Dal 22/10 la grande mostra su Tolkien alla BNF

Bibliothèque nationale de France - ParigiDopo le grandi anticipazioni date a marzo torniamo a guardare cosa accade in terra francese, dove l’attesa si fa quasi febbricitante per la mostra dedicata al Professore che aprirà fra meno di dieci giorni alla Bibliothèque Nationale de France: aperta dal 22 ottobre al 16 febbraio 2020 (due settimane in più di quanto inizialmente annunciato), la mostra Tolkien – Voyage en Terre du Milieu è curata da Vincent Ferré, professore di letteratura comparata all’Université Paris-Est Créteil (UPEC), e Frédéric Manfrin, capo curatore del dipartimento di Filosofia, Storia e Scienze dell’uomo della BnF.
Circa 300 pezzi in mostra per scoprire l’uomo e l’opera: oltre ai manoscritti e ai disegni di Tolkien (si tratta per la precisione di migliaia di pagine in gran parte mai pubblicate) saranno in esposizione reperti storici, quadri e documenti che forniranno un contesto alla sua creazione letteraria e artistica. La prima parte della mostra che, come già annunciato, si focalizzerà sulla Terra di Mezzo (mentre la seconda sarà dedicata all’uomo e la terza all’influenza sulla letteratura fantasy) ne esplorerà la geografia, dalla Contea a Mordor, fino al viaggio all’Ovest, a Valinor, ed ogni tappa di questo percorso permette di scoprire lo spessore letterario, linguistico e culturale della creazione tolkieniana. Smarrirsi (o ritrovarsi) così non solo nel mondo di Tolkien, ma anche nel mondo che lo ha ispirato, uno sguardo ampio che permette di comprendere meglio sia l’originalità degli scritti del Professore sia i tanti riferimenti culturali che vi si possono ravvisare, frutto di una vita dedicata allo studio.

Ottobre 2019: la mostra francese su Tolkien

Presentazione delle mostre BnF 2019Dopo il grande successo della mostra Tolkien: Maker of Middle-earth ad Oxford (di cui potete leggere qui il nostro resoconto della visita alla mostra), tra giugno e ottobre dell’anno scorso, e la seconda tappa al Morgan Library & Museum di New York attualmente in corso (i tolkieniani americani che ancora non hanno potuto visitarla hanno tempo fino al 12 maggio), un’altra grande esposizione dedicata al Professore ci attende in autunno: questa volta sarà la Francia a celebrare il Professore ed il mondo scaturito dalla sua mente.
Dal 21 ottobre 2019 fino al gennaio 2020 la Bibliothèque Nationale de France a Parigi ospiterà un’esposizione che si preannuncia ancor più straordinaria delle due precedenti: ben 1000 metri quadrati di spazio espositivo, con quasi tutti gli oggetti in mostra a Oxford ma anche manoscritti inediti (provenienti dalla Tolkien Collection della Marquette University e non solo) e una serie di venti illustrazioni originali appositamente realizzate da Alan Lee, artista che da anni presta il proprio pennello alla rappresentazione del mondo di Tolkien, e che col proprio talento ha conquistato gli amanti della Terra di Mezzo. La mostra sarà inoltre strutturata in modo tale da creare un dialogo con le altre collezioni della Bibliothèque Nationale, ed altri Bibliothèque nationale de France - Parigioggetti ancora appositamente riuniti.
Si tratterà della mostra più grande mai dedicata al Professore in Francia, dalla nascita non facile: essa parte infatti da presupposti singolari, in quanto la Bibliothèque Nationale non conserva nessun manoscritto di Tolkien, e sono poche le rassegne dedicate ad un autore non francese tenute presso la Biblioteca Nazionale. Infine, è da notare come Tolkien sia un autore che ancora suscita reazioni molto differenti e contrastanti, anche negli direttori della biblioteca.

