Aubusson, è iniziato un nuovo arazzo su Bilbo

Il suo titolo è Bilbo woke up with the early Sun in his Eyes ed è l’illustrazione che ispira la nuova creazione ad Aubusson, in Francia. Il progetto Aubusson tesse Tolkien è nato nei grandi atelier della Cité internationale de la tapisserie, che grazie alle sapienti mani degli artigiani permette di ammirare in forma di arazzo alcuni dei più suggestivi acquerelli che Tolkien realizzò per accompagnare le sue storie. Gli arazzi sono creati seguendo la particolare tecnica di tessitura della cittadina, patrimonio culturale immateriale UNESCO sin dal 2009, secondo la quale gli arazzi vengono realizzati sul rovescio degli stessi, utilizzando un telaio orizzontale e fili tinti a mano in proprio. Lo scopo dell’iniziativa, annunciata fin dagli inizi del 2017 con il consenso della Tolkien Estate, è quello di realizzare entro il 2021 un ciclo di tredici arazzi e un tappeto. Finora ne sono stati realizzati otto, quattro dei quali sono stati esposti alla grande mostra alla Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, che in quattro mesi ha accolto oltre 120.000 visitatori. Per questo nuovo lavoro viene utilizzato l’atelier di Françoise Vernaudon che ha vinto il bando di concorso.
Già il 14 marzo scorso il cartone è giunto nell’atrio della Cité internationale de la tapisserie. Françoise Vernaudon, accompagnata da due tessitori e da Delphine Mangeret, produttrice professionale del cartone, hanno discusso dei colori da applicare alla futura tela. Il cartone è il modello su cui poggerà un telaio orizzontale e si tesseranno i fili tinti a mano. Sul cartone c’è un’aquila gigante che osserva l’orizzonte, ma soprattutto c’è anche un piccolo hobbit, Bilbo, protagonista de Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien. «È una tela eccezionale» ha detto Vernaudon. Tessitori AubussonDal momento in cui il suo laboratorio ha vinto la gara, i giorni sono pieni. «Abbiamo dovuto fare gli schizzi, quindi lavorare ai colori giusti, montare le bobine sul telaio e quindi iniziare a predisporre la tela». Per fare ciò, Mangeret ha realizzato un cartone modello di oltre 8 metri quadrati: l’arazzo finale infatti misurerà ben 3,2 x 2,54 metri partendo da un acquarello originale di 24,7 cm x 19,4 cm conservato alla Bodleian Library di Oxford (MS. Tolkien Drawings 28). Il famoso “cartone” verrà inserito «sotto i fili della tela» in modo che Françoise potrà tesservi «sopra riproducendo le linee e le aree di colore» seguendo le indicazioni sul cartone. Un lavoro certosino che richiederà diversi mesi.

Un progetto di quattro mesi

Tessitori AubussonAl primo piano, i tessitori hanno già installato alcuni fili sul telaio: «Stiamo per chiuderci in questa stanza, quindi spostarci tutti e tre sulla stessa linea di lavoro». I tessitori si metteranno all’opera lunedì 23 marzo e l’obiettivo è completare la tela in quattro mesi per un taglio finale il prossimo 2 luglio. In quel giorno, i fili verranno tagliati uno a uno, quindi la tela, arrotolata lentamente durante tutto il lavoro, verrà srotololata e sarà presentata al pubblico. È un periodo di quattro mesi che Françoise Vernaudon afferma essere molto breve per realizzare questo arazzo. Sarà necessario applicare «orari rigidi, ogni giorno si inizierà alle 8 del mattino, avanzando il più possibile».
Arazzo AubussonOgni settimana, tuttavia, l’atelier aprirà le sue porte il venerdì agli studenti che si stanno specializzando nell’arte della realizzazione degli arazzi. Di solito, hanno lezione al terzo piano della città degli arazzi, dove si acquisisce il brevetto di artigianato (rilasciato dal GRETA del Limosino). Saranno quindi chiamate a supportare le maestranze una volta alla settimana. L’obiettivo sarà per loro di realizzare «una tela di dimensioni reali, ma anche su una tela che dovrà essere esposta», ha spiegato Vernaudon. Questa operazione ad Aubusson ha un prezzo: costa in media 6.000 euro al metro quadrato (quindi oltre 45mila euro per l’intero arazzo). Per questo motivo il progetto è stato anche oggetto di una campagna di crowdfunding che si è concluso un’ora fa: in un mese sono stati raccolti 23.741 euro, anche se l’obiettivo era di 100.000 euro entro il 20 marzo. Il progetto andrà comunque avanti fino alla completa realizzazione dei quattordici arazzi dedicati a Tolkien.

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– Leggi l’articolo Aubusson, gli arazzi della Terra di Mezzo
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Al via il crowdfunding per due arazzi di Tolkien

Campione tessitura Bilbo AubussonUna raccolta fondi online per continuare gli splendidi arazzi delle immagini di J.R.R. Tolkien.
È questo il nuovo progetto lanciato in rete dalla Cité internationale de la tapisserie di Aubusson, in Francia. L’operazione di crowdfunding sulla piattaforma Kickstarter, lanciata il 20 febbraio, ha l’ambizione di trovare i fondi per la creazione di due dei quattordici arazzi del muro di Tolkien destinati ad entrare nelle sue collezioni intitolate «Museo di Francia». Attualmente, sono otto gli arazzi già realizzati, quattro dei quali sono stati esposti nella grande mostra che la Bibliothèque nationale de France ha dedicato a Tolkien fino al 16 febbraio. Ma il progetto ne prevede 14 e per i prossimi due ci si è affidati al crowdfunding.

