The Rings of Power: ecco l’analisi dei poster

Jeff BezosNella giornata di ieri, 3 febbraio, è ufficialmente iniziata la campagna di marketing della serie Amazon The Rings of Power. All’improvviso, alle 16 ora italiana, i canali Instagram e Twitter ufficiale della serie hanno pubblicato 23 poster, che ritraggono le mani di altrettanti personaggi, ognuno dei quali ha con sé qualcosa: un’arma, un frutto, uno scettro, un bastone…. E molti di questi personaggi portano anelli alle dita. Alcuni di questi sono evidentemente Anelli del Potere, che saranno il centro della serie, ma le immagini ci permettono di spaziare su tanti altri aspetti, vediamo di approfondirli.

Conoscenza dei popoli della Terra di Mezzo

I 23 poster denotano una certosina cura degli abiti e dei particolari, il che ci permette di vedere che saranno ritratti i tanti popoli che animavano la Seconda Era della Terra di Mezzo: mani chiare, quelle degli Elfi e degli Uomini di Nùmenor; mani callose e ricoperte di polvere d’oro, quelle dei Nani di Khazad-Dum e delle altre città naniche; mani più scure, quelle dei vari popoli dell’Est, che caddero sotto il dominio di Sauron: avremo quindi finalmente l’occasione di conoscere la storia degli Haradrim e degli Esterling, questi ultimi particolarmente importanti dati che uno dei loro Re, Khamul, “L’Ombra dell’Est”, diventerà uno dei possessori degli Anelli donati agli Uomini e di conseguenza uno dei Nazgul.

Re dei Nani o un Orafo?

Iniziamo da questa immagine, il primo dettaglio che salta all’occhio è la lunga barba rossa e delle mani sporche d’oro con tre anelli alle dita (tra cui forse anche uno dei Sette Anelli). Siamo certi di poter dire che si tratta di un nano, magari Durin III, il Re che governò durante la metà della Seconda Era, che fu grande amico di Celebrimbor e che si scontrò apertamente con Sauron. Oppure Narvi, l’orafo che aiutò Celebrimbor con la creazione degli anelli. Un’altra caratteristica molto importante che si nota da questa immagine è l’armatura, probabilmente in bronzo, classica da nano con inserti molto geometrici e una cintura di cuoio che tiene la parte bassa dell’armatura. L’ultimo elemento è il martello sul quale si poggiano le mani. Un martello probabilmente da guerra, nel quali spicca una scritta in rune naniche nel manico che potrebbe essere collegata o al materiale estratto da Khazad-Dum oppure al risveglio di Durin.

Un nobile Esterling o Haradrim: uomo o donna?

Nella seconda immagine proposta dal canale di Amazon Prime Video ciò che spicca (e che sta facendo discutere con le solite pantomime da social) è il colore di queste mani: delle mani scure quindi probabilmente siamo di fronte ad un Esterling o Haradrim di alto lignaggio senza dubbio. La lunga veste di color argento e i tanti dettagli dorati, molto orientali come disegno, i bracciali con smeraldi al loro interno fanno presumere che il personaggio venga proprio dall’Est. Anche queste mani sono macchiate d’oro, anzi quasi incrostate se le mettiamo a confronto con quelle del nano e qui supporre una vicinanza alla lavorazione orafa è un po’ più dura, ci ha spiazzato un po’ vedere queste mani così tanto macchiate d’oro. La veste con le collane ai lati, con disegni geometrici ma molto eleganti, possono far supporre che parliamo di un sacerdote uomo o anche donna (magari dal Khand) non è da escludere.

La giovane Galadriel?