Tolkien sbarca alla Ecole Normale di Parigi

Ens_Scuola-normale-superiore-ParigiChe Tolkien stia prendendo sempre più piede nelle università è oramai dato di fatto. Quello di cui vogliamo portarvi a conoscenza oggi è un nuovo ciclo di seminari tolkieniani al dipartimento di Lingue e Letterature della Ecole Normale Supérieure di Parigi. Si tratta di una delle sedi più prestigiose della capitale francese, l’università dedicata all’istruzione di insegnanti, ricercatori delle università e degli enti di ricerca, da cui sono usciti molti tra i politici, statisti e scrittori transalpini, la cui succursale italiana è nientemeno che la Scuola normale superiore di Pisa. Il corso vedrà il patrocinio di Isabelle Pantin, docente di Lingua e Letteratura presso lo stesso ateneo e autrice del libro Tolkien et ses légendes, in collaborazione con l’Associazione Tolkiendil e sotto la responsabilità di Nils Renard. Il programma dettagliato degli incontri è ancora in fase di sviluppo, ma possiamo fornirvi qualche informazione riguardo all’obiettivo generale e sul primi appuntamenti.

Il Signore degli Anelli: in Francia una nuova traduzione

Tolkien collectionEcco una notizia delle più promettenti: la nuova traduzione del primo volume del Signore degli Anelli arriverà nelle nostre librerie entro questo autunno. Peccato che però si tratti dell’edizione in francese. Ma si tratta di una notizia eccellente, e per diversi motivi, non ultimo tra i quali lo stimolo che protrebbe dare all’editore italiano, Bompiani.

Le Lettere di Tolkien finiscono fuori catalogo

Cop_Logo-BompianiNegli ultimi tempi, in Francia c’è stata una vera e propria esplosione di pubblicazioni dedicate a Tolkien. Grazie a studiosi appassionati come Vincent Ferré, i lettori francofoni hanno la possibilità di leggere e apprezzare nella loro lingua, in nuove e accurate traduzioni, non solamente le opere maggiori e più conosciute, ma perfino i volumi della monumentale History of Middle-earth (la cui opera di traduzione e pubblicazione per ora è arrivata solo al quinto volume, ma prosegue). L’ultima chicca per i nostri cugini d’oltralpe è una nuova edizione riveduta e corretta di un’opera fondamentale come la raccolta delle lettere scritte da J.R.R. Tolkien a parenti, amici, editori e lettori. Pubblicato nel 1981 a cura di Humphrey Carpenter, con l’assistenza di Christopher Tolkien, questo libro è considerato fondamentale da tutti gli studiosi di Tolkien. Ancor più della pur buona Biografia, scritta sempre da Humphrey Carpenter, le Lettere permettono di gettare uno sguardo al Tolkien più privato, di cogliere un assaggio dell’uomo che sta dietro all’invenzione della Terra di Mezzo: i suoi rapporti con la moglie Edith e con i quattro figli, le sue discussioni e i suoi litigi con il grande amico C.S. Lewis, e da un certo punto in poi, il rapporto a tratti conflittuale, ma sempre rispettoso verso i lettori e quello decisamente più infuocato con i critici.
Rispondendo alle richieste e alle curiosità di appassionati che gli scrivevano da tutto il mondo, Tolkien si trovò più volte a dover giustificare l’uso di parole, Mappa-di-Fimbulfambio le scelte compiute da questo o da quel personaggio: rimane memorabile la sua reazione stupita e sconfortata alla lettera di un lettore appasionato secondo cui Frodo sarebbe un traditore, perché non riuscì a lanciare l’Anello nella Voragine del Fato, e anziché gli onori ricevuti sul Campo di Cormallen avrebbe meritato la pena di morte. Altre lettere degne di essere ricordate sono quella con cui Tolkien rifiutò di dichiararsi «ariano», rinunciando così a far pubblicare Lo Hobbit nella Germania nazista, tutte quelle in cui racconta le difficoltà e le incertezze nella composizione del Signore degli Anelli, e le numerose lettere che raccontano le difficoltà forse ancora maggiori che incontro nel farlo pubblicare.

