Rings70, intervista
al gruppo RuinThrone

Copertina del disco dei RuinThrone - "The Unconscious Mind Of Arda"I RuinThrone, gruppo power metal romano, saranno protagonisti del concerto che si terrà al teatro comunale di Dozza il prossimo 27 settembre, in chiusura del primo giorno dell’evento “Rings70: i settant’anni del Signore degli Anelli”, con un inedito set acustico. Per l’occasione, li abbiamo incontrati per parlare della loro passione per Tolkien e del disco che hanno dedicato proprio al Professore, “The Unconscious Mind of Arda”.

L’intervista

  • Innanzitutto, vi ringrazio per la vostra disponibilità e vi sono riconoscente per il concerto che terrete a “Rings70”. Vi va di presentare la band ai nostri lettori?

Il piacere è tutto nostro, Stefano, credimi. Da appassionati delle opere di Tolkien e del fantasy in generale è un onore poter partecipare con la nostra musica a un evento di una delle associazioni tolkieniane più importanti d’Italia. I RuinThrone nascono diversi anni fa (la pubblicazione del nostro primo EP “Leaden Fields” risale addirittura al 2008) dalla passione per la musica metal, con diverse sfumature che vanno dal power/epic di stampo tedesco, al metal più moderno, senza farci mancare degli inserti che strizzano l’occhio al death metal. Un po’ per caso abbiamo scoperto di essere anche tutti degli appassionati del mondo fantasy, che però nei nostri testi prende un taglio più introspettivo, un po’ per distanziarci dal power metal “mainstream”, un po’ per mettere il focus sulle emozioni e l’inconscio (da qui nasce il nome del nostro ultimo album “The Unconscious Mind of Arda”, 2023) di personaggi a noi cari.

  • Passiamo ora al vostro ultimo album, “The Unconscious Mind of Arda”. Vorrei partire dal domandarvi cosa vi ha spinto a incentrare un disco intero sull’opera tolkieniana…

The Unconscious Mind of Arda” inizialmente doveva parlare di tutt’altro. Quando abbiamo cominciato a scrivere i primi brani, l’intenzione era quella di spostarsi dalle tematiche fantasy solitamente trattate dalle band power metal e prendere spunto da opere sci-fi come quelle di Asimov; poi però ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito che eravamo ancora quei ragazzi un po’ nerd che a scuola andavano in giro con jeans strappati, maglietta dei Maiden e che passavano nottate a giocare a D&D. Allora perché forzarci a scrivere di qualcosa che magari non sarebbe risultato spontaneo? Da lì la scelta non poteva che essere quella di scrivere testi ispirati dal nostro autore fantasy preferito: J.R.R. Tolkien. In realtà già ‘Blinded’ dal nostro primo album, “Urban Ubris” (2013), ha dei chiari riferimenti a Gurthang la spada nera di Túrin Turambar, però con questo album volevamo fare qualcosa di più (come peraltro hanno fatto i nostri cari Blind Guardian con ‘Nightfall In Middle-Earth’) e dare una nostra visione dei personaggi che popolano Arda.

  • Riguardo al disco, parlateci un po’ dei temi delle canzoni. C’è un filo rosso che le lega oppure sono pezzi a sé che hanno in comune la radice tolkieniana?

Ad un primo sguardo i brani non sono legati fra loro (a parte la radice tolkieniana), però il concept dietro “The Unconscious Mind of Arda” è quello di un viaggio nell’inconscio dei personaggi di Arda. Piuttosto che narrare le vicende già scritte dal Professore, come sarebbe spontaneo fare, abbiamo voluto cristallizzare dei momenti nella vita di eroi e “villain” cercando di carpirne le emozioni e i pensieri trasformandoli in musica e testo. Da lì abbiamo potuto mostrare un lato diverso di essi: personaggi con le loro debolezze, paure ed incertezze. Abbiamo cercato di mettere in musica luci ed ombre del Legendarium.

  • Da un punto di vista musicale, molti vi hanno accostato ai Blind Guardian, sia per il lato strumentale che per una somiglianza tra la voce di Haedus e quella di Hansi Kürsch. Oltre a loro, che tutti sono certo amiamo, chi sono i vostri altri punti di riferimento?

Sì, diciamo, i Blind Guardian sono stati sicuramente la nostra influenza principale sia nel modo di comporre i brani che per le qualità timbriche di Haedus, ma c’è molto altro di mezzo. Parlando dal punto di vista “chitarristico”, l’utilizzo di chitarre a sette corde è stato un modo per dare più modernità al sound della band e quel pizzico di oscurità in più da poterci giocare nei momenti giusti. Molte ritmiche prendono spunto da band come Iced Earth, Nevermore e anche gruppi stilisticamente più “lontani” come i Meshuggah (come si può notare in ‘In Penumbra’ durante la sezione centrale dedicata al Balrog o dopo la seconda strofa in ‘The Eldest’).

  • Ora vi chiederei di scegliere un pezzo dell’album, magari il vostro preferito, e di commentarlo per i nostri lettori.

