Alliata contro Bompiani: ritiro la mia traduzione

Il Signore degli Anelli: Angoli smussatiNon è stata data ufficialmente dalla casa editrice, ma dati incontrovertibili forniti da moltissimi librai confermano la notizia: Bompiani sta ritirando dal mercato italiano tutte le copie della vecchia traduzione de Il Signore degli Anelli. Per quasi un anno il capolavoro di J.R.R. Tolkien sparirà così dalle librerie italiane, caso unico al mondo, e bisognerà aspettare molti mesi per poter colmare questa lacuna, grazie all’uscita prima a marzo e poi a novembre dei due volumi che insieme a La Compagna dell’Anello completeranno la nuova traduzione di Ottavio Fatica. Questo non è che l’effetto del contenzioso legale che oppone Vittoria Alliata di Villafranca, autrice della traduzione che ora sta venendo ritirata, e la casa editrice Bompiani che detiene i diritti di pubblicazione in Italia delle opere di Tolkien. Si conclude così una vicenda che dura da più di due anni. Cerchiamo di ripercorrerla in maniera obiettiva.

Due anni di polemiche

Vittoria AlliataTutto inizia con la decisione della casa editrice, «nello spirito di una manutenzione accurata del catalogo» come riportato da Beatrice Masini, di realizzare una nuova traduzione del capolavoro di Tolkien. Il progetto prevede il lavoro di Ottavio Fatica, noto e affermato traduttore esperto di letteratura inglese, con la consulenza dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani (nella persona di Giampaolo Canzonieri). L’avvio dei lavori viene reso noto, il 29 aprile 2018, con un’intervista su un quotidiano nazionale, e poi approfondita in un incontro, il 12 maggio 2018, al Salone Internazionale del Libro di Torino. A metà 2018, a seguito delle affermazioni di Ottavio Fatica, Alliata ha scoperto che il suo contratto con Bompiani era scaduto e ha preso provvedimenti legali, querelando tra le altre cose anche il traduttore. In effetti, sembra che il contratto tra Alliata e Bompiani fosse scaduto nel 2016, anno in cui la casa editrice cambiò di proprietà, come ammesso dalla stessa direttrice in una sua replica su un giornale. Alliata afferma di aver querelato Fatica sembra soprattutto per l’espressione «cinquecento errori a pagina» riportata nell’intervista del 29 aprile. Nel frattempo, il contenzioso sul rinnovo dei diritti di pubblicazione della vecchia traduzione è andati avanti da metà 2018 fino alla fine del 2019, con incontri tra gli avvocati delle due parti. In questo periodo Vittoria Alliata di Villafranca ha avuto modo di partecipare a diversi incontri a Roma, Ascoli Piceno, Giardini Naxos, San Marino e Macerata, per spiegare le sue ragioni, di cui il più noto è stato il convegno «La Guerra di Tolkien», tenutosi in Senato a Roma il 17 gennaio 2019 e introdotto dal senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia ed ex MSI, che ha ricordato cosa fosse stato Tolkien per la sua generazione, quella che ha frequentato i Campi Hobbit.
A gennaio 2019 Beatrice Masini ha fatto sapere che Bompiani aveva offerto ad Alliata la possibilità di rinnovare il contratto e di mantenere viva anche la vecchia traduzione, continuando a pubblicarla. «Abbiamo annunciato la nuova traduzione, invece che agire in silenzio, proprio perché questo non escludeva e non esclude il mantenimento della traduzione storica in catalogo. Abbiamo proposto a Vittoria Alliata non solo di rinnovare il contratto di traduzione (scaduto di recente e per una svista non immediatamente rinnovato) ma anche di rivedere il suo lavoro, com’è giusto fare dopo tanti anni, in vista di una nuova edizione, e non abbiamo ottenuto alcuna risposta certa da parte dei suoi legali; un confronto diretto non è mai avvenuto perché non è mai stato accettato».
Il Signore degli AnelliA fine dicembre 2019, infine, giunge la lettera aperta di Vittoria Alliata che mette fine alla questione. La traduttrice racconta di aver partecipato ad incontri con Bompiani-Giunti, di aspettare una nuova proposta da parte della casa editrice, dopo l’offerta «vessatoria» della casa editrice: rinnovarle il contratto per 10 anni che includa e sani il periodo 2016/19 a una cifra annua di 880 euro e anche l’offerta di una revisione de Il Signore degli Anelli «sotto tutela», come dice lei. Questa nuova edizione della vecchia traduzione avrebbe avuto anche un’introduzione scritta da Alliata, in cui avrebbe potuto spiegare le ragioni delle sue scelte. Nella lettera aperta Alliata rifiuta l’offerta e conclude: «In questa situazione, è evidente che la mia traduzione, proprio perché voluta dall’Autore e da coloro che lo amano davvero, non può rimanere sugli scaffali accomunata a chi la gestisce come un fustino di detersivo».