Con questo poster iniziamo a ipotizzare i personaggi quelli top di questa serie. Senza tanti giri di parole possiamo asserire, almeno al 90%, che l’immagine che vedete sopra è quella appartenente alla giovane Galadriel. Tutto riconduce alla dama elfica dai lunghi capelli dorati. Le mani così ben curate e allungate, l’armatura (con dei fregi tipici dei reami elfici) fa scoprire un corpo femminile con un punto vita a clessidra. La spada, che presumiamo sia molto lunga e fina (quasi un lungo pugnale) ha nella sua elsa un dettaglio veramente importante: i due alberi Telperion e Laurealin incrociati l’uno sull’altro con i loro colori argentei e dorati. L’oro e l’argento si fondono probabilmente fino alla fine della spada creando un’arma veramente particolare. Altro elemento che ci riconduce alla fisionomia femminile è la cotta di maglia sotto l’armatura, tra l’altro molto vicina a quella degli elfi di Peter Jackson, che fa ancor di più risaltare il corpo della stessa Galadriel. Inoltre il dettaglio che può fa ben sperare è che Galadriel nella prima e seconda era ha una quotidianità differente dalla vita di Lothlorien: una donna molto atletica, che partecipava a moltissime gare, possiamo definirla quasi una sorta di amazzone.

Il creatore degli anelli: Celebrimbor?

Forse l’immagine che più ci da la sensazione di sfarzo e magnificenza di tutte. La veste totalmente dorata dal capo ai piedi (probabilmente). In questa veste, un po’ coperta da un braccio, c’è un dettaglio che i tolkieniani hanno subito riconosciuto: la stella di Feanor. Altro indizio, un po’ più nascosto, sono le rune che si trovano nella manica destra, cucite con lo stesso colore oro e impreziosite con delle perle che fa presumere che il personaggio conosca il linguaggio delle rune, se appunto le ha volute imprimere sulla propria veste. Le mani chiaramente maschili, sono quasi piene di anelli, anch’essi d’oro, di forme varie (non abbiamo riconosciuto dei simboli particolari). Tutto ciò ci fa presumere che il personaggio, anche dalla stessa posizione delle mani molto fiere, sia di alto lignaggio. Quindi per tirare le somme potrebbe essere sia un Elfo che un Re di Númenor- Ar-Pharazon (che tra l’altro era chiamato il Dorato) ma quel simbolo del sole in fiamme non lascia (quasi) dubbi: essendo il simbolo della casa di Feanor di cui Celebrimbor è il nipote diretto possiamo azzardare che siamo di fronte al personaggio centrale della saga.

Il Re di Numenor?

In questa immagine il focus è totalmente sull’arma impugnata quindi andremo ad analizzare questa elsa così particolare. Partendo dal background però possiamo notare una semplice tunica, legata in vita da una cintura di cuoio non particolarmente sfarzosa (annodata con il classico nodo che abbiamo visto nelle cinture degli uomini di Gondor e Rohan sempre nella trilogia di Jackson). L’arma in realtà è uno scettro e non proprio una spada, sull’elsa svetta inconfondobile la città di Armenelos, la capitale del regno dei Dúnedain e residenza dei Re di Númenor. Inoltre se andiamo a visualizzare meglio lo scettro, nella parte sotto del bassorilievo che mostra Armenelos notiamo un fregio simile a quello di una nave (o un’onda). Se dovessimo dare un nome possiamo azzardare a Tar-Palantir uno degli ultimi re amico degli Elfi e devoto ai Valar. La mano, molto curata ci fa capire che non si tratta di un lavoratore, ma di un personaggio di alto rango, e Tar-Palantir era anche un grande intellettuale inoltre la sobrietà dell’abito ci riconduce alla storia dello stesso Tar-Palantir che voleva riavvicinarsi agli Elfi evitando in qualche modo l’apparire sfarzoso di un tempo.

Un giovane architetto o il fratello di Elrond?

