«Al di sopra del Marese, della Valle dell’Acqua, dei Monti Brumosi, del Bosco d’Oro, della Montagna Solitaria, delle nubi, dei mari, al di là del Fuoco Dorato, della Rete di Stelle e dei confini delle Cerchie del mondo…».
Il fenomeno della fan fiction, la produzione diffusa di testi narrativi derivata da opere letterarie, serie televisive, saghe cinematografiche o fumetti di successo, rappresenta una tra le manifestazioni più interessanti nel mondo delle culture digitali. In realtà, la fan fiction precede la cultura digitale. Ma l’incontro tra le comunità di cultori e fan (fandom), con le loro pratiche di scrittura, e internet ha innescato una sinergia virtuosa. In virtù delle sue caratteristiche, internet esalta il principio d’espansione alla base della fan fiction e si propone come luogo di sperimentazione di tecniche narrative fondate sull’idea di una testualità fluida e aperta. In realtà, molte tradizioni letterarie nelle loro fasi iniziali mostrano i caratteri tipici di questo genere di «letterature amatoriali». Si pensi alle modalità con cui nacquero e si svilupparono i corpus di opere della materia epico-cavalleresca o amorosa, tra oralità e scrittura, dalle quali scaturirono le letteratura nazionali europee: riferimento a un orizzonte di eventi e di caratteri prefissati, natura popolare e funzione d’intrattenimento, mancanza di un autore definito, legame con le aspettative e i gusti dei suoi fruitori. Ma caratteri simili hanno anche le rappresentazioni sacre di epoca tardo-medievale e poi la commedia dell’arte; o la nascita e diffusione del romanzo di genere nel corso del XVII secolo, che vide in tutta Europa una vera e propria esplosione di produzione e di pubblicazioni; e ancora, con caratteri ormai moderni, il fenomeno del romanzo d’appendice ottocentesco. Si può dunque dire che il fenomeno post-moderno della letteratura dei fan mostra alcuni dei processi di formazione tipici del discorso letterario in generale.
«Al di sopra del Marese, della Valle dell’Acqua, dei Monti Brumosi, del Bosco d’Oro, della Montagna Solitaria, delle nubi, dei mari, al di là del Fuoco Dorato, della Rete di Stelle e dei confini delle Cerchie del mondo…».
Prima o poi doveva succedere. Nell’indagine dello smisurato e infinito universo degli appassionati di J.R.R. Tolkien era inevitabile non giungere a uno degli omaggi più diffusi che i milioni di lettori dello scrittore gli hanno fatto in questi anni. Del resto è quasi il più naturale, visto che si parte da un romanzo… Fan fiction o fanfiction (abbreviato comunemente in fanfic, FF o fic) è il termine utilizzato per indicare tutte quelle opere scritte dagli appassionati, prendendo come spunto le storie o i personaggi di un lavoro originale. Le «Tolkien-inspired fiction» sono un tributo eloquente e meritano più rispetto. In un periodo in cui nella narrativa e al cinema va molto di moda re-interpretare le storie di un altro autore (dai fumetti ai supereroi, dalle fiabe ai romanzi ottocenteschi), queste riscritture possono essere sublimi o ridicole, ma nell’immenso mucchio ci sono anche gemme rare. È veramente difficile rendere giustizia non tanto all’universo immaginato da Tolkien, quanto al suo stile e all’atmosfera. È qualcosa che può essere ricreato solo da chi, come il professore, sia talmente permeato dal linguaggio originale delle vere saghe nordiche da «pensare» in quei termini, e allo stesso tempo sia cresciuto abituando l’orecchio tanto alla forbitezza vittoriana e oxoniense, quanto alla solennità aulica. Eppure qualche eccezione c’è. Bisogna solo avere la forza di setacciare il poco grano dalla miriade di crusca presente: in parole povere, niente tematiche «slash» o le love story interspecie tra nani ed elfe! Prima di inoltrarci in questo viaggio in terre così sconosciute è meglio, però, capire bene questo genere così particolare.
