”; in realtà, con “Yuletide” si intende quello che per noi è tutto il periodo natalizio, che *comprende* anche capodanno, fino all’Epifania. Tant’è vero che nelle lingue scandinave Jul/Jól è proprio il Natale (è ovviamente una sovrapposizione avvenuta dopo la cristianizzazione, però il periodo è quello).

    • Norbert ha detto:

      Grazie della segnalazione, Simone.

      Però rimango di parere diverso dal tuo
      Visto che lo Hobbit, come il Signore degli Anelli, è ambientato in un periodo ignoto ma precedente la venuta del Cristo, parlare di “Natale” e “periodo natalizio” mi pare errato. Come ho scritto nella nota riguardante l’errore, nel “Signore degli Anelli” i due giorni di yule sono proprio, per gli Hobbit, il capodanno.
      Pertanto, a mio avviso vanno tradotti così.

  2. Andrea ha detto:

    Ho letto tutti i documenti allegati, e lasciatemi dire una cosa: spesso avete ragione, alcuni passaggi sono tradotti in modo errato se non addirittura arbitrario. A volte, tuttavia, non solo mi sono trovato d’accordo con la traduzione da voi criticata, ma ho rilevato vere e proprie minuzie che vengono trattate (da voi) come errori gravissimi. Vorrei invitarvi a non esagerare con le critiche: è assurda e incomprensibile l’omissione di 20 righe in ISDA, così come molte altre cose che giustamente avete segnalato, ma bisogna anche mantenere un minimo di obiettività e non attaccare ogni piccola sfumatura con la quale non vi trovate d’accordo. Anche perché, ripeto, in alcuni esempi da voi riportati, mi trovo molto più d’accordo con la traduzione da voi criticata.

    • redazione ha detto:

      Grazie del commento, Andrea.
      Essendo gli elenchi non il risultato di un lavoro metodico di ricerca di errori ma la collazione di errori (o presunti tali) provenienti da varie fonti, è possibile che, creando gli elenchi, io abbia “calcato un po’ la mano”.
      Se mi segnali quelli che, secondo te, sono gli “errori nelle tabelle degli errori” ri-esaminerò caso per caso e valuterò se eliminare o modificare alcune “voci”.

      Puoi coninuare nei commenti qui oppure, se preferisci, scrivermi direttamente a norbert(punto)spina(chiocciola)jrrtolkien(punto)it

      Ci tengo a sottolineare, come è scritto qui sopra, che “Tale raccolta non vuole biasimare o sbeffeggiare i traduttori, le cui scelte sono dettate da molti fattori, […], ma solo consentire all’appassionato italiano di notare alcuni particolari che la traduzioni in italiano non rivelano appieno.”

      Io non sono un traduttore e non so tradurre, e mi rendo conto della difficoltà di un lavoro che va fatto, oltretutto, in un tempo breve.

      M a reputo che tradurre Tolkien sia particolarmente difficile perché una parola ha, talvolta, molti significati in inglese ma non necessariamente gli stessi in italiano.
      Pertanto, negli elenchi, cerco di proporre traduzioni che, secondo me, perdono meno informazioni di quelle originali. Anch se possono essere meno belle o meno eleganti di quelle “ufficiali”

      Spero di essere riuscito a spiegare come (bene o male) ho cercato di assemblare questi elenchi. Ma ripeto: segnalami quelli che ritieni miei errori e valuterò le tue opinioni, chiedendo aiuto anche ad altri amici che sanno tradurre.
      Grazie moltissimo per il tuo commento.

      • Natalia ha detto:

        Da appassionata di Tolkien e traduttrice, mi trovo assolutamente d’accordo con Andrea. In alcuni casi ci si accanisce su vere e proprie minuzie. Per esempio, ‘being fond of simple jests at all times’: ‘jests’ è stato tradotto con ‘scherzi infantili’, voi suggerite ‘semplici burle’. Tralasciando il fatto che forse quel ‘simple’ ha più il senso di ‘innocuo’, almeno secondo me, la differenza tra la traduzione attuale e quella proposta mi pare assolutamente minima. Nel contesto del prologo entrambe le opzioni comunicano la natura gioviale degli hobbit, con la differenza che la prima lo fa in un italiano leggermente più elegante. Insomma, non confondiamo una traduzione non letterale con una traduzione errata. Persino Tolkien, tradotto letteralmente, non sarebbe molto piacevole da leggere.
        Senza nulla togliere a un progetto davvero interessante (non avrei cliccato sul link altrimenti), credo che sarebbe più utile concentrarsi sugli errori veri, su se e come abbiano alterato la natura degli eventi e dei personaggi della storia e la percezione che ne ha il lettore italiano.