Il ritiro obbligatorio delle copie

Libri e libreriaQuesta la decisione definitiva della Alliata, che nella lettera aperta scrive che la sua traduzione «continuava ad essere stampata e commercializzata da Bompiani-Giunti in totale disprezzo della legge sul diritto d’autore e delle minime regole di correttezza, essendone ormai scaduti i diritti da parecchi anni, diffidai l’editore a ritirarla immediatamente dagli scaffali». In ottemperanza a questa decisione della Alliata e per evitare ulteriori contenziosi, la casa editrice ha così iniziato il ritiro delle copie della vecchia traduzione. Sugli store online, da Amazon allo stesso sito della Giunti non è più possibile ordinare le edizioni de Il Signore degli Anelli con la traduzione Alliata rivista da Quirino Principe nel 1970. Non è più possibile comprare nemmeno la versione ebook della vecchia traduzione dalle varie piattaforme informatiche. E i libri in formato cartaceo stanno lentamente sparendo dagli scaffali di tutte le librerie italiane, cui è giunta una email di Bompiani che chiede il ritiro delle copie della traduzione Alliata. Così, per ben 11 mesi non sarà possibile comprare in Italia Il Signore degli Anelli in versione completa, con grande rammarico di tutti gli appassionati di Tolkien, anche di quelli che in questi due anni hanno visto nella traduttrice siciliana la propria paladina.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Come ascoltare il suono delle poesie in Tolkien
– Leggi l’articolo Fatica: «Tolkien come Kipling e Shakespeare»
– Leggi l’articolo La versione di Fatica: contributo per una messa a fuoco
– Leggi l’articolo Ancora uno sforzo se volete essere tolkieniani
– Leggi l’articolo Esce oggi la nuova traduzione della Compagnia dell’Anello
– Leggi l’articolo Bompiani: le novità tolkieniane ottobre 2019
– Leggi l’articolo La traduzione della Compagnia a ottobre
– Leggi l’articolo Ritradurre Il Signore degli Anelli: l’intervista

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di L’editore Bompiani: «Nessuna lettura ideologica di J.R.R. Tolkien»

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45 Comments to “Alliata contro Bompiani: ritiro la mia traduzione”

  1. Mario ha detto:

    Permalosetta, la signora.

  2. Triceratopo Volante ha detto:

    Ho trovato al tempo stesso esatto ed esilarante questo video dove la notizia della vecchia traduzione ritirata dal commercio arriva come ultima mazzata in un certo bunker…

  3. Walter ha detto:

    Non so di preciso che soldi girino nelle traduzioni 900 all’anno, per un lavoro fatto 50 anni fa non erano male, non credo che Fatica abbia preso chissà quanti soldi. Forse è stata consigliata un po’ male. Da adesso in avanti si potrà comprare solo la nuova traduzione e la sua, per forza di cose, scomparirà. Quando invece le due potevano convivere a vantaggio di tutti. Saremmo stati noi lettori a decretare la migliore.

    • andrea ha detto:

      Non sarà necessariamente una situazione definitiva. Spero che risolto il contenzioso la vecchia traduzione possa tornare

      • Triceratopo Volante ha detto:

        Ma il contenzioso è già “risolto”. La casa editrice Bompiani ha dovuto ritirare dal commercio migliaia di copie di tutte le edizioni del SDA con la traduzione di V. Alliata. Sono libri stampati e distribuiti ma non venduti, anzi, ritirati a proprie spese. Alcune edizioni erano deluxe e costose. Insomma, erano grossi investimenti, che grazie all’orgoglio della signora sono diventati buchi di bilancio. È un danno economico che non sono in grado di calcolare, ma non mi stupirebe se fosse di un bel po’ superiore ai centomila euro. Dopo che una ti ha procurato un danno così, per puro amor proprio, è abbastanza improbabile che tu voglia ancora averci a che fare. Per Alliata, croce sopra. E non solo da parte della Bompiani, penso, perché dopo una cosa del genere quale editore non starebbe alla larga? E dopo che hanno ritirato e dovuto macerare decine di migliaia di copie del Tolkien versione Alliata, secondo te lo rimettono in commercio? È finita. Chi non lo ha acora capito si rassegni.

        • Wu Ming 4 ha detto:

          Inoltre Bompiani detiene i diritti di pubblicazione del Signore degli Anelli in traduzione italiana, quindi nessun altro editore potrà ripubblicare la vecchia traduzione. Con questo gesto d’orgoglio Alliata ha condannato il proprio lavoro all’oblio editoriale, o tutt’al più al collezionismo.

          Mi chiedo dove sono adesso coloro che nel corso dell’ultimo anno l’hanno sospinta, sovraesposta, invitata e affiancata nelle conferenze in lungo e in largo per l’Italia, nelle quali potesse lanciare le proprie invettive, convincendola d’essere una specie di novella Giovanna d’Arco intenta a una crociata contro “il nuovismo” e il “revisionismo” tolkieniano.

          Mi chiedo dove sono adesso tutti quelli che hanno trascorso settimane su FaceBook (ma anche in questo blog) a gettare fango sul lavoro di Ottavio Fatica e a inneggiare alla vecchia traduzione, come se fosse una guerra, come se una traduzione dovesse sostituire l’altra e addirittura accusando Bompiani di volerlo fare… e alla fine hanno ottenuto proprio questo risultato, ma per il gesto d’orgoglio della loro beniamina. Alliata, nella lettera in cui fa il gran rifiuto, li chiama direttamente in causa, facendosi forte del “ringhiante disappunto“ e della “bufera di inaudita ostilità” prodottasi in rete.
          “Le hai viste le schiere mie, o non hai occhi?”, avrebbe detto Brancaleone da Norcia.

