Warner Bros. ha chiuso tre importanti studi di sviluppo: Monolith Productions, Player First Games e Warner Bros. Games San Diego. Ecco il suo comunicato stampa: «Abbiamo dovuto prendere decisioni difficili per strutturare i nostri studi di sviluppo e investimenti in modo da realizzare i migliori giochi possibili con i nostri franchise chiave», si legge nella nota. In altre parole, Warner Bros. vuole concentrarsi principalmente sui suoi marchi affermati, come Harry Potter, Mortal Kombat, Game of Thrones e i giochi sull’universo DC Comics, come Batman. Il fatto che anche questi marchi non siano una garanzia di successo è dimostrato dall’uscita l’anno scorso di Quidditch Champions, che è rimasto al di sotto delle aspettative di vendita. Al contrario, il gioco open-world Hogwarts Legacy, ambientato nello stesso universo, ha venduto molto bene. Warner, invece, non ha ancora ottenuto molto con il suo marchio Game of Thrones sul mercato dei videogiochi. Perché riportare una notizia dedicata a videogiochi lontani da J.R.R. Tolkien? Perché la chiusura potrebbe ripercuotersi su giochi molto amati dagli appassionati lettori della Terra di Mezzo.
Trenta anni di videogiochi
Il più noto dei tre studi chiusi è Monolith Productions: il team di Kirkland (negli USA, a Washington) realizza videogiochi addirittura dal 1994 e avrebbe celebrato il suo 30° anniversario quest’anno. Nel corso degli anni, lo studio ha lasciato un’impronta significativa nell’industria dei videogiochi con titoli innovativi e acclamati dalla critica. Lo studio è noto soprattutto per il suo sistema Nemesis, utilizzato nei giochi Middle-Earth: Shadow of Mordor e Shadow of War. A suo tempo ne avevamo già scritto, ma il sistema genera storie dinamiche con vari avversari che si incontrano ripetutamente durante il gioco. I boss nemici nei giochi della Terra di Mezzo ricordano questi incontri e si comportano di conseguenza nelle battaglie future. Più di recente, Monolith ha lavorato a un gioco di Wonder Woman, presentato nel 2021. Il gioco verrà scartato come parte della chiusura dello studio. Per i fan desiderosi di rivivere alcuni dei classici di Monolith, è interessante notare che F.E.A.R., uno dei titoli più apprezzati dello studio, è attualmente disponibile su GOG al prezzo scontato di 0,99 dollari fino al 1° marzo. Questa notizia ha suscitato reazioni contrastanti tra i fan e all’interno della comunità dei videogiochi, con molti che esprimono tristezza per la chiusura di uno studio così influente e per la cancellazione di progetti attesi.
La Terra di Mezzo con Nemesis
Middle-earth: Shadow of Mordor (2014) e Middle-earth: Shadow of War (2017) sono i giochi ambientati nella Terra di Mezzo di Tolkien. Il primo titolo ha ricevuto ampi consensi per il suo innovativo Nemesis System e il gameplay coinvolgente. Sebbene i dati di vendita esatti non siano disponibili, il gioco ha ottenuto un notevole successo commerciale e di critica. Un aspetto interessante è la comunità degli speedrunner; ad esempio, il record mondiale per una speedrun “Any%” è di 1 ora, 58 minuti e 59 secondi. L’uscita di Shadow of Mordor è stata la più riuscita per un gioco basato sul Signore degli Anelli. Il gioco ha debuttato al secondo posto nella classifica delle vendite di software al dettaglio nel Regno Unito nella sua prima settimana (dietro FIFA 15) ed è stato il nono gioco più venduto negli Stati Uniti nell’ottobre 2014. Oltre a vincere diversi premi in importanti eventi e cerimonie, il gioco è stato selezionato dalle riviste GameSpot, Joystiq, Giant Bomb come “Gioco dell’anno” per il 2014, ricevendo anche lo stesso premio al Game Developers Choice Awards e agli SXSW Gaming Awards, collezionando un totale di ben 60 tra premi e candidature. Nel 2015 si è aggiudicato anche il prestigioso premio BAFTA per il Game Design. Diverso un po’ il discorso di Middle-earth: Shadow of War: questo sequel ha ricevuto recensioni positive, ampliando il Nemesis System e introducendo nuove meccaniche di gioco. Tuttavia, al lancio, il gioco è stato criticato per la presenza di microtransazioni invasive, che sono state successivamente rimosse dagli sviluppatori.
Nonostante le polemiche circa la non canonicità delle vicende narrate, soprattutto il primo videogioco ha moltissime cose importanti per gli appassionati di Tolkien. Lo stesso team di sviluppatori aveva lavorato in questo senso. Il team di sviluppo del gioco, infatti, aveva già lavorato in precedenza a un altro gioco della Terra di Mezzo, Guardians of Middle-earth (2012). Il gioco è stato ambientato tra gli eventi di Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli perché il team voleva mostrare gli elementi iconici dell’universo, senza essere poco originale, con un ambiente di gioco ispirato sia ai libri che ai film. Per evitare di aggiungere imprecisioni al mondo del gioco, Monolith ha consultato diversi studiosi di Tolkien. La società ha anche collaborato con Weta Workshop, la società di design di Jackson, per lavorare sugli effetti speciali e sugli elementi scenici del gioco. Quando ha rappresentato gli altri personaggi del gioco, già ben consolidati nella serie, la società ha collaborato con Middle-earth Enterprises, il detentore dei diritti del franchise, per evitare che venissero utilizzati in modo improprio e per evitare contraddizioni tra la storia del gioco e la storia originale scritta da Tolkien.
