Convegni e università per le lingue elfiche

Corso di lingue elficheChi è veramente interessato alle lingue inventate da J.R.R. Tolkien si sarà già accorto ci come negli ultimi tempi questo campo di studi stia acquisendo sempre maggiore attenzione da parte degli studiosi. La novità è il respiro internazionale che ormai hanno assunto questi studi, tanto da entrare stabilmente all’università. Un convegno internazionale si sta svolgendo in Finlandia, mentre un seminario approfondito della durata di quasi due settimane si svolgerà alla Libera Università di Bruxelles, in Belgio. Tutto questo mentre due delle riviste più attive dedicate alle lingue tolkieniane pubblicheranno un nuovo numero. Ma iniziamo proprio da queste ultime.

Parma Eldalamberon n. 21

Riviste: Parma EldalamberonLa rivista Parma Eldalamberon, edita da Christopher Gilson, si dedica allo studio, all’editing e alla pubblicazione degli scritti di Tolkien che riguardano specificatamente i suoi linguaggi inventati. Molto di questo materiale inedito è tratto dagli archivi riservati della Tolkien Estate, perché Christopher Gilson, insieme ad Arden R. Smith, Bill Welden, Carl Hostetter e Patrick H. Wynne formano il gruppo (gli “Elfconners”) che fu incaricato nei primi anni Novanta dallo stesso Christopher Tolkien di studiare i manoscritti del padre. Pochi mesi è stato pubblicato il numero 20 della rivista Parma Eldalamberon, che contiene la prima versione del Qenya Alphabet, risalente al 1931 e composto cioè da quelle che saranno poi chiamate le «Tengwar fëanoriane», citate anche nel Signore degli Anelli. Ebbene, in occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa di Tolkien, il 2 settembre 1973, c’è ora l’annuncio della nuova pubblicazione del numero 21 di Parma Eldalamberon. Dopo il Qenya Alphabet, in questo numero avremo il set completo dei sostantivi Qenya. La rivista presenta gli scritti inediti di Tolkien riguardanti la declinazione dei sostantivi in ​​Qenya e le origini della struttura dei sostantivi in Quenya Primordiale ed Eldarin. Ecco il sommario del numero 21:
– Struttura dei sostantivi Qenya
– Qenya: declinazione dei sostantivi
– Quenya Primordiale: consonanti finali
– Eldarin Comune: Struttura dei sostantivi
Così, tra meno di un mese potremo finalmente sapere tutto (o quasi) sulla declinazione nominale del Quenya nel III e IV periodi in cui Tolkien se ne è occupato (gli altri due periodi sono appena stati pubblicati).. Si tratta di Oltre 100 pagine inedite di Tolkien sul linguaggio Quenya, da non perdere.
A questa notizia si aggiunge l’annuncio della pubblicazione di Arda Philology 4 e questo è lo spunto per il prossimo paragrafo.

Arda e Omentielva

Convegno: Omentielva lempëa - lezioneAppena ritirato dalla
tipografia, Arda Philology 4 raccoglie gli atti dei convegnoOmentielva lempëa del 2011. I primi esemplari del volume sono stati consegnati a Helsinki dove si sta tenendo in questi giorni la quinta edizione di questo convegno. Si tratta, appunto, della conferenza internazionale sui linguaggi inventati da Tolkien che si tiene a cadenza biennale e sempre in luoghi diversi (le edizioni si sono tenute a Stoccolma, Anversa, Whitehaven in Inghilterra e Valencia). Omentië è la parola Quenya utilizzata da Tolkien per «incontro», a tutti familiare perché contenuta nel Signore degli Anelli, nella frase «Elen síla lúmenn omentielvo». Lo scrittore in seguito ha affinato il suo significato a «incontro tra due parti». Ed è questo lo spirito a cui gli organizzatori voglio far riferimento: l’incontro tra chi organizza e coloro che si uniscono. Ogni partecipante può tenere una conferenza e sentire quella degli altri. In ogni caso, le conferenze sono tenute soprattutto dagli studiosi più noti provenienti da tutto il mondo, con le partecipazioni anche degli “Elfconners”, il gruppo in contatto con Christopher Tolkien. Quest’anno si sta svolgendo a Helsinki (Finlandia) dove fino all’11 agosto, nella sala conferenze della libreria internazionale Arkadia, il presidente Petri Tikka
e il segretario Anders Stenström coordineranno i lavori. Studiosi: Petri Tikka (sacerdote luterano)Moltissimi gli interventi interessanti, tra cui vogliamo segnalare: The Orthographies of Sindarin: An Essay in Literary Criticism e Recent and Unindexed Tengwar Specimina di J. ‘Mach’ Wust, Evolution of the Elvish scripts from Valmaric to the “Etymologies” of Qenya Alphabet di Damien Bador, Analyzing Elvish Vocabulary and Explaining the Word “hobbit “ di Roman Rausch e “On the points of her toes”: some notes on the development of the poem “Nieninque” di Måns Björkman. Da segnalare l’inserimento nel programma della possibilità di partecipare alla messa luterana tenuta a uno dei membri della conferenza, Petri Tikka, nella chiesa di Temppeliaukio, in finlandese, inglese e Quenya. È stato inoltre lanciato un Call for Papers.