Nel mese di febbraio, precisamente il 4, Tolkien sarà protagonista di un nuovo estratto multimediale che punterà alla divulgazione e alla diffusione dell’estro e della parola del letterato inglese. A svilupparlo è stato Gary Raymond, scrittore di 3-Minute JRR Tolkien: A visual biography of the worlds most revered fantasy writer (Ivy Press, 12,99 sterline): una biografia visuale, insomma, in tre minuti, per farsi apprezzare da chi, come capita sovente ai giorni nostri, va di fretta e non trova mai la possibilità di approfondire l’argomento Tolkien. Così come già Peter Jackson aveva fatto con la trilogia de Il Signore degli Anelli e la neonata de Lo Hobbit, anche Raymond cavalca l’onda del momento positivo e dell’influenza che sta avendo Tolkien sul mondo fantasy e letterario in generale: 60 porzioni rapide e indolori, delle pillole, che possono essere digerite facilmente in tre minuti l’una. Partendo dalla sua infanzia fino all’invenzione dei nuovi linguaggi come quello elfico che tanto è stato apprezzato ne Il Signore degli Anelli, oltre al doversi rapportare con la realtà della Prima Guerra Mondiale, la storia di Tolkien sarà affrontata nella maniera più precisa possibile con un lavoro minuzioso e necessariamente fedele alla realtà.
Gary Raymond è uno scrittore oltre che un accademico: nasce nel Galles ed è tra i fondatori di Wales Arts Review, uno dei siti più critici e attenti alle produzioni letterarie del Galles e non. Proprio da questa sua principale iniziativa nasce l’intenzione di concentrarsi su Tolkien, che rientra ovviamente nella schiera di autori difficilmente criticabili, al pari di George Orwell, Emily Dickinson e, profanamente parlando, anche di Christopher Nolan, l’autore della trilogia di Batman e altri film come Memento o Inception: tutti scrittori che Raymond ha avuto la possibilità di analizzare e criticare nella sua esperienza di scrittore e critico. Ma la passione per la letteratura impegnata nasce sin dalla prima infanzia per l’autore gallese: sin da piccolo le sue letture passavano per Edgar Allan Poe e i gialli di Sherlock Holmes, arrivando fino al Conte di Monte Cristo, letto in versione illustrata all’epoca della scuola elementare. Prima dei dieci anni arriva finalmente Lo Hobbit, per poi arrivare a Il Signore degli Anelli qualche anno più tardi: «Conservo ancora la prima copia che ebbi de Lo Hobbit: lo acquistai dopo aver messo da parte diversi soldi. È una copia con un’illustrazione sulla copertina di Roger Garland: mi affezionai tantissimo a quel libro e ne rimasi incantato, proprio perché avevo dieci anni e quelle pagine mi rapirono. L’esperienza con Il Signore degli Anelli invece fu diversa – dice Raymond a Tolkien Library – La storia era
sicuramente più seria e impegnata, ma mi prese allo stesso modo. Mentre Lo Hobbit era concentrato su una sola storia, qui ne avevamo tante e c’era comunque una guerra da combattere che aveva coinvolto molte persone».
