Quando Tolkien e il cosplay si incontrano

Quarta EraIl cosplay (da costume, costume, e play, gioco) è un fenomeno proveniente dal Giappone che si sta diffondendo sempre più anche in Europa, e l’Italia non fa eccezione. Il cosplay prevede l’indossare i panni dei propri personaggi preferiti provenienti da manga, anime, videogiochi, film o libri, a cui spesso si associa un’interpretazione del suo comportamento. Questa passione ha scoperto anche la Terra di Mezzo e molti sono i cosplayer che scelgono di impersonare uno dei personaggi di Tolkien: vi proponiamo quindi un viaggio all’interno di questo mondo attraverso quattro interviste a cosplayer tolkieniani, per osservare le sfaccettature di un fenomeno che si espande sotto i nostri occhi. Cedo quindi la parola al primo dei cosplayer tolkieniani che abbiamo intervistato: Alex Vezzelli.

1) Quando e come hai conosciuto il mondo del cosplay?
Lucca Comics and games 2006Questa domanda mi fa tornare indietro di qualche anno. Ho conosciuto il mondo del cosplay nel 2006. Penso sia stata la prima edizione del Lucca Comics and Games alla quale ho partecipato. Alcuni amici mi avevano proposto di andare in giornata a vedere questa fiera del fumetto. Premetto che non la conoscevo per nulla e sono rimasto impressionato dal fatto che una manifestazione del genere prendesse una bella fetta della città. Non era ancora delle dimensioni di oggi, ma l’impatto fu notevole. Ovviamente per le vie della città girovagavano cosplayers in cerca di foto e ne rimasi colpito, tanto che da allora ogni anno sono sempre tornato a Lucca per il Comics and Games. La passione però di fare cosplay è iniziata qualche anno dopo, nel 2011.

2) Per quale motivo sei diventato un cosplayer?
Principalmente per gioco e per divertimento. L’idea è quella di svagarsi uscendo dalla solita quotidianità. Al tempo studiavo, oggi lavoro. Si tratta in fin dei conti di un passatempo che porta a pensare ad altro e in qualche modo allevia lo stress che si accumula tutti i giorni. Interpretare personaggi che ti senti vicino e mostrare i risultati agli altri, diventa un mettersi in gioco con se stessi. Se poi ti scattano qualche foto e ricevi dei complimenti da parte del pubblico, capisci che il lavoro per realizzare il personaggio è stato apprezzato e ti senti gratificato e appagato.

3) Qual’è stato il tuo primo cosplay?
Risale al 2011 e si tratta di un personaggio tratto dal gioco di carte “Magic the Gathering”. Ho interpretato Jace Beleren. Il costume è stato realizzato da una sarta su misura e gli accessori li feci a mano seguendo i consigli che “Art Attack” dispensava, cercando di essere il più fedele possibile alle immagini che il gioco di carte offriva. Si tratta di un personaggio poco comune ma avevo deciso di realizzarlo perché mi sentivo caratterialmente molto vicino a lui.

4) Quando e come hai conosciuto Tolkien?
Mi sono avvicinato al mondo tolkieniano grazie alle opere cinematografiche di Peter Jackson. Infatti è grazie a lui e con l’uscita della Compagnia dell’Anello nel 2001, che ho potuto scoprire le opere del professore. Mi sono quindi apprestato a leggere subito Il Signore degli Anelli. Al tempo avevo 14 anni ed inizialmente è stata una lettura un po’ lenta, ma una volta ingranata la marcia ho letteralmente divorato pagina dopo pagina.

5) Quali opere hai letto di Tolkien e qual è la tua preferita?
I figli di HurinDopo aver letto Il Signore degli Anelli passò qualche anno prima che ripresi a leggere opere di Tolkien. A 17 anni lessi per la prima volta Il Silmarillion e da quel che mi ricordo lo apostrofai come un libro abbastanza pesante. Successivamente iniziai Lo Hobbit, ma non andai più avanti della metà. Da allora non presi più in mano libri sulla Terra di Mezzo fino a quando, sempre per colpa di Peter Jackson non uscì il film de Lo Hobbit. Ricominciai quindi da dove avevo lasciato, ma probabilmente essendo cresciuto culturalmente e avendo interessi diversi, la mia “fame” per le storie della Terra di Mezzo era rinnovata e non di poco. In poco tempo lessi Lo Hobbit, i Racconti Incompiuti, i Racconti Ritrovati e i Racconti Perduti. Rilessi Il Silmarillion e lo trovai meno pesante rispetto alla prima volta, passai a I Figli di Húrin, Le avventure di Tom Bombadil e Albero e foglia. Ho iniziato a leggere anche The History of Middle-earth, che digerirò nei tempi dovuti, in quanto la considero una lettura molto impegnativa. Insomma, la mitologia della Terra di Mezzo mi ha proprio colpito e mi sono messo nell’ottica di leggerla tutta.
La storia che mi ha colpito più fra tutte, è il racconto dei figli di Húrin. Una storia avvincente e triste che mi ha lasciato profondamente colpito.

