Cosa rimane del tempo che ci è stato concesso? Se lo sarà chiesto molto spesso J.R.R. Tolkien tanto da inserire questa riflessione anche nelle sue opere. Lo scrittore ha avuto una vita piena, quattro bambini, una donna che non ha mai smesso di amarlo e che ha amato più di ogni altra cosa. Ma l’autore sperava ancora di completare il suo lavoro perché aveva molto da scrivere. Alla fine, però, una cosa Tolkien è riuscita a farla in tutti i suoi anni di scrittura: a portare un po’ della luce che i membri del TBCS sognavano di realizzare in questo mondo pazzo e violento. È questo il messaggio che riesce a trasmettere con successo il fumetto Tolkien, Rischiarare le tenebre, appena pubblicato in traduzione italiana da ReNoir Comics (80 pp., 19,90 euro).
La recensione
Nel 2003 l’uscita del volume Tolkien and the Great War: The Threshold of Middle-earth di John Garth (Tolkien e la Grande Guerra, tradotto dall’AIST per la casa editoriale Marietti 1820) fece per la prima volta luce sull’importanza degli anni formativi di Tolkien e sulla Grande Guerra per tutta la sua produzione letteraria e racconta di come si imbarcò nella creazione della Terra di Mezzo durante la sua giovinezza mentre il mondo intorno a lui era precipitato nella catastrofe. Questa biografia rivela l’orrore e gli atti di eroismo che lo scrittore visse come ufficiale di segnalazione in guerra e introduce la cerchia di amici che lo spronarono nella sua mitologia, mostrando come, dopo la morte di due di loro, Tolkien inseguì il sogno che tutti avevano condiviso lanciando la sua epopea del bene e del male. Si tratta di una pubblicazione accademica molto lodata che ha vinto nel 2004 il Mythopoeic Scholarship Award in Inkling Studies. Da allora quella parte della vita di Tolkien è stata oggetto del film biografico di Dome Karukoski (2019), di un fan film Tolkien’s Road (2014) e di ben tre fumetti. J.R.R. Tolkien: 
The True Lord of the Rings (Bluewater Comics, 2012) è stato il primo tentativo di questo tipo, ma con sole 22 pagine la storia offriva appena uno sguardo sul background e le influenze dell’autore. La graphic novel in francese J.R.R. Tolkien et la Bataille de la Somme – Dans un trou sous la terre (À contresens éditions, 2019) si concentrava sulla Battaglia della Somme, in realtà più che una sola battaglia è una serie di manovre militari dal 1 luglio al 19 novembre 1916, creando una sintesi tra la crudezza dell’esperienza bellica dell’autore e la sua successiva mitopoiesi. Con Tolkien, Rischiarare le tenebre lo sguardo ora si allarga un po’, ma sempre rimanendo nel solco tracciato da Garth, e analizza gli anni della vita dello scrittore che vanno dalla nascita (1892) al 1920 circa, con pochissime pagine che vanno oltre.
Sembra ormai un dato consolidato che gli anni dell’università e della Prima Guerra Mondiale siano stati fondamentali nella vita di Tolkien. In realtà, furono determinanti non solo per l’autore, ma per tutta la sua generazione e uno dei pregi di questa graphic novel è proprio quello di mostrare molto bene il contesto sociale e culturale in cui l’autore si trovò a vivere. Il meticoloso lavoro è descritto nell’appendice, ma è già visibile nelle vignette dettagliate e nei particolari che ricostruiscono la Oxford dell’epoca e il fronte francese. Il cuore del racconto è i TCBS (qui però chiamato TCSB), cioè «Tea Club, Società Barroviana», il gruppo letterario dei tempi del college, i cui membri morirono quasi tutti nel conflitto bellico. L’amicizia dei membri di questo gruppo è descritta bene, quasi al punto di far passare per scontata la storia d’amore di Tolkien con Edith Bratt, che poi diverrà sua moglie. Eppure, la relazione è uno dei pilastri nella vicenda e durerà tutta la vita dello scrittore.
Si respira l’aria de L’attimo fuggente, di Maurice, de Gli anni spezzati e de Le Quattro Piume (il film del 1939 non il remake!): tutti film che descrivono bene l’impatto della Guerra sulla società britannica con tutte le sue conseguenze. Pur con qualche piccolo errore soprattutto nella narrazione degli anni in Sudafrica, il racconto mette in fila molte cose, arricchendo con molta cura una storia nota: i protagonisti non sanno che la guerra finirà nel 1918 e ripetono spesso «forse l’anno prossimo finirà»; viene mostrato il fenomeno delle piume bianche, che venivano consegnate dalle donne agli uomini se non indossavano un’uniforme per farli vergognare e convincerli ad arruolarsi; nonostante fossero alleati, si possono notare i pregiudizi tra inglesi e francesi al fronte; la febbre da trincea è spiegata molto bene, come il decorso che può portare una cancrena per uno dei protagonisti; l’incertezza del ritorno al fronte che per Tolkien dura ben due anni e sei incontri con la commissione medica; la sorte tragica del suo battaglione che per Tolkien si rivela una fortuna. Infine, è interessante notare come la famosa danza di Edith nella foresta di Roos viene mostrata realisticamente, cioè avvenuta quando Edith era al quinto mese di gravidanza…
Conclusione
Come il biopic Tolkien, questo fumetto si concentra sugli anni della formazione universitaria e su quelli della guerra. Chi cerca altro è avvertito: come scritto, c’è ben poco di quel che accade dopo il 1920 in questo fumetto. Quella parte della vita di Tolkien sembra la più facile da analizzare. Si può vedere quanto profondamente la sua scrittura sia stata influenzata dall’essere orfano, essere ostracizzato per la sua fede e la Prima Guerra Mondiale. Non per questo non è interessante leggerlo, anzi è fondamentale. Seguendo Garth, la graphic novel sostiene che il fondamento della tragica esperienza bellica sia la chiave del potere duraturo della Terra di Mezzo. Tolkien ha usato la sua immaginazione mitopoietica non per sfuggire alla realtà, ma per riflettere e trasformare il cataclisma della sua generazione. Mentre molti suoi contemporanei si sono arresi alla disillusione, lo scrittore ha mantenuto vivo l’incantesimo, rimodellando un’intera tradizione letteraria in una forma che risuona ancora oggi. Il fumetto è fruibile a tutti gli appassionati, anche a chi non deve per forza conoscere gli studi critici pubblicati negli ultimi anni su Tolkien.
SCHEDA TECNICA
Titolo: Tolkien, Rischiarare le tenebre
Editore: ReNoir Comics
Formato: 20×26 cm, cartonato, colore
Pagine: 80
Sceneggiatura: Will Duraffourg
Disegni: Giancarlo Caracuzzo
Colori: Flavia Caracuzzo & Joël Odone
Copertina: Jean-Sébastien Rossbach
Traduzione: Rosanna Brusco
Prezzo: 19,90 euro
ISBN: 978-88-6567-244-0
LINK ESTERNI
– Vai al sito ufficiale di ReNoir Comics
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