Questa è forse una delle più affascinanti e ricche di spunti. La veste di color porpora e di velluto fa trasparire una sopraveste verde con degli inserti dorati quindi molto curato come abito. Si intravedono dei piccoli simboli all’interno dell’inserto dorato nella manica, non particolarmente significativi anche se delle forme morbide e affusolate ci riconducono quasi sempre ad una particolare razza della Terra di Mezzo: gli Elfi. Il vestito è tenuto da una cintura (o fascia) anch’essa di velluto, cucita con dei particolari fregi dorati molto ampia. Le mani non sembrano quelle di un lavoratore, ma comunque sono delle mani molto mature e vissute. Il dettaglio e focus è tutto nell’oggetto che tiene questo personaggio. Una pergamena semi-aperta che fa intravedere una piccola scritta in Tengwar. La scritta, che è traducibile ci dona una frase in inglese che cita così “King’s Square view from South” quindi la “Piazza del Re vista dal Sud”. La scritta sta alla base di una pergamena molto più grande, si intravedono dei disegni quindi possiamo ipotizzare che sia una mappa, tra l’altro molto importante considerando l’importanza del cilindro dorato nel quale è inserita la pergamena. Probabilmente la mappa si riferisce anch’essa ad Armenelos. Considerando che le prime due puntate sono un grande prologo possiamo quasi azzardare (anche la somiglianza con l’abito di Elrond di Peter Jackson) a dire che questo personaggio sia il fratello di Elrond (nonché primo Re di Numenor). Un’altra ipotesi potrebbe essere quella di un architetto che ha in mano i progetti per ampliare la costruzione del tempio a Melkor, dettaglio che rientrerebbe coerentemente nella trama della serie.

Un misterioso arciere di Numenor?

Tra le immagini postate forse è quella più complessa e enigmatica. Iniziamo con il colpo d’occhio, mano molto consumata, anche brunita dal tanto sole che ha preso durante il tempo che tiene una freccia ben stretta. Dei colori tenui che virano tutti verso il verde e un mantello che scopre una trama molto particolare all’interno dell’armatura. In alto a destra, si notano altri due piccoli dettagli, una cotta di maglia ad anelli classica e una spilla che conosciamo molto bene: sembrano le spille di Lothlorien che tengono i mantelli della Compagnia dell’Anello. Una cintura di cuoio va a chiudere l’immagine. Stiamo parlando di un arciere senza dubbio, considerando che l’uso dell’arco era una cosa abbastanza normale per l’esercito di Numenor. L’armatura sembra quasi in legno e il viso che si intravede potrebbe essere un Ent considerando i fregi che ci sono intorno allo stesso viso che riprendono un pattern molto naturalistico. Le ipotesi sono svariate per questo personaggio, possiamo passare da un elfo silvano, ad un personaggio molto noto ai Tolkieniani come Tar- Elmar un giovane uomo che incontra per la prima volta i Numenoriani che viveva nei boschi. Il mistero è comunque tutto sul ritratto del personaggio all’interno dell’armatura che non per forza potrebbe essere un Ent, ma anche un Wose una popolazione che viene descritta con delle strane barbe e che utilizzavano arco e frecce.

Una nobile o un’erborista?

In questa immagine ci sono molti elementi che possono darci degli indizi ben precisi. Iniziamo con l’abito una tunica blu in velluto, con una sopravveste di lana cotta di color nocciola anche abbastanza consumata considerando le varie volte che è stata rammendata. Stiamo parlando di una donna elemento abbastanza visibile sia per quanto riguarda la fisicità del corpo che dalla mano così affusolata ed elegante. Nonostante la prima sensazione, guardando anche la mano piuttosto consumata e la falce potrebbe essere quella di una contadina possiamo quasi essere certi che non è una lavoratrice della terra. La sopravveste copre una bellissima tunica pregiata di velluto blu (colore classico nobiliare) e soprattutto una cintura con delle placche d’oro che mai una contadina potrebbe permettersi. La falce potrebbe anche rappresentare un simbolo (come se fosse uno scettro) e non per forza lo strumento usato da questo personaggio. Le icone impresse nella cintura sembrano riguardante comunque il lavoro della terra, con dei semi o dei frutti e questo potrebbe essere un personaggio che incarna l’unione tra coloro che lavoravano appunto i campi e i Numenoriani, considerando che gli stessi Numenoriani prima furono esploratori poi colonizzatori. Considerando che questo falcetto è uno strumento per tagliare le erbe potrebbe anche rappresentare un druido, o un’erborista della propria stirpe.