Un progetto pluriennale

Il progetto Aubusson tesse Tolkien è nato nei grandi atelier della Cité internationale de la tapisserie, che grazie alle sapienti mani degli artigiani permette di ammirare in forma di arazzo alcuni dei più suggestivi acquerelli che Tolkien realizzò per accompagnare le sue storie. Gli arazzi sono creati seguendo la particolare tecnica di tessitura della cittadina, patrimonio culturale immateriale UNESCO sin dal 2009, secondo la quale gli arazzi vengono realizzati sul rovescio degli stessi, utilizzando un telaio orizzontale e fili tinti a mano in proprio. Lo scopo dell’iniziativa, annunciata agli inizi del 2017 con il consenso della Tolkien Estate, è quello di realizzare entro il 2021 un ciclo di tredici arazzi e un tappeto. Le opere sono visibili nella mostra della Cité de la tapisserie e sono appesi nella «Galleria Tolkien». Il museo ha appena riaperto dopo alcuni lavori di ristrutturazione durati circa un mese. Alla conclusione dello straordinario progetto mancano ancora sei opere: Lettera da Babbo Natale, 1933, The Forest of Lothlórien in Spring, Orthanc, il tappeto Númenóreano, Bilbo woke up with the Early Sun in his Eyes e Conversation with Smaug. Per queste ultime due è stato lanciato il crowdfunding.

Tra i premi anche il Taglio del filo

Arazzo AubussonIl lancio di questa campagna di crowdfunding è un modo per beneficiare dello slancio positivo generato dalle mostre Tolkien ad Oxford nel 2018 e ancora di più di quella alla Bibliothèque nationale de France che si è appena conclusa per raggiungere il pubblico entusiasta degli appassionati di Tolkien. E con ciò, supportando la produzione fornita dalle officine private e fabbriche del dipartimento di Creuse, con la loro grande competenza. Inoltre, il crowdfunding rappresenta una grande opportunità di visibilità per il progetto Aubusson tesse Tolkien. Per partecipare all’avventura della realizzazione di questi monumentali arazzi a muro, delle dimensioni di 3.2 x 2.69 metri (quasi 9 metri quadrati) è possibile scegliere tra la dozzina di opzioni possibili. Arazzo AubussonCome scritto, i due arazzi scelti sono Bilbo woke up with the Early Sun in his Eyes e Conversation with Smaug. C’è anche la possibilità di estendere il progetto oltre i 14 soggetti scelti, tessendo uno o due nuovi arazzi come desiderio della famiglia Tolkien e seguendo i risultati della campagna di crowdfunding. Tra i premi c’è, infatti l’opzione per ottenere il diritto di voto sui due nuovi soggetti tra una selezione proposta dalla Cité! Non solo, c’è anche la possibilità di partecipare alla cerimonia del Taglio del filo. Gli artigiani si sono già messi all’opera e per l’estate 2020 è già prevista l’inaugurazione della prima tessitura supportata dal crowdfunding.

La famiglia Tolkien

Baillie Tolkien a AubussonFin dal 2013, Christopher e Baillie Tolkien hanno dato il benvenuto degli organizzatori della Cité a casa loro apprezzando molto il progetto. Christopher e Baillie Tolkien avevano detto loro che, a parte una mostra degli originali di queste opere grafiche tenuta alla Bodleian Library di Oxford, questa era «la prima volta, forse l’unica, che sia mai stato offerto un progetto dedicato esclusivamente all’arte grafica». Ai loro occhi, l’arazzo è il mezzo ideale per la presentazione di questo lavoro grafico. Da allora, la famiglia Tolkien segue da vicino l’avanzamento del progetto ad Aubusson. Baillie Tolkien, la cui presenza e disponibilità sono sempre apprezzate, ha partecipato a quattro cerimonie del taglio del filo sul telaio, accompagnato da suo figlio Adam Tolkien per il secondo e il terzo svelamento. E l’ultima apparizione pubblica di Christopher, prima della sua scomparsa a gennaio, è stato proprio quando, Christopher e Baillie Tolkien - abbazia di Thoronetcon grande sforzo organizzativo, il 19 gennaio 2019 La Cité Internationale de la Tapisserie ha unito le forze con l’Abbazia di Thoronet nel dipartimento del Var per presentare le opere tessute in modo che lui potesse scoprire da solo gli arazzi e apprezzare le opere grafiche di suo padre su questa nuova scala. Qui sotto riportiamo il video del suo intervento.

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Aubusson: in arrivo l’ottavo arazzo

Non si ferma il progetto Aubusson tisse Tolkien, nato nei grandi atelier della Cité internationale de la tapisserie, che grazie alle sapienti mani degli artigiani permette di ammirare in forma di arazzo alcuni dei più suggestivi acquarelli che Tolkien realizzò per accompagnare le sue storie. Gli arazzi sono creati seguendo la particolare tecnica di tessitura della cittadina, patrimonio culturale immateriale UNESCO sin dal 2009, secondo la quale gli arazzi vengono realizzati sul rovescio degli stessi, utilizzando un telaio orizzontale e fili tinti a mano in proprio. Lo scopo dell’iniziativa, annunciata agli inizi del 2017 con il consenso della Tolkien Estate, è quello di realizzare entro il 2021 un ciclo di tredici arazzi e un tappeto. Con l’ottava opera in dirittura d’arrivo, l’obiettivo è sempre più vicino. Ma vediamo prima gli altri arazzi ultimati quest’anno.