Musicalmente parlando il brano che amiamo più suonare è ‘In Penumbra’, perché racchiude un po’ l’essenza del sound dei RuinThrone: sezioni acustiche, power metal e una sezione centrale dal sapore death metal dove abbiamo utilizzato voci extreme per dare voce al Flagello di Durin; dal punto di vista “narrativo” invece il brano a cui siamo più legati è ‘The Past Is Yet to Come’ che dà voce ai pensieri che (secondo noi) hanno avuto il Re Stregone e i Nazgûl più in generale quando si sono resi conto del prezzo pagato per avere potere e immortalità nella vita terrena.

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  • Passo un po’ alle domande più tolkieniane. Quando avete scoperto Tolkien e qual è stata la prima sua opera che avete letto?

Chi prima, chi dopo, diciamo, ci siamo avvicinati alle opere del Professore in adolescenza e, penso come la maggior parte dei suoi fan, lo abbiamo fatto con “Il Signore degli Anelli”, che ha stregato ognuno di noi per la sua bellezza e complessità, portandoci poi a esplorare “Il Silmarillon”, “Lo Hobbit”, le altre opere “minori” ecc.

  •  Non posso evitare di chiedervi il vostro personaggio preferito e il motivo…

Be’, un po’ come anticipato prima, direi il Re Stregone di Angmar, perché rappresenta una metafora della debolezza dell’uomo, tormentato dal desiderio di potere e ricchezza e costantemente in fuga dalla morte.

  • Vorreste anticipare ai nostri lettori qualcosa del concerto acustico che terrete a Dozza il 27 settembre?

Questo concerto sarà una sorpresa sia per voi che vi assisterete che per noi che saremo sul palco a suonare, perché è la prima volta che portiamo un set interamente acustico. Molti brani purtroppo non sono facilmente adattabili in un contesto acustico, quindi opteremo per un viaggio nella storia della musica di ispirazione tolkieniana includendo chiaramente anche dei nostri brani. Non vogliamo anticipare troppo, ma basta spulciare un po’ gli articoli pubblicati dall’AIST al riguardo per avere qualche indizio.

  • Vi ringrazio per il tempo e vi lascio spazio per le ultime battute ai nostri lettori. Grazie ancora e ci vediamo al concerto!

Ci teniamo a ringraziare te, Stefano, e tutta l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani per questa opportunità. Ancora una volta abbiamo avuto la prova di come dei romanzi scritti ormai diverso tempo fa siano tutt’oggi fonte di aggregazione e speriamo che questo piccolo “assaggio” sia gradito a tutto il pubblico… con la speranza di poter mostrarvi più in là lo spettacolo completo che portiamo sui palchi d’Europa.

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ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Rings70: a Dozza i 70 anni del Signore degli Anelli
– Leggi l’articolo Tolkien 50, ecco gli eventi più importanti
– Leggi l’articolo FantastikA 2024: ecco la forma del fantastico

LINK ESTERNI:
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Milano, Tolkien e la musica a Serate Musicali

Sala-del-GrechettoCome tutti i lettori tolkieniani sanno bene, la musica ha un ruolo molto importante nelle opere del professore, tanto che si trova ad essere il mezzo con il quale Eru Iluvatar, coadiuvato dagli Ainur, crea l’intero mondo di Arda. Non solo: assai di frequente si incontrano nelle storie della Terra di Mezzo canti e poesie, che vanno dalle allegre canzoni da taverna degli hobbit agli eleganti e malinconici canti elfici per Elbereth, fino alla storia di Beren e Luthien cantata da Aragorn intorno al fuoco. La musica dunque serve per raccontare storie e suscitare emozioni e per questo Tolkien è stato di ispirazione a molti gruppi rock di tutta Europa.
locandinaIn occasione del 125° anniversario della nascita di J.R.R. Tolkien che si è svolto il 3 gennaio scorso, giovedì 25 maggio, alle ore 18 presso la Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani, in via Francesco Sforza 7 a Milano, Il mondo musicale de Il Signore degli anelli e i suoi influssi sul rock. Organizzato da Biblioteca Sormani e Serate Musicali, sarà tenuto da Maurizio Principato, mentre Maddalena Scagnelli (voce – violino e salterio ad arco) e Sara Pavesi (arpa anglica di piccola taglia) faranno rivivere le atmosfere leggendarie eseguendo alcuni brani celeberrimi del repertorio medievale anglosassone e alcune ballate tradizionali nate tra Scozia, Islanda e Irlanda.

