Torna a Roma AmArte, la manifestazione tutta dedicata all’espressione artistica nella Capitale che si svolgerà dal 10 al 12 aprile. Si tratta di un evento culturale che ha l’obbiettivo di trasformare la periferia della Capitale in un laboratorio di avanguardie e di nuovi linguaggi artistici. Dopo il grande successo della prima edizione, AmArte, il festival d’arte e cultura che si tiene a Roma nel V Municipio, allarga i suoi orizzonti, aprendosi al Mondo. Nell’immaginario collettivo, le periferie romane sono un luogo di marginalità, deserti culturali, da cui l’intellettuale di buone maniere e comuni letture si tiene ben lontano; se proprio è costretto ad averne a che fare, si tappa il naso, alza le spalle e si riempie la bocca di citazioni pasoliniane.
Nella realtà concreta, invece, negli ultimi dieci anni, le periferie romane sono state laboratori di sperimentazione, in cui si sono confrontate culture e in cui sono nate avanguardie e nuovi linguaggi; un periodo caotico, vorticoso, a volte confusionario, da cui è necessario trarre conclusioni. Ad AmArte non solo si farà il punto sul passato, ma si cercherà di ridefinire il futuro. E ci sarà anche l’Associazione italiana studi Tolkieniani.
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Frank Frazetta, 1928-2010. R.I.P.
È stato sinonimo di forza e avventura, di muscoli e spade, di epica e fantasy. Negli Stati Uniti Frank Frazetta è un’icona di un genere che si può riassumere da noi con un nome, Conan il Barbaro. Ben prima che Arold Schwarzenegger rubasse l’immaginario collettivo del personaggio nato dalla fantasia di Robert E. Howard, il suo Conan, con le copertine e le storie a fumetti, spopolava tra gli appassionati di fantasy. Illustratore, scultore, pittore, Frazetta si è spento all’età di 82 anni a causa di un infarto, dopo una lunga carriera.
Negli anni Settanta Frazetta realizzò le nuove copertine per i romanzi di Edgar Rice
Burroughs (Tarzan) e Robert E. Howard (Conan): la sua rivisitazione iconica non solo ridefinì i connotati del genere “sword and sorcery”, ma fu talmente potente da imporsi addirittura su quella definita dai suoi predecessori. Di qui l’inizio del successo di un autore che ha fatto scuola. Il suo stile di disegno, con le linee pulite e il suo modo di usare la luce, la notevolissima padronanza del colore e dello sfumato, pervaso da un erotismo tipico per l’epoca, fu assolutamente rivoluzionario.