«Lo Hobbit? Più che Tolkien è tecnologia»

Libro: Dictonnaire Tolkien di Vincent FerréCi sono alcuni dettagli che mostrano l’influenza di un autore aldilà del solo numero dei suoi lettori: possono essere seminari, conferenze o associazioni di appassionati che si dedicano a lui. Possono essere libri, saggi, studi sulla sua opera e la sua carriera. Tutto questo denota un riconoscimento e un interesse che non è alla portata di tutti gli scrittori. Mostrare questo interesse e spiegarne le motivazioni è esattamente lo scopo del Dictionnaire Tolkien, un libro, o, più precisamente, un dizionario enciclopedico che ha visto la partecipazione di oltre 60 persone per un periodo da fine del 2008 all’estate 2012. La casa editrice Cnrs Editions lo ha inserito in una collana di dizionari in cui sono usciti in contemporanea anche volumi dedicati a Gustave Flaubert, Alexandre Dumas e André Malraux e J.R.R. Tolkien, per presentare «la migliore ricerca francese ed europea, risultata da convegni, università e centri d’eccellenza che trasmettono l’avanzamento della conoscenza presso il grande pubblico». Appena uscito in lingua francese, in circa 340 voci (oltre 600 pagine) è la fotografia di tutto il mondo immaginario di Tolkien e in parte della sua biografia, vale a dire, il mondo secondario e il mondo primario. Oltre le voci e la presentazione, il dizionario è arricchito da riferimenti, fonti e suggerimenti per estendere il testo. In effetti, data la moltitudine e la varietà degli autori, nelle voci vi è una notevole differenza che va da quelle che hanno appena alcuni paragrafi a quelle di più pagine e da un solo redattore fino a un intero gruppo. Un elenco di autori e delle aree studiate è disponibile sul sito internet del direttore di questo libro, Vincent Ferré. È importante chiarire una cosa: questo libro non è una traduzione di un testo inglese, è un testo scritto da autori francofoni per i lettori francofoni ed è quindi un sorprendente riconoscimento ai redattori, ai nomi dei relatori delle conferenze di Rambures (2008) e Cerisy (2012) e degli altri autori di libri su Tolkien. Dell’importanza del Dictionnaire Tolkien ci parla proprio il curatore Vincent Ferré in un’intervista esclusiva all’Associazione romana studi Tolkieniani.

L’intervista
Per quale ragione ha scelto la forma di un dizionario per approfondire Tolkien?

Vincent Ferré«L’opera di J.R.R. Tolkien è talmente ricca e, possiede così tante sfaccettature – i racconti della terra di Mezzo (che si svolgono in diversi momenti della storia e sono stati redatti in prosa o in versi, su cinque decenni) i libri per bambini, i saggi sulla letteratura, le lingue; il rapporto con i testi medievali… – che proporre diversi approcci e sguardi complementari sembra fedele allo spirito di quest’opera. In tutto, hanno partecipato, 63 autori scrivendo da 1 a 15 articoli, che discutono, si rispondono, si completano talvolta, per quanto attiene al loro argomento specifico: letteratura inglese, medievale, comparata, ma
anche filosofia o storia, ma sempre attenendosi in maniera variabile a Tolkien. Questo perché il Dizionario si avvale ugualmente di accademici e studiosi non universitari, ma che hanno lavorato su quest’autore nel corso dei loro studi (con tesi, master o dottorati) e persino di lettori di Tolkien che pubblicano da anni su internet. Anche se fuori dall’istituzione universitaria, quindi, si tratta di lavori di notevole qualità».