La sede e l’associazione

Come dichiarato nel progetto artistico triennale, l’Associazione Serate Musicali è consapevole di dover tener conto di quattro esigenze sociali, a cui nel 2015 e nel 2016 sono state dedicate manifestazioni particolari, che verranno proseguite nel 2017 in diverse sedi milanesi. Nell’ambito della musica intesa come strumento culturale sinergico, all’interno di «Musica e letteratura» sono previsti approfondimenti su Pirandello, Baudelaire e, appunto, Tolkien nella Sala del Grechetto e alla Società del Giardino.
Biblioteca SormaniLa biblioteca Sormani è quella in città con la più ampia dotazione di libri, periodici e multimediali del sistema e una delle maggiori biblioteche di pubblica lettura della città. Le tele che compongono il ciclo pittorico della Sala del Grechetto sono uno splendido esempio di pittura barocca, raffigurante il tema principale del mito di Orfeo immerso in un paesaggio fantastico, dove gli animali di ogni specie emergono protagonisti. I dipinti, datati intorno agli anni 1650 – 1670 e attribuiti per lungo tempo a Baldassarre Castiglione, detto il Grechetto, sono considerati dalla critica più recente di scuola fiamminga.

Un critico e due musiciste

L’incontro sarà uno storytelling, un reading con musica dal vivo e sarà condotto da Maurizio Principato.
Consulente culturale, autore e speaker radiofonico di Radio Popolare, giornalista specializzato in musica e graphic novel, nel ruolo di consulente culturale e lecturer conduce in tutta Italia molti seguitissimi incontri dedicati alla musica, ai musicisti e alla cultura sonora. Come consulente musicale collabora a Milano con il Teatro Franco Parenti, la casa editrice Iperborea, BeNordic e a Ravenna con il Sound Screen Festival. Per quanto riguarda i gruppi che si sono ispirati a Tolkien, particolare attenzione verrà data alla Summer of Love del 1967 a San Francisco e ai Led Zeppelin. Insieme ai Deep Purple furono i padri fondatori dell’hard rock inglese e inserirono nelle loro canzoni riferimenti alla letteratura (J. R. R. Tolkien), alla musica inglese rinascimentale (William Byrd), al blues degli albori (Leadbelly, Willie Dixon), al cinema (il monolito nero di “2001: Odissea nello spazio” di Kubrick, “Chelsea Hotel” di Warhol), all’esoterismo (Aleister Crowley), alla densa pittura dei Pre-Raffaelliti.
Sara_Maddalena-ScagnelliGli interventi musicali dal vivo saranno tenuti da Maddalena Scagnelli e Sara Pavesi. Quest’ultima è diplomata in arpa presso il Conservatorio a Piacenza. Maddalena Scagnelli dirige l´Ensemble strumentale «Enerbia» e il gruppo vocale «Eudaimonia» dove convergono musicisti dalla formazione assai ampia che spaziano dalla ricerca etnomusicologica alla didattica, dall´uso degli strumenti antichi e dalla loro costruzione all´esecuzione vocale. Questo patrimonio di conoscenze è indispensabile per far rivivere in tutta la sua straordinaria vitalità e bellezza il repertorio musicale antico, con particolare riferimento a quello tardo medievale che costituisce uno dei campi di indagine del gruppo unitamente al repertorio tradizionale chiamato delle «Quattro Province» (Genova, Piacenza, Pavia e Alessandria). Nelle alte valli che costituiscono il confine tra Emilia, Liguria, Piemonte e Lombardia è fiorita nel corso dei secoli una tradizione musicale originale che ha uno dei suoi cardini in epoca medievale. Le ultime ricerche hanno portato all´incisione del CD «Vernans Rosa»- Il Fiore dell´Antifonario di Bobbio.

Le musiche

I testi e la musica proposti evocano un’immagine dell’Età di Mezzo ben lontana dallo stereotipo che la vuole buia, fosca e violenta: rivive l’ebbrezza della danza e del vino, l’atmosfera della festa e la gioia per il rinnovarsi della bellezza del mondo. I loro brani sono tratti da fondamentali come i Carmina Burana, il Livre Vermell, il Laudario di Cortona e hanno un vertice nella splendida lauda “Vernans Rosa” dell’Antifonario di Bobbio e nel celebre “Kalenda Maya” del trovatore Rainbaut de Vaqueiras. Nel concerto saranno utilizzati antichi strumenti medievali quali l’arpa gotica e il salterio completati da quelli espressi nella tradizione musicale dell’Appennino quali la fisarmonica e il violino. L’ingresso è a inviti con prenotazione obbligatoria (email: ufficiostampa@seratemusicali.it).

La sinfonia di Shore torna a Firenze e a Roma

Lord for the Rings in ConcertL’iniziativa sinfonica itinerante Lord of the Rings in Concert è tornata nelle sale da concerto italiane: l’esecuzione dal vivo delle musiche di Howard Shore per Il Signore degli Anelli di Peter Jackson (accompagnate dalla proiezione sincrona del film) fa tappa a Firenze a marzo e a Roma in giugno. Non è la prima volta, e non stupirebbe se non fosse nemmeno l’ultima, dato il successo mondiale di questa meravigliosa iniziativa che continua ad affascinare ed incantare gli spettatori.
La creazione della colonna sonora per la trilogia jacksoniana ha valso a Shore due premi Oscar (per La Compagnia dell’Anello e per Il Ritorno del Re) e l’Oscar per la migliore canzone Into the West. L’intera colonna sonora è poi confluita in una sinfonia e in una proiezione musicata dal vivo, con un posto importante lasciato al coro e agli ottoni. La musica è stata composta per il film e quindi ispirata da quest’ultimo, un legame mantenuto nella proiezione che accompagna l’esecuzione musicale.

