Quella copia dello Hobbit non è poi così rara

Asta auctionDa oltre due settimane i media – prima britannici, poi mondiali, seguiti da un’enormità di siti web – stanno riportando a spron battuto la notizia del ritrovamento e poi della vendita all’asta di una copia rara di The Hobbit. Se la notizia della scoperta di una primissima edizione è vera e può far molto piacere, anche se un poco romanzata, suscitano perplessità i molti titoli sensazionalistici sul nuovo record di vendita, che avrebbe «triplicato la stima all’asta nel Regno Unito» per la prima edizione del volume, pubblicata nel 1937 e ormai rarissima. Si è parlato di una copia «incredibilmente rara» (The Guardian l’ha chiamata addirittura «Unimaginably rare», la BBC «Astonishingly rare», sull’Oxford Mail e altri quotidiani si è parlato di una sorta di «Santo Graal»), venduta per «una cifra da record», come riporta il Business Times. Insomma, è la vendita del secolo!
Eppure, a ben guardare, non è così.

Un ritrovamento molto gonfiato

Auction HobbitCome è nostro costume, proviamo a separare il grano dal loglio. Prima la scoperta della copia del libro. Il volume è stato ritrovato, messo all’asta e venduto da Auctioneum Ltd., una casa d’aste a Bristol e Bath.
Caitlin Riley, specialista di libri, opere e carta, di Auctioneum, ha presentato così il libro raro: «Abbiamo trovato questo libro durante un normale sgombero per la vendita di una casa nel Somerset, dopo la morte della proprietaria. Nessuno sapeva che fosse lì. Era solo una normale libreria, contenente i soliti libri che ci si aspetterebbe di trovare. Non è mai stato messo in vendita prima, quindi è sul mercato delle aste per la prima volta. Era in una proprietà con migliaia di libri su ogni argomento: manuali veterinari, manuali e dizionari da consultazione, libri su opere d’arte, edizioni della Folio Society. Ma questa era l’unica vera gemma. Curiosamente, c’era anche una seconda edizione prima impressione di The Lord of the Rings, ma quella di The Hobbit era semplicemente appoggiata da sola su uno scaffale. Evidentemente era lì da molto tempo, mai messa in commercio, mai vista prima. È una vera prima edizione».
Auction HobbitRiley ha continuato: «Crediamo che la defunta fosse la pronipote di un famoso esploratore artico». Il libro proveniva dalla biblioteca di famiglia del botanico Joseph Hubert Priestley (1883-1944), il cui fratello, Sir Raymond Edward Priestley (1886-1974), era geologo ed esploratore antartico. Non è stato confermato se uno dei due fratelli conoscesse personalmente Tolkien, ma Sir Raymond Priestley aveva legami con l’Università di Oxford ed era noto per la sua corrispondenza con il caro amico di Tolkien, C.S. Lewis, autore della serie Le Cronache di Narnia, quindi è possibile che conoscesse anche Tolkien, il che potrebbe spiegare come abbiano acquisito questa copia. «Si ritiene che meno di 50 copie siano sopravvissute. Questa, in particolare, è in condizioni eccezionali: sembra mai letta. Non si vedono spesso copie così lucide e brillanti».
Auction HobbitLa storia è davvero affascinante: il botanico Priestley era al massimo a un paio di gradi di separazione da Tolkien. Quindi non sorprende che Priestley abbia ricevuto una delle prime copie di The Hobbit. Ancora più sorprendente è però che la rara prima edizione sia arrivata a casa di un parente di Priestley. E che fosse appoggiata da sola su uno degli scaffali. E che stesse lì da molto tempo, senza che nessuno se ne fosse accorto prima… È proprio una bella storia, di quelle che piacciono ai giornali, ma tutta da verificare. Storie simili compaiono ormai con una frequenza di una ogni due anni circa. Ma prima di passare a quest’aspetto della vicenda, bisogna trattare la vendita «da record».

