Santi Pagani, quante recensioni all’estero!

Claudio Testi - studio 2018Con grande piacere e soddisfazione diamo una notizia molto positiva per gli studi tolkieniani italiani, che riguarda in particolare il nostro socio fondatore (nonché ex vice-presidente) Claudio A. Testi. Il suo libro Pagan Saints in Middle-earth (1) sta infatti suscitando una notevole attenzione a livello internazionale, tanto da aver ricevuto già cinque recensioni positive. La prima è stata quella di John Houghton, tra i massimi studiosi della tematica religiosa in Tolkien, che su Beyon Bree (2) ha giudicato il volume “an invaluable contribution to the (sometimes rather heated) debate over Christian and pagan readings of Tolkien”; “it is the sort of contribution that’s meant to end the debate once and for all”; “it is, however, one which will prove to be of vital importance to all further discussion of the Christian-pagan question in Tolkien studies” (Houghton pp. 1-2).
Sempre sulla medesima testata Randy Miller (3) ha poi scritto che “Pagan Saints in Middle-earth will provide a context to understand this debate [on Tolkien and Religion, note mine] and a resolution. Famous Tolkien experts like Verlyn Flieger and Tom Shippey were impressed with the strength and results of Testi’s argument and presentation. […] There is much here for those who want to understand J.R.R. Tolkien who is less enigmatic because of this treatise” (Miller p. 7).
In un lungo articolo (4) apparso su Lembas Katren, nel quale Jan Van Breda giudica il volume di Testi un “highly structured book that must be considered an asset to Tolkien studies” (Van Breda p. 195); “Those adhering to either a Christian or a pagan perspective or to an and/or perspective, should admit that these perspectives can hardly be upheld after the strong and convincing criticism of Testi. And what alternative perspective remains then, other than that presented by Testi?” (Van Breda p. 200).
Quarta in ordine di tempo è la recensione di John Evans (anche questo uno dei massimi studiosi del tema relagioso nel legendarium) apparsa sull’importante Journal of Tolkien Research (5), in cui scrive “Testi is to be commended for his familiarity with dozens of critics on both sides of this divide—and if not for anything else, this book is indispensable for its exhaustive review of scholarship pertinent to the question”; “the book’s core argument, the summary of Tolkien’s analytical and interpretive themes in the scholarly work is another invaluable benefit.” (Evans, pp. 3-4).
L’ultima (per ora) positiva valutazione è quella di James Hamby (6) per il quale lo studio italiano è “a wonderful overview of an intriguing question in Tolkien’s work. Even readers who disagree with his solution will no doubt benefit from the in-depth and serious consideration he gives to his subject. Indeed, given the evidence that Testi cites, it is difficult to see how Tolkien’s work could now be viewed as either exclusively Christian or pagan” (Hamby, p. 25).
Insomma, una bella serie di giudizi “ufficiali”, che peraltro era già iniziata con Verlyn Flieger e Tom Shippey, i due massimi studiosi tolkieneni viventi (e soci onorari AIST, che li ha ospitati nel nostro paese per ben cinque volte complessive), i quali nella loro prefazione e postfazione al testo avevo detto che “[Testi] has brought his readers the best of both schools. He has shown how they work, and best of all, shown how they can work together.” (Verlyn Flieger); “Both admirers and critics, however, have now been helped to a better and truer understanding of Tolkien’s work by this admirable exposition, the deepest appreciation yet written of Tolkien’s Catholicity, and one he himself would certainly have welcomed and approved.” (Tom Shippey).
Ma il dibattito sul tema continuerà anche in futuro: Claudio Testi, sollecitati da studiosi stranieri, sta infatti preparando un’articolata risposta (dopo una breve replica a Houghton (7)) ai rilievi critici presenti nelle varie recensioni, che verrà a breve pubblicata in una prestigiosa rivista estera.

Tolkien alla Festa del Libro di Monteforte

MonteforteA pochi giorni dal convegno tolkieniano internazionale La Generazione Perduta: miti che nascono dalla Grande Guerra. J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis e l’esperienza degli autori inglesi nel primo conflitto mondiale che vedrà impegnati diversi soci dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani con alcuni ospiti d’eccezione, gli scritti del Professore oxoniense saranno protagonisti di un altro piccolo evento nel territorio veronese. Nell’ambito della Festa del Libro 2016 di Monteforte d’Alpone, organizzata dall’amministrazione comunale e dalla libreria e casa editrice Qui Edit, si terrà un pomeriggio progettato dall’Associazione Culturale Rohirrim legato alle tematiche fantasy e soprattutto relativo alla figura di Tolkien.

Gli ospiti della domenica


Nuova edizione "In te c'è più di quanto tu creda"A conclusione della rassegna letteraria, iniziata questo lunedì (2 maggio 2016) all’interno del conosciuto Palazzo Vescovile nel centro del paese e che ha visto diverse presentazioni di libri incentrati su diverse tematiche, da opere legate al territorio a testimonianze relative alla Seconda Guerra Mondiale, e soprattutto molti laboratori didattici per bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie (fra gli altri quello “fantastico” per bimbi e ragazzi dai 4 ai 13 anni, dove scoprire le meraviglie dei draghi tenuto da alcuni membri della Compagnia degli Argonath) viene proposta nelle ore pomeridiane e serali di domenica 6 maggio una manifestazione che coinvolgerà alcune opere che hanno per oggetto il mondo di J.R.R. Tolkien. Si parlerà del catalogo della mostra itinerante su Lo Hobbit, da poco passata per Castelfidardo, In te c’è più di quanto tu creda (Delmiglio editore) che verrà presentato dalla curatrice Roberta Tosi, presidente degli Argonath veronesi, per poi assistere al discorso di Studiosi: Claudio TestiClaudio Antonio Testi sulla religiosità negli scritti tolkieniani, argomento sul quale è incentrato Santi Pagani nella Terra di Mezzo di Tolkien (Edizioni Studio Domenicano), e passare brevemente sulla raccolta di saggi Tolkien e i Classici, volume che sin dall’uscita nel 2015 ha ottenuto un buon successo ed è stato presentato in quasi tutta Italia. A dare un tocco di esoticità fantasy, non prettamente tolkieniana, sarà la scrittrice veronese Angela Volpe col suo Darkness and Hope (Edizioni Creativa), un romanzo fantastico ambientato in epoca contemporanea negli Stati Uniti nord occidentali.

La mostra di Ivan Cavini


A fare da contorno alla Festa del Libro è stata per tutta la durata dell’evento la mostra delle illustrazioni di Ivan Cavini, ospite speciale del pomeriggio domenicale di Monteforte d’Alpone. Fra le opere esposte ce ne sono alcune ben conosciute come Rohan, diventata la copertina di Santi Pagani di Claudio A. Testi, e Garthol, immagine che a sua volta campeggia su Tolkien e iLibri: Middle Artbook Classici, oppure Un Ultimo Saluto che si distingue per essere la tavola che troneggia su Middle Artbook – Disegnare e costruire la Terra di Mezzo (Nuova Prhomos), volume che raccoglie la passione e le fatiche del pittore, illustratore e scultore romagnolo, nel quale sono presenti gli scatti del fotografo Alessio Vissani. Sarà proprio Cavini ad accompagnarci nel suo lavoro di artista tolkieniano e anche nella creazione del Greisinger Museum di Jenins, tutto nel nome della sua specializzazione: rendere verosimile l’impossibile.
Vi aspettiamo dunque domenica 8 maggio 2016 dalle ore 17:00 al Palazzo Vescovile di Monteforte d’Alpone (VR), situato in piazza Silvio Venturi.

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