La Contea? C’è anche nel Piccolo Regno di WM4

Birmingham: il mulino di Sarehole nel 1895Un villaggio rurale, un vecchio mulino con il suo orco, un tumulo col tesoro… poi, la Gente Bassa, alberi con le facce, un tordo sentinella e animali che parlano l’animalese… E ancora, persone che hanno il dono di apparire e scomparire a piacimento, spettri vecchi di mille anni e pure un eroe che torna dalla guerra. Tutto sembra descrivere la Contea degli Hobbit, ma non lo è? Ma è proprio la stessa l’aria che si respira ne Il Piccolo Regno, il nuovissimo libro di Wu Ming 4 per Bompiani (241 pp., 13 euro) appena giunto sugli scaffali delle librerie. Ed è sicuramente un omaggio a J.R.R. Tolkien quello che lo scrittore bolognese fa a un autore di cui si è spesso occupato. Sono molti i riferimenti alla vita stessa dell’autore del Signore degli Anelli, con quel vecchio mulino che tanto ricorda Sarehole, a Birmingham, nei pressi del quale Tolkien visse numerose avventure da bambino insieme al fratello Hilary. Una di queste è rievocata dai quattro piccoli protagonisti della storia nell’incontro con l’orco, un omaccione enorme da occupare tutta la porta del mulino.

Quel che scrive Tolkien

La placca commemorativa per Tolkien al mulino di SareholeLo stesso Tolkien ne parla nelle sue lettere: Sarehole Mill e la riserva naturale di Moseley Bog (ne abbiamo parlato qui) non solo fornirono all’autore l’ispirazione per i luoghi rappresentati nelle sue opere, ma furono vissuti pienamente dall’autore. Dal 1896 al 1900 Tolkien visse con la madre e il fratello più giovane Hillary in un cottage in affitto proprio sul lato opposto di questo mulino. Le scorribande dei due fratelli (Hillary aveva poco meno di 3 anni) fendevano l’erba del prato fino al mulino e, come racconta Humphrey Carpenter nella Biografia (p. 47), «si fermavano a guardare la ruota che girava all’interno di una cavità scura, I fratelli Tolkien: Ronald e Hilaryo si avventuravano oltre il cancello per sbirciare dalla porta socchiusa, dove si potevano vedere le grandi cinghie di cuoio e le enormi pulegge. I mugnai erano due, padre e figlio. Il vecchio aveva la barba nera, ma era il figlio che terrorizzava i ragazzi con i suoi vestiti ricoperti di polvere bianca e il volto con occhi torvi. Ronald lo aveva soprannominato l’Orco Bianco. Quando questi gridava loro di andarsene i due bambini se la svignavano dal cortile e correvano fino a una radura dietro il mulino, al centro della quale, in un’ansa placida, nuotavano i cigni. All’estremità opposta le acque si facevano scure e improvvisamente si gettavano aldilà della chiusa verso la grande ruota: un luogo pericoloso ed affascinate».
Libro: copertina di "Black and White Ogre" di Hilary TolkienÈ un atmosfera molto simile alla Foresta Vecchia del Signore degli Anelli, con quei suoi prati che Tom Bombadil «attraversava a passo di carica erbe e cespugli come una mucca che s’affretta all’abbeveratoio». Il ricordo di quei posti accompagnerà il professore per tutta la vita: «Se conosco il mulino di Sarehole? Ha dominato la mia fanciullezza», scriveva ancora nel 1968. «Io abitavo in una casetta lì vicino e il vecchio mugnaio che c’era ai miei tempi e suo figlio erano personaggi che incutevano meraviglia e terrore in un bambino». A quanto pare anche il fratello dello scrittore, Hilary, produsse a sua volta appunti, note e brevi racconti per bambini basati in buona parte proprio sugli episodi vissuti a Sarehole in compagnia del fratello Ronald: le sue memorie sono raccolte in Black and White Ogre Country: The Lost Tales of Hilary Tolkien.

Il Piccolo Regno di Wu Ming 4

Copertina: Il Piccolo Regno di Wu Ming 4La storia appena pubblicata da Bompiani si svolge in Inghilterra, negli anni Trenta. Il pubblico di riferimento è quello dei ragazzi, che probabilmente avranno anche loro vissuto almeno un’estate in campagna, con tanto tempo libero per esplorare i dintorni e scorrazzare fino al fiume. Ma per i tre fratelli Julius, Ariadne, Fedro e il cugino, voce narrante della storia non è solo il momento delle zuffe coi ragazzi del villaggio, le case sugli alberi e l’amicizia di un adulto che sa parlare ai ragazzi. È anche il momento dell’Avventura, quella col meraviglioso e il soprannaturale quando si imbattono in un’antica tomba e nel fantasma che la custodisce. C’è anche una vendetta che si deve compiere e lo farà rubando ai ragazzi la loro infanzia. È così che la Gente Bassa del Piccolo Regno scoprirà tutto in una volta il male di vivere. Wu Ming 4 racconta l’estate in cui tutto cambia in una bella e scorrevole storia per ragazzi. Ma sotto traccia si legge l’atmosfera dell’Età d’Oro della letteratura inglese per ragazzi, c’è aria di Edith Nesbit e di Kenneth Grahame, senza però rinunciare a confronti coi contemporanei (come quello con Antonia Byatt e il suo Libro dei bambini) e alla critica sociale e alla descrizione di un modello di società che in quegli anni si stava concludendo, per alcuni anche in modo tragico con la nuova guerra. Un libro per far pensare i ragazzi e i loro genitori.

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