Esaurito il libro sulla influenza dello Hobbit

Libro: "The Hobbit and Tolkien's Mithology"Tutto è cominciato nel marzo 2013. Per il 75° anniversario della pubblicazione dello Hobbit di J.R.R. Tolkien si è svolta all’università di Valparaiso la conferenza Celebrare Lo Hobbit. Due famosi studiosi di Tolkien presentarono i loro lavori inediti. John D. Rateliff fornì numerosi esempi dell’influenza dello Hobbit sul Legendarium nel suo intervento in sessione plenaria Ancorarsi al Mito: l’impatto dello Hobbit sul Legendarium, mentre Verlyn Flieger discusse le influenze francesi sullo sviluppo di Bilbo Baggins e delle sue avventure in I collegamenti francesi di Tolkien. Nelle discussioni con gli altri studiosi è emersa la necessità di avere un libro che si concentrasse sulle modalità dell’influenza dello Hobbit sul successivo sviluppo del Legendarium tolkieniano. Da quell’idea è nato un libro.

Un progetto per la McFarland

Conferenze: Celebrating The HobbitIl volume Lo Hobbit nella mitologia di Tolkien: saggi su revisioni e influenze è nato grazie agli sforzi dei curatori Bradford Lee Eden e Michelle Markey Butler. Il primo è direttore dei servizi bibliotecari della Valparaiso University a Valparaiso, nell’Indiana, già editor del volume Middle-earth Minstrel: Essays on Music in Tolkien oltre che animatore di alcune sessioni della conferenza Kalamazoo; la seconda è docente di letteratura inglese all’iSchool e all’Università del Maryland che spesso tiene corsi sulle opere dell’autore del Signore degli Anelli. L’antologia comprende quindici saggi inediti, inclusi i due interventi di Rateliff e Flieger. Due capitoli sono dedicati all’evoluzione dei Nani, due all’analisi del giorno di Durin dal punto di vista astronomico e i restanti unidici saggi esplorano diverse tematiche legate alle differenti revisioni e all’influenza tra dello Hobbit sul Legendarium di Tolkien. La copertina presenta un’opera d’arte originale di Tom Loback, un noto artista e appassionato di lingue e scritture investito di Tolkien. Pubblicato a metà del 2014, il libro è temporaneamente esaurito: McFarland sta preparando la ristampa, anche l’editore accetta gli ordini per gli arretrati. Studiosi: Bradford Lee (Brad) EdenCon molti argomenti affascinanti e, al tempo stesso, controversi, non c’è da meravigliarsi che gli appassionati tolkieniani degli Stati Uniti abbiano esaurito tutte le copie. In ogni caso, c’è la possibilità di pre-ordinare il volume anche su Amazon.co.uk ed per la fine dell’anno (esattamente il 31 dicembre) è prevista l’uscita della ristampa in brossura e formato Kindle.
Ma, esattamente, perché un libro di saggistica tolkieniana è andato esaurito in così poco tempo?