Howard Shore nel suo studio (foto di Christopher Essey - courtesy of National FIlm Board of Canada)Compositore e direttore d’orchestra, Howard Shore è vincitore di tre Oscar, altrettanti Golden Globes e quattro Grammy. Canadese di nascita, ha firmato le colonne sonore oggi considerate pietre miliari della storia del cinema come Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme o Seven di David Fincher, Ed Wood di Tim Burton e molti film per David Cronenberg e Martin Scorsese.

Le due serate di Firenze

Film: locandina del Signore degli Anelli: Il ritorno del ReVenerdì 10 e sabato 11 marzo dalle 20.00, al Nelson Mandela Forum di Firenze (Piazza Enrico Berlinguer, 50137 Firenze) verrà proiettato Il Ritorno del Re, la cui splendida colonna sonora verrà eseguita dall’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, assieme al suo coro ed al coro delle voci bianche, con la partecipazione del soprano Kaitlyn Lusk, voce solista della Lord of the Rings Symphony dal 2004.
Dirigerà l’orchestra Shih-Hung Young, direttore d’orchestra e violinista nato a Kuala Lumpur (Malesia), che conseguì presso la Juilliard School di New York il Bachelor e il Master of Music. Young ha collaborato con orchestre di tutto il mondo e ha diretto l’orchestra anche per l’esecuzione live della colonna sonora del Gladiatore.
L’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino è stata fondata nel 1928 da Vittorio Gui come Stabile Orchestra Fiorentina, e nel 1933, alla nascita del festival del Maggio Musicale Fiorentino, prese l’attuale nome. Dagli anni ’50 l’orchestra realizza numerose incisioni discografiche, radiofoniche e televisive, ricevendo vari riconoscimenti anche internazionali.
Il Coro del Maggio Musicale Fiorentino nasce nel 1933, con la direzione di Andrea Morosini, e dal 2013 è diretto da Lorenzo Fratini. L’attività del coro non comprende solo lirica e sinfonica, ma anche musica contemporanea e questa capacità di interpretare opere di stili ed epoche differenti, in lingua originale, ha reso il Coro del Maggio Musicale Fiorentino apprezzato internazionalmente. Nel 2003 vinse il Grammy Award con Renée Fleming per il cd Belcanto.

I biglietti per il concerto sono disponibili qui.

Le due serate di Roma

Film: locandina del Signore degli Anelli: la Compagnia dell'AnelloMercoledì 21 e giovedì 22 giugno dalle 20.00, all’Auditorium Parco della Musica di Roma (Viale Pietro de Coubertin 30, 00196 Roma) verrà proiettata La Compagnia dell’Anello. Sempre diretta da Shih-Hung Young, ad eseguire i brani che accompagnano il film sarà l’orchestra, il coro ed il coro delle voci bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
L’ Accademia Nazionale di Santa Cecilia, fondata nel 1585, è una delle più antiche istituzioni musicali del mondo e gode di fama internazionale.
L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stata la prima in Italia a dedicarsi esclusivamente ad un repertorio sinfonico e dal 1908 ad oggi ha tenuto circa 15.000 concerti. Dal 2005 il Direttore Musicale dell’orchestra è Antonio Pappano.
Le origini stesse dell’Accademia di Santa Cecilia sono legate al canto corale, ed il suo coro ha preso parte ad incisioni di grandi opere liriche (quali Madama Butterfly di Puccini o l’Aida di Verdi) e sinfonie che hanno riscosso un successo internazionale, nonché ottenuto vari riconoscimenti. Il Coro dell’Accademia di Santa Cecilia è attualmente diretto da Ciro Visco.

I biglietti per il concerto sono disponibili qui.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Il Signore degli Anelli di Shore, c’è poca sinfonia senza i film
– Leggi l’articolo Milano, a marzo Shore in concerto

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Lord of the Rings in Concert
– Vai al sito di Howard Shore
– Vai al sito dell’Opera di Firenze
– Vai al sito dell’ Accademia Nazionale di Santa Cecilia
– Vai al sito di Kaitlyn Lusk

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Milano, a marzo Howard Shore in concerto