          In entrambi i casi la previsione è facile.
          Gli alleati di Alliata, dopo averle procurato interviste, articoli, servizi tv, e avere assecondato in tutti i modi il suo autoracconto populista – quello della traduzione certificata da Tolkien e amata dai fan tolkieniani vs “intellettualoni revisionisti” – la molleranno. Già adesso c’è chi, forse rendendosi conto del “capolavoro” realizzato, finge equidistanza.
          I supporter invece, le volenterose schiere della suddetta rappresentazione, piano piano si dedicheranno a qualcuno o qualcosa d’altro. L’eterno presente dei social infatti impedisce qualsiasi visione in prospettiva.

          Per chi invece la prospettiva vorrà mantenerla, questo 2019/2020 rimarrà come l’anno della svolta. E gli articoli e le discussioni su questo blog, sempre linkabili, anche tra dieci anni, come un punto di riferimento per chi vorrà ricordare quello che è successo. Caso mai qualcuno si chiedesse perché siamo qui.

          • Triceratopo Volante ha detto:

            Non sarà, come dice anche Hitler nel video, che proprio l’aspetto “social” di tutta la vicenda abbia creato intorno ai detrattori di Fatica una “filter bubble”, condizionando le loro mosse? Una bolla di informazione dove vedevano solo i pareri di chi già la pensava come loro, che ha alimentato un meccanismo di autoesaltazione e gli ha fatto sfuggre di mano la situazione, in una specie di”crociata” dove hanno alzato i toni sempre di più, fomentando l’Alliata finché non ha fatto questa scelta controproducente…

  4. Walter ha detto:

    Sembra un po’ la fine di Gollum che si lancia nella lava con l’anello

  5. Mario ha detto:

    L’unico risultato che otterrà sarà di portare in alto i prezzi delle sue edizioni nel mercato dell’usato. Già adesso ogni tanto si vedono cifre che definire ridicole è un eufemismo (anche se poi trovare l’imbecille che le paga non è così facile); figuriamoci adesso.

    • Triceratopo Volante ha detto:

      Su questo ho molti dubbi, succederebbe se stessimo parlando di edizioni rare, in piccole tirature, ma il Tolkien dell’Alliata e di Principe è stato ristampato tutti gli anni per mezzo secolo, in una caterva di edizioni, per vendite complessive che saranno nell’ordine di svariate centinaia di migliaia di copie, se non addirittura sopra i sei zeri. Di raro o speciale non hanno nulla. Se le copie ritirate non le macerano, al massimo le troveremo nelle librerie di remainders a metà prezzo. Differente il discorso per l’edizione Ubaldini della CDA, ma non è di quella che stiamo parlando.

      • Matteo ha detto:

        Mi spiace contraddirti, ma se vedi su eBay i prezzi per un libro usato “normale” sono la metà del prezzo di copertina solitamente. Per tutte le Edizioni del Signore degli Anelli i prezzi sono assurdi. L’edizione Vintage (collana) la vendono a 50 euro: è una normale brossura senza mappa, pure. L’edizione illustrata anche a 300 euro. Su Subito.it la vendono a 700 euro. A 1000 euro.
        Non dico che ci siano……… che la comprino, ma impediscono alle persone che vogliono leggere anche quella traduzione la possibilità di farlo. A 50 euro, esce il prossimo 28/10 l’edizione Rilegata, illustrata della Nuova Traduzione. Tu dove metteresti i soldi?
        Per inciso: anche il Libraccio ha fiutato l’affare. Copia rovinata e segnata dal tempo a 40 euro. I mercatini ? Pure. Come detto non le vendono, ma ci provano. Ci proverei anche io a vendere la mia copia in cofanetto a 1000 euro. Se ci riuscissi, al diavolo la vecchia traduzione. La troverò certamente su qualche sito Warez da leggere su un tablet, no?
        le persone diventano folli. Uno la vende a 50 euro. Un altro dice “Se l’ha venduta a 50, magari a 60 ci riesco”… e via così. Adesso trovi l’edizione rilegata delle Rusconi a 180 euro. E non scendono di prezzo. Come se li stessi derubando. Quando nessuno vorrà più quelle copie, abbasseranno il prezzo senza perderci soldi. Ma a sul punto non interesseranno più a nessuno.
        P.s. Le copie ritirare sono state date al macero. Nessuno terrebbe copie invendibili. I remainder sono fondi di magazzino di cui si vogliono liberare. ma sono comunque vendute dai distributori. Le cosa del SDA sono in mano a Bompiani, non ai distributori.

  6. Nicola Nannerini ha detto:

    Mi permetto un’umile e corsiva osservazione riguardo questa scelta: a me pare che la reazione (umanamente comprensibile) denoti quella stessa forma di esclusivismo e di appropriazione d’un opera tale da far apparire l quale sola depositaria dell'”Unica Traduzione”. Mi chiedo, certo che una personalità così sensibile non voglia tramutare il proprio sdegno in quella medesima farsa egotistica della quale accusa il collega fortuna, se non fosse stato più oppurtuno dimostrarsi immuni a tutta questa querelle. Lasciare in catalogo la traduzione, credo, le avrebbe (forse) almeno consentito di apparire deontologicamente specchiata: laddove l’etica professionale non riguarda affatto le scelte di traduzione, ma l’accettazione della provvisorietà e della ragionevole sostituibilità delle scelte compiute da parte di uno (o più colleghi). Questo al di là dell'”antagonista” Fatica, e del suo rapporto con chi lo ha preceduto quale traduttore dell’opus maior tolkieniano. In sostanza, una caduta di stile.

