Il crowdfunding per il mulino di Tolkien

Sarehole MillLa raccolta fondi tramite internet è un mezzo che sta contribuendo a realizzare sempre più progetti, permettendo a tante iniziative l’accesso ad un pubblico sempre più ampio in grado di supportare tante meravigliose idee che, con le sole forze dei volontari in loco, a volte non potrebbero mai diventare realtà: è grazie ai crowdfunding, e a tutti coloro che vi hanno preso parte, che siamo riusciti a far nascere il Centro Studi – la Tana del Drago, e a dar corpo per tre anni consecutivi al Lords for the Ring – Tolkien Art Calendar: si tratta di uno strumento che può davvero fare la differenza!
Dal 28 gennaio un’altra raccolta fondi tolkieniana è stata lanciata, e si tratta di una proposta di grande importanza: “Get Sarehole Mill milling again!”, ovvero riportare in attività il mulino di Sarehole, dopo un allagamento avvenuto nel maggio del 2018 e che ha causato gravi danni. Il fiume Cole ha esondato, e il livello dell’acqua che ha inondato il mulino divenuto simbolo dell’infanzia felice di J.R.R. Tolkien ha superato il mezzo metro. L’edificio, che proprio nel 2019 celebra i 50 anni come museo (il mulino di Sarehole è infatti parte dei Birmingham Museums), necessita di una nuova ruota idraulica, oltre ai lavori necessari per rimuovere i detriti portati dalle acque del fiume. Tra i progetti dei volontari che gestiscono il sito storico, c’è anche quello di iniziare nuovamente a produrre in loco farina e di rimettere in funzione il panificio del diciottesimo secolo, riportando il mulino alla vita nella sua totalità, ed offrendo così ai visitatori un maggiore senso di autenticità.

Casa Tolkien: grazie a voi può divenire realtà

La Contea degli HobbitNel Prologo del Signore degli Anelli è ricordato come «nella Contea alla fine del primo secolo della Quarta Era, vi erano numerose biblioteche ricche di libri storici e di preziosi documenti». Infatti, «da quando Merry e Peregrino erano diventati i capi delle rispettive influenti famiglie, mantenendo però le conoscenze ed i rapporti che avevano con Rohan e con Gondor, le biblioteche si riempirono di opere […] I Grandi Smial erano l’unico posto della Contea dove si potevano trovare esaurienti documentazioni relative alla storia di Nùmenor ed all’ascesa di Sauron […] A Villa Brandy ve ne erano che parlavano dell’Eriador e della storia di Rohan. Alcune fu proprio Meriadoc a comporle o ad iniziarle». Lo stesso Merry «scrisse anche un breve trattato intitolato Antichi termini e Nomi della Contea, nel quale mostrava un particolare interesse per la ricerca di termine tipici della Contea, come per esempio mathom…». Ecco, in questo passo c’è tutta l’essenza del nostro nuovo progetto: la Contea degli Hobbit, un grande smial, una biblioteca piena di libri e, perché no, anche tanti mathon… Il tutto velato da tanto buon senso Hobbit, che come è noto è un popolo giovale e così descritto da Tolkien: «Mangiavano, bevevano e ridevano con tutto il cuore, amavano fare a tutte le ore scherzi infantili, e pranzavano sei volte al giorno, quando ne avevano la possibilità. Erano ospitali: feste e regali, che offrivano con grande generosità ed accettavano con entusiasmo, costituivano il loro massimo divertimento».