8 Marzo: Le donne nella vita di Tolkien

donne in TolkienIl rapporto del professore oxoniense col genere femminile è un argomento oggetto di molte discussioni, spesso interpretato in maniera fin troppo semplice, traendo conclusioni principalmente dalle evidenze più superficiali, ma per una risposta realmente soddisfacente è necessario uno sguardo tanto ampio quanto penetrante. Non basta infatti la mera proporzione numerica tra personaggi maschili e femminili per definire l’atteggiamento di Tolkien nei confronti della donna.
Molti avranno notato la mancanza di donne che svolgano un ruolo diretto nello Hobbit, ma più raramente si sottolinea il fatto che il lato avventuroso di Bilbo è un’eredità materna.
Spesso si lamenta il fatto che Éowyn abbandoni le vesti dell’eroina del campo di battaglia per indossare i panni di moglie, ma pochi notano il fatto che se la fanciulla di Rohan sa impugnare una spada significa che qualcuno si è assunto il compito di insegnarle a combattere.
Per comprendere al meglio la posizione di Tolkien nel delicato quadro degli studi di genere è importante prestare attenzione tanto alla storia del professore quanto alle storie che egli scrisse.

Un professore sulle orme della zia

Osservando la famiglia del professore, le figure femminili influenti sono tutt’altro che poche: il primo nome che sovverrà ai lettori sarà probabilmente quello di Mabel Suffield, l’amatissima madre che Tolkien perse all’età di 12 anni. Mabel insegnò al figlio a leggere e scrivere, latino, francese, persino botanica prima che lui entrasse alla King Edward’s School. La madre non fu però l’unica donna della famiglia a contribuire alla formazione di Tolkien. Negli stessi anni sua sorella, Jane Suffield (Jane Neave una volta sposata), insegnò geometria al giovane John, ma ella risulta degna di particolare attenzione per un altro motivo: Jane fu infatti la prima della sua famiglia a conseguire una laurea (una laurea in scienze al Birmingham’s Mason College, ora Università di Birmingham) e la prima tra i Tolkien e i Suffield ad entrare nel mondo accademico. Jane Jane Suffieldinsegnò scienze alla King Edward’s Foundation Bath Row School dal 1892 fino al 1905. Successivamente alla morte del marito nel 1909 Jane fece ritorno all’ambiente accademico e divenne Warden of University Hall all’Università di St. Andrew (la più antica università della Scozia). La carriera di Jane Suffield acquisisce rilievo nel presente contesto nel momento in cui si osserva che, in un periodo storico in cui i figli maschi erano soliti seguire le orme del padre, Tolkien non scelse la stessa professione del padre, né del fratello e nemmeno quella del nonno paterno o materno, ma divenne invece professore.
A differenza del nipote, Jane abbandonò la carriera accademica nel 1911, dedicandosi in seguito all’agricoltura. Anche questa scelta ebbe effetto su Tolkien. Nel settembre del 1914, mentre Tolkien era ospite nella fattoria della zia a Gedling (Phoenix Farm), nel Nottinghamshire, lesse il componimento poetico in inglese antico Christ i cui versi gli ispirarono la poesia The Voyage of Éarendil the Evening Star, che scrisse lo stesso mese. Anche il nome della dimora di Bilbo, Bag End in inglese, viene dal nome della fattoria a Dormston nel Worcestershire che la zia possedette dal 1923 al 1931. Infine fu su consiglio della zia che Tolkien scrisse un volume dedicato alla figura di Tom Bombadil e così The Adventures of Tom Bombadil and Other Verses from the Red Book venne pubblicato nel 1962.
Persino l’attività di creare lingue, alla base della produzione letteraria di Tolkien, ha una radice femminile: fu infatti dalle cugine Mary e Marjorie, figlie della zia May Incledon, che trasse tale idea.