Elfi e Troll

Dal nostro ultimo aggiornamento di luglio, che descriveva l’ultima creazione Rivendell e anticipava il sesto arazzo Mithrim le cose sono cambiate in corso d’opera. Infatti si è aggiunto un arazzo a prendere il posto di Mithrim in qualità di sesta opera svelata, e così The Trolls ha visto la luce l’11 settembre 2019.
Si tratta di un’illustrazione in bianco e nero de Lo Hobbit. Realizzato dall’Atelier Guillot come la maggior parte degli arazzi del progetto, è l’arazzo più grande tessuto finora con i suoi dodici metri quadri. L’opera è stato svelata presso l’anfiteatro della città di Aubusson alla presenza di Marcel Aubron-Bülles, fondatore della Deutsche Tolkien Gesellschaft, che si è detto commosso di aver potuto partecipare al tradizionale taglio di fili di ordito, seguito dall’arrotolamento dell’arazzo in guisa di rotolo di tessuto e dal trasporto a più mani, che solitamente precede l’esposizione. Quest’opera presentava anche una sfida insolita, trattandosi di un’illustrazione in bianco e nero, e vista la complessità e difficoltà la creazione del cartone preparatorio è stata affidata ai tessitori Patrick e Marie Guillot e Nathalie Mourevoux. Sono stati necessari ben quattro mesi per portare a termine l’arazzo, tessuto con una tecnica che ha visto utilizzati diversi spessori di tessitura, diversi materiali (tra cui lana, cotone, lino, e seta), e molte sfumature di bianco e nero.
E intanto la lavorazione di Mithrim continuava presso l’atelier Pinton di Felletin, città gemellata con Aubusson. Solo un mese dopo, l’11 ottobre, l’arazzo è stato svelato presso l’atelier alla presenza di un delegato della banca Crédit Agricole Centre France, che lo sponsorizzava, e di Denis Bridoux, membro della Tolkien Society. L’arazzo è stato poi trasferito alla Cité internationale de la tapisserie, ma solo pochi giorni dopo è partito alla volta di Parigi. Infatti è stato prestato alla grande mostra Tolkien, Voyage en Terre de Milieu (qui vi raccontiamo la mostra) insieme a Rivendell, a Bilbo Comes to the Huts of the Raft-Elves, e a Halls of Manwë – Taniquetil: ogni arazzo è stato esposto in una stanza diversa, seguendo l’ampio e maestoso percorso.

Le Lettere di Babbo Natale

Ad Aubusson rimangono dunque solo tre arazzi (Glórund sets forth to seek Túrin, The Trolls, e Christmas 1926), ma presto se ne aggiungerà un altro: infatti il prossimo 20 dicembre verrà esposto Natale 1928, secondo dei tre arazzi ispirati alle Lettere di Babbo Natale, che sono finanziati a parte dal Tolkien Trust. Si tratta di arazzi più intimi e meno monumentali, creati per enfatizzare la storia della famiglia di Tolkien. Lo stesso Christopher si è detto commosso alla vista del primo arazzo ispirato alle lettere che l’amato padre faceva arrivare a casa fingendosi Babbo Natale, che ha potuto ammirare dal vivo lo scorso gennaio con la moglie Baillie presso l’Abbazia di Thoronet insieme agli altri arazzi tessuti fino a quel momento.
Natale 1928 raffigura una delle tante disavventure dell’orso Karhu, aiutante di Babbo Natale, che insistendo nel trasportare in magazzino una grande quantità di pacchetti alla volta finisce per cadere dalle scale. La tessitura di lana, in cinquanta colori realizzati dal tintore Thierry Roger, è stata affidata ancora una volta all’Atelier Guillot, che ha lavorato sul cartone preparatorio di Delphine Mangeret. Per la realizzazione dell’arazzo, ampio quasi otto metri quadri, l’Atelier si è avvalso anche degli studenti del Brevet des Métiers d’Art “Art de la Lisse”, coordinato dall’associazione GRETA du Limousin.
Ci sarà tempo solo fino al 31 dicembre 2019 per ammirare i quattro arazzi rimasti; infatti per tutto il mese di gennaio 2020 la Cité de la tapisserie rimarrà chiusa per alcuni lavori di ristrutturazione. L’esposizione riprenderà poi a febbraio 2020.
Alla conclusione dello straordinario progetto mancano ancora sei opere:
– Lettera da Babbo Natale, 1933
– Bilbo woke up with the Early Sun in his Eyes
– Conversation with Smaug
– The Forest of Lothlórien in Spring
– Orthanc
– tappeto Númenóreano

Elena Sanna

GUARDA IL VIDEO DI PRESENTAZIONE DI MITHRIM

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Aubusson: ecco il quinto e il sesto arazzo

Aubusson09Il progetto Aubusson tisse Tolkien continua a stupirci con le opere create negli atelier della Cité internationale de la tapisserie: grazie alle mani sapienti degli artigiani, che praticano una tecnica vecchia di secoli dichiarata dall’UNESCO Patrimonio culturale immateriale, e che non sembrano stancarsi mai, filo dopo filo, l’intreccio va a ricomporre alcuni dei più suggestivi acquarelli che Tolkien realizzò per accompagnare le sue storie.
L’iniziativa, che seguiamo dal suo inizio nel 2017, ha il consenso della Tolkien Estate e il figlio del Professore, Christopher, ha persino visitato di persona l’esposizione dei primi quattro arazzi nell’abbazia di Thoronet questo gennaio.
Nel corso di 4 anni (dal 2017 al 2021) è prevista la creazione in totale di 13 arazzi e un tappeto: un’opera epocale ormai ben avviata verso il suo compimento!