  3. Silmarien ha detto:

    Qualche mese fa, mentre scrivevo un racconto su Doctor Who che vedeva come protagonista Tolkien, mi sono riletta la descrizione di Tom Bombadil (visto che l’ho associato alla figura del Dottore) e mi sono accorta di alcuni errori.

    Cap “La vecchia foresta”

    “At anyt rate he was too large and heavy for a Hobbit, if not quite tall enough for one of the Big People, though he made noise enough for one, stumping along with great YELLOW boots on his thick legs, and charging through grass and rushes like a cow going down to drink.”

    “Era troppo grande e pesante per essere un Hobbit, anche se forse non alto quanto uno della Gente Alta; ma era tanto rumoroso, camminava goffo con i suoi stivaloni infilati alle grosse gambe, e attraversava a passo di carica erbe e cespugli come una mucca che s’affretta all’abbeveratoio, che pareva proprio uno della Gente Alta.”

    Da una parte tolgono e dall’altra mettono… mah…

    Ma ancora, immediatamente dopo:

    “HE HAD A BLU COAT and a long brown beard; his eyes were blue and bright, and his face was red as a ripe APPLE, but creased into a hundred wrinkles of laughter. In his hands he carried on a large leaf as on a tray a small pile of white water-lilies.”

    “Aveva una lunga barba castana, e gli occhi azzurri e luminosi brillavano in un viso rosso come un pomodoro maturo, ma increspato da centinaia di rughe ridenti. Su una grande foglia, che teneva in mano come fosse un vassorio, eran disposti a mucchio candidi gigli.”

    No comment…

    L’edizione è quella illustrata da Alan Lee della Bompiani, III ed. Marzo 2004.
    L’ultima edizione, uscita dopo i film de “Lo Hobbit” l’ho prestata e non so francamente se l’abbiano corretta. Questa illustrata è quella più recente che avevo in italiano alla portata di mano in sto periodo, se quindi è stato corretto scusate per l’inutile segnalazione.

  4. Norbert ha detto:

    Grazie della segnalazione, Silmarien.
    L’errore è presente anche nella mia “edizione di riferimento”, per cui li ho inseriti nell’elenco

    • Natalia ha detto:

      Vorrei puntualizzare che nel primo passaggio citato da Silmarien la traduzione pubblicata non aggiunge nulla, semplicemente sposta.

      ‘At any rate he was too large and heavy for a Hobbit, if not quite tall enough for one of the Big People, though he made noise enough for one, stumping along with great YELLOW boots on his thick legs, and charging through grass and rushes like a cow going down to drink.’

      In ‘He made noise enough for one’ ‘one’ è riferito a ‘Big People’, quindi uno della gente alta. Insomma il senso è che pur non essendo abbastanza alto da essere uno della Gente Alta, faceva tanto rumore, attraversando erba e cespugli, da sembrarlo (uno della Gente Alta). Nella traduzione pubblicata il termine di paragone (uno della Gente Alta) viene semplicemente posto alla fine della frase. Scelta che in realtà ritengo efficace.
      A mio avviso se c’è un ‘errore’ in questo passaggio è l’omissione del colore degli stivali.

  5. pma7 ha detto:

