Svelata a Warwick una targa per Tolkien ed Edith

Richard Eddy Warwick Town CouncilJ.R.R. Tolkien, l’autore del Signore degli Anelli e Lo Hobbit sposò la sua compagna Edith Bratt, che allora viveva in città, il 22 marzo 1916 nella chiesa di St Mary Immaculate in West Street. Si erano conosciuti sette anni prima, quando Tolkien aveva 16 anni ed Edith 19. Nell’estate del 1909 si erano innamorati. Il tutore del ragazzo, infatti, lo aveva costretto a non vederla più fino alla maggiore età a causa dei suoi pessimi voti a scuola. La sera del suo ventunesimo compleanno (3 gennaio 1913), Tolkien scrisse a Edith una dichiarazione del suo amore e le chiese di sposarlo. Lei rispose dicendo che era già fidanzata, ma lo aveva fatto perché credeva che Tolkien l’avesse dimenticata. Richard Eddy Warwick Town CouncilI due si incontrarono e sotto un viadotto ferroviario rinnovarono il loro amore, con Edith che restituì l’anello e scelse invece di sposare Tolkien. Una condizione del loro fidanzamento era che lei si convertisse al cattolicesimo per lui. Si fidanzarono a Birmingham, nel gennaio 1913, e si sposarono a Warwick, in Inghilterra, il 22 marzo 1916, prima che lui partisse per il fronte occidentale nella Prima Guerra Mondiale. Per tutta la vita hanno vissuto quasi sempre a Oxford e avuto quattro figli. Ora la coppia è sepolta l’una accanto all’altra in un cimitero di Oxford, vicino a dove Tolkien era professore all’Università di Oxford.

La Placca blu a Warwick

Sindaco Warwick Richard EddyPer commemorare quel giorno del matrimonio, venerdì scorso (6 luglio) è stata installata una targa blu all’esterno della chiesa di St Mary Immaculate in West Street. Una targa blu riconosce persone e luoghi all’interno dell’area e commemora il contributo duraturo dato alla comunità di Warwick. Il sindaco, Richard Eddy, ha svelato la targa e durante il suo discorso ha detto: «Si dice che Tolkien “trovò Warwick, i suoi alberi, la sua collina e il suo castello, un luogo di notevole bellezza” e che si ispirò alla città quando scrisse la poesia “Kortirion Among the Trees”. Si dice anche che Tolkien abbia “espresso ammirazione per la volontà di sua moglie di sposare un uomo senza lavoro, pochi soldi e nessuna prospettiva tranne la probabilità di essere ucciso nella Grande Guerra”. Ma tutto ciò stava per cambiare. Una Targa Blu riconosce e commemora persone e luoghi all’interno del Warwickshire e – sono onorato, in quanto vero appassionato di Tolkien che ha abbracciato l’avventura tanto quanto Bilbo – di aprire questa Targa Blu in memoria del suo matrimonio e dell’amore per Edith». La targa è stata assegnata dal Comune su suggerimento di un residente locale e membro della congregazione. La targa rileva, inoltre, che l’edificio è stato progettato dal celebre architetto E.W. Pugin.