Una spada spezzata… da chi?

Per quanto mi riguarda una delle più affascinanti. Stiamo parlando di un uomo, probabilmente anche molto giovane considerando che c’è un focus sul petto che fa notare la poca peluria. Una veste con pelliccia usata moltissimo dai popoli delle montagne e una mano che impugna una spada spezzata. Per chi ha visto la trilogia di Jackson e chi ama Il Signore degli Anelli sa che quando parliamo di spade spezzate c’è un forte richiamo ad Narsil. Ovviamente non è quella spada e se andiamo a studiare i dettagli dell’elsa che abbraccia la parte di lama rimasta ci fa pensare ad una spada oscura probabilmente. Qui le ipotesi sono difficili da far riquadrare in quanto c’è solo un personaggio della Prima Era che ha una spada spezzata ed è Turin-Turambar, ma lo vedo di difficile collocamento all’interno della serie (a meno che di un possibile flashback, ma allora perché dedicargli un poster?). Forse potrebbero introdurre la spada di Turin attraverso il suo ritrovamento come reliquia e considerando l’hype di questo personaggio ci sta inserirlo come poster ufficiale anche perché la storia di questo personaggio è così complessa da meritare forse uno spin-off e una stagione a sé (e da qui magari introdurlo per poi dedicargli altro tempo).

Gli antenati dei Rohirrim?

Qui torniamo ad un’immagine più semplice da decodificare. Parliamo anche qui di un uomo che imbraccia una spada con un’elsa molto riconoscibile. Gli intarsi all’interno della spada sono molto curati e ricordano moltissimo la casata futura dei signori dei cavalli. La simbologia di Rohan e dei cavalli è il primo richiamo quindi possiamo quasi essere certi di un personaggio che facesse parte degli antenati del popolo di Re Theoden: dei Rhoirrim. L’armatura è classica e ben curata, una cotta probabilmente ricoperta di cuoio morbido con dei bracciali anch’egli ricoperti da anelli di protezione. Stiamo parlando probabilmente degli uomini del Nord che abitavano nell’alta valle dell’Anduin (il famoso fiume con gli Argonaths) e possiamo anche azzardare a dire che questo personaggio potrebbe anche essere uno dei portatori dell’anello degli uomini.

 

I frutti che faranno nascere la foresta di Lorien?

Prima premessa per tutti: non stiamo parlando di Hobbit. Nonostante l’abito rurale e il richiamo forte dei simboli dei mezz’uomini qui c’è tanto altro. Molto probabilmente una donna, che lavora la terra considerando lo sporco che si intravede nelle mani e quanto siano consumate. La tunica molto povera, fatta del classico materiale da lavoratrice dei campi, dove si notano strappi e rotture all’interno della stessa maglia. Nella cintura si nota un dettaglio non proprio nitido, ma sembra che ci sia legato una sorta di strumento (forse di lavoro). Le mani sono un elemento cruciale in questa immagine, sembrano quasi di una bambina ed ecco che possiamo anche azzardare a dire che quelle tre ghiande (molto grandi tra l’altro) possono anche essere i frutti del Mallorn, quello che poi andrà a costituire la grande foresta di Lorien. Il Mallorn altro non è che un albero molto simile alla betulla con un fusto unico e la corteccia liscia ed argentea. Sarebbe affascinante e molto poetico andare a raccontare questa parte della storia della Terra di Mezzo e considerando anche l’importanza della stessa foresta dalla quale sono collegati moltissimi protagonisti potrebbe anche starci.

