Anche a marzo non mancano gli appuntamenti tolkieniani, tra studio e natura. Tolkien si fa addirittura in quattro con eventi in vari punti della penisola: due appuntamenti già mercoledì 7 marzo, con «Le Donne di Tolkien – La figura della Donna nelle sue Opere» a Firenze, organizzato da La Musica degli Ainur: Smial di Firenze, e nello stesso giorno ad Ascoli Piceno, si terrà la lezione spettacolo di Cesare Catà. Il 9 marzo a Messina ci sarà la conferenza Chesterton e Tolkien: Affrontare il Mistero, organizzata dall’Associazione Culturale La Contea, e il 21 aprile a Trecastelli, in provincia di Ancona, si terrà l’escursione A spasso per la Contea. Che siano amanti dello studio o più avvezzi ai piaceri Hobbit, tra passeggiate bucoliche sui colli ed eventi culturali, anche questa primavera i fan di Tolkien avranno modo di riunirsi in più regioni dell’Italia.
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Il modello economico ideale? Non è la Contea
Chi ha letto il Signore degli Anelli o visto la trilogia di Peter Jackson può essere spinto a desiderare uno dei modelli di società ritratti nel volume da J.R.R. Tolkien. Si tratta della Contea degli Hobbit (The Shire), una comunità agricola nella zona nord-occidentale della Terra-di-mezzo: sembra un paradiso sia dal punto di vista sociale sia da quello economico. Gli Hobbit convivono pacificamente, impegnati nei loro affari quotidiani: il lavoro nei campi, la vendita di beni elementari e l’immancabile pinta di birra serale al pub Il Drago Verde. Ce n’è abbastanza per avere nostalgia di un mondo che, in effetti, non è mai realmente esistito, anche se assomiglia da vicino alla vita di campagna che si faceva fino alla metà del Novecento. Allora, ci si può fare una domanda: è possibile riprodurre la Contea?
Quando Neil Gaiman sognava J.R.R. Tolkien
Sempre più scrittori riconoscono il proprio debito letterario nei confronti di J.R.R. Tolkien. Uno di questi è Neil Gaiman. Lo scrittore inglese, sceneggiatore di fumetti di enorme successo come Sandman e The Books of Magic, è autore di romanzi come Nessun dove (Neverwhere, edito in Italia da Fanucci), Stardust (pubblicato per la Magic Press) e Good Omens, scritto a quattro mani con Terry Pratchett. Il suo romanzo American Gods (pubblicato in Italia da Arnoldo Mondadori Editore) è stato premiato con un Hugo quale miglior romanzo. Di Gaiman è anche Coraline (pubblicato in Italia da Mondadori nel 2004), romanzo vincitore del Premio Hugo e del Premio Nebula per il miglior romanzo breve, da cui è stato realizzato un film d’animazione intitolato Coraline e la porta magica.
Se la lettertura fantastica di Tolkien parla in qualche modo del “crepuscolo del mito” di fronte all’avanzata della modernità, Gaiman nei suoi cicli di romanzi e fumetti, parla di un fantastico mitologico che coabita con la modernità e le sue forme. In questo senso, Gaiman ricorda il modo con cui George R.R. Martin ha letto e assorbito le opere di Tolkien. Nel 2004, Gaiman fu ospite d’onore della 35° Mythcon, l’annuale conferenza della Myhtopoeic Society, la Tolkien Society Usa. In quell’occasione, lo scrittore parlò del suo rapporto con l’autore del Signore degli Anelli. Il discroso di Gaiman fu, poi, pubblicato nell’ottobre 2004 su una delle riviste della società, Mythprint. Qualche giorno fa, Gaiman ha reso pubblico il testo sul suo blog. E l’Associazione romana studi Tolkieniani lo ha tradotto per voi.