    Saluti,

    Nicola Nannerini

    nicola.nannerini@gmail.com

    • Matteo ha detto:

      La cosa va giù molto più piatta. Alliata non è una traduttrice. Non lo fa per lavoro. Ha tradotto qualcosa dall’arabo, e in giovane età poesie della Beat Generation. Fatica lo fa per lavoro. Ha ottenuto premi e riconoscimenti per il suo lavoro su Kypling (mi pare), ha tradotto di nuovo Moby Dick. Alliata si è accorta di non ricevere soldi per il suo lavoro dopo anni… Sintomatico che non gli importava nulla di essere la traduttrice del SDA. Se gli importava, avrebbe lottato chiedendo a Bompiani di metterla in risalto come Fatica, ad esempio. Fatica ha il Nome in copertina. Alliata nel,e note editoriali. Una differenza abissale, di cui non gli è mai importato. Ritirare il suo lavoro e non trovare un accordo, facendo perdere centinaia di migliaia di euro ne ha precluso ogni possibile riedizione. Cosa crede? Che tra 10 anni ancora ne parleranno di lei?

  7. Ivan Cavini ha detto:

    Alliata: “diffidai l’editore a ritirarla immediatamente dagli scaffali”.
    In ottemperanza a questa decisione e per evitare ulteriori contenziosi, la Bompiani “ha dovuto” ritirarla.

  8. Taliesin ha detto:

    Mi permetto una voce fuori dal coro. Personalmente, ho seguito il dibattito sul sito della WMFoundation e preferisco *di gran lunga* la traduzione Fatica (sono un linguista) e non ho alcuna simpatia per Alliata.
    Tuttavia – non ho modo di essere nella testa della signora – le ragioni del rifiuto potrebbero essere semplicemente economiche.
    Per un’opera come ISDA 900 euro/anno, foss’anche un rinnovo, sono equivalenti a un insulto (per lo meno sul mercato inglese, con cui lavoro).
    Anche per libri relativamente brevi si percepiscono migliaia (o decine di migliaia) di sterline “a stralcio”. Proprio di recente, ho speso ca. 850 euro per una traduzione di poco superiore alle 25 cartelle.
    Per un libro della caratura di ISDA un editore, a mio parere, dovrebbe offrire un compenso a copia (1 euro/copia?), dati i volumi che, probabilmente, vende. Non ho numeri, ma secondo me siamo ben oltre le 800 copie/anno.
    L’offerta “forfettaria” a prendere o lasciare – soprattutto quando non vi è possibilità di altro interlocutore – è un volete prendere per il collo un traduttore, e di conseguenza come tale andrebbe valutata.
    Peraltro, come aggravante, il fatto che il contratto fosse scaduto nel 2016 e “nessuno se ne fosse accorto”. Seriously? A Bompiani?
    Non stiamo parlando della casa editrice indie giù all’angolo. E finché continueranno a circolare questi prezzi e questi modi di fare (contratto scaduto da TRE anni) la traduzione letteraria in italia resterà in una situazione economica inaccettabile, e appannaggio di chi può tradurre “per passione” perché non deve sbarcare il lunario.
    Cordialità

    PS: chi dice che “800 euro l’anno non mi sembrano male” per ISDA non ha *alcuna idea* di quali siano i prezzi per una traduzione fuori dall’Italia (dove vi sono sostanziali monopoli distributivi)

    • Wu Ming 4 ha detto:

      Taliesin, il motivo per cui Bompiani non si è accorta dello scadere del contratto di traduzione è facilmente intuibile. Nel 2015 Bompiani, insieme a tutto il gruppo RCS, è stata acquisita da Mondadori. Questo ha portato a uno smottamento grosso, a un esodo di redattori, collaboratori e autori, nonché cambi di ruolo repentini. La direttrice editoriale di Bompiani, Elisabetta Sgarbi, se n’è andata a fondare La Nave di Teseo. Il suo posto è stato preso da Beatrice Masini. Ma appena un anno dopo, nel 2016, l’antitrust ha imposto a Mondadori di cedere Bompiani e Marsilio. E così Bompiani è stata acquistata dal gruppo Giunti. Significa che l’amministrazione di Bompiani è passata da Rizzoli a Mondadori a Giunti nell’arco di pochi mesi. Il 2016 è stato l’anno di maggior caos e incertezza per Bompiani, e coincidenza ha voluto che quell’anno sia scaduto il contratto di Alliata.

      A Bompiani questa svista è costata cara, dato che a quest’ora avrebbe avuto in commercio non una ma due traduzioni del Signore degli Anelli, non avrebbe dovuto mandare al macero le copie della vecchia traduzione, né spendere soldi per ritirarla dal mercato.

      Riguardo agli €890 annui, bisognerebbe sapere qual era la cifra nel contratto precedente, quello scaduto nel 2016. Senza quel termine di confronto possiamo pure dire che sono pochi in assoluto, e concordare tutti con te che il traduttore dovrebbe avere €1 a copia, ma quanto prendeva annualmente Alliata in precedenza? Se ad esempio prima prendeva €2.000, allora la nuova proposta rappresentava un dimezzamento abbondante del compenso, ma Alliata ci ha fatto sapere soltanto la nuova cifra proposta.

      Aggiungiamoci pure che l’offerta dell’editore non è legge, soprattutto se si tratta di un editore negligente, che ha lasciato scadere un contratto. Alliata aveva la possibilità di trattare, come fa chiunque nell’editoria, in questo caso da una posizione di forza. Ma non l’ha mai fatto. Per lei hanno parlato gli avvocati. Si è passati per gli studi legali, non per gli agenti letterari, capisci? Non c’è mai stata alcuna volontà di trattare alcunché.