L’arrivo degli stregoni blu?

In questa immagine non ci sono armi che tengano, ma ci sono degli elementi molti interessanti per darci degli indizi veramente succosi. Delle mani, molto consumate dal tempo (più che dal lavoro) quindi molto mature che dire tengono strette un bastone molto particolare. La tunica che si vede sullo sfondo ha un colore che possiamo definire bluastro, un materiale molto simile alla stessa tunica indossata da Radagast il Bruno o lo stesso Gandalf il Grigio. Il mantello che copre la tunica è sempre dello stesso materiale della tunica e ci fa pensare che sia un mantello che possa coprire dalle temperature fredde più che un mantello decorativo. Un tipico abito di un viandante se vogliamo azzardarci per andare oltre. Nel bastone ci sono degli inserti riferiti al mondo animale come probabilmente una zanna d’orso. Questi dettagli ci fanno pensare che il poster che avete davanti ritrae uno degli stregoni blu che guarda caso arrivano insieme ai cinque istari nella Seconda Era.

Una semplice contadina o Tar-Ancalimë?

Altro poster molto intricato e misterioso. L’abito che ci si mostra davanti è tipico di una lavoratrice della terra. Ho scritto al femminile perché le mani e la corporatura ci fanno intuire che parliamo di una donna. Una veste tipica da lavoratrice appunto, dei colori che vanno dal verde al lilla ed una bisaccia tenuta a spalla da una lunga corda molto consumata. Le mani probabilmente ci danno alcuni dettagli in più rispetto al personaggio, soprattutto gli oggetti che tengono: dei frutti o mirtilli. Nella periferia di Numenor ci sono molti campi e molti popoli che appunto lavorano alla terra, quindi potrebbe essere un personaggio secondario che racconta Numenor dal punto di vista dei contadini. Oppure un’altra suggestione è quella della figlia di Erendis, nella prima parte della sua vita, Tar-Ancalimë.  La storia d’amore tra lei e il marito viene narrata ne “La Storia di Aldarion e Erendis” contenuta all’interno dei Racconti Incompiuti e cronologicamente potrebbe starci all’interno della serie.

Uno scriba Numenoreano o un messaggero dell’Est?

Altra bomba (soprattutto per coloro che fomenteranno i social con questa tematica) sganciata da Amazon Prime Video. Andiamo con ordine prima di urlare al mondo “delle mani nere”. Siamo di fronte ad un uomo che tiene un oggetto molto importante, non è un’arma, ma una pergamena dove si intravedono delle scritte. Le scritte purtroppo non si possono tradurre in quanto non fanno parte di nessun ideogramma inventato da Tolkien quindi qui siamo nella parte inventata dalla produzione della serie Tv (come se mancassero le lingue in questa epopea). Prima considerazione un popolo di un linguaggio sconosciuto della Terra di Mezzo. Tornando al significato delle mani nere, come uno dei primi poster commentati possiamo asserire di avere davanti uno dei popoli dell’Est. La vesta non è di alto rango, ma semplicemente una tunica molto sobria, con un mantello anch’esso non vistoso e una catena tipica dei contadini medievali dove si intravede un anello di chiusura. Se dovessimo andare più a fondo escludendo i Popoli dell’Est iniziamo a riflettere anche sull’origine di Numenor. I Numenoreani erano discendenti degli uomini, di quelle tre famose casate degli uomini che provenivano dall’Est per arrivare nel Belerian e in più esulando dalla trama classica mettiamoci che quando Tolkien pensava alla civiltà dei Numenoreani la paragonò più volte a quella degli Egizi. Quindi non è escluso che ci possa essere anche una parte della popolazione, con cui entrarono in contatto i Numenoreani, che fosse di pelle scura. Un’altra ipotesi è quella di un semplice messaggero con in mano qualche trattato o documento importante da consegnare a qualche personaggio di Numenor, considerando anche che quando Sauron intorno al 500 della Seconda Era ritorna lo fa direttamente dalle Terre dell’Est quindi potrebbe anche portarsi dietro una scorta di personaggi o messaggeri.