    Ho letto il file relativo alle correzioni degli errori nella traduzione del SdA, ma devo dire di non essere d’accordo su molte di esse. Per alcune (soprattutto per quelle che conservano i nomi propri nella loro forma originale) sono pienamente d’accordo. Per altre ancora ho notato degli errori nella correzione (es. “Bilbo was meant to find the Ring, and not by its maker” è stato corretto con “Bilbo era destinato a trovare l’Anello, e non dal suo creatore” quando in realtà la frase suona errata in italiano). Molte altre inoltre risultano corrette, ma inutili e abbastanza goffe come traduzioni, oppure peggio ancora risultano essere calchi dall’inglese, senza considerare la forma d’arrivo. La traduzione è un’attività flessibile, e deve necessariamente esserlo, in quanto il primo obiettivo è rispettare l’opera originale in ogni sfumatura, ma tale sfumatura deve essere riportata rispettando con altrettanta attenzione la lingua d’arrivo. Non si può proporre alla stampa e ai lettori italiani un lavoro che sia fedele all’inglese, ma poi risulti essere illeggibile, perdendo tutta l’eleganza dell’originale. E’ inutile, a mio parere, proporre “siamo spesso insieme a te” per correggere “la nostra e` la confidenza di una vita”. Oppure “per un poco” al posto di “per qualche minuto”. E’ evidente che siano libertà prese da parte del traduttore, ma pur sempre libertà indispensabili nel momento della traduzione, in quando la prima correzione suonerebbe decisamente sgraziata in italiano. Questo è un esempio, ma sono molti i casi che si rispecchiano in questo discorso. Naturalmente questo solo è il mio modesto parere, con tutto il rispetto per il lavoro svolto da voi e dai lettori che hanno segnalato queste traduzioni:)

    • redazione ha detto:

      Grazie di aver espresso il tuo parere, pma7.

      Ma, come speravo di aver spiegato nella prefazione di ogni file degli errori, questi file servono solo al lettore che abbia letto solo il testo in italiano, per farsi una (altra) idea di cosa ha scritto Tolkien. Le mie proposte di traduzione non vogliono essere più eleganti della traduzione “ufficiale” ma cercar di dare le stesse informazioni del testo inglese

      Come ho scritto in un altro commento: «Ma reputo che tradurre Tolkien sia particolarmente difficile perché una parola ha, talvolta, molti significati in inglese ma non necessariamente gli stessi in italiano. Pertanto, negli elenchi, cerco di proporre traduzioni che, secondo me, perdono meno informazioni di quelle originali. Anche se possono essere meno belle o meno eleganti di quelle “ufficiali”».

      Ovviamente sarebbe necessario, a circa 40 anni dalla prima traduzione, fare una seconda traduzione. ma temo che Bompiani non sia interessata

      Per quanto riguarda, per esempio, la traduzione della frase su Bilbo che citi, io ho cercato (come sempre) di mantenere il più possibile la traduzione italiana. Che però aveva perso una informazione molto importante. Gandalf dice che Bilbo era destinato, ma non dal creatore dell’Anello, a trovare l’Unico. Accenna, a mio parere, a un fato/Provvidenza/altro che nella traduzione “ufficiale” si perde. Non è stato l’Anello a “scegliere” Bilbo, ma qualcun altro glielo ha fatto si che lui lo trovasse

      • Mario ha detto:

        Il problema nasce dalla definizione di errore.
        Il titolo di questo articolo è “errori nelle traduzioni italiane”.
        I tre esempi proposti all’inizio sono certo degli errori, perché sono evidentemente delle letture errate dell’originale.
        Fin lì non ci piove.

        Quando invece si propone, nei link presenti in calce (anch’essi variamente intitolati come “errori qua” ed “errori là”) la traduzione di una virgola con una virgola anziché come, che orrore, il punto usato nella versione attuale, si fa un’operazione indegna, perché si dimostra di non conoscere per niente non solo la traduzione come attività pratica e teorica, ma anche la linguistica contrastiva e la stilistica.

        La mia proposta è quella di snellire le liste di presunti errori, magari con la consulenza di qualcuno che il traduttore lo fa di professione. Si otterrà una critica ragionata, una guida per identificare le deviazioni dall’originale (che certamente esistono) e soprattutto degli ottimi spunti di riflessione sulle tematiche focali dell’opera di Tolkien.

        Mantenere inalterate le liste, che attualmente accolgono esempi che fanno sorridere chiunque padroneggi la lingua italiana e abbia una comprensione anche minima di quali processi sono coinvolti nell’attività traduttiva, significa annegare argomenti interessanti e rimarchevoli in un mare di sterili scempiaggini.

        • Norbert ha detto:

          Grazie della segnalazione Mario
          ma come ho già scritto in un altro commento un poco più su

          “Essendo gli elenchi non il risultato di un lavoro metodico di ricerca di errori ma la collazione di errori (o presunti tali) provenienti da varie fonti, è possibile che, creando gli elenchi, io abbia “calcato un po’ la mano”.
          Se mi segnali quelli che, secondo te, sono gli “errori nelle tabelle degli errori” ri-esaminerò caso per caso e valuterò se eliminare o modificare alcune “voci”.”