Una mitologia per l’Inghilterra

Castello di WarwickWarwick si trova nelle West Midlands: è una città storica, con un castello. «Fin dalla più tenera età sono stato addolorato per la povertà del mio amato Paese», scrisse Tolkien, «non aveva storie proprie… non della qualità che cercavo, e trovavo (come ingrediente) nelle leggende di altre terre». Lo scrittore si riferiva alla “Materia della Gran Bretagna”, l’enorme corpus di storie medievali su re Artù e i suoi cavalieri, era di origine celtica e intrisa di influenza francese. Anche il grande poema epico anglosassone Beowulf era essenzialmente scandinavo. Confrontate con la tradizione della Grecia, della Finlandia, del Galles e di altri luoghi, le leggende inglesi autoctone gli sembravano qualcosa di poco valore. Rese nuovamente popolari durante la sua giovinezza, erano per lui sia una frustrazione che uno stimolo creativo. La maggior parte delle storie legate al ciclo arturiano provengono da una storia quattrocentesca di Warwick dello storico John Rous, il quale aveva inventato alcune leggende e altre le aveva tratte dall’inattendibile Historia Regum Britanniae di Goffrey di Monmouth del XII secolo. Tolkien scrisse una poesia su Warwick in cui la descrive come una «città che sta svanendo» dove l’«antica memoria è in declino». Egli era frustrato dall’incoerenza e dalla mancanza di ricchezza mitica in tali leggende locali. Fu questo, insieme ai fulgidi esempi delle grandi mitologie di altre nazioni, a spingerlo a tentare di creare «un corpus di leggende più o meno connesse… che io potessi dedicare semplicemente all’Inghilterra, al mio Paese». Oltre a legare la sua patria alla sua mitologia, Tolkien la intreccia anche con la sua vita personale. La poesia The Lonely Isle, scritta in Francia nel 1916 dopo aver attraversato la Manica verso le trincee della Somme, anela in modo più intenso a una città in particolare: «Ho una gran voglia di te e della tua bella cittadella / dove echeggiando tra i luminosi olmi a sera / in un’alta torretta interna risuona una campana: / O solitaria e scintillante isola, addio!». La “cittadella” è Warwick, dove Tolkien aveva trascorso momenti felici con Edith Bratt negli ultimi tre anni e dove i due si erano, come scritto, sposati a marzo.
 3 stemmi araldiciTolkien creò anche degli stemmi per Cortirion o Kortirion che sono tratti dalla sua esperienza a Warwick, dove Edith si era trasferita dopo il loro ricongiungimento del 1913. Gli alberi sono quelli che hanno ispirato Tolkien a chiamare la contea di Warwick “Alalminórë”, “Terra degli Olmi”, e sono presenti in un poema del 1915, Kortirion among the trees (Kortirion tra gli alberi). In primo piano c’è il pavone, spesso visto sulle cartoline contemporanee del castello di Warwick. Le torri ricordano forse quella che, secondo la tradizione di Warwick, un tempo sorgeva sul Tumulo di Ethelfleda, il terrapieno conico accanto al castello.
Tolkien la chiama “la torre di Ingil”, il signore elfico che per primo si stabilì sull’Isola Solitaria, secondo la prima versione della mitologia. Nel primo lessico l’isola è “Ingilnórë”, “Terra di Ingil” – un palese gioco di parole sull’Inghilterra. Il lessico assegna a Kortirion una dea di «amore, musica, bellezza e purezza» che lì risiede, Erinti, che ha una torre custodita da Elfi, ma vive in un cerchio o ‘korin’ di olmi. Sembra rappresentare Edith, ma non si incontrerà mai più nella mitologia. Nel disegno araldico e nei Racconti Perduti, l’isola ha invece una regina elfica, Meril-i-Turinqi, che vive anch’ella in un ‘korin’, sulla cima di una collina, probabilmente ispirata al ‘Tumulo di Ethelfleda’.
Infine, Kortirion among the Trees, ebbe un’influenza importante per Lothlórien. La contea di Warwick è descritta come «la terra degli olmi, Alalminórë nei regni delle fate». L’olmo inglese, ‘Ulmus Procera’, soprannominato da uno scrittore «la quintessenza del paesaggio inglese», era una caratteristica dominante della fertile terra rocciosa del Paese. Lothlórien è una terra di alberi di ‘mallorn’, una specie inventata da Tolkien. Paragonò il ‘mallorn’ alla betulla – tronco eretto grigio e rami perpendicolari incurvati all’estremità – ma gli donò la stessa maestosità massiccia che lodava nell’olmo. In uno dei primi tentativi di lingua inventata, aveva fatto di “elm!” (“olmo!”) l’esclamazione elfica per “meraviglioso!”.
Tumulo di Ethelfleda castello di WarwickSia in Lothlórien che in Kortirion, Tolkien vedeva gli alberi come gli alberi di una nave. Lothlórien è «simile ad una luminosa nave dagli alberi incantati». In estate, gli olmi di Kortirion sono come «alberi di navi verdi» a vele spiegate; ma in pieno inverno sono «come navi vaganti» in lontananza. Forse nel 1915, la lunga e stretta isola nell’Avon sotto il castello di Warwick, con alberi piantati dal giardiniere del XVIII secolo Capability Brown, aveva portato alla creazione dell’immagine di una nave alberata nella mente di Tolkien. Lothlórien e Kortirion hanno una somiglianza riguardante gli alberi ancora più impressionante. Nei Racconti Perduti, l’elfa regina di Kortirion, Meril-i-Turinqi, vive su una collina tra gloriosi olmi in un cerchio di «tre piani decrescenti di fogliame luminoso». L’ispirazione per quella collina, il Tumulo di Ethelfleda a Warwick, non ha tale anello, ma attraversato l’Avon, nel Parco del Castello sorgeva il gruppo di alberi Lord Brooke, uno dei tanti alberi di collina che arricchiscono il paesaggio britannico. Come un cerchio, il gruppo collinare di Meril a Kortirion assomiglia alle formazioni di alberi inglesi come il Chanctonbury Ring sulle Sussex Downs. Nei Racconti Perduti, alla forma è dato un nome Quenya: “Korin”, «una grande siepe circolare, sia essa di pietra o di rovi o anche di alberi, che racchiude una zolla verde» – una definizione che la collega con boschetti sacri celtici e germanici e addirittura con gli ‘henge’ neolitici.

[L’ultimo paragrafo è tratto l’ultimo libro di John Garth, intitolato I mondi di J.R.R. Tolkien]

 

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