Quante storie dietro il vico Scarcasacco!

BiburyMai periodo fu più florido come questo per gli appassionati di J.R.R. Tolkien. La nuova traduzione de Il Signore degli Anelli ha aperto l’enorme possibilità di riflettere sui termini usati dallo scrittore inglese come mai era accaduto in passato. Indipendentemente dalle scelte dei traduttori, in moltissime occasioni si tratta di momenti di arricchimento delle conoscenze dei lettori, che dietro le scelte lessicali, possono scoprire quanto Tolkien abbiamo a volte passato ore per giungere a una singola parola che potesse raccontare la storia giusta. È questo un punto fondamentale: le parole raccontano sempre una storia, soprattutto per lo scrittore inglese. Questa volta vogliamo concentrarci sul termine “Bagshot Row”, tradotto da Ottavio Fatica con vico Scarcasacco e Vittoria Alliata di Villafranca con via Saccoforino (che a noi piace di più!). Questa via racconta però una storia, che molti lettori non conoscono e che qui vogliamo provare a svelare.

Bag End e i suoi abitanti

Casa Baggins a MatamataSe Hobbiton è il centro narrativo della Contea degli Hobbit, è precisamente a casa di Bilbo e Frodo Baggins che iniziano le due “avventure” narrate ne Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. Bilbo è un hobbit benestante e vive in una grande casa in cima alla Collina, Casa Baggins (Bag End) appunto. Nei libri di Tolkien, di Casa Baggins vengono in realtà descritti solo l’atrio (di cui esiste persino un’illustrazione autografa dell’autore), la cucina e la dispensa, mentre le effettive dimensioni della struttura sono vagamente indicate.
Tolkien: Hobbiton HillSeguendo le indicazioni di Tolkien contenute nei testi e soprattutto le illustrazioni da lui realizzate (qui a fianco The Hill: Hobbiton across The Water), si capisce chiaramente che partendo da Acquariva, attraversato il ponte sull’Acqua, dal Vecchio Mulino la Via della Collina arranca su per la Collina fino a concludersi davanti Casa Baggins. È interessante notare come ne Lo Hobbit della traduzione di Elena Jeronimidis Conte la dimora è stata tradotta «Vicolo Cieco» proprio perché la strada finisce lì in cima alla collina. Lungo la via si trova la Vecchia Masseria (il Vecchio Granaio) sul lato occidentale, contornata tutta da castagni, mentre gli argini e le siepi delimitano la strada dai campi (tutti dettagli che si ricavano anche da Il Signore degli Anelli). Sul lato orientale, di fronte alla masseria, si staglia una fattoria. HobbitonProbabilmente, la distanza dal fiume alla collina era di massimo tre miglia, visto che i ruffiani di Sharkey costruirono le loro baracche «a non più di un miglio da Acquariva». Vico Scarcasacco è una diramazione di via della Collina che corre lungo il bordo della Collina, a mezzacosta, «proprio sotto Casa Baggins» e delimita il lato inferiore del «grande campo a sud del portone d’ingresso di Bilbo» lungo «il pendio che porta alla casa». Infatti, vico Scarcasacco è detto «adiacente al campo».
Evidentemente, in pochi abitavano lungo il vico. Tolkien scrive espressamente delle «tre famiglie hobbit di vico Scarcasacco». Chi erano queste famiglie? Erano tutte legate alla famiglia Baggins e lo scrittore ci fa capire che si tratta «del vecchio Ham Gamgee, meglio noto come il Veglio […] dopo aver fatto per quarant’anni il giardiniere a Casa Baggins e […] ora a occuparsene era soprattutto il figlio minore, Sam Gamgee. Padre e figlio erano in ottimi rapporti con Bilbo e Frodo. Abitavano sulla Collina al numero 3 di vico Scarcasacco, proprio sotto Casa Baggins». Poi c’era «Nonno Duepiedi (il vicino di casa del Veglio)». Infine, la Vedova Ròmboli che vive a due passi dal Veglio e «saprà benissimo come badare a lui». In un’altro passo, si può intuire che gli abitanti del vico non sono di alta estrazione, almeno non del livello dei Baggins. Bilbo infatti è molto munifico, facendo loro molti regali: «Agli hobbit più poveri, specie quelli di vico Scarcasacco, andò benissimo».
Mappa AnnotataRiassumendo, il vico Scarcasacco non è una strada maestra, ma una diramazione appena sotto Casa Baggins in cui vivono almeno tre famiglie hobbit, tutte legate ai Baggins e di estrazione sociale più bassa di loro. Mentre il feudalesimo tradizionale del regno di Arthadan non esisteva più nella Contea libera, probabilmente la borghesia del luogo, cioè gli Hobbit più facoltosi, aveva anche terre di famiglia o attività commerciali (fattorie o piccole aziende) che dava in affitto o in gestione e da cui ricavava una rendita annua. È lecito quindi pensare che i residenti di Bagshot Row fossero tutti fittavoli, mezzadri o comunque lavoratori legati alla famiglia Baggins. Lo indica, come detto, il particolare legame delle tre famiglie hobbit con i Baggins, il fatto che il Veglio e Sam Gamgee fossero giardinieri di Casa Baggins. La vedova Ròmboli potrebbe essere stata una governante di famiglia oppure il suo defunto marito e poi il figlio maggiore potevano commerciare per i Baggins o gestire fattorie per loro conto nella zona intorno alla collina. Lo stesso è per la famiglia di Nonno Duepiedi.
Joe Gilronan: Number 3 Bagshot RowLa fila di buchi hobbit scavati nella Collina sotto Casa Baggins fu distrutta dai ruffiani di Sharkey che vi fecero «un’immensa cava di sabbia e di pietrisco». Il rifacimento di vico Scarcasacco fu possibile solo dopo la cacciata degli invasori: «La parte anteriore della nuova sabbionaia fu interamente spianata e trasformata in un grande giardino coperto, e nuove buche vennero scavate nella parte meridionale, proprio dentro la Collina, e rivestite di mattoni. Il Veglio tornò a stare al Numero Tre […] Discussero un po’ sul nome da dare al nuovo vico. Si era pensato a Giardini della Battaglia, o Smial Migliori. Ma dopo non molto tempo, con innato buon senso hobbit lo chiamarono semplicemente vico Nuovo».