Sinfonia del Signore degli Anelli Howard ShoreTre sere, tre film, tre concerti. È questa la sintesi dell’iniziativa sinfonica itinerante “LOTR in Concert”, l’esecuzione dal vivo delle musiche di Howard Shore per “Il Signore degli Anelli” di Peter Jackson accompagnate dalla proiezione sincrona del film. Così ora a Milano, grazie all’orchestra e coro La Verdi e alla collaborazione con la newyorkese CAMI Music LLC, la magnifica colonna sonora di Shore “La Compagnia dell’Anello” verrà eseguita da venerdì 18 marzo a domenica 20 nell’auditorium di Fondazione Cariplo. Dal 2008, oltre 200 presentazioni in concerti di singoli film della trilogia si sono tenute in Nord e Sud America, Europa, Asia e Australia, mentre la trilogia completa è stata proposta a Lucerna e Monaco di Baviera nel 2011 e al Lincoln Center di New York nel 2015. Non è la prima volta, come scritto sulla maggior parte dei siti web, che questo evento di scala mondiale arriva anche in Italia. Il 25 e 26 giugno 2009 all’Auditorium Parco della Musica di Roma, lo stesso Shore aveva diritto l’Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nella prima esecuzione italiana della concerto cinematografico del Signore degli Anelli.

Sinfonia o concerto cinematografico?

Howard Shore, compositore delle musiche dello HobbitCompositore e direttore d’orchestra, Howard Shore è vincitore di tre Oscar, altrettanti Golden Globes e quattro Grammy. Canadese di nascita, ha firmato le colonne sonore oggi considerate pietre miliari della storia del cinema come Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme o Seven di David Fincher, Ed Wood di Tim Burton e molti film per David Cronenberg e Martin Scorsese. L’epica trilogia del Signore degli Anelli (The Lord of the Rings) – il cui primo capitolo è appunto La Compagnia dell’Anello (The Fellowship of the Ring, 2001), seguito dalle Due Torri (The Two Towers, 2002) e Il Ritorno del Re (The Return of the King, 2003), sempre per la regia di Peter Jackson – è diventato rapidamente un fenomeno internazionale, con incassi record al botteghino e un palmarès di ben 17 Academy Awards, tra cui quello per la migliore colonna sonora, attribuito ad Howard Shore. Questo lavoro epico è valso a Shore i due premi Oscar (per la colonna sonora della Compagnia dell’Anello e per Il Ritorno del Re) oltre alla statuetta per la miglior canzone Into the West. L’intera colonna sonora è poi confluita in una sinfonia e in una proiezione musicata dal vivo, con un posto importante lasciato al coro e agli ottoni, strumenti che nelle opere classiche evocano la voce della divinità (nelle opere di Bach, spesso il coro la simbolizza), corni che suonano a tutto fiato, un po’ di emozioni, vista la quantità degli archi e, infine, il ritmo lento e le indicazioni dinamiche in crescendo. Ma la musica è stata composta per il film e dunque ispirata da quest’ultimo, come lo provano d’altronde i titoli dei differenti brani che si riferiscono a momenti precisi del film (esempio: On the road to Isengard); la musica non è la fonte delle immagini a cui è legata. Howard Shore stesso sembra intenderlo in tal senso e l’esecuzione in sincrono dal vivo accompagna sempre le scene del film. Per questo motivo si preferisce parlare più di concerto cinematografico che di sinfonia classica.

Le tre serate a Milano

Sinfonia del Signore degli Anelli di Howard ShoreSul palco dell’Auditorium di Milano 250 musicisti per la straordinaria performance, con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi diretta per l’occasione dallo specialista cinese di Taiwan Shih-Hung Young, affiancata dal Coro Sinfonico e dal Coro di Voci bianche de laVerdi, guidati rispettivamente da Erina Gambarini e Maria Teresa Tramontin, e dalla voce solista del soprano statunitense Kaitlyn Lusk. L’eccezionale e attesissimo evento (esauriti già i 300 biglietti con lo sconto!), in lingua originale e sottotitoli in italiano, è in programma su tre date venerdì 18 (ore 20.00), sabato 19 (ore 20.00) e domenica 20 marzo (ore 16.00), all’Auditorium di Milano. Biglietti: euro 40,00/30,00/20,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; online: laverdi o Vivaticket.

Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello in concerto
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Coro di Voci bianche de laVerdi
Soprano Kaitlyn Lusk
Maestro del Coro Sinfonico Erina Gambarini
Maestro del Coro di Voci bianche Maria Teresa Tramontin
Direttore Shih-Hung Young
Auditorium di Milano – largo Mahler
Venerdì 18, sabato 19, domenica 20 marzo

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– Leggi l’articolo sulla sinfonia di Howard Shore

LINK ESTERNI:
– Vai al sito dell’orchestra Verdi
– Vai al sito di Vivaticket
– Vai al sito ufficiale di Howard Shore

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A Rimini Il Silmarillion con Angelo Branduardi