Il Santo Graal delle copie non è per nulla così raro

Auction HobbitCerto, il collezionismo di Tolkien si concentra principalmente su due libri: Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. Questi titoli, anche le loro edizioni e stampe successive, costituiscono il nucleo di ogni collezione. La prima tiratura di The Hobbit nel 1937 – quasi 90 anni fa! – fu di sole 1500 copie (per la precisione, 1488 copie rilegate, più altre 21 copie con copertina rigida per la revisione) e andò a ruba in meno di tre mesi. La seconda tiratura fu pubblicata subito dopo, nel dicembre dello stesso anno, in un’edizione di circa 2300 copie (1900 copie rilegate; altre 423 copie non rilegate andarono distrutte in un incendio in un magazzino nel novembre 1940 a causa dei bombardamenti tedeschi su Londra). Chissà quante di queste furono impacchettate come regalo e trascorsero la notte sotto l’albero di Natale, in attesa di essere scoperte dai giovani lettori. Si ritiene che circa un centinaio di copie siano sopravvissute, non «meno di 50 copie», come riportato.
Detto questo, i titoli riportati sopra rimangono comunque troppo sensazionalistici perché queste copie compaiono anche una o due volte l’anno. Una delle notizie meno evidenziate da tutti gli articoli è, infatti, che la copia 1ª/1ª edizione “sorprendentemente” rara di The Hobbit sia senza sovraccoperta. Le sovraccoperte dei libri più vecchi erano lì solo per pubblicizzare altri libri degli editori e per proteggere le copertine di stoffa. Lo Hobbit, in particolare, sembra soffrire il maggior logoramento, probabilmente perché era un libro per bambini. Nel 1937 l’editore forse decise che non valeva la pena spendere troppi soldi per la qualità visto che i principali lettori del romanzo – i bambini – lo avrebbero subito rovinato. Questo è uno dei motivi principali per cui le prime/prime edizioni sono così rare. Delle migliaia originali stampate, oggi ne esistono solo centinaia in condizioni da collezione. Le prime edizioni con copertina rigida venivano stampate a buon mercato, sia i libri che le relative sovraccoperte. Nel 2024, una prima edizione di The Hobbit aveva già triplicato la sua stima all’asta venendo acquistata per oltre 31mila sterline (36mila euro) dopo essere stata trovata a prender polvere in un cassetto. Le copie con sovraccoperta appaiono ogni paio d’anni. La vera notizia era trovarne una su uno scaffale, improbabile ma non impossibile. Sovraccopertina Lo HobbitEcco perché, ormai, ciò che una volta veniva considerato uno scarto ora è un tesoro raro. Proprio l’ultimo volume citato era un volume di The Hobbit 1°/1°, ma con una sovraccoperta terribile, ed è stato venduto comunque.
 Nel 2023 la BBC riportò di una copia di The Hobbit senza sovraccoperta “trovata” tra le donazioni a un negozio di beneficenza (Oxfam) in Scozia, venduta all’asta raggiungendo più di 10mila sterline. La storia suonava familiare: era già stata pubblicata dal Guardian 20 anni prima, con anche lo stesso negozio menzionato. E poi ancora nel 2018 sempre dalla BBC.
Accade spesso anche con altri grandi media: una volta che la storia viene ripresa, viene ritrasmessa più volte. Perché? I motivi sono tanti. “Tolkien” è una delle parole più ricercate online e inconfondibile. Per attirare clienti, iscritti o lettori, le testate usano storie civetta per generare traffico. L’IA ha cambiato il funzionamento di Google e i social: i risultati non sono più evidenziati come prima, e link a vecchi articoli possono perdersi; un giovane giornalista può non sapere di notizie vecchie su record nei prezzi di The Hobbit. Forse il prezzo è vero, ma il modo in cui è stato trovato è un’altra storia da verificare. Sembra troppo una fiaba.

Un nuovo record raggiunto?

Smontati due piedi dell’impalcatura fasulla, togliamo anche l’ultimo. La copia di The Hobbit 1ª/1ª edizione “sorprendentemente” rara è stata venduta per 43000 sterline (50mila euro), un prezzo record. Come scritto, non è stato menzionato che fosse priva di sovraccoperta, e quel prezzo, pur essendo un nuovo massimo, è in linea con la tendenza per una copia senza sovraccoperta. Una rapida ricerca mostra che copie di The Hobbit con sovraccoperta sono state vendute recentemente per cifre molto più alte. Nel 2015una prima edizione di The Hobbit, contenente un’iscrizione in elfico di Tolkien, è stata venduta all’asta a Londra per 137mila sterline (220mila euro). Ha infranto il precedente record di vendita di The Hobbit, stabilito nel 2008, quando una prima edizione fu venduta per 60mila sterline (70mila euro). Nel 2019 sono state vendute tre copie prima/prima di The Hobbit per £50.000-£70.000 ciascuna (da 58 a 81mila euro): prezzi da record. Tutti gli acquirenti erano investitori e tutte le copie avevano la sovraccoperta. Attualmente, ci sono dozzine di articoli di notiziediversi siti web e rivenditori specializzati e molti programmi televisivi – anche sulla stessa BBC – che chiariscono che il valore di una prima/prima di The Hobbit parte ormai da una base di almeno 100.000 sterlinesuperando appunto le 200.000 sterline nelle aste pubbliche.
Conviene acquistare una prima tiratura senza sovraccoperta rispetto a una seconda, terza o quarta con sovraccoperta? I dati di vendita dimostrano come sia ancora una buona opzione! Quanto alla rarità delle copie senza sovraccoperta, come scritto, appaiono regolarmente in vendita, ma sono molto meno richieste dai collezionisti seri, perché incomplete. L’aspetto “raro” di questa copia e il motivo per cui è finita nei titoli dei media è soprattutto il fatto che sia stata trovata su uno scaffale di casa! Considerata la popolarità di Tolkien nella cultura moderna e la costante attenzione che riceve, è difficile credere che possa essere rimasta lì così a lungo senza che nessuno la notasse prima — improbabile! Come scritto, i media riprendono queste notizie popolari soprattutto perché attirano visitatori sui loro siti, indipendentemente dall’accuratezza. In questo caso, hanno volutamente omesso che fosse una copia incompleta e che quelle complete valgono molto di più. Non è un prezzo record per un The Hobbit 1ª/1ª completo! Lo Hobbit è una grande fiaba, ma ancora più fiabesca è l’idea che un esemplare spunti all’improvviso dalla libreria della nonna o in un negozio dell’usato locale. Non impossibile, ma altamente improbabile.
Ultima nota: qualunque sia, infine, la storia dietro la viralità di questa notizia, è comunque una cosa positiva per il mercato dei libri rari di Tolkien!

 

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ARTICOLI PRECEDENTI:
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LINK ESTERNI:
– Vai al sito della casa d’aste Auctioneum Ltd.

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