      Detto questo, anche reputando economicamente misera l’offerta Bompiani, e anche non facendo alcuna controproposta, a me pare che tra avere in libreria la propria traduzione con €890 all’anno in tasca (per un lavoro svolto mezzo secolo fa) e non averla più da nessuna parte con €0 in tasca, la convenienza è chiara.
      Sono evidentemente altri i fattori che hanno determinato l’epilogo della vicenda.

    • Ialkarn ha detto:

      Esattamente: Chi ha gestito la trattativa all’interno di Bompiani ha cercato chiaramente la rottura.
      Alliata ha ricevuto un offerta che non avrebbe potuto mai accettare.
      Alla fine della festa tra cause, arretrati, risarcimenti, e mancati guadagni questo scherzo costerà a Bompiani un sacco di soldi.

      Ma che importa ai dirigenti Bompiani e il direttorio marxista-leninista che sta dietro all’operazione della nuova traduzione; tanto alla fine della festa pagherà il padrone ovvero Giunti.
      Wu Ming 4 finge disappunto per la perdità di varietà nell’offerta di una doppia traduzione ma è ben contento del risultato.

      La malafede e la cattiva coscienza con la quale questa storia, fin dal principio, è stata imbastita trasuda da ogni suo passaggio.
      L’obiettivo finale non è dare una lettura nuova e ulteriore a Tolkien ma compiere un opera di sostituzione.
      Se cosi non fosse non ci sarebbero tentativi di sabotare e mettere a tacere le conferenze della parte avversa con iniziative come quella dell’ Ottobre del 2018 dove lo stesso Wu Ming 4 scrisse al Circolo ARCI RitmoLento di Bologna che aveva in progetto una conferenza di “quegli altri”, “sconsigliando” di far svolgere quell’incontro.. le ragioni? politiche ovviamente.

      • Wu Ming 4 ha detto:

        Ialkarn,
        stai assumendo atteggiamenti da troll di ultima categoria, davvero. Ripigliati, prima di toccare il fondo del barile, su.
        Ma soprattutto stai accusando “chi ha gestito la trattativa all’interno di Bompiani” cioè la direttrice editoriale Beatrice Masini, di avere cercato la rottura (come? Facendo un’offerta a cui non è mai stato replicato?) causando di proposito un danno economico alla casa editrice e alla proprietà Giunti. È un’accusa infamante di quelle peggiori che si possono muovere. Al confronto la ormai celebre espressione iperbolica di Fatica dei 500 errori a pagina per cui Alliata lo ha querelato è robetta. Hai scritto qui che una delle professioniste più note nell’editoria italiana, autrice di narrativa, traduttrice di Harry Potter, redattrice e direttrice editoriale, ha sabotato la propria stessa casa editrice.
        Spero per te che nessun avvocato di Bompiani legga questa cosa.

        • Wu Ming 4 ha detto:

          P.S. Quanto al resto, Ialkarn… Non farmi posare la spada sulla bilancia, dài.

          • Ialkarn ha detto:

            Perche’ ho scritto forse il falso? Non hai forse sabotato lo svolgimento di una conferenza su Tolkien perche’i relatori non ti garbavano?
            Che ne era della pluralita’delle voci su Tolkien in quel frangente?

          • Wu Ming 4 ha detto:

            Sì, hai scritto il falso. Perché continui a parlare di cose che non sai e non conosci. Ma ormai s’è capito che questo è il tuo modo di fare.
            Vae victis, Ialkarn… Vae victis.

      • Roberto Arduini ha detto:

        La Direzione e la redazione di questo sito web si dissocia da questo commento di Ialkarn, in cui ci sono tutti gli estremi per una querela. Chi ha gestito le trattative ha un nome e un cognome e se si sentirà leso da queste frasi, potrà prendere tutte le dovute misure cautelative. In quanto gestori di questo sito, condanniamo tutte le accuse che Ialkarn rivolge a Bompiani, alla sua dirigenza e ai suoi avvocati.
        Buona vita

        • Ialkarn ha detto:

          Mancava proprio un tocco di comicita’ a questo thread.

          • Triceratopo Volante ha detto:

            Non sarebbe il caso di bloccare questo calunniatore da quattro soldi che sta monopolizzando tutte le discussioni con la sua versione da poraccio dei “Protocolli dei Savi Anziani di Sion”?

          • Roberto Arduini ha detto:

            L’utente è stato messo in moderazione.

      • Matteo ha detto:

