La Mythopoeic Society, organizzazione Usa letteraria e didattica no profit per lo studio, la discussione e la condivisione della letteratura mitologica e del Fantastico, ha reso noti i nomi dei finalisti dei suoi prestigiosi Mythopoeic Fantasy Award. Ci sono quattro categorie:
– The Mythopoeic Fantasy Award for Adult Literature è il premio assegnato al romanzo fantasy, in più volumi, oppure a raccolte di racconti per adulti di un singolo autore pubblicati durante il 2013 che meglio esemplificano lo spirito degli Inklings. I libri sono eleggibili nei due anni successivi la pubblicazione se non sono stati selezionati come finalisti durante il primo anno di eleggibilità. I libri tratti da una serie sono idonei se leggibili indipendentemente, altrimenti la serie diventa nominabile l’anno successivo alla pubblicazione del volume finale. In questa categoria, nel 1981 sono stati premiati i Racconti Incompiuti di J.R.R. Tolkien, oltre che Tempesta di mezza estate di Poul Anderson, Il settimo figlio di Orson Scott Card, Il genio nell’occhio d’usignolo di Antonia S. Byatt, Stardust e I ragazzi di Anansi di Neil Gaiman, L’ombra della maledizione di Lois McMaster Bujold, Jonathan Strange e il signor Norrell di Susanna Clarke, Un cappello pieno di stelle di Terry Pratchett e la Trilogia di Bartimeus di Jonathan Stroud.
– The Mythopoeic Fantasy Award for Children’s Literature premia libri destinati ai lettori più giovani (dai «giovani adulti» ai libri illustrati per lettori principianti), nella tradizione dello Hobbit e Le Cronache di Narnia. Le regole d’ammissione sono comunque le stesse del Premio della Letteratura per adulti. La questione riguardante le opere borderline fra un premio e l’altro sarà discussa con il consenso dei comitati. Tra questi, ci sono due storie di Diana Wynne Jones, Un cappello pieno di stelle di Terry Pratchett, la saga di Harry Potter di J.K. Rowling e Graceling di Kristin Cashore.
– The Mythopoeic Scholarship Award in Inklings Studies, premio per i saggi su J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis e Charles Williams che forniscono contributi significativi allo studio degli Inklings. Per questo riconoscimento sono validi i libri pubblicati durante gli ultimi tre anni (2011-2013), inclusi i passati finalisti.
– The Mythopoeic Scholarship Award in Myth and Fantasy Studies è destinato a libri accademici su altri autori specifici della tradizione degli Inklings, o a lavori più generali nei generi del mito e della fantasia. Il periodo di eleggibilità è di tre anni, lo stesso per il premio per gli Inklings Studies.
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Tolkien al Kalamazoo: un programma da urlo
Anche se lontani, a volte non si può non parlare di certi eventi. È finalmente stato diffuso il programma dell’International Congress on Medieval Studies, che si svolgerà dal 9 al 12 Maggio 2013. L’incontro riunisce oltre tremila studiosi interessati agli Studi Medievali: è suddiviso in oltre 600 sessioni di lavoro, 3000 tra conferenze, tavole rotonde, workshop e spettacoli. Al suo interno, si svolgerà il Tolkien at Kalamazoo, la sezione dedicata a Tolkien. Si potrebbe definire l’apoteosi dell’appassionato di Tolkien negli Usa: praticamente 6 sessioni di conferenze, 2 sessioni sull’influenza sugli scrittori successivi, un conferenza filologica, due spettacoli, un dramma recitato e anche un incontro commerciale, tutti dedicati a J.R.R. Tolkien… In totale, sono oltre 30 conferenze e altri 8 momenti di riflessione: si rischia l’overdose!!! Il Congresso tradizionalmente presenta due conferenze plenarie, un concerto e una serata danzante.
Da segnalare, tra tutte le cose interessantissime da seguire, una sessione in onore di Verlyn Flieger, in cui alcune delle sue opere saranno analizzate e, si spera, sviluppate ulteriormente: su tutte, la teoria della luce e il volume Schegge di luce (pubblicato anche in italiano da Marietti 1820). Verrà anche presentato il The Tolkien Scholarship Project: Robin Anne Reid dell’università di Texas A&M parlerà della sua intenzione di dimostrare tramite la linguistica come la narrativa e la poesia contenuta nel Signore degli Anelli e il resto del Legendarium di Tolkien non sono un brutto esempio di letteratura modernista (come sostenuto da molti critici come Harold Bloom), eccellenti testi postmoderni, che suscitano anche il rispetto degli studiosi di testi come Beowulf e altri testi medievali. Ne è una continuazione ideale la relazione Théoden, come risposta di Tolkien all’ofermod di Beorhtnoth (The Eorl That Could Have Been: Theoden as Tolkien’s Answer to Beorhtnoth’s ofermod).
Tra le altre sessioni, Arte e musiche de Lo Hobbit, Tolkien studioso medievale, Tolkien and Alterity: In Honor of Jane Chance, le due sessioni sui Racconti dopo Tolkien: il medievalismo e la letteratura Fantasy del ventunesimo secolo, in cui si parlerà anche di autori molti noti come George R. R. Martin, Terry Pratchett e Catherine Fisher. Curiosa tutta la sessione dedicata al “Tolkien eccentrico”, organizzate dalla Society for the Study of Homosexuality in the Middle Ages. Si può concludere segnalando Women in Tolkien’s Professional Life, sessione che schiera i pezzi grossi dei Tolkien Studies, John D. Rateliff con The Missing Women: J. R. R. Tolkien’s Lifelong Support for Women’s Higher Education, e soprattutto Douglas A. Anderson con l’importante studio “Professor d’
Ardenne of Liège has arrived to harrass me with philological work”: Simonne d’Ardenne as Student, Collaborator, Translator, and Friend of J. R. R. Tolkien. Per maggiori informazioni si può visitare il sito ufficiale del 48° Congresso Internazionale di Studi Medievali.

Ecco il programma completo in inglese, che si può scaricare anche qui:
…L’influenza di J.R.R. Tolkien sul Fantasy
Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien non è, ovviamente, la prima né l’unica opera che ha esercitato un’influenza sullo sviluppo del Fantasy. Eppure è stata probabilmente una delle fonti più importanti per molti dei testi chiave del genere ed è usato molto spesso come parametro di riferimento (XY autore è “il nuovo Tolkien”, “il Tolkien di XY”, ecc ). La sua enorme popolarità ha reso quasi impossibile ignorare o addirittura evitare il contatto con i suoi personaggi e con i suoi elementi chiave, come mappe, anelli magici, elfi, nani, maghi, ecc. Essi sono stati riadattati ed interpretati da numerosi scrittori e artisti successivi e sono diventati icone familiari della cultura popolare. Per lungo tempo, scrivere Fantasy sembrava offrire soltanto due scelte: scrivere seguendo la tradizione consolidata da Tolkien, o scrivere contro di essa. Gli autori più recenti, tuttavia, si sono avvicinati alla “tradizione consolidata da Tolkien” con maggiore libertà e, pur riconoscendo il loro debito con Tolkien, non si sentono più vincolati dalla “autorità” del maestro. Questo sviluppo è stato favorito da una tendenza generale verso la trasgressione dei confini di genere e la pubblicazione postuma di gran parte del materiale di riferimento relativo alla “sub-creazione” della Terra-di-mezzo, che ha aperto nuove prospettive e ha fornito ampie opportunità per “sub -creazioni” indipendenti.
