Il Medioevo, e il Fantastico, fra noi

La Belle Dam Sans Merci - Frank Dicksee - dettaglioNell’immaginario comune il Fantastico popola il Medioevo, ne veste i panni, adeguandoli, e vi prende dimora, spesso addolcendolo, modificandolo secondo il proprio gusto come non di rado facciamo con la cucina dei paesi lontani. Il Medioevo appare così come una realtà che può sembrare effettivamente distante ed estranea, almeno per chi non ha scelto di approfondirla a seguito di un interesse personale oltre lo studio scolastico obbligatorio, facilmente relegato nel fondo della mente dal più svariato numero di motivi: lontano non solo temporalmente, il Medioevo diviene una terra e un tempo altro, un volto sul quale la maschera meravigliosa del fantastico si adagia e si adatta, senza però cancellarne lo sguardo profondo e il sorriso affascinante, ma anzi esaltandoli. Così Medioevo e Fantastico danzano assieme, conducendo i passi l’uno dell’altro, e toccando molti degli aspetti anche quotidiani della vita dell’uomo contemporaneo, che lo si realizzi o meno.

Tolkien, il Medioevo e il Fantastico

Il Medioevo e il Fantastico - TolkienTolkien era ammaliato da questa danza, dal procedere nei secoli di questo corteo di lingue, tradizioni letterarie, recuperi più o meno riusciti (a volte intenzionalmente differenti), che, a prescindere dalla reazione che generarono in lui, attirarono la sua attenzione per una vita intera. Sono infatti sicura che molti dei nostri lettori, già leggendo le prime righe di questo articolo, avranno pensato alla raccolta di saggi critici di Tolkien che in Italia porta come titolo proprio Il Medioevo e il Fantastico (l’originale inglese è The Monsters and the Critics and Other Essays) e che raccoglie scritti legati al Beowulf, al Sir Gawain e il Cavaliere Verde, alle fiabe. E nell’immaginario collettivo il tempo delle fiabe per eccellenza è, appunto, il Medioevo. Le influenze della letteratura medievale, delle sue fonti, tradizioni e rifacimenti romantici, su Tolkien sono troppe per poterle enumerare o analizzare in un solo articolo, ma ciò su cui desidero soffermarmi è che tali connessioni sono talmente presenti da aver reso gli scritti di Tolkien (non solo, forse perfino nemmeno principalmente, quelli critici) una porta non solo per l’esercizio della propria fantasia, ma anche un punto di partenza per riscoprire varie discipline: un crocevia dal quale partire per esplorare le terre dell’Archeologia, delle Lingue e della Linguistica, della Letteratura e della Storia e di tutte le terre di confine Il Medioevo fra noi - 2018 - Percorsi si frontieratra queste materie, terre di mezzo come quelle che ho avuto il piacere di attraversare pochi giorni or sono, assistendo alla quinta edizione del convegno Il Medioevo fra noi, l’unico convegno italiano interamente dedicato al medievalismo. Fenomeno per il quale sono state proposte decine e decine di definizioni, mi limiterò in questa sede a definirlo come il ridisegnare, consciamente o inconsciamente, il Medioevo nei suoi vari aspetti, compiendo proprio la tanto decantata fusione tra Storia e Fantasia. L’edizione di questo anno ruotava attorno proprio a questo concetto di terre di mezzo, di confine, portando il sottotitolo di Percorsi di frontiera e durante questa tre giorni di frontiere se ne sono oltrepassate davvero moltissime: da giovedì 7 a sabato 9, nelle quattro sessioni organizzate magistralmente al fine di percorrere una via che prosegue senza fine, come la fantasia naturale attività umana, ho potuto esplorare un Medioevo immaginario che perde i propri confini, temporali e spaziali, che facilmente si estende all’Orientalismo, sfuma nel Celtismo e, negli Stati Uniti in particolare ma non solo, si intreccia col Rinascimento, scambiandosi fatti e miti.