Potrebbe dirmi di più sul tipo di ricerca effettuata su quest’autore e la sua opera?
Convegno: "Emergence de la recherche en neo medievistique"«Tolkien ha iniziato a essere studiato all’università da qualche anno, ma gli studi pubblicati in francese restano ancora pochi. Ho dunque sollecitato tutte le persone che hanno pubblicato studi autorevoli sull’autore: Isabelle Pantin, Leo Carruthers, Anne Besson, Michaël Devaux… Tutti, con l’unica eccezione di Irene Fernandez (purtroppo) hanno potuto partecipare al Dizionario. Poi ho contattato tutte le persone di cui conoscevo l’interesse per Tolkien e i cui lavori erano conosciuti dai lettori francofoni di Tolkien. È una delle particolarità francesi in rapporto alla letteratura a far sì che molti lettori desiderosi di condividere il gusto per uno scrittore propongano, via internet, dei testi spesso molto accurati e di qualità; questo è particolarmente vero nel caso di Tolkien, per cui il primo progetto in tal senso, nato alla fine degli anni ’90, ha coinciso con lo sviluppo del web in Francia. Infine, ho contattato Thomas Honegger, professore di letteratura medievale inglese all’università di Jena (Germania) e direttore di una casa editrice svizzera [Walking Tree Publishers, ndr] che pubblica da una quindicina d’anni, in inglese, molti importanti studi su Tolkien: lavorare con questa casa editrice, all’avanguardia su tutto quello che concerne la conoscenza dello scrittore, rappresenta per me la certezza di combinare il punto di vista francofono, molto vicino al testo, e il meglio della critica anglofona».

Nel corso delle sue ricerche, che cosa l’ha colpita sulla percezione di Tolkien o al contrario su ciò che non si sa di lui?
Libro: "Dictionnaire Tolkien" di Vincent Ferré«Ciò che ci ha collettivamente colpiti è l’immagine riduttiva che viene data di questo scrittore, la cui opera è spesso ridotta a uno o due romanzi – Il Signore degli Anelli e più recentemente Lo Hobbit – sebbene essa annoveri dozzine di testi. E ci ha colpito il fatto che la sua personalità, fondamentalmente refrattaria alla “mediatizzazione” e alla celebrità, sia stata occultata da un’immagine pubblica semplicistica: il professore e il filologo, preoccupato di trovare una forma d’insegnamento il più possibile formativa per i suoi studenti di Oxford (ha insegnato per 35 anni!); il commentatore avveduto del XX secolo (delle due guerre mondiali, dell’evoluzione delle società occidentali, della corsa alla tecnologia); l’autore desideroso di combinare i suoi gusti personali per la letteratura medievale con la convinzione che la letteratura debba aiutare a vedere e comprendere il mondo… Tutte queste sfaccettature sono talvolta difficili da percepire insieme, il che spiega perché l’immagine mediatica di Tolkien sia sovente
riduttiva, dunque ingiusta».

Che cosa s’intende quando si rimprovera a Tolkien un certo conservatorismo?
Dictionnaire Tolkien«Ma chi lo rimprovera? Questa critica è abbastanza recente: in Francia risale agli anni ’80, quando un giornalista (ho ritrovato l’articolo, negli archivi del suo editore francese, Cristian Bourgois editore) scrisse che la Contea (il paese degli Hobbit) fosse un’età dell’Oro, un luogo idilliaco… Il che è ampiamente un controsenso, ma un controsenso che è stato poi ripetuto negli articoli pubblicati in seguito – si sa come nascono i cliché e i luoghi comuni nei mass media. Effettivamente Tolkien celebra la natura e le relazioni umane, in un quadro rurale preservato da una certa modernità industriale, ma nello stesso tempo, si burla degli abitanti che si rifiutano di vedere il mondo esterno, passando il loro tempo in rivalità campanilistiche, per cui la loro stessa taglia (gli Hobbit sono alti un metro) simbolizza la piccolezza morale… Tolkien è sempre nella sfumatura e nella complessità. Ora gli stessi elementi possono essere valorizzati o criticati, a seconda della tendenza politico (o dei pregiudizi) dei lettori: Tolkien è ecologista ante litteram o contro il progresso? Mi sembra che la risposta dipenda ampiamente dal lettore, che può prendere conoscenza dell’opera nella sua complessità o scegliere in maniera semplicistica di incollare un’etichetta su quest’autore. L’interesse del Dizionario di Tolkien è anche quello di permettere ai lettori, che conoscano o meno Tolkien, di farsi un’idea sulla base di elementi tangibili e fondate, aldilà dei cliché».

