Il Natale è tempo di celebrazioni e tante sono le tradizioni legate ai festeggiamenti invernali che sono retaggio di antichi culti, che col tempo sono andate ad affiancarsi o intrecciarsi alla professione di una fede differente. Tra queste usanze c’è un evento assai particolare che si svolge proprio ad Oxford, la città dove studiò e successivamente insegnò Tolkien: si tratta del Boar’s Head Gaudy (Celebrazione della testa di cinghiale), che si tiene ogni anno al Queen’s College, poco distante dal Pembroke College dove insegnò Tolkien.
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Gli Elfi sono vegetariani? Ecco cosa dice Tolkien
Quando si pensa agli Elfi vengono subito in mente omini verdi con le orecchie a punta che vivono nei boschi e mangiano solo verdura. È un’immagine pervasiva che fonde nel suo insieme caratteristiche che partono dalla mitologia germanica e giungono fino a noi, passando per le opere di Shakespeare, il folclore inglese e irlandese, le creature disegnate da Walt Disney (Campanellino), le creature descritte nei libri di Harry Potter e perfino gli assistenti di Babbo Natale! Noi, però, vogliamo parlare del nobile popolo degli Eldar, i primogeniti, gli Elfi descritti nelle opere di J.R.R. Tolkien. E vogliamo sfatare qualche mito su di loro: gli Elfi di Tolkien non sono vegetariani, né tantomeno vegani. Non lo scriviamo mossi da acredine verso le filosofie vegetariana o vegana ma semplicemnte perché riteniamo che nulla nei testi del professore di Oxford sostenga questa tesi.
È opinione diffusa tra alcuni appassionati che anche gli Elfi di Tolkien siano vegetariani dal momento che sono per molti aspetti vicini alla natura e il fatto che essi preparino e mangino il lembas, “pan di via”, quando viaggiano li mostra attenti a un’alimentazione vegetariana. Inoltre, un contributo in questo senso è il fatto che Peter Jackson nei suoi film ispirati allo Hobbit faccia intendere proprio questo: nota è la scena in cui i Nani giungono a Rivendell e sono costretti a mangiare insalata! Ma gli Elfi nelle opere dello scrittore inglese sono cacciatori e analizzando le principali opere di Tolkien, Il Silmarillion, Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, risulta subito chiaro che gli Elfi non sono vegetariani.
La cena dell’Anello: Tolkien in tavola
Leggendo le pagine del Signore degli Anelli, Lo Hobbit e il Silmarillion si scopre che i protagonisti mangiano sempre. Si trovano molti alimenti citati, dalle patate, al ragù, all’idromele. Inutile dire che i più ingordi sono gli Hobbit, mentre i più attenti alla dieta sono gli Elfi, che non consumano burro, preferendo idromele e lembas, mentre i Troll si accontentano di abbacchio arrosto e birra. Da questo spunto è nata l’idea de La cena dell’Anello, che vedrà lo chef Fabrizio Donati cimentarsi in un menù ispirato alla Terra di Mezzo, con pietanze che richiamano il mondo degli Hobbit e degli Elfi. Intorno al tavolo siederanno anche alcuni personaggi della saga, a cominciare da Frodo Baggins, Gandalf il Mago ed Aragorn il Ramingo.
Per tutti gli appassionati di Tolkien un appuntamento assolutamente da non perdere quello che si terrà venerdì sera, 21 marzo, al ristorante La Corte di Fermo. A parlare dello scrittore inglese e dei suoi libri, che hanno segnato in modo indelebile il genere letterario fantasy, saranno Cesare Catà e Carlo Pagliacci. “Abbiamo scelto una data simbolica, il giorno dell’equinozio di Primavera – sottolinea Pagliacci – per immergerci in una terra di eroi, ricca di simbologia ma anche di riferimenti continui al buon mangiare. Gli hobbit sono una popolazione che ha una spiccata predilezione per il buon cibo e con Fabrizio abbiamo deciso di percorrere questo viaggio gastronomico scoprendo le pietanze che, di tanto in tanto, compaiono nella storia. Tra una portata e l’altra avremo uno speciale Frodo Baggins alias Cesare Catà, grande esperto e conoscitore della saga ideata da Tolkien che vanta milioni di appassionati in tutto il mondo. Sarà un piacere discutere con lui e ripercorrere le vicende della Compagnia dell’Anello intorno ad un buon desinare, come si confà tra amici che condividono una medesima esperienza”.
Ecco ad esempio una tipica colazione hobbit: pane,
formaggio, mele, birra profumata, miele e crema gialla. Naturalmente è solo la prima colazione della giornata! Continua dunque la serie di proposte gastronomiche innovative messe in campo da La Corte di Fermo che proseguiranno fino a giugno: “l’idea di contaminare il cibo con altre esperienze – evidenzia Donatella Verdecchia, titolare insieme al marito Fabrizio Donati del ristorante La Corte – dalla letteratura ai fumetti passando per i fiori, le bacche e le erbette o per il cacao nelle sue varie declinazioni, era una sfida che ci appassionava ed abbiamo voluto raccoglierla. Di certo continueremo su questa strada perché crediamo in questo tipo di proposte che consentono, a chi interviene, di esplorare e conoscere, insieme al cibo, altre bellissime storie…” Il prezzo della cena è di € 25. Per informazioni e prenotazioni: 3394557545 – 3395909537.
– Vai al sito della La Corte di Fermo
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Un Anello… di cipolla? I panini di Gandalf e Bilbo
Il grado zero. Lo abbiamo raggiunto. Abbiamo toccato il fondo e proprio per questo vogliamo parlarne. Del resto, era facile prevederlo, con tre film di Peter Jackson alle porte per il libro Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien. Nell’intervista a Le Monde di quest’estate il figlio Christopher, erede letterario dello scrittore, lo aveva detto: «Sarà un circo Barnum». Ecco, prepariamoci allo tsunami… Siete pronti? Turatevi il naso e buttattevi nell’articolo, ma dovete sorbirvelo fino in fondo!!!