Un corso universitario

Belgio: Libera Università di BruxellesSe in Finlandia si sono riuniti gli studiosi più noti, un’opportunità per gli studenti di imparare l’elfico è il corso universitario di quasi due settimane che si svolgerà alla Libera Università di Bruxelles, in Belgio. Durante la Summer School si potrà seguire un seminario accademico della durata di ben 11 giorni (dall’11 al 22 agosto) per un totale di 8 giorni di lezione. Il corso, tenuto da Edouard Kloczko, approfondirà la struttura grammaticale delle lingue elfiche, il loro sviluppo interno (diacronico dalla proto-lingue fino alle lingue elfiche derivate) e lo sviluppo esterno (cioè come Tolkien le ha inventate). Durante il seminario si avrà la possibilità di studiare con altri insegnanti anche le lingue naturali che Tolkien ha insegnato (come il norreno e il gotico) o a cui le lingue elfiche si sono ispirate (latino, greco e sanscrito).
Ecco l’elenco delle tematiche che verranno affrontate:
Problemi legati allo studio delle lingue elfiche
        Il problema delle fonti primarie.
        Letteratura secondaria.
        Presentazione delle nuove pubblicazioni 2012-2013.
        Lo status delle lingue costruite (approcci sociolinguistici).
    Il logopoieta Tolkien: le quattro “grandi fasi”
        Contraddizioni o cambiamenti?
        Analisi interna e analisi esterna, due approcci complementari.
    Fonetica storica dei linguaggi Elfici
        I numeri nei linguaggi Elfici.
        Lingue elfiche dell’est della terza e quarta fase.
    Morfosintassi del Quenya della quarta fase
        Diglossia: parmaquesta e tarquesta.
        Declinazione nominale
        Studio della poesia “Namárie”
    Antropologia e sociolinguistica
        I calendari elfici e i loro vocabolari
        I toponimi di Gondor e i linguaggi Elfici.
    Scrittura elfica
        Il Sarati di Rúmil
        L’alfabeto Valmarique
        Le Tengwar di Fëanor

Qui di seguito tutti i siti in cui reperire maggiori informazioni.

– Il sito della Compagnia Linguistica Elfica (E.L.F.)
– Il sito della rivista Parma Eldalamberon (al momento non
funziona)
– Il sito del Convengo internazionale Omentielva lempëa
– Il sito del corso universitario in Belgio

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Le lingue di J.R.R. Tolkien. Esce Vinyar Tengwar 50

Logo Vinyar TengwarPer tutti gli appassionati di J.R.R. Tolkien che sono interessati ai suoi linguaggi inventati, una notizia molto gradita giunge da Carl F. Hostetter. Il cinquantesimo numero della rivista linguistica specializzata curata dalla Elvish Linguistic Fellowship (la Compagnia Linguistica Elfica, abbreviato E.L.F.), Vinyar Tengwar, è finalmente all’orizzonte! Per gli esperti di lingue tolkieniane la Elf è una vera e proprio istituzione, continua fonte primaria di perle linguistiche.