Secondo lei, quali sono i punti di forza e i punti di debolezza degli adattamenti di Tolkien al cinema?
Vicent Ferré«Non mi posso pronunciare su Lo Hobbit che si annuncia; l’impressione, tuttavia, è che Peter Jackson si meno interessato ad adattare Tolkien (e come potrebbe, dato che sono stati annunciati tre film a partire da un romanzo tre volte meno lungo del Signore degli Anelli?) quanto piuttosto di esplorare il mondo e le tecnologie cinematografiche che ha creato nella sua precedente trilogia. Ciò che mi rimane in positivo dei tre film diffusi nel 2001/2003, è il lavoro realizzato da Alan Lee e John Howe, artisti che illustrano le opere di Tolkien da trent’anni e che hanno messo il loro talento e la loro visione al servizio della necessaria “verosimiglianza” del mondo presentato allo spettatore. Ma il merito principale dei film è (ai miei occhi) di aver permesso a numerosi spettatori di scoprire il romanzo e, talvolta, altre opere di Tolkien (come ad esempio I Figli di Húrin)».

Perché Signore degli Anelli è diventato un fenomeno della società? È già un classico?
Convegno Francia: Charles Delattre e Vincent Ferré«Gli esperti della ricezione di Tolkien concordano nel dire che la ricchezza, la complessità delle sue opera, così come la sua “plasticità”, è il segreto del suo successo: i testi di Tolkien sollecitano l’attività creatrice del lettore, sia sotto forma di racconti (numerosi fan hanno
scritto racconti che si svolgono in questo universo), sia di illustrazioni o di attività ludiche (giochi di ruolo, videogiochi…). Inoltre, Tolkien è uno dei più grandi “traghettatori” del XX secolo: permette ai lettori di accedere a un’eredità “europea”, rimaneggiata nella sua opera, combinando letteratura medievale e letteratura antica, le fiabe e l’eredità romantica. I lettori sentono l’autenticità di questa profondità storica e letteraria. E, nello stesso tempo, la letteratura dell’immaginario (il fantasy nel caso di Tolkien) resta un genere al margine, fatto per piacere ai lettori perché fuori dall’istituzione scolastica e universitaria. In realtà, Tolkien non è che un classico se non in alcuni ambiti: lo Hobbit è un classico della letteratura per ragazzi. Il Signore degli Anelli è un classico del fantasy, ma nello stesso tempo egli è apprezzato e ormai insegnato nella scuola secondaria, nei licei, nelle università, leggere Tolkien permette al lettore di essere libero di dare il proprio giudizio, senza alcuna prescrizione esterna».

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Tolkien e gli Inklings si celebrano in Francia