Gollum, Galadriel e Sauron sono gli unici personaggi del Signore degli Anelli ad apparire fisicamente nel gioco. Bilbo Baggins e Saruman sono solo menzionati. Inoltre, il co-protagonista Celebrimbor offre una nuova prospettiva sulla creazione degli Anelli del Potere. Diverse missioni secondarie, come Un coltello nel buio e Il cavaliere oscuro, sono riferimenti diretti alle opere di Tolkien, con i loro titoli presi direttamente dai nomi dei capitoli dei libri. Il team di sviluppo ha assunto David Salo, un linguista che ha lavorato sulle lingue di Tolkien per la trilogia cinematografica del Signore degli Anelli, per sviluppare la lingua di Mordor chiamata Lingua Nera. Il gioco permette l’esplorazione di Mordor e di visitare luoghi come Udûn e il Mare di Núrnen, ampliando la geografia della Terra di Mezzo. Philip Straub, direttore artistico del gioco, ha ritenuto che la parte più importante della creazione del mondo del gioco fosse mantenere la coerenza con la tradizione e presentare «qualcosa di visivamente nuovo» che fosse realistico e corrispondesse agli ambienti del mondo reale. Di conseguenza, il team ha intenzionalmente evitato di inserire troppi elementi fantasy nel mondo del gioco. Anche il sistema Nemesis avrebbe dovuto originariamente includere le interazioni personali tra gli orchi, ma la funzione è stata poi ridotta perché lo studio l’ha considerata troppo complicata.
Il futuro della saga Middle-earth
La chiusura di Monolith Productions segna un punto di svolta per il mondo videoludico, in particolare per la serie Middle-earth, che come scritto ha lasciato un’impronta significativa grazie all’innovativo Nemesis System, che ha rivoluzionato il concetto di intelligenza artificiale nei videogiochi. Tuttavia, con la chiusura dello studio, il futuro della serie è più incerto che mai. Nonostante Warner Bros. detenga ancora i diritti sui giochi e sulla loro distribuzione, la mancanza di un team dedicato rende improbabile lo sviluppo di un nuovo capitolo, a meno che il progetto non venga affidato a un altro studio. Cosa succederà ai giochi? Per ora, Shadow of Mordor e Shadow of War resteranno disponibili sulle piattaforme digitali come Steam, PlayStation Store e Xbox Store. Tuttavia, il loro futuro dipende da diversi fattori: 1) Mancanza di aggiornamenti e supporto: con la chiusura dello studio, non verranno più rilasciate patch o aggiornamenti per risolvere eventuali bug o problemi di compatibilità con nuove piattaforme; 2) Chiusura dei server online: Shadow of Mordor ha già perso alcune funzionalità online. Nel 2020, infatti, Warner ha disattivato i server, rimuovendo il sistema di “Vendetta Nemesi” e il “Nemesis Forge”. Shadow of War conserva ancora il multiplayer asincrono e le missioni di “assalto alle fortezze”, ma Warner Bros. potrebbe decidere di spegnere i server in futuro; 3) Possibile rimozione dagli store digitali: attualmente non ci sono annunci ufficiali in merito, ma se Warner Bros. decidesse di non rinnovare la licenza, i diritti tornerebbero a Embracer Group e quindi i giochi dovrebbero essere rimossi dagli store, come accaduto con The Lord of the Rings: War in the North. E ancora, il Nemesis System verrà dimenticato? Il sistema, una delle innovazioni più amate della serie, è brevettato da Warner Bros., il che significa che nessun altro studio può utilizzarlo senza permesso, almeno fino al 2036. Questo potrebbe portare alla sua totale scomparsa.
La comunità dei videogiocatori può salvare la serie? Creare una versione indipendente dei giochi con il supporto della comunità è quasi impossibile per vari motivi: per problemi legali, perché Warner Bros. detiene i diritti di distribuzione, mentre Embracer Group controlla i diritti sul Signore degli Anelli. Creare un gioco senza licenza sarebbe illegale. Inoltre, per l’impossibilità di accesso al codice sorgente: Monolith, come è normale che sia, non ha mai reso pubblico il codice sorgente dei giochi, rendendo impossibile modificarli in profondità. Gli appassionati potrebbero creare un gioco ispirato al Nemesis System con un’ambientazione originale. Oppure, potrebbero sviluppare mod per altri giochi, come Skyrim o Mount & Blade, ambientate nella Terra di Mezzo. Un esempio di comunità attiva in questo campo è la “Tolkien Modding Community”, un gruppo che sviluppa mod ispirate all’universo di Tolkien per diversi giochi.
Insomma, la chiusura di Monolith Productions mette a rischio il futuro della serie Middle-earth, ma i giochi restano ancora disponibili per il momento. La comunità può mantenere viva l’eredità della saga attraverso mod, progetti alternativi e discussioni online. Se sei un fan della serie, però, il miglior consiglio è acquistare e giocare questi titoli finché sono disponibili, per goderti un’esperienza che potrebbe non tornare mai più.
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo L’attore di Gimli torna nel videogioco Ritorno a Moria
– Leggi l’articolo Tales of the Shire, gli Hobbit in un videogame
– Leggi l’articolo In uscita 5 videogiochi sul Signore degli Anelli
– Leggi l’articolo Videogiochi, Return to Moria su Xbox e Steam
– Leggi l’articolo Ecco le prime immagini dell’Ombra di Mordor
I giochi non ricevevano più supporto da anni e la rimozione dagli store ne preclude l’acquisto, non la perdita del gioco da parte di chi li ha comprati.
La chiusura di Monolith, team talentuoso, porta piuttosto a pensare che non vedremo un terzo capitolo, specie considerando che WB pare voglia puntare su altri brand e non sulla Terra di Mezzo. Il ché fa pensate, considerando che la stessa WB sta lavornado a La caccia a Gollum.
Da fuori è difficile capire le ragioni che governano certe scelte.