RiminiTorna in scena il Silmarillion. Nell’ambito della Sagra Musicale Malatestiana il 17 settembre al Teatro Novelli di Rimini, si terrà una serata tutta dedicata a J.R.R. Tolkien. Promosso dall’Istituto Musicale Lettimi, Ainulindalé, La musica degli Ainur è uno spettacolo di musica classica che presenterà le composizioni di allievi eseguite dall’Orchestra dell’Istituto Musicale Lettimi diretta da Nicolò Facciotto e con la partecipazione straordinaria di Angelo Branduardi  come voce recitante. In realtà lo spettacolo non è nuovo, infatti, ne avevamo già parlato in occasione della prima esecuzione, il 25 luglio 2014 alla parrocchia di San Fortunato a Rimini. Il concerto sarà anche l’occasione per la presentazione ufficiale del Cd “Ainulindale – La Musica degli Ainur” che uscirà tra pochi giorni, anch’esso già presentato in occasione del Raduno a San Marino. La Sagra Musicale Malatestiana è una delle manifestazioni più antiche d’Italia. La sua nascita infatti risale all’estate del 1950 quando, l’allora Azienda di Soggiorno, incaricò Carlo Alberto Cappelli, all’epoca sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, di ideare e organizzare un ciclo di concerti sinfonici. Da allora la Sagra Musicale Malatestiana ha ospitato grandi orchestre sinfoniche, direttori e solisti di spicco internazionale, oltre a progetti originali dove la musica si intreccia con altre arti. La manifestazione persegue già da anni un’articolazione della programmazione che va dalla musica sinfonica, al jazz a quella barocca.
Rimini: Angelo Branduardi«C’è un segno di modernità nel tenere insieme il nuovo ritmo che la città sta assumendo e la sua tradizione», ha detto il sindaco Andrea Gnassi. «Non abbiamo paura di miscelare tradizione e innovazione, tenendo salda una delle nostre colonne culturali identitarie con la città che cambia». Come tutti gli anni la Sagra Musicale Malatestiana dedica particolare attenzione alle eccellenze espresse dalle forze musicali cittadine ospitando nel suo cartellone l’ultimo esito di un lavoro promosso dall’Istituto di musica della città romagnola. Oltre all’esecuzione orchestrale, infatti, anche le musiche del progetto sono firmate da 4 giovani allievi dell’Istituto Musicale di Alta Formazione: Nicolò Facciotto, Mattia Guerra, Federico Mecozzi, Ivan Tiraferri.

Lo spettacolo su Tolkien

Locandina di ScolcaLo spettacolo è caratterizzato da testo e atmosfere tratte dal Silmarillion di J.R.R. Tolkien, mentre le musiche sono di Nicolò Facciotto, Mattia Guerra, Federico Mecozzi e Ivan Tiraferri per orchestra e archi, fiati e percussioni. Tutto è cominciato come una sorta di sfida lanciata fra i quattro componenti del gruppo. Accomunati dalla passione per la musica e per la narrativa di Tolkien hanno pensato di tradurre in musica Ainulindalë, il capitolo introduttivo del Silmarillion. Il corpo di leggende dello scrittore inglese comincia con un «mito cosmogonico», così chiamato dallo stesso Tolkien, intitolato La musica degli Ainur. I quattro, diversi per temperamento e specializzazione, ma usciti tutti dalle aule delle classi strumentistiche dell’Istituto Musicale Pareggiato “G. Lettimi” di Rimini e partecipi da anni alla sperimentazione cameristica e piccolo-sinfonica dell’istituto di via Cairoli che li vede coinvolti in vari ruoli (strumentisti, solisti, direzione), hanno cominciato a comporre le loro musiche originali suddividendosi i compiti fra una decina di snodi del testo tolkieniano. Nel breve giro di un paio di mesi ha preso forma un’opera a più mani, uno spettacolo multimediale della durata di circa un’ora e mezza, nel quale Concertoi brani musicali saranno inframmezzati da brevi letture di parti del racconto, a fare da trama, e da immagini proiettate nell’architettura della chiesa. L’esecuzione è affidata agli stessi autori che guideranno una orchestra d’archi, fiati (legni e ottoni) e percussioni. La frequentazione del repertorio classico, romantico e novecentesco si sono così fusi, in questi compositori al debutto, con una particolare attenzione al minimalismo contemporaneo.

Un mito cosmogonico

Locandina RiminiPer chi non conosce La musica degli Ainur, la serata sarà l’occasione di fare l’incontro con il Tolkien primigenio, quello che ancora prima della saga del Signore degli Anelli, già nei primi taccuini del 1917, si incaricava di disegnare i suoi cicli epici, tratteggiando un mondo immaginario fatto a cerchi concentrici. Sono pagine straordinarie per la loro attualità senza tempo che narrano dell’inizio della creazione dell’universo e delle tensioni che vi si svilupparono, dove a prendere corpo e a incontrarsi e scontrarsi tra loro sono temi musicali, masse sonore, timbri e ritmi, insiemi sinfonici nei quali l’autore individua con precisione gli organici (arpe, liuti, flauti, trombe e così via). Ne sorgerà uno scontro fra masse sinfoniche, che per ora lasciamo solo immaginare in attesa che lo spettacolo cominci!