Il quinto arazzo terminato: ecco Rivendell

Bilbo non avrebbe mai dimenticato il modo in cui sdrucciolarono e scivolarono all’imbrunire giù per il ripido sentiero serpeggiante fin dentro la valle segreta di Gran Burrone. L’aria diventava più calda man mano che scendevano, e l’odore dei pini lo stordiva, sicché di tanto in tanto la testa gli cadeva sul petto e lui quasi scivolava giù dalla sella, o batteva il naso sul collo del cavallo. Il loro morale si risollevava man mano che scendevano in basso. Ora gli alberi erano faggi e querce e il crepuscolo infondeva una sensazione di serenità. L’ultimo verde era quasi svanito dall’erba, quando infine giunsero a una radura non lontana dalle sponde del ruscello.
‘Mmm! Sento odore di elfi,’ pensò Bilbo, e guardò le stelle sopra di lui. Brillavano vivide e
azzurre.

(Un breve riposo, Lo Hobbit)

Come avevamo anticipato nel precedente articolo sull’iniziativa di Aubusson, dedicato al quarto arazzo realizzato, la quinta opera compiuta è la riproduzione dell’acquarello di Tolkien raffigurante Gran Burrone, Rivendell (nome originale della dimora di Elrond).
Illustrazione che non venne utilizzata nella primissima edizione de Lo Hobbit nel 1937 nonostante fosse tra quelle proposte da Tolkien all’editore, apparve però nella seconda edizione e successivamente nell’edizione americana, anche se il titolo alla base ed il decoro sui bordi venne tagliato (cosa di cui il Professore si lamentò nella lettera n. 26). Rivendell apparve anche nel The J.R.R. Tolkien Calendar 1974 (pubblicato l’anno precedente da George Allen & Unwin), come immagine per il mese di giugno.
Il quinto arazzo è stato svelato venerdì 14 maggio, alla presenza di Lord Llewellyn, ambasciatore del Regno Unito, di Baillie Tolkien, moglie di Christopher Tolkien, del senatore del dipartimento della Creuse, Jean-Jacques Lozach, di Valérie Simonet, presidentessa del consiglio del dipartimento di Creuse e della Cité internationale de la tapisserie.
La tessitrice Françoise Vernaudon è stata incaricata della tessitura a seguito di un bando di concorso lanciato dalla Cité internationale de la tapisserie, ed ha collaborato con due giovani tessitrici in formazione del Brevet des Métiers d’ArtArt de la lisse“. L’opera ha richiesto ben 2000 ore di lavoro, ed il risultato è stato un arazzo di 10 metri quadrati.
L’opera è rimasta esposta nell’anfiteatro della Cité de la tapisserie per tutto il fine settimana seguente la presentazione e la notte di sabato 17 maggio, in occasione della Notte Europea dei Musei. Dal 22 maggio è stato spostato negli spazi espositivi della Cité.
Il cartone preparatorio per questa creazione, come per tutte le precedenti, era stato disegnato da Delphine Mangeret, autrice anche di quello necessario per la prossima creazione, già annunciata.

In arrivo anche il sesto arazzo: Mithrim

Sotto le fredde stelle, prima che la Luna si levasse, la schiera di Fëanor risalì il lungo Fiordo di Drengist che si insinuava tra le Alture Echeggianti degli Ered Lómin, così passando dai litorali alla vasta contrada di Hithlum; e alla fine giunsero al grande lago di Mithrim, sulla riva settentrionale del quale s’accamparono, nella regione che portava lo stesso nome. Ma l’esercito di Morgoth, messo in allarme dal fragore di Lammoth e dalla luce dell’incendio di Losgar, giunse attraverso i passi degli Ered Wethrin, i Monti d’Ombra, e assalì all’improvviso Fëanor, prima che il suo campo fosse perfetto e apprestato a difesa; e lì, sui grigi campi di Mithrim, venne combattuta la Seconda Battaglia delle Guerre del Beleriand. Dagor-nuin-Giliath, così è detta, cioè Battaglia-sotto-le-Stelle, poiché la Luna non era ancora sorta; ed è celebrata nei canti. I Noldor, pur inferiori in numero e colti alla sprovvista, ben presto ne uscirono vittoriosi, poiché la luce di Aman ancora non s’era appannata nei loro occhi, ed erano forti e svelti, e mortiferi nell’ira, e le loro spade lunghe e terribili. Gli Orchi fuggirono davanti a loro, e furono scacciati dal Mithrim con grande carneficina e inseguiti oltre i Monti d’Ombra nella grande piana di Ard-galen che si stendeva a nord del Dorthonion.
(Il ritorno dei Noldor, Il Silmarillion)

Dopo un quadro ispirato alla fiaba de Lo Hobbit ci spostiamo indietro di Ere intere, tornando alle leggende del Silmarillion, già toccate con il secondo e il terzo arazzo, rispettivamente Halls of Manwë – Taniquetil e Glórund sets forth to seek Túrin: il sesto arazzo sarà Mithrim. Originariamente un acquarello del 1927, l’immagine venne pubblicata per la prima volta nel The Silmarillion Calendar 1978 (anch’esso pubblicato l’anno precedente dallo stesso editore), assieme agli stemmi araldici di Fëanor, Fingolfin, Hador e Eärendil nel mese di febbraio.
Nel tardo pomeriggio di lunedì 27 maggio Delphine Mangeret ha presentato il cartone preparatorio dell’opera, a grandezza naturale, presso l’anfiteatro della città di Aubusson, sempre con la presenza della presidentessa Valérie Simonet. Mangeret ha raccontato durante l’evento il suo lavoro di ricerca dei colori e la realizzazione del disegno preparatorio.
La creazione di quest’opera è finanziata persino da una banca, il Crédit Agricole Centre France.