        Io non credo alla rottura. Ammettiamo anche che le avessero dato 2000 euro all’anno. Avrebbero abbondantemente coperto le spese vendendo il Libro a 25 euro, raggiungendo il pari (lordo) a 80 COPIE !!!!!! Ci rendiamo conto di quanto è poco? Anche con 10000 euro all’anno dovevano venderne (sempre rapporto lordo) 400 COPIE !!!!
        Dubito che abbiano fatto i “pulciosi” su un contratto. Ma probabile, e non obbligatorio in altro senso, che Fatica avrebbe ricevuto un trattamento diverso: Edizioni di pregio, Deluxe, Cofanetto, ecc… Mentre Alliata, che ormai in 50 anni ha ottenuto di tutto e di più, magari solo UNA edizione, e per giunta economica. Due traduzione possono vivere insieme, ma SOLO UNA può essere “soggetta” ad edizione di pregio, e per tutte le tasche: LEI LO SAPEVA. Che le “sue schiere” protestassero convincendo Bompiani-Giunti a rendere giustizia come edizioni identiche per Fatica e Alliata? Impossibile: L’edizione illustrata uscita di recente non poteva esistere in due versioni… si sarebbero “mangiate” a vicenda la fette di pubblico. E’ una cosa ovvia. Quindi Alliata sarebbe stata la “seconda scelta editoriale”. Lo sapeva a ah detto di no. Non per nulla ha accusato di trattare il suo lavoro come i fustini del detersivo, tutti in fila sugli scaffali. Anche per la revisione, non ha accettato di essere controllata. Perché? Quando andavo in ufficio da Quirino Principe, non fece obiezioni sul rimettere Sacconi in Baggins, Felice in Merry, ecc… Un supervisione in tal senso era necessaria. E’ stato proibito a Fatica di farlo, sarebbe stato proibito anche a lei, che continua ad affermare come Tolkien le avesse detto che doveva tradurre anche tutti i nomi. Vero. Ma Tolkien non era un editore o d’attore, ha detto una cosa senza riflettere. Tradurre tutto in Italiano. Forse gli si doveva far presente che già dall’italiano in inglese certi nostri modi di esprimersi non possono essere tradotti, come del resto è vero il contrario.
        Da loro il nostro Giuseppe Verdi sarebbe diventato Jo Green???? ma per favore. Tolkien non era certo infallibile. Ha detto una stupidata e fine. Quindi visionare o dare regole ad Alliata era necessario, soprattutto se mettendoci mano avere voluto cercare di superare Fatica, con l’appoggio dei Fans.

  9. Luca ha detto:

    Al di là delle sterili polemiche lette fin qui, io ho una domanda ben più interessante:

    Alla fine dell’articolo si parla di un’attesa di 11 mesi. Cosa significa? che dopo tornerà la vecchia traduzione?

    Per quanto riguarda la mia opinione:
    1) la reazione della storica traduttrice è giustificata da un’offesa di non poco conto. Chi dice che ha un atteggiamento egoistico non sbaglia. Peccato però che ha ragione è ha fatto benissimo.

    2) non importa quale sia la traduzione linguisticamente più corretta. Dopo mezzo secolo e 3 film da 11 Oscar, ormai i nomi di luoghi e personaggi sono entrati nel sangue di ogni fan, sia esso un lettore o uno spettatore che si affaccia alla lettura. Ergo, io e tanti altri a quanto ho letto nelle recensioni, non apprezziamo il cambio in quanto tale, anche se porta dei perfezionamenti. Inoltre una cosa è l’aggiornamento di termini ed espressioni italiane, un’altra è il cambio dei nomi.

    Ho l’edizione Bompiani con il bordo dorato e avevo intenzione di comprare anche quella tascabile, per non rovinare l’altra, ma senza la vecchia traduzione preferisco evitare e magari sperare in accordi futuri.

    Per chi alza i toni: ragazzi è una storia fantasy. Se vi attaccate a queste cose, cosa fate se vi rigano l’auto? Shalla

    • Giuspee ha detto:

      Ciao Luca, penso con l’affermazione degli 11 mesi s’intendesse il completamento del progetto editoriale della nuova traduzione, ossia l’uscita de “Le due torri” e de “Il ritorno del re”, così da permettere di nuovo ai lettori di acquistare l’opera (cosa al momento non possibile, se non ricorrendo all’usato a rivenditori online che vendono ancora edizioni rimaste fuori dal ritiro di gennaio delle copie della traduzione precedente). Sul ritorno della vecchia traduzione io penso ci vorrà la scadenza del copyright delle opere, cioè tra una ventina di anni, ma chissà che non si trovi un accordo prima (anche se dopo il macero delle copie non ci vedo Bompiani a rifare l’accordo…).

      In riferimento all’offesa, a cosa ti riferisci in particolare?

      Sui nomi non capisco perché, solo per il fatto che siano presenti da molto tempo, mi debba tenerne diversi imperfetti, quasi fosse lesa maestà sostituirli. Sono entrati nel sangue di ogni fan? Dei vecchi di sicuro, ma le nuove traduzioni guardano anche al futuro. Se un nuovo lettore si affaccerà alla traduzione di Fatica per lui saranno naturali quelli e non quelli con cui siamo cresciuti noi, non vedo il problema. Oppure mi devo tenere la locanda de “Il portico dorato” solo perché fa parte della “vecchia generazione” di nomi al posto del più corretto “Il persico dorato”?

    • Matteo ha detto:

      Fatica disse che usare due Aggettivi Rafforzativi non era da Tolkien.
      Alliata le rispose che lo usavano i Grandi Poeti, come Dante; quindi di informarsi.
      Fatica usò un iperbole, per spiegare che ritradurre un testo è più facile che revisionarlo da zero (i famosi 500 errori in 1500 pagine) e Alliata lo “volle capire alla lettera”.
      Se io fossi stato in Fatica e fossi stato polemico come la stessa Alliata gli avrei fatto presente di informarsi su cosa sia una “iperbole” (sia scritta che orale).

      “Andiamo in quel locale?”
      “No, ci siamo stati un milione di volte”.
      Se ci vai ogni giorno, per arrivare ad 1.000.000 sono 2737.85 di anni !!!!!!!

      Quindi ci vuole poco che qualcuno si offenda, se è permaloso, e vuole capire quello che vuole “perché gli fa comodo”.