Ma come nasce l’idea di Tolkien in 3 minuti per Raymond? Tutto parte dalla lettura della biografia di Lewis scritta da Wilson e da una conversazione con il proprio editore: «Ebbi poi la fortuna di incontrare un amico che mi portò al Magdelene College, così da poter studiare meglio il mondo di Tolkien anche al di fuori dalle proprie creazioni: è stato un processo lungo, ma mi ha portato soddisfazioni. L’obiettivo, insomma, era quello di dare a tutti la possibilità di accedere a questo mondo in maniera rapida. Ho suddiviso il libro in tre parti: la vita, il lavoro e l’influenza che ha avuto sul mondo. Ogni parte ha dei sottocapitoli che sono facilmente leggibili in tre minuti, perché le informazioni sono concentrate e facili da digerire. Ci sono moltissimi libri che raccontano la storia dell’autore, ma nessuno in questo modo. Per me è stato molto divertente». L’opera di Raymond però non è soltanto una biografia, come vuole sottolineare lo scrittore stesso: tutto inizia con l’analizzare il modello culturale che ha offerto Tolkien e la terza parte dell’estratto, che riguarda l’influenza avuta nel mondo letterario, è sicuramente il punto da cui partire per avere un quadro generale dell’esperienza tolkeniana. Le pillole riescono a offrire anche dei momenti di curiosità circa la vita dell’autore inglese, ricercando elementi particolari e che faranno sicuramente piacere ai fan, fino a oggi rimasti vergini da questi aspetti. «La speranza è che i fan possano apprezzare il mio lavoro – continua Raymond nella stessa intervista – e che possano appassionarsi alla storia di Tolkien: sto racconando quello che tutti sappiamo, ma scavando più nel profondo. Andando alla ricerca del suo passato ho avuto modo di scoprire cose interessanti e anche inaspettate, che ho deciso di mettere al servizio di tutti. Perché comprare questo libro? Perché è un pezzo da collezione e anche perché è una visione divertente, ma studiata, della vita dell’autore». Raymond, per chiudere, parla anche de Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato, il primo capitolo della nuova trilogia di Peter Jackson, al cinema dallo scorso dicembre: «L’ho visto e mi è piaciuto molto. Penso che sia il miglior film di Jackson al momento. Con Il Signore degli Anelli fece un lavoro sicuramente importante, ma qui ho trovato più feeling con l’opera e pare abbia fatto un lavoro migliore di quanto fece Tolkien, che con la sua seconda opera superò la prima. Sarà un successo migliore perché parla di un’avventura e il cinema di oggi vuole questo».
Per concludere, qualche lettore si domanderà come mai ci occupiamo di un libro appena uscito in inglese che ha poche connessioni con il nostro Paese. E, invece no! La rivelazione che possiamo fare in anteprima ai nostri lettori è proprio questa: sono già stati acquistati i diritti di traduzione italiana di questo libro!! Se volete fare qualche regalo aspettatevi, quindi, nelle librerie a novembre una bella strenna natalizia…
Utilizziamo cookie essenziali per il funzionamento del sito e cookie statistici (Google Analytics) per analizzare il traffico.
Puoi accettare tutti i cookie, rifiutare quelli non essenziali o gestire le tue preferenze. Per saperne di più, consulta la nostra Cookie Policy.
This website uses cookies
Websites store cookies to enhance functionality and personalise your experience. You can manage your preferences, but blocking some cookies may impact site performance and services.
Essential cookies enable basic functions and are necessary for the proper function of the website.
Name
Description
Duration
Cookie Preferences
This cookie is used to store the user's cookie consent preferences.
30 days
These cookies are needed for adding comments on this website.
Name
Description
Duration
comment_author
Used to track the user across multiple sessions.
Session
comment_author_url
Used to track the user across multiple sessions.
Session
comment_author_email
Used to track the user across multiple sessions.
Session
Statistics cookies collect information anonymously. This information helps us understand how visitors use our website.
Google Analytics is a powerful tool that tracks and analyzes website traffic for informed marketing decisions.
Used by Google Analytics to determine which links on a page are being clicked
30 seconds
_ga
ID used to identify users
2 years
__utmx
Used to determine whether a user is included in an A / B or Multivariate test.
18 months
__utmv
Contains custom information set by the web developer via the _setCustomVar method in Google Analytics. This cookie is updated every time new data is sent to the Google Analytics server.
2 years after last activity
__utmz
Contains information about the traffic source or campaign that directed user to the website. The cookie is set when the GA.js javascript is loaded and updated when data is sent to the Google Anaytics server
6 months after last activity
_gid
ID used to identify users for 24 hours after last activity
24 hours
_gat
Used to monitor number of Google Analytics server requests when using Google Tag Manager
1 minute
__utmc
Used only with old Urchin versions of Google Analytics and not with GA.js. Was used to distinguish between new sessions and visits at the end of a session.
End of session (browser)
__utmb
Used to distinguish new sessions and visits. This cookie is set when the GA.js javascript library is loaded and there is no existing __utmb cookie. The cookie is updated every time data is sent to the Google Analytics server.
30 minutes after last activity
__utmt
Used to monitor number of Google Analytics server requests
10 minutes
__utma
ID used to identify users and sessions
2 years after last activity
_gac_
Contains information related to marketing campaigns of the user. These are shared with Google AdWords / Google Ads when the Google Ads and Google Analytics accounts are linked together.