6) Qual’è il tuo personaggio tolkieniano preferito?
Non esiste un vero e proprio personaggio preferito. Esiste però una razza. Tolkien mi ha lasciato un’ottima impressione con gli Hobbit. Un popolo che rappresenta uno stile di vita unico e impagabile, che si trova ad affrontare sfide difficili e nonostante tutto riesce ad uscirne a testa alta. Una comunità che apprezza le piccole cose, ma che sa divertirsi in grande stile.

7) Tolkien e cosplay: queste due passioni hanno influenzato la tua vita? In che modo?
Come detto in precedenza, per me il cosplay è una valvola di sfogo dalla quotidianità. In modo simile lo è diventato anche leggere Tolkien. Il connubio tra queste due passioni ha generato La Quarta Era. Che cos’è La Quarta Era? In breve, essa è l’associazione di cui faccio parte nella quale posso unire le mie due passioni e interpretare un personaggio tolkieniano attraverso il cosplay. La cosa più interessante e affascinante è che non sono solo. Più di un centinaio di persone, attraverso La Quarta Era coltivano l’unione di queste due passioni (Tolkien e il cosplay) e si confrontano l’un l’altro. Grazie all’interazione di tutte queste persone, siamo riusciti, attraverso i nostri costumi e le coreografie, ad avvicinare all’universo tolkieniano tante persone. Sia quelli che già “masticavano” Tolkien, sia i più ignari che hanno conosciuto Il Signore degli Anelli solo grazie ai film.

8) Quali personaggi tolkieniani interpreti e per quale motivo? Quali caratteristiche ti hanno colpito di più di loro?
Sam e Rosie - Alex Vezzelli e Stefania LovatIl primo personaggio tolkieniano che ho interpretato è stato Bilbo Baggins. Tale scelta è caduta in seguito all’uscita della trilogia cinematografica de Lo Hobbit. La motivazione che mi spinge ad interpretare un personaggio realizzandone il costume è sempre per via della vicinanza caratteriale. Se riesco ad identificarmi in un personaggio, l’impegno che scaturisce nel realizzarne il cosplay è maggiore.
A Lucca Comics and Games 2014, grazie al mio cosplay di Bilbo Baggins ho potuto conoscere La Quarta Era. Da quel momento la voglia di realizzare altri costumi tolkieniani è aumentata, in quanto ho trovato altre persone con i miei stessi interessi. Nel 2015 sono riuscito a realizzare il costume di Samvise Gamgee e nel 2016, per cambiare rotta, ho puntato su un orco di Mordor.
La mio interesse per i personaggi si focalizza principalmente sugli hobbit in quanto caratterialmente mi sento molto vicino a loro. Ulteriore caratteristica che mi avvicina agli hobbit è la somiglianza fisica. Non andrei certo ad interpretare personaggi leggiadri e slanciati come possono essere gli elfi.

9) Hai realizzato tu il costume?
In parte. Non avendo conoscenze sartoriali professionali, o di lavorazione di determinati materiali, tendo principalmente ad appoggiarmi a terzi. Cerco sempre dove possibile di dare il mio contributo. Alcune parti dei miei costumi posso dire di averle realizzate io o, quanto meno, essere riuscito a lavorarle in maniera fedele. Per fare un esempio, nel costume da orco, indosso una vera cotta di maglia invecchiata. I negozi specializzati non le vendono invecchiate e quindi mi sono arrangiato e il processo di invecchiamento l’ho realizzato seguendo delle guide trovate su internet.

10) Qual’è la cosa che preferisci dell’indossare le vesti di un personaggio tolkieniano?
Sicuramente sono le emozioni che scaturiscono dal pubblico che ci osserva. Questo l’ho potuto notare stando prevalentemente in gruppo. Facendo cosplay in questo modo, rievochi sicuramente quelle scene che ti hanno emozionato durante i film. Mi viene in mente la rievocazione della battaglia ai campi del Pelennor che facemmo a Soncino tra Rohirrim e Haradrim, la gente che ha assistito alla scena ne è rimasta entusiasta.

11) Futuri progetti cosplay tolkieniani? Nuovi personaggi?
Al momento non ho in progetto altri costumi tolkieniani. Ricordo che essendo principalmente un hobby, va preso come tale.

12) C’è stata un’influenza da parte dei film di Peter Jackson?
Certamente. E’ grazie a lui che mi sono potuto avvicinare alla letteratura tolkieniana ed è sempre grazie a lui che hanno preso vita i miei costumi basati sulle scene del film.

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Quarta Era

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