      Comunque l’ultima parte non ha molta l’oca. Se è appunto solo una storia Fantasy, possono ritradurla e cambiare i nomi. Quando guardi il Film ti immergi nel Film e non stai li a dire “Ehi… Ma Bombadil non c’è???” Ehi, Arwen non è stata lei a gonfiare il fiume, è stato Elrond, e Frodo stava benissimo a cavallo, non era così malato da non poterlo fare”. Non credo, guardi il Film e fine. Leggi e fine.

  10. Stefano ha detto:

    Non riesco ancora a capire (forse è colpa mia) questo scontro ideologico su un libro che lo stesso autore voleva fuori da ogni riferimento storico e politico.
    Io che non sono un destroso ho amato subito questo romanzo tra l’altro acquistato nel 1986 (reggetevi forte) in uno stand di un festival dell’Unità e dopo averlo letto non riuscivo a capire perché la destra si era appropriato del testo e la sinistra per reazione lo aveva snobbato (perché in effetti così è successo).
    Poi si è voluto associare lo stesso libro alla chiesa cattolica sottolineando che il 25 dicembre la compagnia lasciava Gran Burrone e il 25 marzo incarnazione di Cristo l’anello veniva distrutto.
    Il SDA è uno straordinario romanzo che mi ha dato e continua a darmi massimo piacere nella lettura e rilettura. Il mio parere è che molti dovrebbero fare un passo indietro e non partecipare a crociate ideologiche per una traduzione rinnovata dopo oltre 50 anni.

  11. Matteo ha detto:

    Ho cercato in rete perché mi è sorta la curiosità di approfondire i diritti di un traduttore.
    Ebbene ho trovato una cosa che Alliata NON HA MAI FATTO RISPETTARE, ma che Fatica, proprio perché professionista ha chiesto, o che comunque con lui è stato fatto in “automatico”, e che con Alliata non hanno ritenuto il caso di rispettare;
    I traduttori hanno anche dei diritti “Morali”.
    Tra questi l’avere il NOME o in copertina o nel Frontespizio.
    Ebbene Alliata sia per Rusconi, che per Bompiani che per EuroClub NON HA IL NOME da nessuna parte salvo nelle note editoriali.
    Per Rusconi compare chi ne è il curatore (Principe) e che c’è una introduzione di Zolla. Nelle azioni successive che c’è una introduzione di Tolkien.
    Apro un libro a caso che ho qui sulla scrivania: Trilogia di Niceville: c’è il nome del traduttore appena si soglia una pagina. Casa Desolata di Dickens: dopo una pagina c’è il titolo e sotto il nome del traduttore e della presenza di una aggio di Nabokov. Ne ho qui a dozzine. L’UNICO CASO che non rispetta questa “regola” (legge) è proprio il Signore degli Anelli per Alliata.
    Fatica ha il NOME IN COPERTINA.

    Altro elemento da prendere a da usare nella causa contro Bompiani o a dimostrazione che Alliata de Il signore degli Anelli non fregava nulla, salvo poi diventare importante “quando ha deciso lei” ?
    Insomma, la legge è del 1948 !!!! E lei non ne sapeva nulla. Zero di niente.

  12. Matteo ha detto:

    Sono capitato per caso, cercando una voce su Tolkien, su un sito in cui veniva annunciato il convegno che avete presieduto, e li si parlava anche della scomparsa del traduttore de Lo Hobbit. Ebbene in quel sito dicono che per Lo Hobbit, il traduttore rimase in contatto con Tolkien stesso, per avere idee e suggerimenti. Ma emerge una fatto che si discosta molto da quanto afferma Alliata: Tolkien non conosceva così bene l’italiano da poter dare una mano alla traduttrice !!!! Di fatto Tolkien leggeva a “senso”, non avendo una profonda conosceva del nostro idioma. E di questa corrispondenza ci sarebbero anche delle lettere, che “Non sono scomparse” come quelle di Alliata.
    Quindi mi chiedo: ma com’è possibile che una persona del genere, riesca a creare proselitismo, su fatti non veritieri, che riesca a far togliere dal commercio NON un solo libro, ma diversi volumi. Eh, si… perché nessuno ha pensato che con la traduzione di FATICA come unica traduzione, L’ATLANTE DELLE TERRA DI MEZZO e il DIZIONARIO DI TOLKIEN, se si comprano, hanno i riferimenti della vecchia traduzione !!!! E quindi di fatto SONO QUASI INUTILI.
    Inoltre sempre in quel sito emergerebbe come Tolkien suggerisse di aggiungere una VOCALE a ORC, ELF, ecc… Quindi ORCHI… ELFI… Mentre di GNOMI proprio non ne parla.
    Bha… fossi stato il Giudice, o la Difesa, avrei messo questa obiezione: ritirare un traduzione ha danneggiato altri autori, che hanno visto il loro lavoro buttato alle Ortiche, e questo non si può fare. Non si può danneggiare un autore, per un suo lavoro, dando ragione ad un altra persona, perché con una nuova traduzione il “vecchio lavoro” non verrò acquistato se non dopo una revisione dei nomi… e non è poco.

  13. Mirko ha detto:

    Non conosco il mercato delle traduzioni ma 850€ per IL libro del SDA mi sembra una miseria.
    Certo, sarebbe stata una bella rivincita (se mai ne avesse avuto bisogno) superare in classifica le vendite del traduttore “concorrente”.

