Un futuro prossimo venturo molto ricco: è quello di Ares Games per quanto riguarda le proprie produzioni legate a Il Signore degli Anelli. Ben tre i titoli in arrivo per gli amanti di J.R.R. Tolkien che hanno potuto apprezzare negli anni i giochi da tavolo prodotti dall’editore toscano. Tutte le novità giungono da Lucca Changes. Il lavoro di Tolkien ha ispirato generazioni e generazioni di scrittori, ma anche generazioni e generazioni di autori di giochi che sono stati ispirati dai personaggi e dalle storie della Terra di Mezzo, attingendo fortemente all’immaginazione per produrre i loro giochi. Tra questi ovviamente Francesco Nepitello e Marco Maggi che, insieme a Roberto Di Meglio di Ares Games, proprio in un incontro di Lucca Changes hanno raccontato la vicenda editoriale “giocosa” de Il Signore degli Anelli. Romanzo che, hanno ricordato gli ospiti durante l’incontro, ha ispirato nel corso del tempo i giochi di carte, da tavolo e di ruolo. Nel nostro Paese ad esempio il gioco di ruolo GirSa che per molti giocatori è stato l’ingresso nel mondo della Terra di Mezzo.
Nepitello e Maggi sono famosi, tra i loro tanti giochi, sicuramente per L’Unico Anello, che è l’esperienza tra i gdr più filologica alle storie del Professore ed è molto amato da tutti gli appassionati doc. Alla domanda legato al motivo che spinge Ares Games a continuare a produrre giochi sul Signore degli Anelli, Di Meglio ha risposto dicendo semplicemente che, essendo il miglior romanzo fantasy di sempre, è normale che continuino a voler raccontare questo capolavoro della letteratura mondiale attraverso il gioco.
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Quando Tolkien è coi dadi: La Caccia all’Anello
Da qualche mese anche in Italia, gli amanti della Terra di Mezzo possono vivere una nuova avventura nel mondo tolkieniano: dopo l’anteprima a Lucca Comics, è uscita infatti anche nei negozi la versione italiana del gioco da tavolo La Caccia all’Anello, distribuita dalla Devir Italia. L’edizione inglese della Ares Games era apparsa già nel gennaio di quest’anno nei negozi italiani (col titolo Hunt for the Ring), seguita questo mese dalla traduzione in italiano e in marzo in tedesco (in collaborazione con la Asmodée GmbH), spagnolo (Devir Iberia), portoghese (Devir Brasil). Nel corso del 2018, il gioco raggiungerà le tavole degli appassionati : sono infatti previste edizioni anche in francese (Nuts! Publishing), ceco (Rexhry), greco (Kaissa), polacco (Galakta), russo (Gaga Games) e cinese (Planplay).
La Caccia dell’Anello porta la firma di Francesco Nepitello, Marco Maggi (autori anche del gioco La Guerra dell’Anello) e Gabriele Mari, e immerge i giocatori nel suo mondo fantastico con le splendide illustrazioni di uno degli artisti tolkieniani per eccellenza: John Howe, che ha presenziato l’anno scorso a Lucca Comics and Games (ne abbiamo parlato qui).
I tolkieniani che erano rimasti delusi dalla trilogia cinematografica di Peter Jackson, che aveva scelto di tralasciare gran parte degli avvenimenti che segnano la prima parte del viaggio di Frodo e degli Hobbit, avranno la loro rivalsa: La Caccia all’Anello infatti ripercorre i primi capitoli del Signore degli Anelli. L’AIST ha provato il gioco durante Lucca Comics and Games 2017, e i soci che hanno avuto modo di sperimentarlo hanno sottolineato che giocandolo si apprezzano ancora di più questi capitoli iniziali del capolavoro tolkieniano, che spesso vengono guardati con disinteresse e definiti lenti: ci si immerge nella mentalità hobbit e la si comprende meglio, comprendendo in che misura essa venga sconvolta dagli avvenimenti che portano Frodo e i suoi compagni a lasciare la Contea. Uno dei giocatori indossa proprio i panni degli Hobbit, mentre i Nazgûl che li inseguono sono manovrati da uno a quattro giocatori (l’avventura è quindi pensata per 2-5 persone). Frodo e i suoi amici devono raggiungere il rifugio sicuro di Gran Burrone, l’Ultima Casa Accogliente a Est del Mare, dove si deciderà la sorte dell’Unico Anello.