          Se vuoi mandare un elenco di segnalazioni, mandacelo a info@jrrtolkien.it e lo esamineremo.

      • Mario ha detto:

        Testo originale: For a while he sat with unseeing eyes as if walking in distant memory or listening
        to sounds in the Night far away
        Traduzione attuale: Egli rimase per qualche minuto seduto con lo sguardo perso nel vuoto
        Traduzione proposta: Egli rimase per un poco seduto con lo sguardo perso nel vuoto

        E dai, ragazzi, state scherzando?

        • Norbert ha detto:

          Grazie della segnalazione, Mario
          Ma l’unico errore che vedo è la non corrispondenza del testo inglese con le due traduioni italiane, che ne traducono solo metà.

          Come ho scritto in un altro commento:
          “come speravo di aver spiegato nella prefazione di ogni file degli errori, questi file servono solo al lettore che abbia letto solo il testo in italiano, per farsi una (altra) idea di cosa ha scritto Tolkien. Le mie proposte di traduzione non vogliono essere più eleganti della traduzione “ufficiale” ma cercar di dare le stesse informazioni del testo inglese”

          • Mario ha detto:

            Ripeto: ciò che contesto è la testardaggine che si dimostra nel parlare di “errori”. Chi li definisce “errori” (anziché scarti, deviazioni, problematiche) è qualcuno che non possiede le preconoscenze necessarie per criticare, figuriamoci per correggere o migliorare.

            E’ come se dicessi: “quell’orologio è fermo” e mi sentissi rispondere “sono le sette e mezza”.
            E’ come quando un giornalista sceglie un titolo razzista per un articolo e poi si giustifica dicendo che “nell’articolo lo spiego bene, che non si sa di che nazionalità è l’assassino”.
            Ma non c’è peggior sordo…

            Saluti e buon proseguimento

  6. Viola ha detto:

    Per quanto riguarda l’errore che avete segnalato in tutte e tre le edizioni de “Lo Hobbit”, sulla posizione della runa M (Est) nella cartina delle terre selvagge, che indicherebbe erroneamente il Nord, volevo sapere se è davvero considerabile un errore, in quanto lo stesso autore scrive: “On the Map the compass points are marked in runes, with East at the top, as usual in dwarf-maps[…]”

    • redazione ha detto:

      Grazie della segnalazione, Viola. Il problema dovrebbe essere non sulla mappa “portata da Gandalf” ma sulla mappa delle Terre Selvagge: che nell’originale inglese ha il Nord in alto. Dobbiamo controllare con più attenzione le versioni italiane e rendere più chiara la entry oppure eliminarla, a seconda che l’errore ci sia o meno

  7. Alessandro ha detto:

    Mi permetto di segnalare anche qui il mio intervento nel gruppo “Studi Tolkieniani” riguardo al grado di parentela di Bilbo e Frodo.

    https://www.facebook.com/groups/tolkien.roma/permalink/10156181849319888/

  8. doctor nerd ha detto:

    Salve a tutti. Ho letto il vostro documento allegato l’Elenco di possibili modifiche nel Signore degli Anelli, e lasciatemi dire una cosa: Vorrei fare una nota riguardo “per i Raminghi del nord” nella traduzione Bompiani de Il Signore degli Anelli (qui la ver 1.03): è stata proposta come traduzione “Cacciatori”. Mi sembra desiderabile che la cosa sia rispecchiata dalla traduzione.
    Io propongo 7 modi per tradurre Rangers of the North nel modo migliore:
    1) Corpo delle guardie del Nord o Guardie del Nord
    2) Guardiani del Nord
    3) Esploratori del Nord
    4) Ricognitori del Nord
    5) Sentinelle del Nord
    6) Pattuglia del Nord
    7) Ronda del Nord

    • Norbert ha detto:

      Grazie di aver condiviso le tue proposte.
      Mi sembra di capire che tu suggeriresti una traduzione specifica per i “ranger” del Nord e un’altra per quelli dell’Ithilien (a cui nessuna delle precedenti si adatta, essendo sostanzialmente incursori)

      Riguardo le tue proposte ti faccio notare, però, che i “ranger” si muovono (to range). per cui “sentinella” non va bene.

