Scrivere lettere a Babbo Natale è una tradizione antica, ma ricevere le risposte è il desiderio più bello di tutti i bambini. Almeno in un’occasione questo è avvenuto! Ogni dicembre una busta con un francobollo proveniente dal Polo Nord arrivava ai figli di J.R.R. Tolkien. All’interno c’era una lettera scritta in fretta e furia e dei bellissimi disegni o schizzi a colori. Le lettere arrivavano da Babbo Natale che, contravvenendo a quella che è una consolidata tradizione natalizia, rispondeva ai bambini descrivendo al contempo la sua casa, i suoi amici e gli avvenimenti successi là. Tutto finì, poi in un libro.
Posta dal polo nord
Era il 25 dicembre 1920, quando Tolkien cominciò a inviare ai propri figli (John, Michael, Christopher, Priscilla) lettere firmate Babbo Natale. Infilate in buste bianche di neve, ornate di disegni, affrancate con francobolli delle Poste Polari e contenenti narrazioni illustrate e poesie, esse continuarono ad arrivare a casa Tolkien per oltre trent’anni, , fino al compimento dei tredici anni dell’ultima figlia, portate dal postino o da altri misteriosi ambasciatori. La prima “spedizione” fu indirizzata al primogenito John, che allora aveva tre anni, dopo che aveva chiesto come fosse fatto Babbo Natale. Com’era uso dello scrittore, intorno alla figura di Babbo Natale cominciarono a comparire vari personaggi, l’Orso bianco del Nord, gli Elfi della Neve, gli Uomini-neve, gli Gnomi Rossi e gli Elfi, indispensabili nella difesa della sua casa e delle sue cantine-magazzino contro gli attacchi dei terribili goblin. Per meglio descrivere questo piccolo, ma complesso microcosmo, Tolkien arricchiva le sue lettere con disegni, cornici e alfabeti che a volte assumevano la forma di colorati logogrifi. Ma le lettere di Babbo Natale costituiscono anche la prima creazione di linguaggi elfici e di una mitologia nordica. Le lettere erano anche contraddistinte da differenti grafie: energica anche se un po’ tremolante quella di Babbo Natale; grossolana e all’occorrenza scorretta quella del suo principale aiutante l’irruente Orso Polare; raffinata e filiforme infine quella dell’elfo Ilbereth, che fa la sua comparsa nel 1936, proprio quando Tolkien sta ultimando la stesura dello Hobbit. Babbo Natale vive al Polo Nord, nella grande Casa di Roccia. Con lui vivono l’Orso Polare e i Cuccioli polari suoi nipoti, tra cui Paksu e Valkotukka («Grasso» e «Pelobianco»); gli Uomini-di-neve e i loro bambini; gli Gnomi Rossi e gli Elfi (uno dei quali, Ilbereth, diventerà segretario di Babbo Natale).
Una mostra a Milano
Già lo scorso anno avevamo parlato di cartoline fatte a mano e Lettere di Babbo Natale in ebook. Quest’anno, invece, altre due iniziative coinvolgono direttamente l’Italia. L’ultima lettera di Babo Natale risale al 1943, indirizzata alla quarta e ultima figlia dello scrittore, Priscilla, ma una selezione apparve soltanto nel 1976, quando l’opera fu pubblicata a cura di Baillie Tolkien, seconda moglie di Christopher. Lo spunto per la raccolta fu dato da una mostra di disegni di Tolkien che si era tenuta quell’anno presso l’Ashmolean Museum. La prima edizione, intitolata The Father Christmas Letters, uscì per Allen&Unwin il 2 settembre del 1976 (il 19 ottobre l’edizione Usa di Houghton Mifflin), tre anni dopo la morte di Tolkien. Quando il libro fu ripubblicato nel 1999, furono aggiunte ulteriori lettere e disegni. Il volume fu rinominato Lettere da Babbo Natale e le varie lettere e i disegni erano disposte nel modo in cui erano state originariamente concepite. In Italia, il volume fu stampato da Rusconi nel 1980 (ristampato nel 1998), in cofanetto di 3 volumi nel 1994, poi passò alla Bompiani che lo ripubblicò nel 2000. Solo nel 2004 la casa editrice italiana ha accolto l’edizione ampliata, curata in questo caso da Marco Respinti. Tutto questo è raccontato anche all’Acquario di Milano dove è esposta una piccola mostra delle lettere di Tolkien. Sono immagini buffe e di grande tenerezza che parlano di un modo di intendere il Natale che probabilmente è senz’altro bene non dimenticare. La mostra è curata da Elisabetta Polezzo e Domenico D’Urso ed è a ingresso gratuito dal 12 dicembre 2013 fino al 6 gennaio 2014. All’inaugurazione dell’11 dicembre scorso, lo stesso Babbo Natale ha letto le più divertenti tra queste lettere. C’è inoltre la possibilità di lasciare una propria letterina in una apposita cassetta della posta: alla fine della mostra, Babbo Natale e i suoi aiutanti sceglieranno la più bella che sarà premiata con una visita guidata gratuita alle vasche dell’Acquario.
Un libro per i più piccoli
«Il rapporto dei vostri figli con frutta e verdura è difficile? Fatevi aiutare da una favola di Tolkien». È questo lo spunto da cui sono partite Edvige Galluzzi e Michela Orsini per l’edizioni Ets, che hanno voluto scrivere una storia liberamente tratta dalle Lettere da Babbo Natale, poiché, scrivono nella prefazione le autrici, «è importante avvicinare il bambino all’arte ed educarlo al gusto del bello. Ciò contribuisce a stimolare la fantasia e la creatività dei nostri piccoli». L’effetto che la lettura delle lettere di Tolkien ha suscitato nei bambini è, infatti, quello di stupore e ilarità. Tutti si sono impegnati a illustrare le varie sequenze della storia, divertendosi a stampare con le mani, con sagome e con verdure , che si meravigliano nel vedere l’impronta delle loro manine trasformarsi in renne o in faccine su fantastici sfondi creati con ogni tipo di vegetale. «Da qui il contatto diretto con la natura», spiegano,
«che consente ai bambini di considerare gli alimenti e le verdure sotto diversi punti di vista, e non solo quello alimentare». Giocando, colorando, manipolando e scoprendo attraverso le differenti percezioni, ogni bambino è invogliato e spinto, poi ad assaggiare i cibi nel momento della mensa: in particolare la verdura è l’alimento che difficilmente viene avvicinato dai piccoli. Associare Tolkien come primo autore «fantastico e verdure» è da considerarsi una magica esplosione di colori. Un esempio di come genitori, tate e nonni possono avvicinare il bambino alla letteratura e renderla fruibile oltre che un’esperienza concreta. Babbo Natale e i fuochi d’artificio – da Lettere a Babbo Natale di Tolkien (36 pagine illustrate, 8,50 euro) è acquistabile qui.
Buone feste a tutti i lettori!
ARTICOLI PRECEDENTI:
– È Natale, le Lettere di J.R.R. Tolkien ai figli
– Lettere di Babbo Natale
LINK ESTERNI:
– Per comprare le Lettere di Babbo Natale
– Vai al sito ufficiale della casa editrice Bompiani
– Vai al sito dell’casa editrice Ets