Non ci resta che attendere impazienti di poter ammirare questa nuova meraviglia tessuta dalle mani di artigiani abili, avvicinandoci sempre di più al compimento di questo progetto unico nel suo genere.

GUARDA IL VIDEO DI PRESENTAZIONE DI RIVENDELL

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– Leggi l’articolo Aubusson, gli arazzi della Terra di Mezzo
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– Vai al sito della Cité internationale de la tapisserie
– Vai alla pagina facebook dell’atelier di Françoise Vernaudon

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Aubusson: il quarto arazzo in mostra

Christmas 1926Procede spedito Aubusson tisse Tolkien, Aubusson tesse Tolkien: il progetto, annunciato agli inizi del 2017, vede la realizzazione di un ciclo di tredici arazzi e un tappeto raffiguranti alcune scene illustrate da J.R.R. Tolkien stesso, sia quelle pensate come accompagnamento al suo legendarium che quelle che furono poi pubblicate insieme alle lettere di Babbo Natale che scriveva per i suoi figli. Coinvolte nell’iniziativa, i cui primi germi risalivano già al 2012, sono la Cité internationale de la tapisserie della città francese di Aubusson e la Tolkien Estate; il monumentale obiettivo è di terminare i lavori entro il 2021, e pare proprio che si sia sulla buona strada – a dicembre 2018 è stato infatti esposto il quarto arazzo, Christmas 1926, il primo a tema natalizio dopo i tre dedicati alla Terra di Mezzo.

Un luogo antico per una tecnica antica

cop - Aubusson 2Gli artigiani di Aubusson si sono dedicati al progetto con abilità e grande costanza quest’ultimo anno; dopo l’esposizione del primo arazzo, Bilbo comes to the Huts of the Raft-Elves, nell’aprile 2018, è stata la volta di Halls of Manwë – Taniquetil e di Glórund sets forth to seek Túrin nell’ottobre dello stesso anno (abbiamo parlato del primo qui e del secondo e terzo qui). Il procedimento è sempre lo stesso: a partire dai disegni preparatori inizia poi la tessitura dei grandi arazzi, procedimento aperto al pubblico in tutta la sua durata; le opere terminate vengono infine issate dal basso per potersi finalmente svelare in tutta la loro magnificenza, ogni dettaglio finemente lavorato. Un compito che coinvolge la maggior parte degli artigiani di Aubusson, seguendo la particolare tecnica di tessitura della cittadina: una tecnica che è infatti patrimonio culturale immateriale UNESCO sin dal 2009, secondo la quale gli arazzi vengono realizzati sul rovescio degli stessi, utilizzando un telaio orizzontale e fili tinti a mano in proprio. Un lavoro lungo e preciso: la tessitura del quarto arazzo, Christmas 1926, ha richiesto ben tre mesi ed è stata attuata dall’Atelier Guillot, che firma così il proprio secondo pezzo nella serie, dopo aver dato vita a Glórund sets forth to seek Túrin.
Christopher e Baillie Tolkien - abbazia di ThoronetParrebbe proprio che non ci sia nessun ritardo sulla serrata tabella di marcia impostata; e anche per celebrare il risultato finora ottenuto, a gennaio 2019 i quattro arazzi già ultimati sono stati esposti nella suggestiva cornice dell’Abbazia di Thoronet, la più antica abbazia cistercense in Provenza. Lì sono stati ammirati da un ospite d’eccezione: Christopher Tolkien, in visita il 19 gennaio in compagnia della moglie Baillie; i due hanno sempre seguito molto da vicino il progetto e l’anno passato Baillie Tolkien è stata presente al debutto ufficiale di tutti gli arazzi. Christopher ha così potuto rivivere in scala molto più grande (l’opera è infatti enorme, circa 2mx3m) i ricordi della sua primissima infanzia, rimirando l’aurora boreale che suo padre aveva dipinto ad acquarello nella lettera di Babbo Natale del 1926 riflessa nell’ultimo degli arazzi.

Le Lettere di Babbo Natale

Christopher Tolkien - abbazia di ThoronetChristmas 1926 risale infatti a quando Christopher Tolkien aveva appena due anni; l’illustrazione accompagnava, com’era consuetudine, la lettera arrivata quell’anno dal Polo Nord, firmata da Babbo Natale ma, naturalmente, scritta da Tolkien in persona, che ogni anno deliziava così i figli. Col passare degli anni e la consapevolezza che fosse proprio il padre a scrivere le lettere (pubblicate anni dopo, nel 1976), esse persero a uno a uno i propri destinatari finché non ne rimase solo uno, l’ultimogenita Priscilla; e nel 1943, in piena seconda guerra mondiale, con Christopher Tolkien al fronte e il fratello maggiore Michael Hilary impegnato nelle controffensiva aerea, queste smisero di arrivare. Senz’altro gli altri due arazzi natalizi, modellati sui disegni del 1928 e del 1933, saranno ancora più familiari a Christopher, ma per vederli si dovrà aspettare: il prossimo arazzo a essere confezionato, infatti, sarà Rivendell, il cui cartone preparatorio è Delphine Mangeret - Rivendellrealizzato da Delphine Mangeret che ha collaborato anche alla creazione di Christmas 1926. Come si può vedere nel video recentemente pubblicato dalla Cité internationale de la tapisserie sulla sua pagina facebook, proprio all’abbazia di Thoronet Christopher Tolkien ha condiviso un ricordo particolarmente toccante sulla creazione dell’acquarello raffigurante Rivendell: quand’era bambino, infatti, il padre era solito trattenersi sino a tardi per lavorare al legendarium, e questo provocava in Christopher una grande angoscia. Gli capitava infatti di chiedersi se fosse successo qualcosa, nel mentre, a suo padre, e se egli fosse ancora vivo. Una notte, divorato dalla preoccupazione nel silenzio che regnava nella casa, Christopher si avventurò nella stanza dove il padre si era attardato e quando lo vide chino a lavorare, per il sollievo si mise a piangere. Una delle sue lacrime cadde sul disegno a cui si stava dedicando Tolkien – Rivendell, per l’appunto. Il Professore non si arrabbiò col figlio, semplicemente sistemò le foglie dell’albero in primo piano, dove era finita la lacrima.