Una dolce balia… ma di chi?

Altra donna e altro poster abbastanza enigmatico. Nel complesso riconosciamo degli abiti non da lavoro. Una veste bluastra, con degli inserti geometrici che la rendono piuttosto elegante, un abito rossiccio con una corda che potrebbe essere legata ai capelli, o ad un particolare copricapo e le immancabili mani che ci possono dire come sempre tante cose. Delle mani sporche, di terra e di lavoro, molto affusolate, quindi di razza umana, messe in una posa molto eloquente: le mani a protezione di un possibile bambino o bambina. In un braccio tuttavia spicca un elemento, non inserito a caso, un braccialetto fatto con delle pietre laviche probabilmente (niente Monte Fato ragazzi troppo presto siamo). Se dovessimo spulciare tra le storie della Terra di Mezzo c’è effettivamente una balia, raccontata anche in maniera piuttosto importante ed è quella di Tar-Ancalimë. Potrebbe anche starci considerando che l’abbiamo citata anche in un altro poster, oppure semplicemente ci troviamo di fronte ad una semplice donna incinta Numenoreana con uno strano braccialetto di importazione (considerando che la pietra lavica potrebbe provenire solo dalle zone di Mordor). Tutto ruota un po’ intorno al ruolo di questo bracciale.

Marinaio elfico o molto di più?

La varietà di personaggi inseriti in questi poster fa capire quante situazioni si potranno vedere all’interno della serie Tv. Qui il colpo d’occhio è il colore di tutta la veste, sul verde (per i fan di Legolas non è un elfo del Reame Boscoso), un abito ben curato in velluto con delle mani, anch’esse molto curate, quindi non particolarmente avvezze al lavoro o al perdurare del sole e del freddo in situazioni esterne, che tengono una grossa corda. Sembrerebbe anche dalla posa un marinaio e forse considerando l’eleganza del vestito, la cura delle mani, un marinaio di razza elfica. L’inghippo in questa immagine è sulla mano nella quale si intravede una cicatrice molto visibile, cicatrice che ha l’attore che interpreterà in questa serie proprio Isildur, anche se riusciamo a trovare pochi agganci a questo personaggio. Altri dettagli possono solo che avvalere l’ipotesi di un marinaio elfico come la tracolla che si intravede di cuoio con piccoli inserti di perle molto eleganti, e poco adatti ad un marinaio umano e un semplice anello di ferro senza particolari significati.

Il frutto di quale albero?

Torniamo ad un po’ di romanticismo e a qualche punto fermo. Quanta armonia e luce si percepiscono in questa immagine. Qui la sicurezza è data da questo fiore aperto: il frutto dell’Albero di Numenor. Il focus è tutto proprio in questo fiore aperto, lo sfondo non meno importante ci porta ad una veste molto preziosa bianco perla, con dei bracciali dorati anch’essi pieni di pietre pregiate come smeraldi e la solita analisi sulle mani che ci può dire sempre qualcosa di più rispetto al resto dell’immagine. Delle mani molto curate, da donna, di colore scuro (e qui torniamo sull’ipotesi di alcuni Numenoreani di colore) che ricordano un’altra donna elegantissima esistita veramente: Cleopatra. L’assonanza non è un caso, proprio se riferiamo a quello che abbiamo scritto su Tolkien e la sua idea di identificare i Numenoreani come una sorta di Egizi. Dalla veste scendono dei dettagli sempre molto regali, delle fasce che fanno intravedere dei simboli abbastanza geometrici. Se dovessimo dare un ruolo a questa donna potrebbe essere una sacerdotessa con un nome ben specifico: Tar-Míriel. Era una donna della Casa di Elros che visse a Númenor durante la Seconda Era, unica figlia di Tar-Palantír che sarebbe dovuta succedere al padre alla morte di questi, ma il cugino Ar-Pharazôn la sposò e ne usurpò il trono, obbligandola a cambiare il suo nome in Ar-Zimraphel.