Esperti linguisti

pagina-manoscrittoLa Compagnia Linguistica Elfica è, infatti, uno gruppo d’interesse speciale della Mythopoeic Society, la Società tolkieniana Usa, volta allo studio sistematico dei linguaggi inventati da Tolkien. Fu fondata nel 1988 da Jorge Quiñónez, ma dal 1990 (dal numero 9 della rivista) è diretta da Hostetter, uno scienziato della Nasa. La Elf pubblica periodicamente due riviste: Vinyar Tengwar, edita da Hostetter, e Parma Eldalamberon, edita da Christopher Gilson; inoltre viene distribuito, sempre a intervalli irregolari, un giornale online, Tengwestië, curato da Hostetter assieme a Patrick H. Wynne. Insieme ad Arden R. Smith e Bill Welden, Hostetter, Gilson e Wynne formano il gruppo (da alcuni chiamati degli “Elfconners”) che fu incaricato nei primi anni Novanta dallo stesso Christopher Tolkien di occuparsi dello studio, dell’editing e della pubblicazione degli scritti di J.R.R. Tolkien che riguardano specificatamente i suoi linguaggi inventati. Molto di questo materiale inedito, tratto dagli archivi riservati della Tolkien Estate, è stato pubblicato su Parma Eldalamberon da partire dal numero 11 (ora sono giunti al numero 20) e su Vinyar Tengwar, soprattutto a partire dal numero 39.

Una rivista specialistica

Tolkien trasmissione elfiIl primo numero di Vinyar Tengwar fu pubblicato nel settembre 1988 è aveva una cadenza bimestrale fino al luglio 1994 (corrispondente al numero 36), in seguito a intervalli molto più irregolari, più o meno una volta l’anno. Ciò coincise proprio con la maggiore frequenza di pubblicazione di testi scritti da Tolkien stesso. Dal numero 39 del luglio 1998, la rivista si è dedicato principalmente all’edizione e all’analisi critica di tali testi. Molti dei documenti pubblicati sono menzionati nei volumi della History of Middle-earth, a cura di Christopher Tolkien, ma non erano stati pubblicati nella collezione a causa della loro natura specialistica. Negli ultimi numeri della rivista sono apparsi alcuni saggi
tolkieniani che, per la loro importanza, nel 2008 sono stati raccolti in un solo volume dalla casa editrice Marietti 1820. Il volume ha un titolo infelice, La trasmissione del pensiero e la numerazione degli Elfi, ma i contenuti sono di estremo interesse per per gli appassionati di Tolkien: Ósanwe-kenta. Indagine sulla comunicazione del pensiero,che risale agli anni 1959-60 (compariva anche sul sito di Eldalie, nella versione tradotta da Lorenzo Gammarelli), Note su Óre (1968 circa) e il saggio Mani, dita e numeri Eldarin, che è uno dei più importanti lavori “storico- filologici” scritti da Tolkien durante gli anni 1967-70.

Il numero 50 e i suoi contenuti

Copertina Vinyar TengwarEcco l’annuncio inviato da Carl F. Hostetter alla mailing list Lambengolmor: «Grazie a una lunga pausa di fine anno e alla diminuzione degli obblighi professionali, sono lieto di annunciare che la tanto attesa pubblicazione del numero 50 di Vinyar Tengwar è ormai prossima. Il presente numero contiene la mia presentazione e analisi del “Túrin Wrapper”, con una serie di tre testi inediti in Sindarin del 1950 (probabilmente all’inizio) che rientrano in quella che è chiamato il Ciclo di Túrin Turambar (la “Túrinssaga”). Spero di riuscire a completare il volume, stamparlo e spedirlo entro il primo marzo. Si prega di notare che d’ora in poi i numeri di Vinyar Tengwar saranno disponibili solo attraverso il servizio online di print-on-demand dell’editore Lulu, che attualmente pubblica anche i vari volumi rilegati della collezione The Collected Vinyar Tengwar. Una volta che il numero 50 sarà stato spedito agli abbonati, lo aggiungerò anche in quella serie, completando così il volume 5 di The Collected Vinyar Tengwar. Vi ringrazio molto per la vostra pazienza!». Si può aggiungere che il numero 50 è molto atteso anche alla luce dei precedenti volumi della rivista. I numeri dal 47 al 49 sono, infatti, di importanza capitale per la comprensione e lo studio del Quenya nella sua fase tarda, così come Tolkien lo concepiva negli ultimi anni (circa dal 1968 in poi). Gli ultimi numeri forniscono indirettamente anche una mole enorme di informazioni utili sul Sindarin e sul Telerin, da cui si intuisce anche che proprio su quest’ultima ed interessante lingua esistano molti altri documenti inediti. Ciò è evidente dal fatto che negli ultimi anni queste lingue raggiungono per Tolkien un’importanza e una maturazione molto vaste, essendo tutte e tre costantemente citate e paragonate in ogni saggio tardo.

– Il sito della E.L.F.
– Il sito di Vinyar Tengwar
– Il sito di Tengwestië

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