Da Arturo Stàlteri una canzone per gli elfi

Arturo Stàlteri 03Venerdì 24 gennaio 2020 dalle ore 18:30 a Roma presso la libreria Feltrinelli di Via Appia Nuova 427, verrà presentato “Trilogy” (etichetta Felmay), il nuovo album d’inediti di Arturo Stàlteri, tra i pianisti contemporanei più conosciuti e apprezzati in Europa, nonché storico conduttore di Rai Radio 3. A quasi due anni da “Low & Loud”, il musicista in quest’opera si è ispirato al numero tre, nei suoi numerosi significati: 11 brani in cui è assoluto protagonista con il suo pianoforte fatta eccezione per la partecipazione di Laura Pierazzuoli al violoncello e Federica Torbidoni al flauto in alcuni pezzi. Ma per gli appassionati di J.R.R. Tolkien è importante sapere che l’album contiene un brano ispirato a Il Signore degli Anelli che si intitola “Tre Anelli ai Re degli Elfi”.

Una passione di una vita

Stalteri 04Scoperta per la prima volta a 18 anni e poi riletta più volte anche in versione originale, Il Signore degli Anelli ha appassionato a tal punto Stàlteri da diventare il filo conduttore in diversi suoi lavori, segnalando anche l’esistenza, accanto a una primitiva registrazione del 1974, di una sua vera e propria opera strumentale dedicata al capolavoro di Tolkien. Sono moltissime le opere di Stàlteri ispirate allo scrittore inglese: fin dal 1992 quando nell’album Syriarise compaiono la stesura iniziale de “Le Ultime Luci Di Brea” e la prima versione di “Rivendell”, intitolata qui “Nella casa di Elrond” (aggiunta nella riedizione del 2001). Nel 1994 aggiunge all’album …e il pavone parlò alla luna (del 1987) gli inediti Racconti Brevi, in cui è presente la prima versione di “Lo specchio di Galadriel”. Il successivo Flowers del 1995 contiene la prima stesura di “Théoden e i Ricordi” e una diversa versione de “Le ultime luci di Brea”, già apparsa su Syriarise. Queste due composizioni riappariranno, in un’ulteriore rilettura per più strumenti, nell’album Rings, Il Decimo Anello. Infatti, dopo una lunga pausa da Tolkien, sarà solo nel 2003 che l’artista tornerà alla Terra di Mezzo.

Tre anni all’insegna di Tolkien

Arturo StalteriNel 2003 è Rings – Il Decimo Anello, pubblicato dalla Materiali Sonori costituisce una personalissima rilettura dell’opera di Tolkien: si tratta di un concept album le cui idee melodiche vengono via via riprese e modificate. Brani inediti e altri nuovamente arrangiati e interpretati si trovano insieme, in un lungo percorso ispirato ai personaggi e agli ambienti fantastici della Terra di Mezzo. Tutto questo è un pretesto per continuare una ricerca musicale in continua evoluzione. Accompagnato da strumenti antichi e di tradizione popolare insieme a un trio classico (violino, cello e piano). L’anno successivo, The Alternate Rings è un album discografico con cinque brani ed è parte del progetto discografico Rings: l’esecuzione in concerto di The Grey Havens’ Lullaby (la traccia in studio è contenuta in Rings); Lo specchio di Galadriel, nella versione già inserita in Racconti brevi; la traccia strumentale di Gandalf the White (Rings) con l’aggiunta degli inserti di Pier Luigi Andreoni; la versione elettronica di The ride of the Rohirrim, da cui è nata l’omonima composizione contenuta in Rings e la traccia multimediale The alternate Rings interactive, di Pier Luigi Andreoni. Il successivo album Early Rings, Compositions 1974-1975 è un album pubblicato nel 2005. Si tratta di registrazioni casalinghe inedite, databili 1974 e 1975, completamente rimasterizzate. Secondo Stàlteri sono «piccoli studi, idee musicali spesso improvvisate, melodie accennate…» suscitate dalla fascinazione subita dal pianista romano dalla prima lettura de Il Signore degli Anelli. Gli abbozzi di “Early Rings” si pongono nel solco di certa avanguardia settantista, vedi Bo Hansson, contaminata da vari elementi. Di norma i pezzi non superano i 2-3 minuti, ma i propositi che ne scaturiscono sono ugualmente significativi.
Dopo il 2005 i brani ispirati a Tolkien continuano con Half Angels nel 2009, album dedicato ai personaggi femminili del fantasy. Non poteva mancare, giusto nel finale dell’album, un brano per Galadriel: un pezzo oscuro, epico e drammatico come forse mai gli era capitato. I lugubri accenti peraltro si smorzano nella partitura assegnata al violino. In Préludes pubblicato nel 2016 dalla Felmay, che contiene ventidue brani, tutti preludi inediti ispirato a scritti di grandi autori classici, è presente Èowyn la cui superba linea pianistica rinvia alle atmosfere tolkieniane tanto care al compositore romano. Infine, in Low&Loud del 2018 è il nuovo lavoro dalla passione per la Terra di Mezzo dal titolo Un Viaggio Inaspettato.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Stàlteri e Torbidoni: la musica in Tolkien è magia
– Leggi l’articolo Dal 7 gennaio l’AisT e Tolkien su Rai Radio3

LINK ESTERNI:
– vai al sito del programma Pantheon su Radio3


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