DATI ESSENZIALI:
AINULINDALE – La Musica degli Ainur
ispirato al Silmarillion di J.R.R. Tolkien
Musiche di Nicolò Facciotto, Federico Mecozzi, Ivan Tiraferri, Mattia Guerra
Orchestra Sinfonica “G. Lettimi” direttore Nicolò Facciotto
Voce narrante: Angelo Branduardi

Data: Giovedì 17 Settembre, ore 21
Luogo: Teatro E. Novelli – Rimini
Biglietti: ingresso unico 12 euro

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Vai all’articolo Un concerto a Rimini sul Silmarillion

LINK ESTERNI:
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– Vai al sito della Sagra Musicale Malatestiana
– Vai al sito della biglietteria dell’evento

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A Rimini il 25 luglio Il Silmarillion in musica

Abbazia di ScolcaVa in scena il Silmarillion. Nell’ambito del ciclo I venerdì di Scolca la sera del 25 luglio prossimo alla parrocchia di San Fortunato a Rimini sarà la prima dello spettacolo musicale Ainulindalë – La musica degli Ainur, creazione di un gruppo di quattro giovanissimi musicisti riminesi. L’Abbazia di Scolca, dal toponimo di origine germanica “skulka” che significa luogo di vedetta, nasce nel 1418 quando Carlo Malatesta dona a Pietro Ungaro la chiesa di Santa Maria Annunziata Nuova di Scolca, appena costruita a suffragio dell’anima dei genitori Galeotto e Gentile da Varano. Oggi è in atto un recupero artistico, culturale Abbazia di Scolcae spirituale del luogo e delle sue tradizioni. Nel 1805 la Scolca diviene sede parrocchiale intitolata a S. Fortunato vescovo di Todi.Nel 1925 è ripristinato il titolo abbaziale sotto la gestione della comunità dei monaci Olivetani. È il sesto anno che la Chiesa di San Fortunato e il sagrato antistante accolgono spettacoli che vedono alternarsi personaggi e autori di epoche diverse, collegati alla spiritualità e alla storia del luogo.

Lo spettacolo su Tolkien

Locandina di ScolcaLo spettacolo è caratterizzato da testo e atmosfere tratte dal Silmarillion di J.R.R. Tolkien, mentre le musiche sono di Nicolò Facciotto, Mattia Guerra, Federico Mecozzi e Ivan Tiraferri per orchestra e archi, fiati e percussioni. Tutto è cominciato come una sorta di sfida lanciata fra i quattro componenti del gruppo. Accomunati dalla passione per la musica e per la narrativa di Tolkien hanno pensato di tradurre in musica Ainulindalë, il capitolo introduttivo del Silmarillion. Il corpo di leggende dello scrittore inglese comincia con un «mito cosmogonico», così chiamato dallo stesso Tolkien, intitolato La musica degli Ainur. I quattro, diversi per temperamento e specializzazione, ma usciti tutti dalle aule delle classi strumentistiche dell’Istituto Musicale Pareggiato “G. Lettimi” di Rimini e partecipi da anni alla sperimentazione cameristica e piccolo-sinfonica dell’istituto di via Cairoli che li vede coinvolti in vari ruoli (strumentisti, solisti, direzione), hanno cominciato a comporre le loro musiche originali suddividendosi i compiti fra una decina di snodi del testo tolkieniano. Nel breve giro di un paio di mesi ha preso forma un’opera a più mani, uno spettacolo multimediale della durata di circa un’ora e mezza, nel quale Concertoi brani musicali saranno inframmezzati da brevi letture di parti del racconto, a fare da trama, e da immagini proiettate nell’architettura della chiesa. L’esecuzione è affidata agli stessi autori che guideranno una orchestra d’archi, fiati (legni e ottoni) e percussioni. La frequentazione del repertorio classico, romantico e novecentesco si sono così fusi, in questi compositori al debutto, con una particolare attenzione al minimalismo contemporaneo.

Un mito cosmogonico

Locandina Abbazia di ScolcaOltre che per mettere alla prova il talento dei quattro autori, per chi non ricordasse o non conoscesse La musica degli Ainur, la serata sarà l’occasione di fare l’incontro con il Tolkien primigenio, quello che ancora prima della saga del Signore degli Anelli, già nei primi taccuini del 1917, si incaricava di disegnare i suoi cicli epici, tratteggiando un mondo immaginario fatto a cerchi concentrici. Sono pagine straordinarie per la loro attualità senza tempo che narrano dell’inizio della creazione dell’universo e delle tensioni che vi si svilupparono, dove a prendere corpo e a incontrarsi e scontrarsi tra loro sono temi musicali, masse sonore, timbri e ritmi, insiemi sinfonici nei quali l’autore individua con precisione gli organici (arpe, liuti, flauti, trombe e così via).
Ne sorgerà uno scontro fra masse sinfoniche, che per ora lasciamo solo immaginare: per sapere come la storia va a finire, non possiamo fare altro che invitarvi allo spettacolo!