    • Wu Ming 4 ha detto:

      Il problema, Mirko, è che la traduzione storica era piena di sviste. Nel corso dei decenni i lettori ne avevano collezionate centinaia, di vario ordine e grado, rendendole anche pubbliche sul web. Al di là della cifra offerta, rispetto alla quale ognuno può fare le sue considerazioni (per qualcuno €850 euro all’anno per un lavoro con molte pecche svolto mezzo secolo fa potrebbe essere un discreto affare, soprattutto quando entra in commercio una nuova traduzione), c’era appunto il problema di revisionare la traduzione storica. Certi errori marchiani non potevano non essere emendati perché creavano dei veri e propri nonsensi. Ti faccio soltanto tre esempi minimali che in questo blog sono già stati notati, per capirci:

      «Mists curled and smoked from dark and noisome pools» è una descrizione riferita alle Dead Marshes, in cui si illustra la desolazione miasmatica delle paludi che Frodo, Sam e Gollum stanno attraversando. La vecchia traduzione era: «Nebbie e foschie s’innalzavano a spirale da cupi botri pieni di rumori».
      Quel «noisome» (fetido, malsano) era stato scambiato per «noisy» (rumoroso) e le pozze delle paludi morte erano diventate molto rumorose.
      Oppure, durante l’inseguimento degli Orchi da parte di Aragorn, Legolas e Gimli, il nano fa notare che anche nell’erba alta e morbida un Ramingo non può essere ingannato nella ricerca di tracce. E nella vecchia traduzione aggiungeva: «Ad Aragorn basta una lama ricurva per trarne le sue deduzioni». È chiaro che se si trovasse una lama ricurva nell’erba non ci sarebbe bisogno di essere un Ranger (ma nemmeno un boy scout) per capire che da lì sono passati degli orchi. Anche questo è un nonsenso dovuto a una svista: «una lama ricurva» è la traduzione errata di «A bent blade» che nel contesto significa invece «uno stelo d’erba piegato». Al Ranger Aragorn basta un filo d’erba piegato per riconoscere la traccia del passaggio di qualcuno. Questo è il senso dell’originale.
      Ancora: per mezzo secolo noi lettori italiani del SdA non abbiamo saputo che nella scena madre in cui Saruman pugnala Frodo, la lama del suo coltello si spezza contro la cotta di maglia di mithril. Frodo si rialzava illeso come se niente fosse, dopo avere ricevuto una pugnalata. Questo perché la vecchia traduzione ignorava la frase: «The blade turned on the hidden mail-coat and snapped». Anche in questo caso si produceva un nonsenso logico nella narrazione.

      Capisci che si tratta di sviste da principianti che l’editor di allora (Principe) non rilevò. Quel testo ne presentava svariate, che prescindono da qualunque gradimento o preferenza si voglia accordare alla vecchia traduzione rispetto alla nuova. Emendare errori basilari come questi sarebbe stato il minimo, dopo esserseli tenuti per cinquant’anni. Che dopo tanto tempo Bompiani si fosse finalmente decisa a farlo era un’ottima notizia, anziché no. E tra l’altro è un lavoro che Alliata o chi per lei avrebbe potuto farsi pagare (revisione ed editing non si fanno gratis). Ma per orgoglio ha preferito rimetterci “l’èsen e i maròn” come si dice dalle mie parti. Scelta legittima, ci mancherebbe. Roberto Mancini direbbe: “Siamo noi gli artefici del nostro destino”.

      • Lorenzo ha detto:

        Io ho letto solo lo Hobbit e ho visto la trilogia di Jackson. Mi ero deciso a darci dentro sul serio ma dopo un lungo navigare sono giunto al corrente di questa storia, e da ciò che ho letto in giro (qui e altrove) sono molto scoraggiato dall’acquistare la (unica) versione di Fatica, a causa dei nomi diversi dai film e dallo Hobbit e pe la traduzione fin troppo letterale, che nelle poesie e canzoni perde parecchio.
        Domanda:
        Almeno questi errori Fatica li ha aggiustati? Al Forestale Aragorn basta ancora una “lama ricurva” per il capire che è passato qualcuno?
        Le paludi sono ancora rumorose?

        • Aragorn80 ha detto:

          Ciao Lorenzo, è il primo messaggio che scrivo.
          Anche io che sono un fan di vecchia data non ho ancora letto la nuova traduzione(lo farò a breve), ma da tante discussioni che ho letto(al di là dei nomi di cui alcuni non sono piaciuti neanche a me), si evince che nella nuova traduzione tanti errori sono stati sistemati, la lettura scorre più fluida ed è stato rispettato sicuramente molto di più lo stile originale di Tolkien.

        • Giuspee ha detto:

          Buongiorno Lorenzo, ti confermo che gli errori di traduzione della precedente versione sono stati corretti (ma purtroppo ce n’è qualcuno nuovo!), assieme anche a numerose lacune e omissioni presenti lungo l’intera opera.
          Ti assicuro inoltre che parecchie poesie hanno guadagnato in ritmo e musicalità rispetto a come le conoscevamo. Chi afferma il contrario forse non le ha lette con la giusta attenzione.

        • Gab ha detto:

          Anche io come te, Lorenzo. Ma piuttosto che figurare tra i fautori, obbligati, della nuova traduzione, di cui ho potuto leggere alcune pagine digitalmente, preferisco acquistare a prezzi ancora accettabili la versione tascabile di quella vecchia.
          Saluti

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