Un tema molto caldo

Libro: "The Hobbit and Tolkien's Mithology"Nel suo call for papers di fine maggio 2013, Brad Eden spiegava i motivi dell’idea nata alla conferenza di Valparaiso: «Christopher Tolkien ha scritto più volte che la scrittura negli anni Trenta e la pubblicazione dello Hobbit nel 1937 non ebbero influenze sull’espansione e sulle diverse versioni del Legendarium della Terra di Mezzo. Recenti studi e ricerche dettagliate hanno dimostrato, tuttavia, che Tolkien fu influenzato dalla trama, dai personaggi e dalle idee presentate nello Hobbit, alcune delle quali hanno avuto un effetto straordinario sulle revisioni successive e su nuovi concetti inseriti in seguito all’interno del legendarium». Il libro si occupa di influenze francesi e nordiche, questioni linguistiche, di Bilbo come personificazione di Tolkien e di personaggi come Beorn e Tom Bombadil, di ambientalismo e autorità dello scrittore, e delle interpretazioni contemporanee dello Hobbit. Ma i contributi di Verlyn Flieger di John D. Rateliff sono chiaramente il cuore del volume ed entrambi pongono importanti questioni su questo argomento. «Ho speso moltissimo tempo a studiare e pubblicare The History of the Hobbit», ha spiegato Rateliff parlando del suo saggio. «In esso, in particolare ho esaminato il modo in cui Tolkien si occupa dei Nani e li trasforma col tempo, per tracciare l’interazione (a volte sorprendente) tra il legendarium più antico dellla Terra di Mezzo e Lo Hobbit. Ho poi, scritto il mio intervento per la Valparaiso University per chiarire il mio pensiero sulla questione. È interessante vedere il modo in cui Tolkien potesse far convivere cose contraddittorie tra loro in diverse parti del suo legendarium generale, tenendole per così dire “in sospensione”, fino a che non avesse preso una decisione in un modo o nell’altro». Il saggio di Verlyn Flieger è lo specchio dell’intervento tenuto alla Valparaiso University e ha suscitato un notevole dibattito anche durante The Return of the Ring alla Loughborough University, in Inghilterra nel 2012. In quell’occasione – eravamo presenti – Flieger ha voluto lanciare una provocazione, visto che è nota l’antipatia dello scrittore per la lingua e la cultura francese: Loughborough: Verlyn Fliegerpartendo dall’utilizzo di Tolkien, nel suo saggio Sulle Fiabe, delle parole francesi aventures e quest, la studiosa ha portato il pubblico attraverso la foresta magica di Broceliande, dove i Cavalieri Erranti si inoltravano per delle aventures semplici (come raccontato ad esempio da Chrétien de Troyes), e attraverso le nobili notti della Morte d’Arthur in cui alcuni (come Gawain) continuavano le loro aventures, mentre altri iniziavano le loro quest. Sono proprio queste gesta che Flieger mette a confronto, in modo convincente, con le “avventure” di Bilbo Baggins (ben undici occorrenze di questa parola solo nella descrizione del primo giorno dello Hobbit). Anche se non viene ripetuta tante volte, la storia di Frodo è chiaramente una quest e Flieger ha dimostrato come la distinzione e le due tipologie di storie sono legate alla tradizione del romance medievale francese.

Indice del volume

– Introduzione di Bradford Lee Eden
Parte I: L’evoluzione della razza dei Nani
– Anchoring the myth: the impact of The Hobbit on Tolkien’s legendarium di John D. Rateliff
– From Nauglath to Durin’s Folk: The Hobbit and Tolkien’s Dwarves di Gerard Hynes
Parte II: Il Giorno di Durin
– “It passes our skill in these days”: primary world influences on the evolution of Durin’s Day
di Kristine Larsen
– A scientific examination of Durin’s Day di Sumner Gary Hunnewell
Parte III: Temi
– Tolkien’s French connection di Verlyn Flieger
– Tolkien’s Hybrid Mythology: The Hobbit as Old Norse “Fairy-Story” di Jane Chance
– From “The Silmarillion” to The Hobbit and back again: an onomastic foray di Damien Bador
– Civilized goblins and talking animals: how The Hobbit created problems of sentience for Tolkien di Gregory Hartley
– Seeing in the dark, seeing by the dark: how Bilbo’s invisibility defined Tolkien’s vision di Michael A. Wodzak
– A Victorian in Valhalla: Bilbo Baggins as the link between England and Middle-earth
di William Christian Klarner
– Beorn and Bombadil: mythology, place, and landscape in Middle-earth di Justin T. Noetzel
– Travel, redemption, and peacemaking: hobbits, dwarves and elves and the transformative power of pilgrimage di Vickie L. Holtz Wodzak
– A Baggins’ backyard: environmentalism, authorship, and the Elves in Tolkien’s legendarium
di David Thiessen
– Polytemporality and epic characterization in The Hobbit: An Unexpected Journey: reflecting The Lord of the Ring‘s modernism and medievalism di Judy Ann Ford e Robin Anne Reid
– The wisdom of the crowd: Internet memes and The Hobbit: An Unexpected Journey
di Michelle Markey Butler

ARTICOLI PRECEDENTI
– Vai all’articolo L’evento dell’anno della Tolkien Society inglese
– Vai all’articolo Tolkien al Kalamazoo: un programma da urlo
– Vai all’articolo Tolkien al Kalamazoo, quest’anno si fa il pieno
– Vai all’articolo Nuovi Call for papers su Natura e Medioevo

LINK ESTERNI
– Vai al sito della casa editrice McFarland Books
– Vai alla pagina del convegno Celebrare Lo Hobbit
– Vai alla pagina personale di Brad Eden
– Vai al corso universitario di Michelle Markey Butler
– Vai al sito personale di Michelle Markey Butler

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