Una misteriosa donna con un libro?

Altro giro altra donna. Donna in tutto e per tutto senza nessun indugio. Dall’abito così curato di color rosso con le corde che esaltano le forme della stessa donna che lo indossa. Nella parte alta delle spalline notiamo dei dettagli in perla che ci fanno intuire che parliamo di una donna di alto lignaggio probabilmente. Il focus come sempre sulle mani e sull’oggetto ci racconta un po’ di storia di questa donna. Abbiamo un libro con una copertina che ci svela probabilmente molto: una simbologia marina con delle onde e un delfino (o un altro pesce) nella sommità. Noi sappiamo, notizie certe, che nella famiglia di Elendil oltre ad Isildur e Anarion gli sceneggiatori della serie Tv hanno voluto inserire una sorella, e questo personaggio potrebbe essere proprio quella che porterà nei regni in esilio il racconto e il libro della caduta di Numenor: Akallabeth. Riflessione personale, se il modo di inserire personaggi nuovi è questo ben vengano assolutamente a questo punto.

Il dorato Ar-Pharazôn?

Il nobile più nobile di tutte le immagini che abbiamo visto fin ora. Un abito ricchissimo in tutti i suoi dettagli, un blu di sfondo regale con dei dettagli dorati in ogni sua parte lo rendono già piuttosto ricco. A impreziosire ancor di più gli intarsi d’oro e le varie cinture con delle simbologie molto importanti. Qui possiamo anche azzardare un nome considerando, che il blu probabilmente sarà il colore dei Numenoreani, da contrastare ai colori degli elfi molto più luminosi, qui siamo di fronte ad Ar-Pharazôn soprannominato il dorato. Da sempre descritto come un personaggio che aveva nello sfarzo il suo mantra qui ci sembra abbastanza vicino all’iconografia tolkieniana con anche degli anelli molto importanti con delle pietre preziosi di un certo livello e una mano molto fiera e ben curata da nobile quale era lo stesso Ar-Pharazôn.

 

Un giovane Numenoreano o la piccola Galadriel?

Un’altra immagine molto misteriosa che ci dona qualche spunto sulla texture del vestito e la posizione delle mani. Qui ci azzardiamo a fare due congetture. Nella prima probabilmente parliamo di una razza umana, un ragazzo giovane più che un bambino, ma sicuramente non un adulto. Forse un giovane nobile Numenoreano. Le mani anche qui molto curate, sono coperte e possono trarre in inganno per quanto riguarda una possibile età. La veste è di alto rango senza dubbio, molto particolare tra l’altro la scelta di una sottoveste di raso molto elegante di colore arancio a spezzare il colore chiaro dell’abito lungo. La cintura, con degli intarsi che ridanno alla simbologia marina di un pesce, è ben stretta in vita con una fibbia molto affusolata. La texture della veste ci dona due grandi simboli: una ruota e una stella (tra l’altro una stella molto simile la si trova all’interno della porta di Moria). La seconda congettura che forse sposiamo anche di più è quella di una Galadriel bambina. Sappiamo che sicuramente verrà mostrato il momento della cerimonia in cui le viene dato il nome e qui la cintura così alta tipica di una donna, la fibbia da un design molto vicino a quello degli elfi, il colore chiaro della veste e queste maniche ad angolo acuto che vanno a coprire una parte di mano la rendono molto più vicino ad un elfo piuttosto che a un Numenoreano. Per di più la posa di preghiera tipica dei fedeli potrebbe avvalorare l’idea della cerimonia della Galadriel bambina.

Il grande Elendil oppure un elfo molto importante?