L’etimologia di Bagshot Row

Atlante Fonstad: HobbitonMa perché questo nome strano, “Bagshot Row” tradotto vico Scarcasacco o via Saccoforino? Anche qui è lo stesso Tolkien a spiegarlo! Nella sua Guide to the names in The Lord of the Rings, lo scrittore spiega che il vico fu costruito dopo che Bungo Baggins, il padre di Bilbo, aveva edificato Casa Baggins. Per quanto riguarda l’origine del nome, Tolkien spiega che l’etimologia di Bagshot è inventata seguendo la tradizione popolare della Contea. Il termine è composto da due elementi: bag- ripete quello di Bag End ed è derivato da esso, quindi in italiano “borsa” o “sacco”; il secondo elemento -shot (al contrario di quanto scrivono in molti pensando a “sparo” o “colpo”) si riferisce a una antica voce dialettale shot “divisione della terra” e molto più probabilmente a *scēot, “ripido pendio”, termine antico inglese non riportato, ma ipotizzato da Eilert Ekwall in Concise Oxford Dictionary of English place-names, che compare ad esempio Shotover, villaggio a est di Oxford che significa «Collina su un ripido pendio», come riportano Hammond e Scull in The Lord of the Rings – a Reader’s Companion. Il significato quindi ne racchiude la storia: Tolkien nella Guida scrive, infatti, che il vico è chiamato così perché la terra rimossa durante lo scavo di Casa Baggins è poi stata gettata oltre il bordo del ripido pendio della collina, sul terreno che in seguito è diventato il giardino e le pareti delle abitazioni più umili». È stupefacente, quindi, come Tolkien sapesse racchiudere in un solo nome la storia del luogo, anche se a volte faceva il contrario, cioè costruiva una storia prendendo a spunto da un toponimo reale, come insegna bene Tom Shippey in La Via per la Terra di Mezzo (Marietti, 2005).

Un animale a forma di tasso?