      Inoltre quando Cactaceo parla dei ranger agli hobbit li intende come degli esseri estranei alla comunità, nomadi (nel senso di non stanziali) quasi al limite della legalità. Ogni traduzione di tipo “guardia” “guardiano” rovinerebbe questa (apparente ma voluta) ambiguità iniziale su questo tal Grampasso

      Inoltre, in alcuni casi, ci sarebbero problemi a trovare il sostantivo “ranger”.

      E’ un “ranger” potrebbe diventare:
      – “è un rondino”? Lo trovo bruttissimo.
      – “E’ un pattugliatore” mi piace poco.
      – “E’ una sentinella” è errato (una sentinella non si muove) inoltre una sentinella non lo è “a vita” ma solo quando è di turno. Poi torna un soldato normale

      Esploratore è “scout” – se Tolkien ha scelto ranger.

      • doctor nerd ha detto:

        Grazie di aver riposto.
        Rangers of the North si potrebbe anche incursori del Nord.
        Un altra cosa: io propongo anche una traduzione possibili di 3 luoghi di Arda.
        Starkhorn si potrebbe benissimo tradurre Asprocorno o Gran corno (Come il Gran Sasso), Vespro corno.

        Mirrormere si traduce con “Lagospecchio, Stagnospecchio”, e non Mirolago.

        Carrock è un composto di due parole dello stesso significato: Anglosassone carr, Gallese carreg “roccia, pietra” + Inglese rock. si puo tradurre Pietroccia un calco linguistico delle due parole originarie.

  9. Savio Sacconi ha detto:

    Quando farete L’Elenco di possibili modifiche nel Signore degli Anelli nella traduzione di Ottavio Fatica?
    Visto che c’è ne sono un bel po’.

    • Giuspee ha detto:

      Immagino il consulente dell’AIST alla traduzione, Giampaolo Canzonieri, già ce l’abbia e penso stia aspettando l’uscita dell’ultimo volume per inoltrarla all’editore affinché prendano visione dell’eventuali modifiche da apportare. Alcune sviste sono state segnalate anche nei commenti ad articoli sulla nuova traduzione qui sul sito.
      Quale sarebbe questo “bel po’” che tu dici? Se vuoi mettilo in un tuo commento, sono curioso.

  10. Luke Atreides ha detto:

    Vi segnalo una mancata traduzione nella prima traduzione dello Hobbit di Elena Jeronimidis Conte nel capitolo IN SALITA E IN DISCESA che potreste mettere nel Elenco di possibili modifiche nello Hobbit, nella traduzione di Elena Jeronimidis Conte
    Ecco la parte tradotta in italiano di Elena Jeronimidis Conte e in inglese:

    « Sì, sì! » dissero sebbene ciascuno sapesse di non esserci rimasto molto a lungo; e infatti
    erano tornati troppo presto.

    “Yes, yes!” they said, though everybody knew they could not have been long about it; they had come back too quick. “It isn’t all that big, and it does not go far back.”

  11. matteo ha detto:

    Una frase mi ha sempre lasciato perplesso, all’inizio del quinto capitolo del libro terzo del Signore degli Anelli, “Il cavaliere bianco”, finché non ho letto il testo originale, la traduzione è:

    “Non è questo che può ingannare un Ramingo”, disse Gimli. “Ad Aragorn basta una lama
    ricurva per trarne le sue deduzioni. […]”

    mentre il testo inglese

    ‘That would not baffle a Ranger,’ said Gimli. ‘A bent blade is enough for Aragorn to read. […]’

    secondo me “bent blade” andrebbe tradotto con “stelo piegato” (o filo d’erba)

    • Wu Ming 4 ha detto:

      Certo, Matteo, hai ragione. Aragorn sta scrutando le tracce sull’erba: il riferimento alla “lama ricurva” nella vecchia traduzione è un non senso. Se uno trovasse nell’erba una scimitarra sarebbe un indizio mastodontico e non ci sarebbe bisogno dell’occhio acuto di un Forestale per notare il passaggio di qualcuno. Più si trovano errori dilettanteschi nella vecchia traduzione più ci si accorge che una vera e propria revisione non era mai stata fatta. Per me ormai resta solo il valore affettivo.

    • Giuspee ha detto:

      E infatti nella nuova traduzione si legge così:
      “Non tanto da ingannare un Forestale,” disse Gimli. “Ad Aragorn basta un filo d’erba piegato per capire.

  12. Alfred Brandy ha detto:

    Elenco di possibili modifiche Il cacciatore di draghi?

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