L’avventura è divisa in due parti, che possono essere giocate consecutivamente o in due momenti distinti: nella prima si ha la partenza alla volta di Brea, e il giocatore che impersona il Portatore dell’Anello annota segretamente il percorso che intraprenderà Frodo. L’antagonista (o gli antagonisti) che interpreta i Nazgûl tenterà di scoprire quale strada il Portatore ha scelto e così raggiungerlo. Nella seconda parte del viaggio si è guidati da Grampasso:
si lascia Brea e ci si dirige a Gran Burrone. L’itinerario è stabilito da una carta Viaggio e il giocatore che impersonava il Portatore dell’Anello controllerà Gandalf, tentando di confondere gli Spettri dell’Anello e così proteggere l’Unico. Durante tutta questa caccia selvaggia, Frodo e i suoi compagni devono resistere all’influsso corruttore dell’Anello.
Per ottenere la vittoria, il Portatore dell’Anello deve raggiungere Gran Burrone prima di essere corrotto dai Nazgûl; se invece questi riescono a corrompere Frodo, la vittoria va agli Spettri.
Il gioco contiene:
- il tabellone di gioco stampato su entrambi i lati (differenti), illustrato da Francesco Mattioli
- lo schermo del giocatore
- 110 carte
- 6 carte che riassumono brevemente il turno di gioco
- 2 punched boards con 80 segnalini
- 7 pedine di plastica, il cui modello è stato realizzato da Bob Naismith
- 7 dadi personalizzati
- la busta della lettera di Gandalf
- il manuale delle regole
La Caccia all’Anello arricchisce il panorama dei giochi da tavolo ispirati alle opere tolkieniane che, assieme ai giochi di ruolo e ai videogiochi, rappresentano un filone ludico in crescita, dove la passione per le opere del Professore ed il desiderio di esplorare, ed esperire, il suo mondo si combinano contemporaneamente con molte forme di creatività: siete pronti a calarvi nei panni dei terribili Cavalieri Neri o dei piccoli Hobbit dal grande coraggio?
Lasciatevi tentare dalla Caccia all’Anello!
The One Ring, ecco Ruins of the North
Il successo ottenuto dal Gioco di Ruolo L’Unico Anello – Avventure oltre il Confine delle Terre Selvagge (The One Ring: Adventures over the Edge of the Wild) di Francesco Nepitello, ha fatto aumentare le uscite annuali dei supplementi ad esso collegati. L’edizione inglese, The One Ring, è prodotta dalla Cubicle 7, mentre il gioco in italiano è pubblicato dalla Giochi Uniti. Finora le uscite tradotte in italiano sono state: Racconti delle Terre Selvagge, Cuore delle Terre Selvagge, Pontelagolungo e Oscuramento di Bosco Atro. Soprattutto, l’ultima è una campagna di 30 anni (nel gioco) in cui si vive la grande manovra di Sauron di indebolire le Terre Selvagge, con spie, tradimenti, alleanze, combattimenti e mille idee per preparare altrettante avventure laterali. I giocatori italiani aspettano con ansia l’uscita prossima del supplemento Rivendell, probabilmente a Lucca Comics, a novembre 2015. L’edizione inglese è invece molto più avanti.
Per accompagnare Rivendell, è appena uscita Ruins of the North (“Rovine del Nord”), un’antologia di avventure che porta il gruppo di giocatori dalle Terre Selvagge all’Eriador, a caccia Troll, Spettri dei Tumuli e spiriti maligni, e a esplorare le rovine di Fornost, Angmar e i Tumulilande. Al suo interno avvengono diversi eventi importanti, tra cui l’incontro con personaggi amati come Bilbo Baggins, Glorfindel e lo stesso Tom Bombadil. In vista della sua imminente distribuzione, abbiamo pensato di dare un’occhiata alle prime tre avventure in esso contenute.
Ecco Hobbit Tales un bel gioco da taverna
«Quante cose misteriose si sentono di questi tempi!», esclamò Sam. «Certo che si sentono, se ci si presta orecchio. Ma posso sentire fiabe, favole e storie per bambini rimanendo in casa, se voglio», ribatté Ted. «Senza dubbio», replicò Sam, «e scommetto che alcune di esse contengono più verità di quanto non si creda. Chi ha inventato tutte le storie, in ogni modo?». Ricordate le molte discussioni fatte da Sam Gamgee col suo acerrimo nemico Ted Sabbioso alla locanda del Drago Verde? Bene, ora potrete farle anche voi! Anche se ritenete infantile l’interesse di Sam per i Draghi e gli Elfi non potrete non divertirvi con Hobbit Tales, gioco da tavolo prodotto negli Stati Uniti da Cubicle 7 e portato in Italia da Giochi Riuniti. Progettato da Marco Maggi e Francesco Nepitello, Hobbit Tales è un gioco di narrazione per un numero di giocatori da due a cinque che ricrea l’atmosfera di una tipica taverna della Contea, mettendo al centro del tavolo la bellezza di raccontare le storie della Terra di Mezzo, come potevano fare solo due appassionati lettori di J.R.R. Tolkien.