Tutte le Donne nelle opere di Tolkien, la conferenza dell’8 marzo

Donne Tolkien Acc. MedioevoIl giorno 8 marzo 2016, presso la Biblioteca Comunale di Genzano di Roma, dalle ore 18:00 alle ore 19:30 si terrà la conferenza Tutte le Donne nelle opere di Tolkien, tenuta dal presidente dell’AIST Roberto Arduini: l’intervento si prefiggerà di illustrare la reale complessità dei personaggi femminili tolkieniani, la loro varietà e come esse affrontano i temi più importanti per Tolkien. L’ingresso alla conferenza è libero.
Tale evento è terzo appuntamento del progetto Il Medioevo Attraverso Tolkien, organizzato da Accademia Medioevo e dalla Associazione Italiana Studi Tolkieniani, che prevede una serie di appuntamenti iniziata il 30 gennaio 2016 con la conferenza Il Drago: un antico mistero tra storia, mito e letteratura, e che raggiungerà il culmine (ma non il termine) l’8 maggio 2016, con una intera giornata dedicata al professore.
In seguito, il 21 e 33 maggio 2016, si terrà un corso di elfico a cura di Gianluca Comastri, presidente dell’associazione Eldalië.
Il programma è ancora in fase di sviluppo, perciò continuate a seguirci per scoprire tutte le conferenze e le attività legate al Medioevo Attraverso Tolkien!

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Accademia Medioevo
– Vai alla pagina facebook dell’evento Tutte le Donne nelle opere di Tolkien
.


 

È Natale, le Lettere di J.R.R. Tolkien ai figli

Immagine dalle "Lettere di Babbo Natale" di J.R.R. TolkienOgni dicembre, poco prima di Natale, una busta con un francobollo proveniente dal Polo Nord arrivava per i figli di J.R.R. Tolkien. All’interno c’era una lettera scritta in fretta e furia e dei bellissimi disegni o schizzi a colori. Le lettere portavano la firma di Babbo Natale in persona. Chi le scriveva era in realtà il compassato professore di Oxford, che dieci anni dopo si sarebbe trovato a scrivere Lo Hobbit e in seguito il suo capolavoro, Il Signore degli Anelli. La prima delle Lettere di Babbo Natale porta la data del 1920 ed è rivolta al primogenito di casa Tolkien, John, che all’epoca ha soltanto tre anni. L’ultimo messaggio, invece, risale al 1943 ed è indirizzato alla quarta e ultima figlia dello scrittore, Priscilla, già quattordicenne ma, a quanto pare, decisamente restia a troncare i rapporti con il caro vecchio «Babbo Natale». Infilate in buste bianche di neve, ornate di disegni, affrancate con francobolli delle Poste Polari e contenenti narrazioni illustrate e poesie, in tutti quegli anni esse continuarono ad arrivare a casa Tolkien, portate dal postino o da altri misteriosi ambasciatori per i figli del professore: oltre John e Priscilla anche per Michael e Christopher. Le lettere erano anche contraddistinte da differenti grafie: energica anche se un po’ tremolante quella di Babbo Natale; grossolana e all’occorrenza scorretta quella del suo principale aiutante l’irruente Orso Polare; raffinata e filiforme infine quella dell’elfo Ilbereth, che fa la sua comparsa nel 1936, proprio quando Tolkien sta ultimando la stesura dello Hobbit. Babbo Natale vive al Polo Nord, nella grande Casa di Roccia. Immagine dalle "Lettere di Babbo Natale" di J.R.R. Tolkien Con lui vivono l’Orso Polare e i cuccioli suoi nipoti, tra cui Paksu e Valkotukka (“Grasso” e “Pelobianco”); gli Uomini-di-neve e i loro bambini; gli Gnomi Rossi e gli Elfi (uno dei quali è appunto Ilbereth, che diventerà segretario di Babbo Natale). L’Orso Polare (detto, in lingua artica, anche “Karhu”) lo aiuta a confezionare i pacchi con i doni; Paksu e Valkotukka gli scombinano l’organizzazione della casa; le renne lo accompagnano nei viaggi; gli Elfi difendono tutti contro i Folletti; e Babbo Natale, tra un fuoco d’artificio dell’Aurora Boreale e una visita dell’Uomo della Luna (impegnato a mettere ordine tra le stelle), passa il tempo, oltre che a consegnare doni, a descrivere (a disegnare) con ordinato disordine il disordinato ordine del suo mondo.