Badger tassoTolkien però faceva ancor di più, scendendo in profondità lungo l’etimologia dei luoghi. Sembra, infatti, difficile credere che la scelta di Tolkien del nome “Bagshot Row” non sia stata influenzata dal fatto che esistono realmente due luoghi in Inghilterra con quel nome, ognuno dei quali prende il nome da una fonte inglese molto diversa. Quindi, due omofoni con due linee etimologiche separate. Il più grande dei due, Bagshot nel Surrey, ha un nome derivato da “badger place” (luogo dei tassi), mentre il villaggio di Bagshot nel Wiltshire è chiamato così per il “cancello di (una persona di nome) Beocc”. Molti etimologi suggeriscono che si tratti di una forma moderna di “badger’s holt” (boschetto del tasso). Guarda caso, anche nella Contea degli hobbit c’è un villaggio legato a «tasso»: Brockenbores (Tassoscavoli in Fatica che nella traduzione di Alliata era Massanfratti, poi corretto da Quirino Principe in Tassitani), in cui il vecchio elemento per “tasso”, brock, è un prestito celtico in inglese antico e poi medio. Si trova alcune miglia a nord-est di Bagshot Row. Questa sembra essere una semplice coincidenza, anche se Tolkien potrebbe aver concepito quel villaggio come un cenno alle vere origini del nome Bagshot. Lo scrittore inglese ha incorporato un altro elemento legato ai tassi nella Contea: Brockhouse (Tanatasso in Fatica e Tassi in Alliata).
Il popolo dei tassi è menzionato in un verso di una canzone hobbit e citati due volte ne Il Signore degli Anelli. Il popolo dei tassi è però anche presente nelle poesie Le avventure di Tom Bombadil, dove si dice che viveva in tane segrete collegate da cunicoli sotto una collina, o nelle vicinanze, nella Vecchia Foresta. Uno di loro, “Badger-brock”, cattura Tom Bombadil e lo porta nella sua tana, dove viveva con sua moglie e molti figli vicino al Withywindle (Sinuosalice). Quindi, entrambi gli elementi – brock e badger – erano molto familiari a Tolkien. Lo studioso Alex Lewis ha molto sostenuto una possibile derivazione degli hobbit dai tassi in The Uncharted Realms of Tolkien facendo notare la somiglianza in inglese di “badger” con “Baggins”. La connessione con il tasso è ovviamente intrigante in quanto il tasso è un animale che costruisce tane e vive sottoterra e generalmente evita di essere visto ed in questo è molto simile agli hobbit.
Bagshot nel SurreySe l’etimologia tolkieniana è abbastanza lineare, quella dei nomi del mondo reale è invece alquanto sfuggente. Ricercando l’origine del nome Bagshot, il già nominato Ekwall dà per bag- una varietà di possibili derivazioni: lo scandinavo bagge (un montone), il medio olandese bagghe (un piccolo maiale), l’inglese antico *bacga che denota un animale. Più interessante è la sua identificazione di -shot per il Bagshot del Surrey, derivato come già detto dal *scēot, “ripido pendio”. Il Cambridge Dictionary of Place-names rende Bagshot del Surrey come “l’angolo di Bacga” e quello del Wiltshire come “il cancello di Beocc”. A.H. Smith in English Place-name Elements (1956) si occupa a lungo di *bagga. Il fatto che significhi un animale selvatico e non sia solo una forma del nome proprio Bacga è supportato dal fatto che «una parola di questa forma è molto frequente in combinazione con terminali non abitativi, indicando principalmente “boschi” e occasionalmente “colline”; e che potrebbe essere un termine nativo e non un prestito è suggerito dal fatto che è sempre combinato con elementi inglese antichi (tranne in Bagholme)». L’Oxford English Dictionary (1° ed.) registra l’etimologia tradizionale «colui che porta un distintivo», in riferimento al segno bianco sulla fronte del tasso.
Terra scaricata dal pendioOra, la cosa più interessante di tutto ciò è la possibilità che questo gruppo di termini possa essere in qualche modo originariamente collegato al termine antico norreno baggi “borsa” (che si ritiene sia la fonte del termine medio inglese bag per “borsa” appunto da cui il nome odierno in inglese). L’OED conclude: un termine inglese antico *bagga per “borsa” deve avere avuto estensioni di significato per adattarsi ai nomi dei luoghi, sia in senso topografico “una collina che ricorda una borsa” (che sarebbe appropriato in alcuni toponimi appunto), sia come nel caso delle parole in scandinavo e medio olandese “un oggetto o una creatura che assomiglia a una borsa”. Questa teoria sembra aver trovato ampia accettazione oggi tra gli studiosi.
Quindi, se nell’etimologia dei termini reali bag “borsa” e badger “tasso” sono in definitiva collegati, in maniera indiretta si ritorna proprio all’etimologia della Contea degli hobbit per “Bagshot Row” (da “Bag End”) pensata da Tolkien! Di certo, questo è il tipico ragionamento che Tolkien avrebbe potuto realizzare non solo nell’invenzione del termine, ma anche con l’invenzione di una etimologia della Contea.

La traduzione italiana

Collina con Bagshot RowCome riportare tutto questo nella traduzione italiana? Tolkien è riuscito ha creare un nome che racconta una storia e che rimanda sia a Casa Baggins che al “tasso”. È chiaro che l’assonanza delle parole inglesi badger/baggins è impossibile da riprodurre, ma si può provare a raccontare la storia dietro il nome. Se Casa Baggins porta con sé il significato di borsa (funzionerebbe meglio con Sacconi), ecco che la strada in cui vivono le tre famiglie hobbit di estrazione più umile può essere un semplice “vicolo” e contenere la parola “sacco”, oggetto più umile di una borsa. Se tutto è il frutto di terra di riporto che è stata scaricata lungo il pendio più ripido della collina, ecco che può essere scelto il termine “scarco”, contrazione di “scarico”, cioè la descrizione dell’atto. A maggior ragione, questo termine indica “la parte franata di un terreno” o “l’azione, l’operazione dello scaricare” (dal vocabolario Treccani). La scelta diviene molto buona se si pensa che l’elemento -shot di Tolkien è antico e “scarco” è una parola italiana presente già nell’Inferno di Dante (If XII 28 Così prendemmo via giù per lo scarco di quelle pietre, che spesso moviensi sotto i miei piedi per lo novo carco). Ecco così molto più chiara la scelta di Fatica di tradurre “Bagshot Row” con vico Scarcasacco: la traduzione italiana narra la storia di un luogo di umili origini ricavato in un vicolo sotto la casa padronale e scavato nel materiale di riporto gettato via dopo la costruzione di Casa Baggins! Proprio una bella impresa…
La traduzione come via Saccoforino, invece, è molto poetica e ci piace tantissimo, ma seguiva una etimologia errata e soprattutto non raccontava alcuna storia.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
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