A Torino, un corso di lingue immaginarie

Dipartimento TorinoAll’Università di Torino quest’anno si possono studiare le lingue immaginarie. Grazie ai docenti Simone Bettega, Elisa Corino e Roberto Merlo è infatti stato attivato per l’anno accademico 2019/2020 il workshop «Conlanguages e linguistica. Descrivere, analizzare, inventare lingue per universi finzionali». Così, le lingue inventate dal fantasy sono già diventate ampiamente materia di studio nelle Università straniere, negli Stati Uniti soprattutto, mentre in Italia è l’ateneo di Parma che già da alcuni anni si distingue per il suo interesse nei confronti delle lingue costruite da Tolkien, in collaborazione con l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, a cominciare dal novembre 2016, con la lezione Il vizio segreto di Tolkien: una passione per le lingue tenuta da Roberto Arduini, presidente AIST, giornalista e saggista, all’interno del corso di Linguistica generale del professor Davide Astori.

Il workshop a Torino

Locandina workshop TorinoIl corso è organizzato dal dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino e vedrà la partecipazione dei tre docenti esperti di linguistica. Diciotto ore intensive per tre crediti. Il workshop si propone di approfondire e consolidare le conoscenze scientifiche su lingue e linguaggio attraverso l’analisi, in sincronia e in diacronia, delle conlang (constructed languages). Queste ultime, a differenza delle lingue naturali oggetto usuale della linguistica, sono sistemi artificiali creati con vari scopi, legati per lo più all’intrattenimento, spesso come parte privilegiata del “conworlding” (la creazione di mondi finzionali; eminente il caso di Tolkien). Durante il workshop verrà stimolata la riflessione sull’uso degli strumenti acquisiti nel percorso universitario in contesti normalmente distanti dall’accademia, quale il mondo dell’entertainment. Obiettivo fondamentale è quello di elicitare una riflessione critica attiva e produttiva sui meccanismi interni ed esterni del mutamento linguistico e sulla relazione tra diasistema linguistico e diasistema socio-culturale. I partecipanti approfondiranno la loro conoscenza di elementi tipologici e morfosintattici di lingue naturali che esulano dalla formazione universitaria e che presentano caratteristiche poco comuni – e che in quanto tali sono spesso usati per la costruzione di conlanguages – così come dei principi del cambiamento linguistico, arricchendo e ampliando in tal modo conoscenze e abilità e sviluppando nuove competenze in campo linguistico.

«Tolkien era un nerd ante litteram»

lezione università TorinoSignificativo in questo senso il caso delle lingue dell’autore del Signore degli Anelli. «Tolkien, ancor prima di essere scrittore, era un grande linguista e filologo» – spiega il professor Simone Bettega – «gli interessava capire come le lingue evolvono nel tempo. Ha iniziato a creare una protolingua da cui ha fatto derivare le lingue elfiche. Per giustificare i cambiamenti in questa lingua ha sentito la necessità di ancorarli a dei fatti reali. La lingua senza contesto non esiste, deve avere una dimensione storica e una sociale, Tolkien quindi ha iniziato a scrivere, ma solo in seguito, la storia della sua Terra di Mezzo che sarebbe poi diventata quella che abbiamo imparato a conoscere nei libri e nei film de Lo Hobbit e del Signore degli Anelli».
Elisa Corino«La lingua senza contesto non esiste, deve avere una dimensione storica, una dimensione sociale. – aggiunge Elisa Corino – la curiosità è che se si legge il libro, le frasi in elfico sono molte meno di quelle che si ascoltano nei film. L’elfico di Tolkien è spiegato benissimo nelle Appendici, in realtà lui ne ha usato relativamente poco nella scrittura dei dialoghi dei libri veri e propri. Quando hanno prodotto il film, dei linguisti si sono messi ha studiare le carte di Tolkien e la grammatica di elfico per produrre delle frasi che comparando libro e film, nel libro non ci sono». Al seminario anche Chiara Meluzzi, 33 anni, di Cossato nel Biellese, dottoressa nel campo della ricerca e docente all’università di Pavia. Sarà lei a tenere il 15 novembre il seminario sulla lingua Klinogn. Anche lei, come gli appassionati di tutto il mondo, ha studiato e perfezionato lo studio della lingua durante i raduni e forum che gli appassionati organizzano nello sconfinato mondo di internet, dove esiste anche un corso online. Il Klingon con i suoi suoni aspri sarà preso in esame al pari del Dothraki e dell’Elfico, così da promuovere una riflessione sulle lingue inventate e proiettarle nel mondo di oggi.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Lingue costruite a Parma: c’è anche Tolkien
– Leggi l’articolo Le lingue di Tolkien di nuovo a Parma
– Leggi l’articolo “Tolkien linguista”: il resoconto del convegno di Parma
– Leggi l’articolo Parma e Trento: ecco i programmi dei convegni!
– Leggi l’articolo Tolkien all’università: le lingue elfiche a Parma

LINK ESTERNI
– Vai al sito web del corso di Torino
– Vai al profilo della professoressa Michela Canepari dell’università di Parma
– Vai al profilo della professor Davide Astori dell’università di Parma

 


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