Una mitologia in crescita

Libro: "Le lettere di Babbo Natale" di J.R.R. TolkienSi tratta di un gioco, ma serissimo e con evidenti legami con quello che sarà il suo legendarium. Tolkien ha costruito a
misura dei suoi ragazzi una vera e propria epopea, e, fatte le dovute proporzioni, per molti aspetti simile a quella del Signore degli Anelli. Le lettere di Babbo Natale sono, infatti, il banco di prova della successiva produzione letteraria dello scrittore inglese. Vi ritroviamo anche molti personaggi che già allora popolavano la sua fantasia: gli Gnomi-Rossi (poi Elfi-Rossi), buoni e saggi piccoli esseri ormai quasi scomparsi dal mondo, così come Tolkien li immaginava nelle prime storie del Book of Lost Tales (in Italia tradotto in due volumi, Racconti ritrovati e Racconti perduti), dove gli Gnomi sono i primi abitanti fatati dell’Inghilterra e non sono le creature che conosciamo oggi. Eredi dei primi gnomi tolkieniani saranno poi gli Elfi Alti del Signore degli Anelli e del Silmarillion. Babbo Natale deve affrontare anche una invasione di Goblin (tradotti in italiano erroneamente con “folletti”). Tolkien all’epoca con Goblin indicava quelli che poi nel Signore degli Anelli sarebbero stati gli “Orcs” (“Orchi”). Un confronto tra le creature delle Lettere di Babbo Natale e quelle della prima mitologia tolkieniana non è mai stata fatta. Eppure, essa mostrerebbe come le creature trattate da Tolkien nelle sue opere successive derivino proprio da un comune immaginario fantastico. La guerra contro i Goblin inizia nei primi anni Trenta e ha tutta l’aria di essere un espediente con cui Tolkien rielabora la propria esperienza bellica, traducendola in favolistico racconto d’avventura. In meno di un decennio, però, la guerra torna a diventare una realtà in tutta Europa e a questo punto Tolkien, da buon padre, si trova a mediare tra la dura prosa dei razionamenti e la poesia della vita così come la si può immaginare nella casa in «Cima al Mondo». Dove i Goblin potranno anche fare paura, ma non tanto da impedire che Orso Polare riveli imprevedibili doti di linguista, ricavando un alfabeto dai loro sgorbi. Succede a metà degli anni Trenta. La Compagnia dell’Anello, ormai, ha iniziato il suo cammino.

Cartoline fatte a mano e Lettere in ebook

Cartolina di Natale inviata da Mabel Tolkien ai Suffield nel 1892 (per gentile concessione di Oliver Suffield)Prima di concludere, due piccole curiosità. La famiglia Tolkien non era nuova all’invio di cartoline di Natale. Ne è testimonianza una rara cartolina, creata con una fotografia e inviata dalla madre del futuro scrittore, Mabel Tolkien dal Sudafrica dove allora viveva la famiglia, ai suoi parenti, i Suffield a Birmingham. Il padre del professore, Arthur Tolkien, era un direttore di banca a Bloemfontein, nello Stato Libero di Orange. È il Natale del 1892 e J.R.R. Tolkien aveva appena dieci mesi, essendo nato il 3 gennaio. Nella cartolina artigianale, Mabel è seduta accanto al marito, mentre la balia tiene in braccio il neonato. Ci sono anche la cuoco e un servo. La foto originale era seppia, Mabel l’aveva colorata in alcune parti e aveva aggiunto le scritte in basso e sul lato.
Le Lettere in ebook Cento anni dopo, si può fare un’esperienza ancora più ricca sfogliando le Lettere di Babbo Natale di J.R.R. Tolkien in edizione digitale. Questo nuovo ebook mette insieme tutti i manoscritti originali delle lettere, alcune mai pubblicate, con le illustrazioni originali di Tolkien ad alta risoluzione. Ogni lettera è letta
da Sir Derek Jacobi, con oltre un’ora di altri contenuti audio. Il libro è disponibile per il download su iPhone, iPad o iPod touch con iBook e su computer con iTunes. I libri devono essere letti su un dispositivo iOS, presenti su tutti i Mac. Il prezzo è l’equivalente di circa 6 euro. Ecco qui sotto un video di presentazione, mentre noi vi auguriamo Buon Natale:

– Il sito di iTunes con l’ebook delle Lettere di Babbo Natale
– Le Lettere di Babbo Natale
Sito ufficiale della Bompiani

.