Tre giorni per esplorare i mondi del medievalismo

Programma Il Medioevo fra noi 2018Dopo i saluti d’apertura di Peter Aufreiter (direttore della Galleria nazionale e del Polo museale delle Marche), Massimo Miglio (presidente dell’Istituto storico per il medioevo), Maria Elisa Micheli (direttore del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Urbino) e dall’intervento di Tommaso di Carpegna Falconieri (tra gli studiosi pionieri degli studi sul medievalismo in Italia, dell’Università di Urbino), il convegno è iniziato con un contributo incentrato su una delle figure che più associamo al Medioevo, la strega, con Tra medicina e magia: quando è il genere a segnare il confine di Maria Giuseppina Muzzarelli (Università di Bologna), figura questa che abbiamo ritrovato il mattino seguente in L’oscuro medioevo delle streghe di Marina Montesano (Università di Messina). Un altro classico del Medioevo affrontato il primo giorno è stato il Calice del Re dei Re, con Per farla finita col Santo Graal di Franco Cardini (Istituto storico per il medio evo), il quale nella sua introduzione al proprio intervento non non ha mancato di menzionare anche Tolkien.
Il medievalismo nelle arti figurative è stato affrontato in California medievale: cartoline dall’orlo del mondo da parte di Alison L. Perchuk (California State University) e in Le testimonianze artistiche medievali della Rocchetta Mattei: tra mito, riutilizzo e falsificazione di Paolo Cova (Università di Bologna), fino a Frontiere come metodo. Esperienze di ricerca sul bizantinismo di Geraldine Leardi (MIBACT, Galleria Borghese), passando così la frontiera dell’Oriente, regno esplorato con le relazioni Un «Milione» di viaggi. La strana fortuna di un libro che abolì le frontiere di Salvatore Ritrovato (Università di Urbino) e Marco Polo e il colonnello Henry Yule (1871). Una traduzione di successo sulla frontiera degli studi coloniali di Daniela Rando (Università di Pavia).
L’ultimo giorno si sono indagati alcuni degli aspetti del medievalismo che maggiormente si intersecano con gli ambienti più divulgati: dall’opera della Disney Maleficent: il nuovo confine tra immaginario e mercato di Martina Corona (Sapienza Università di Roma) all’Archeologia cognitiva e archeologia sperimentale: mente e braccio della ricerca di Daniele Sacco (Università di Urbino).

Il Medioevo che continua ad essere fra noi

Medievalismi ItalianiNel corso della seconda giornata del convegno è stato presentato da Riccardo Facchini e Davide Iacono (i quali curano anche la pagina facebook MediaEvi, il Medioevo al Presente, dedicata appunto al medievalismo) il volume Medievalismi italiani (secoli XIX-XXI), raccolta di saggi a cura di Tommaso di Carpegna Falconieri e Riccardo Facchini pubblicata dalla casa editrice Gangemi. Grazie alla cortesia dei curatori, che ancora una volta ringrazio a nome dell’AIST, potrete trovare una copia di questo libro anche nella biblioteca del Centro Studi – la Tana del Drago a Dozza, dopo l’inaugurazione che avverrà questo settembre, durante Fantastika.

Augurandoci di vedere crescere e prosperare questa splendida iniziativa che è il convegno Il Medioevo fra noi, la quale non potrà che diventare uno degli appuntamenti annuali più attesi, ed aspettando speranzosi che Festival del Medioevovengano presto pubblicati gli atti dell’edizione appena conclusasi, non resta che prepararci al prossimo grande appuntamento con l’età di mezzo: il Festival del Medioevo di Gubbio, che si terrà dal 26 al 30 settembre, annunciato al termine della sessione di sabato mattina da Federico Fioravanti (ideatore e direttore del Festival del Medioevo) e Giuseppe Maria Bianchi (Associazione Italia medievale).

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien anche alla terza adunata di FeL
– Leggi l’articolo Festival del Medioevo: una sessione per Tolkien

LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Festival del Medioevo
– Vai alla pagina facebook di MediaEvi, il Medioevo al Presente
– Vai alla pagina facebook Centro Studi – la Tana del Drago
– Vai al sito del Festival del Medioevo
– Vai al sito dell’associazione Italia medievale
– Vai al sito dell’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo

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