Le illustrazioni che ancora attendono di essere trasformate in arazzi dalle mani sapienti degli artigiani di Aubusson, il cui ordine di tessitura è ignoto, sono i seguenti:
– Christmas 1928
– Christmas 1933
– Mithrim
– The Trolls
– Bilbo woke up with the Early Sun in his Eyes
– Conversation with Smaug
– The Forest of Lothlórien in Spring
– Orthanc

– tappeto Númenóreano
Quest’ultimo non sarà, naturalmente, appeso, ma esposto sul pavimento, sua sede naturale. A lavori terminati, nel 2021, la collezione completa conterà più di 130 metri quadri.

CHRISTOPHER TOLKIEN ALL’ABBAZIA DI THORONET:
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– Leggi l’articolo Tessere la Terra di Mezzo: la prima opera
– Leggi l’articolo Aubusson, gli arazzi della Terra di Mezzo

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Cité internationale de la tapisserie
– Vai al sito della Tolkien Estate
– Vai alla pagina facebook della Cité internationale de la tapisserie
– Vai al sito dei Tolkiendil
– Vai al sito dell”Atelier Guillot

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Ad Aubusson due nuovi arazzi tolkieniani

Glaurung - makingAubusson tisse Tolkien è il nome del progetto che vede coinvolti la Cité internationale de la tapisserie di Aubusson e la Tolkien Estate, con lo scopo di realizzare, entro il 2021, un ciclo di tredici arazzi e un tappeto che raffigureranno alcune delle illustrazioni dello stesso J.R.R. Tolkien. Progetto annunciato agli inizi del 2017, ma la cui idea fondante risale al 2012, per la fine dell’anno è cominciata la tessitura dopo la realizzazione di tutti i disegni preparatori. Un primo grande passo è stato compiuto nella prima parte del 2018, con la realizzazione del primo arazzo, Bilbo comes to the Huts of the Raft-Elves, esposto da aprile. Gran parte di quest’anno è ormai trascorsa e altri due arazzi hanno visto la luce; vediamo assieme quali!

In tre si è in compagnia

Taniquetil e Glaurung - presentazione arazziLa prima pregevole impressione espressa dall’ospite d’onore era Baillie Tolkien, moglie di Christopher, in occasione dell’esposizione del primo arazzo è stata ribadita con forza il 5 ottobre scorso, giorno in cui il pubblico ha potuto ammirare il debutto ufficiale del secondo e del terzo arazzo. Le due opere sono state issate dal basso e hanno lentamente svelato il loro contenuto tra gli applausi dei presenti. All’esibizione hanno partecipato anche questa volta Baillie Tolkien, assieme al figlio Adam, che ha dato il primo taglio ai fili del telaio e ha lodato le capacità degli artigiani di Aubusson.
Se il primo arazzo riproduceva una scena proveniente da Lo Hobbit, il secondo e il terzo si rifanno alla mitologia e alle narrazioni del Silmarillion. Uno di questi rappresenta l’acquerello Halls of Manwë – Taniquetil, realizzato nel 1928, in cui Tolkien ci conduce, attraverso una raffigurazione a più livelli, fino alle dimore del Signore dei Valar, Manwë, e della sua sposa Varda sulla vetta di Taniquetil, la montagna più Baillie Tolkien a Aubussonalta di Arda. L’arazzo è stato realizzato dall’Ateliers Pinton di Felletin, città gemellata con Aubusson. La terza creazione mostra sempre un acquerello, questa volta del del 1927, intitolato Glórund sets forth to seek Túrin, nel quale si può ammirare il Padre dei Draghi partire alla ricerca di Túrin, il cui destino sarà tragicamente segnato, insieme a quello della sorella e sposa Niënor, dal loro ultimo e fatale incontro col drago ingannatore. Questo terzo arazzo è stato realizzato presso l’atelier della Cité internationale de la tapisserie di Aubusson.

Tesori ancora da tessere

Ancora dieci arazzi e un tappeto aspettano di essere tessuti dagli artigiani del piccolo comune francese:
Disegno preparatorio - Lettere di Babbo Natale - Aubusson– Lettera da Babbo Natale, 1926
– Lettera da Babbo Natale, 1928
– Lettera da Babbo Natale, 1933
Mithrim
The Trolls
Rivendell
Bilbo woke up with the Early Sun in his Eyes
Conversation with Smaug
The Forest of Lothlórien in Spring
Orthanc
– tappeto Númenóreano

Baillie e Adam Tolkien hanno avuto la fortuna di vedere il cartone preparatorio del primo arazzo della serie de Le lettere da Babbo Natale, la cui realizzazione sarà, come per gli altri, aperta al pubblico.
La collezione completa degli arazzi verrà presentata in un mostra nel 2021.