Il castello di Cerisy la Salle (Bassa Normandia - Francia)Anche in Francia si fa sul serio. Il centro culturale di Cerisy-la-Salle, in Bassa Normandia, con la collaborazione dell’Université Paris 13-Paris Nord (Cenel), dedica dopo lungo tempo un posto di rilievo anche alla letteratura fantastica, alla cosiddetta letteratura “di genere” e lo fa, naturalmente, ospitando un convegno in un luogo simbolico per la riflessione sulla letteratura. Un’intera settimana sarà dedicata, dal 25 luglio al primo agosto, le opere di J.R.R. Tolkien (1892-1973) e agli altri membri degli Inklings (tra i quali C.S. Lewis, Charles Williams, Owen Barfield). L’opera di Tolkien rende possibile imbattersi in questioni che hanno un valore esemplare per gli studi letterari, in particolare il rapporto tra letteratura e immaginazione, il processo di riconoscimento dalla critica, un autore, l’interazione tra l’accoglienza del pubblico e l’interpretazione critica.
Ed è un bene che i lavori su questo autore e gli Inklings si siano recentemente moltiplicati, evidenziando l’importanza che hanno raggiunto i “racconti fantastici”, sulle riflessioni di Tolkien, con una sguardo verso la finzione narrativa e la sua influenza attuale. Rimanendo al fervido mercato transalpino, negli ultimi anni si possono citare: “Tolkien et le Moyen Age” [Tolkien e il Medioevo] a cura di Leo Carruthers, 2007; “Tolkien et ses légendes. Une expérience en fiction” [Tolkien e le sue leggende. Un esperimento narrativo] di Isabelle Pantin, 2009; “D’Asimov à Tolkien, cycles et séries en littérature de genreMappa di Cerisy La Salle (Bassa Normandia - Francia) [Da Asimov a Tolkien, cicli e serie della letteratura di genere] di Anne Besson, 2004; “Tolkien. Le Chant du monde” [Tolkien. Il Canto del mondo] di Charles Ridoux, 2004; “La Feuille de la compagnie – Parte 1” [La foglia della Compagnia] (2001) e Parte 2 (2003), un bollettino diretto di Michaël Devaux, fino a “Tolkien 30 ans après” [Tolkien, 30 anni dopo], a cura di Vincent Ferré, 2004, che che ha anche pubblicato “Sur les rivages de la Terre du Milieu” [Sulle rive della Terra-di-mezzo] (nel 2001). Questa serie di studi è stata arricchita da una nuova pubblicazione: “Tolkien aujourd’hui” [Tolkien, oggi], curato da Michael Devaux, Vincent Ferré e Charles Ridoux (2011).

Vicent FerrèGuardare in prospettiva questi lavori è necessario per capire come l’opera di Tolkien possiede una ricchezza e una densità che non riconducono solo al mondo del Signore degli Anelli. Il convegno è organizzato da Roger Bozzetto e Vincent Ferré: il primo è professore emerito di Letteratura generale e comparata presso l’Università della Provenza, oltre che autore di molti studi sul fantastico; il secondo è ordinario di
Letterature comparate all’università Paris13, medievista e studioso del romanzo del XX secolo, è la personalità di maggior rilievo riguardo a Tolkien in Francia, ha pubblicato due saggi, numerosi articoli e ha organizzato diversi seminari ed esposizioni di illustrazioni a tema. E’ inoltre il traduttore ufficiale di Tolkien in francese per l’editore Christian Bourgois e il fondatore dell’associazione Modernités médiévales. Al convegno parteciperanno numerosi professori universitari e studiosi francesi, e ci sarà anche Adam Tolkien, nipote del Professore di Oxford che ha tradotto in francese alcune opere del nonno: Immagini di J.R.R. Tolkien (1994), Il Libro dei Racconti Perduti – Prima Parte (1995) e Il libro dei Racconti Perduti – Seconda Parte (1998). L’evento ha, inoltre, come obiettivo quello di ridurre lo scarto che si è prodotto tra l’immagine di cui gode Tolkien presso il grande pubblico – che lo percepisce come l’autore di questa unica opera (anche se si comincia a riparlare dello Hobbit) – Adam Tolkien, figlio di Christopher e nipote di John Ronald Reuele quella che possiede il lettore curioso del resto della sua opera, o lo studioso, che possono costituirsi sulla base delle traduzioni pubblicate di recente in francese sulla History of the Middle-earth. A questo proposito, tra gli interventi, figurano specialisti di letteratura che non dedicano primariamente i loro lavori a Tolkien, ma i cui contributi permetteranno di legarli ad altri scrittori, ad altre tradizioni e ad altri generi. Per maggiori informazioni si può scrivere qui oppure visitare il sito Cerisy-la-salle. Qui di seguito gli interventi, che saranno conclusi da alcune tavole rotonde. Sul sito del convengo si possono trovare gli abstract di alcuni degli interventi.