Un’altra spada ci racconta questa immagine. Purtroppo anche qui dobbiamo divedere varie congetture perché stiamo parlando di un personaggio importantissimo. Un’armatura di altissimo rango fa da sfondo ad un personaggio fiero ed orgoglioso che tiene con le proprie mani una spada totalmente intarsiata. Il sole come simbolo lo troviamo ben tre volte, sul petto dell’armatura, sull’elsa e sul manico, da qui l’assonanza con il figlio del Sole Anarion è immediata ma le mani sono troppo mature e lo dovremmo vedere bambino. Molto più prabile un Elendil che ricordiamo sarà il padre di Isildur e lo stesso Anarion. Elendil fugge da Númenor prima della sua distruzione, assieme ai pochi Númenóreani rimasti fedeli ai Valar e all’amicizia con gli Eldar, raggiungendo la Terra di Mezzo, dove fonderà i regni in esilio di Arnor e Gondor. La seconda congettura è quella di un elfo, magari il leggendario Glorfindel che durante la Prima Era viveva a Gondolin ed era il signore della casata del fiore dorato, partecipando alla battaglia delle Innumerevoli Lacrime. Il vestito verde e bianco perla potrebbe anche essere quello di un elfo. Da notare in ultimo l’assonanza con una locandina de Il Ritorno del Re che ritrae Aragorn nella stessa posizione con Narsil.

Un altro stregone blu arriva nella Terra di Mezzo?

L’arrivo degli stregoni blu con questa seconda immagine è confermata al 100×100 (e ne vedremo delle belle). Abbiamo qua un poster seppur semplice molto forte nel suo contrasto e colore. Il rosse della mela devia ogni cosa tuttavia iniziamo come sempre dalle mani. Delle mani vissute, molto consumate che tengono una mela perfettamente intatta. La maglia tipica dell’iconografia degli stregoni (vedi Gandalf o Radagast) e un principio di barba, non lunghissima, che si intravede a metà petto. Questo poster ci dona una certezza, potremmo vedere in un grande schermo l’arrivo di Annatar e Pallando, forse una delle cose che aspetto di più da questa serie. Tornando all’immagine possiamo aggiungere che le increspature della pelle insieme a queste unghie quasi nere lo rendono un classico viaggiatore della Terra di Mezzo che si arrabatta nella sussistenza giornaliera.

L’Oscuro Signore… ma quale dei due?

Arriviamo all’ultima immagine. Qui tutti hanno scommesso sul creatore dell’Unico Anello, ma non lo darei per così certo. C’è un altro Oscuro Signore che è papabile per questo ruolo, considerando anche che l’attore che sarà presente nelle prime due puntate (che ricordiamo si tratta di un grande prologo di circa 3 ore) ha ripostato proprio questa immagine: quindi possiamo anche azzardare ad un Morgoth. È, alla pari di Manwë, il più potente dei Valar alla creazione di Eä e di Arda ed il primo a sfidare Eru (il Creatore) durante la Musica degli Ainur. Se dovessimo analizzare come sempre l’immagine possiamo solo confermare l’intera armatura di colore nero, con scaglie e punte di ferro in ogni parte, una scritta non visibile nell’attaccatura del guanto ed una spada, intarsiata in molti punti, ma dalle linee molto affusolate. Considerando l’unico personaggio negativo dei 23 proposti da Amazon Prime Video la scelta tra Morgoth e il più conosciuto Sauron è abbastanza naturale. La posa potrebbe, come quella di Galadriel bambina, anticipare una scena della Serie, da come tiene l’arma potrebbe essere Sauron nel momento che giura fedeltà a Melkor.

Alessio Vissani e Pierluigi Cuccitto

 

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1 Comment to “The Rings of Power: ecco l’analisi dei poster”

  1. Lock ha detto:

    Domanda: non è possibile postare l’immagine prima della descrizione? Così, da un dispositivo mobile, è impossibile associarli.

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