Lorenzo Pierangeli

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– Vai al sito della Cité internationale de la tapisserie
– Vai al sito della Tolkien Estate
– Vai alla pagina facebook della Cité internationale de la tapisserie
– Vai al sito dell’Ateliers Pinton

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Tessere la Terra di Mezzo: la prima opera

Aubusson11All’inizio del 2017, avevamo riportato la notizia di un nuovo, particolare, progetto tolkieniano: Aubusson tisse Tolkien, Aubusson tesse Tolkien. La Cité internationale de la tapisserie di Aubusson (Francia) firmò un accordo con la Tolkien Estate. L’iniziativa prevedeva la realizzazione di ben 13 arazzi e un tappeto, eseguiti seguendo la tecnica di tessitura degli arazzi di Aubusson (patrimonio culturale immateriale dal 2009), raffiguranti alcune delle illustrazioni che Tolkien stesso dipinse in vita. In un anno molto è stato fatto, e la dedizione dei tessitori sta per dare il suo primo, incredibile, frutto, che ridà lustro e vigore a una tradizione centenaria, un modo di immaginare terre lontane e storie straordinarie che precede di secoli tutti i media che oggi veicolano gran parte dell’immaginario fantastico popolare.

Lo sviluppo del progetto

Aubusson08Nel 2010, il direttore Emmanuel Gérard scrisse il Progetto Scientifico e Culturale del Museo della Cité internationale de la tapisserie ancora in costruzione: nello svolgere tale compito cominciò a pensare alle sale in cui sarebbero stati appesi gli arazzi. Ciò sollevò la questione di quale avrebbe potuto essere un arazzo del XX secolo, che fosse fondato come nel XVI o XVII secolo su una grande narrazione letteraria e le opere di J. R. R. Tolkien apparvero subito come una scelta perfetta. Successivamente, Thomas Mondon, un giovane studente della formazione dei tessitori, nel vagliare gli illustratori dell’opera tolkieniana, non potè che includere nella lista il creatore stesso della Terra di Mezzo.
Alla fine del 2012, a seguito di una intervista con Christopher Tolkien apparsa sul quotidiano Le Monde, il direttore della Cité internationale de la tapisserie decise di contattare Dominique Bourgois, l’editore francese del Signore degli Anelli (Éditions Christian Bourgois), proponendogli il suo progetto: la realizzazione ad Aubusson di una serie di arazzi che riproducessero le illustrazioni di J. R. R. Tolkien stesso, Aubusson09pensate per accompagnare i suoi romanzi. I piccoli dipinti, che misurano per lo più circa venti centimetri di lato, sarebbero diventati la base per una trasposizione monumentale, che avrebbe immerso l’osservatore nella fantasia del Professore in un modo totalmente nuovo ed il fascino di questa idea conquistò l’editore.
Alla fine del 2013, Christopher e Baillie Tolkien ricevettero nella loro casa nell’Alta Provenza i funzionari della Cité internationale de la tapisserie: il direttore Emmanuel Gérard e il curatore Bruno Ythier. I coniugi Tolkien apprezzarono a loro volta il progetto, ritenendo anch’essi che l’arazzo sarebbe stato il supporto ideale per le illustrazioni del Professore.
In seguito ebbero inizio le trattative con l’avvocato della Tolkien Estate, Cathleen Blackburn, che culminarono alla fine del 2016 in un accordo firmato da Christopher Tolkien per la Estate Tolkien e il senatore Jean-Jacques Lozach per la Cité internationale de la tapisserie.
Aubusson02Il 25 gennaio 2017 è avvenuto il lancio ufficiale del progetto, con l’inizio delle digitalizzazioni delle 14 opere originali presso la Bodleian Library di Oxford. Nella primavera 2017 il comitato di tessitura ha determinato gli aspetti tecnici (quali campionatura del colore, dimensioni degli arazzi, ecc.) e si sono realizzati i disegni preparatori in scala (guide necessarie per gli artigiani).
Nell’estate 2017 è avvenuta la presentazione del progetto e nel dicembre 2017 ha avuto inizio la tessitura del primo arazzo.
La fine delle tessiture è prevista per il 2021, con la presentazione dell’intera collezione di arazzi.

Il primo arazzo

Aubusson04Il primo tra gli arazzi a venir realizzato, è quello basato sull’acquarello “Bilbo comes to the Huts of the Raft-Elves”, tratto dalle illustrazioni de Lo Hobbit. L’opera, di ben 9 metri quadrati, verrà tessuta presso l’Atelier A2, diretto da Odile Crinière-Perrin (artigiana scelta a seguito di un bando di concorso). Che si tratti di un’impresa titanica lo si intuisce già dal fatto che la sola preparazione del telaio abbia richiesto una settimana intera. La stessa cura è stata usata per la scelta delle materie prime usate per la creazione di questo capolavoro senza tempo: onde evitare dissonanti differenze tra gli arazzi e al fine di creare un’unità nella rappresentazione del mondo tolkieniano, la Cité internationale de la tapisserie ha deciso di fornire ai laboratori di tessitura filati tinti secondo i colori definiti dal comitato di tessitura e che saranno comuni a tutti i vari tessitori. Il tintore prescelto per questo prestigioso compito è Aubrey Thierry Roger.
Aubusson10La creazione di questo primo arazzo ha avuto inizio a dicembre 2017 e l’arazzo verrà terminato e lascerà il telaio il 6 aprile 2018. Dal mese di febbraio saranno inoltre coinvolti anche dei tirocinanti nella tessitura, un’occasione davvero unica per questi giovani artigiani, in un’ottica di preservazione dell’antica arte.
L’arazzo viene inoltre realizzato seguendo una particolare forma di accuratezza storica: esso è tessuto seguendo le tecniche utilizzate in Aubusson e Felletin, e più in particolare nella Scuola Nazionale di Arti Decorative (ENAD) di Aubusson, al momento della creazione da parte del Professore dalla maggior parte degli acquerelli selezionati, ovvero dagli anni ’20 alla fine degli anni ’30. Tessere alla maniera di Antoine Marius Martin (l’allora direttore dell’ENAD e considerato un fondamentale rinnovatore dell’arazzo) implica l’utilizzo di una serie di particolarità tecniche altamente specifiche.
Aubusson06É possibile assistere alla creazione di quest’opera unica nel suo genere visitando il laboratorio dell’Atelier A2, il quale è aperto al pubblico ogni settimana il lunedì, il mercoledì e il giovedì alle 15:00 (in gruppi accompagnati) e su richiesta il sabato.
Lo spazio di presentazione del progetto, la sua genesi e il lavoro di preparazione alla tessitura rimarranno allestiti per tutto il 2018 all’interno della zona a loro dedicata della Cité internationale de la tapisserie, che ospiterà anche il primo arazzo dopo che verrà terminato.