INTERVENTI (seguite da dibattito):
* Gil Bartoleyns : Tolkien et l’histoire [Tolkien e la storia]
* Hervé AUBRON: Les adaptations de Tolkien par Peter Jackson et de C.S. Lewis par Andrew Adamson (2005) – [Gli adattamenti di Tolkien di Peter Jackson e di C. S. Lewis di Andrew Adamson]
* Anne BESSON: La Terre du Milieu, monde-modèle – [La Terra di Mezzo, mondo-modello]
* Roger BOZZETTO: Bilbo un hobbit original – [Bilbo, un hobbit originale]
* Leo CARRUTHERS: Dans quel Age du monde sommes-nous? Le Quatrième Age de la Terre du milieu… et la suite – [In che Era del mondo siamo ? La quarta era della Terra di Mezzo… e oltre]
* Fanfan CHEN: La faërie et l’iconoclasme: l’imagination narrative chez Tolkien et Barfield – [Il racconto di fate e l’iconoclastia : immaginazione narrativa in Tolkien e Barfield]
* Charles DELATTRE: Tolkien et le comparatisme mythologique – [Tolkien e la mitologia comparata]
* Michaël DEVAUX: Tolkien et la philosophie – [Tolkien e la filosofia]
* Chloé DOTTOR: L’intertexte médiéval de Tolkien, autour de la sagesse et de la folie [L’intertesto medievale di Tolkien, autore di saggezza e di follia]
* Irène FERNANDEZ: Une lecture sceptique de Narnia – [Una lettura scettica di Narnia]
* Vincent FERRÉ: Traduire et éditer Tolkien [Tradurre ed editare Tolkien]
* Anne Isabelle FRANÇOIS: “A Club
of the Other Sort”. Coteries, cercles, cliques et autres sociétés: théories et pratiques des groupes (masculins) chez C.S. Lewis [“Un Club di un altro tipo”. Combriccole, circoli altre associazioni: teorie e pratiche di gruppo (maschili) intorno a C. S. Lewis]
* Nicole GUÉDENEY: Le Seigneur des Anneaux ou comment survivre au désespoir et à la peur: une lecture par la théorie de l’attachement [Il Signore degli Anelli, o come sopravvivere alla disperazione e alla paura : una lettura attraverso la teoria dell’affettività]
* Thomas HONEGGER: Arthur – Aragorn – Ransom: Concepts of Kingship in the Works of Three Inklings [Artù – Aragorn – Ransom: i concetti di regalità nelle opere di tre Inklings]
* Christine LAFERRIÈRE: Traduire Les monstres & critiques, et Sigurd et Gudrún [Tradurre I mostri e i critici e Sigurd et Gudrún]
* Sébastien MARLAIR: L’art romanesque de J.R.R. Tolkien – [L’arte del romanzo in J. R. R. Tolkien]
* Gilles MÉNÉGALDO: Adaptez Le Seigneur des Anneaux: mission impossible [Adattare Il Singnore degli Anelli: missione impossibile]
* Marguerite MOUTON: J.R.R. Tolkien et la création d’une “Langue Commune” [Tolkien e la creazione di una « Lingua Comune »]
* Anca MUNTEAN: La cohabitation innovatrice des genres littéraires chez J.R.R . Tolkien – [La coabitazione innovatrice dei generi letterari in Tolkien]
* Isabelle PANTIN: Les Inklings et les “sciences occultes” – [Gli Inklings e le scienze occulte]
* Jean-Philippe QADRI: L’Epitre aux Ephésiens chez Lewis et Tolkien [L’epistola agli Efesini presso Lewis e Tolkien]
* Daniel TRON: Tolkien… du Dickens avec des pieds poilus? – [Tolkien… un Dickens con i piedi pelosi?]

TAVOLE ROTONDE (seguite da dibattito) :
* Autour de la traduction, [Sulla traduzione] con Adam TOLKIEN.
* Promouvoir Tolkien sur internet, [Promuovere Tolkien su internet] moderato da Vincent FERRÉ, con Andrey MORELLE e Dominique VIGOT.
* Les Inklings et l’histoire de la Fantasy, [Gli Inklings e la storia del Fantasy] moderato da Anne BESSON, con Stéphane MARSAN e Alain NÉVANT.

– Vai al sito dell’Université Paris 13-Paris Nord (Cenel)
– Vai al sito del convegno Tolkien e gli Inklings