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Esce The Lost Tales: il 4° album degli Ainur

Musica: concerto degli AinurTornano in scena gli Ainur, la progressive rock orchestra di Venaria Reale (paese alle porte di Torino) che si ispira alle opere di J.R.R. Tolkien. Dopo i primi tre lavori, From Ancient Times (2006), Children of Húrin (2007) e Lay of Leithian (2009) tutti prodotti da Beppe Crovella e da Electromantic Music nel catalogo prog italiano, il 14 giugno 2013 è uscito The Lost Tales. Il concept di questo lavoro affonda le radici nella rilettura dei primi scritti di Tolkien (opere che rappresentano in nuce il cuore del Silmarillion) e racconta il viaggio di Eriol (personaggio di razza umana) che sbarca sull’isola elfica di Tol Eressea e viene ospitato per molto tempo dagli Elfi. Qui egli ascolterà durante i Racconti attorno al fuoco le grandi storie dei Tempi Antichi e, una volta ritornato, le diffonderà nel mondo.

Il quarto album del gruppo

Musica: Album "The Lost Tales" degli AinurDal punto di vista musicale The Lost Tales risente fortemente delle tournèe estive che il gruppo ha sostenuto nei tre anni successivi all’uscita di Lay of Leithian, esperienze che hanno indotto il gruppo a cimentarsi per molto tempo con un organico completamente acustico. L’album pertanto ripresenta in chiave acustica alcuni dei momenti più felici della discografia degli Ainur inseriti in un unico contesto (i racconti intorno al fuoco che Eriol ascolta nell’isola di Tol Eressea) un po’ come a tessere le lunghe fila in un unico disco dalle atmosfere meno altisonanti dei precedenti. «La nostra idea di concept work nasce dall’esigenza di trasporre in musica l’intero corpus di leggende del Silmarillion: data l’entità dell’opera, sia in termini di lunghezza che di contenuto, abbiamo pensato a un insieme di concept album, alcuni dei quali approfondiscono saghe o racconti specifici, altri raccontano trasversalmente alcuni periodi delle tre Ere Tolkieniane e dei Tempi Antichi». Il progetto prevede la pubblicazione di nove album, ognuno con la propria storia da raccontare. A coronamento dei quali ci sarà l’Ainulindalë, l’album finale contenente la Musica delle Origini.

Il concerto in Piemonte

Musica: Locandina concerto degli AinurPer presentare l’album The Lost Tales, gli Ainur si esibiscono nel loro nuovo spettacolo in un doppio set (acustico ed elettrico) per quasi 2 ore di concerto, oltre ai video, scenografie, costumi nuovi e tanto altro. Il concerto si tiene nel Teatro Le Serre di Grugliasco in provincia di Torino. The Lost Tales contiene anche tre nuovi brani scritti da Luca e Marco Catalano, Alessandro Armuschio, Vilma Collo e Roberta Malerba. Per l’occasione, si può ascoltare in anterprima il singolo Eriol. Data la peculiarità dell’album in
uscita, il concerto sarà diviso in due parti distinte con un intervallo in mezzo: una per la prima volta unicamente in acustico, l’altra con il repertorio della consueta formazione mista elettrico/acustica. L’atmosfera pertanto sarà nella prima parte quella di una delicata serata in cui, seduti attorno al fuoco, si ascoltano i vecchi racconti di tempi lontani. La seconda parte sarà invece incentrata sui brani che il gruppo ha eseguito negli ultimi anni. Il concerto durerà circa 2 ore, l’intervallo fra le due parti sarà di circa 15 minuti. Gli Ainur utilizzano sempre una scrittura di tipo orchestrale avvicinando gli strumenti classici ai moderni Musica: gli Ainurstrumenti elettrici affrontando di volta in volta generi e sonorità diversi per ricreare il complesso mitologico e cosmogonico di Tolkien. Oltre a una formazione stabile di 15 elementi, si sono accostati nel tempo diversi ospiti fra cui l’Orchestra I Musici di San Grato diretta da Edoardo Narbona, Alessandro Cammilli del Teatro Regio di Torino, Alan Brunetta, Ferdinando Catalano e molti altri.

Qui di seguito la band al completo:
Luca Catalano: Chitarra acustica, chitarre elettriche, voce
Marco Catalano: Batteria, percussioni, voce
Alessandro Armuschio: Tastiere, voce
Giuseppe Ferrante: Basso
Elena Richetta: Voce
Federica Guido: Voce
Roberta Malerba: Voce
Massimiliano Clara: Voce
Simone Del Savio: Voce baritono
Luca Marangoni: Violino
Carlo Perillo: Viola, percussioni
Daniela Lorusso: Violoncello
Cecilia Lasagno: Arpa
Cristiano Blasi: Flauti
Chiara Marangoni: Corno

GUARDA IL TRAILER DI PRESENTAZIONE DEGLI AINUR

GUARDA IL COMMENTO DI DANIELE CUTALI, GIORNALISTA MUSICALE

– Vai al sito ufficiale del gruppo Ainur
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– Vai al sito del Teatro Le
Serre

– Ascolta in anterprima il singolo Eriol
– Scarica il comunicato stampa

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