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Aubusson, gli arazzi della Terra di Mezzo

Signature-convention-tolkienAbbiamo imparato a conoscere Tolkien come artista dell’immagine attraverso opere minori come le Lettere di Babbo Natale e grazie a volumi quali L’arte dello Hobbit (Bompiani, 2012) e The Art of the Lord of the Rings (HarperCollins Publishers, 2015) curati da Wayne G. Hammond e da Christina Scull, che ci hanno permesso di comprendere maggiormente l’immaginazione dell’autore e ci hanno offerto uno spunto per pensare ad una Terra di Mezzo dall’aspetto differente rispetto a quella portata sul grande schermo da Peter Jackson, più vicina alla visione dell’autore, ma ora questa rappresentazione del mondo tolkieniano si presta ad assumere una nuova, affascinante veste. La Cité internationale de la tapisserie di Aubusson (Francia), dopo aver sottoscritto un accordo con niente meno che la Tolkien Estate, ha dato inizio ad un progetto senza precedenti: “Aubusson tisse Tolkien” (Aubusson tesse Tolkien).

Il progetto “Aubusson tisse Tolkien”

Nel corso di 4 anni verranno creati 13 arazzi e un tappeto raffiguranti alcune delle illustrazioni che Tolkien stesso realizzò per i suoi racconti e i suoi romanzi dedicati alla Terra di Mezzo e alcuni dei disegni che accompagnavano le lettere di Babbo Natale che scriveva per i suoi figli (date alle stampe nel 1976 da Baillie Tolkien, moglie del figlio Christopher). Questo progetto affronta l’iconografia tolkieniana con una prospettiva singolare, in cui le varie opere saranno viste come una collezione che illustra la mitologia del professore oxoniense nello stile dei grandi arazzi del XVII e XVIII secolo, come accadde per la storia di Alessandro di Charles Le Brun o l’Odissea di Isaac Moillon, ispirati a grandi opere narrative.
La prima fase del progetto prevede la realizzazione di disegni preparatori in scala, basati sulle illustrazioni di Tolkien, che verranno utilizzati dagli artigiani come guide. Seguirà la selezione degli artigiani delle città di Aubusson e Felletin (i due comuni sono gemellati) ai quali verrà commissionata la tessitura degli arazzi.
Tolkien -TaniquetilLe scene che verranno riprodotte, selezionate dalla Tolkien Estate e dalla Cité internationale de la Tapisserie congiuntamente, saranno le seguenti:
– Lettera da Babbo Natale, 1926
– Lettera da Babbo Natale, 1928
– Lettera da Babbo Natale, 1933
– Glórund sets forth to seek Túrin
– Halls of Manwë – Taniquetil
– Mithrim
– The Trolls
– Rivendell
– Bilbo woke up with the Early Sun in his Eyes
– Bilbo comes to the Huts of the Raft-Elves
– Conversation with Smaug
– The Forest of Lothlórien in Spring
– Orthanc
– Númenórean Carpet

Dal 30 giugno al 18 settembre sarà previsto inoltre un workshop che permetterà di comprendere il processo di fabbricazione dei modelli necessari per realizzare queste opere eccezionali, che si terrà alla Cité internationale de la Tapisserie di Aubusson. I visitatori potranno così ammirare una rappresentazione della Terra di Mezzo nuova ed al contempo figlia di una tradizione secolare.

Gli arazzi di Aubusson e la Cité internationale de la tapisserie

Le bestiaire fantastique d'Anglards de Salers - tapisserie AubussonLa lunga lavorazione sarà eseguita seguendo le tecniche di tessitura degli arazzi di Aubusson, i quali vengono tradizionalmente realizzati a mano da un tessitore che lavora sul rovescio dell’arazzo stesso, utilizzando un telaio orizzontale e fili che sono tinti a mano in proprio. Questa pratica risulta così essere un processo dispendioso sia in termini di tempo che di denaro, ma che porta ad un prodotto di qualità eccellente famoso in tutto il mondo. Nel 2009 l’insieme di queste tecniche è stato inserito dall’UNESCO nell’elenco del Patrimonio culturale immateriale ed in risposta a questo riconoscimento nasce il progetto della Cité internationale de la tapisserie, inaugurata il 10 luglio 2016. Creata con lo scopo di presentare ai visitatori un’antica forma di artigianato, l’arazzo di Aubusson, la Cité internationale de la tapisserie è un museo che ospita ricche e preziose collezioni di arazzi e di strumenti per la loro realizzazione. Collocata all’interno di quella che fu in precedenza l’École Nationale d’Art Décoratif, essa ha anche un ruolo attivo nel formare e supportate il settore economico in cui rientra questa arte tramandata da ben sei secoli.

LINK ESTERNI:
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– Vai al sito della Tolkien Estate
– Vai al sito dell’UNESCO

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