Quell’elfo di Tolkien, erede di Babbo Natale

Dimitra FimiAbbiamo l’onore di pubblicare un articolo* e il relativo delizioso video di Dimitra Fimi, docente di letteratura fantastica e per ragazzi presso l’Università di Glasgow, grande e acuta studiosa di J.R.R. Tolkien e socia onoraria dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. Nel suo articolo, Fimi rivela un lato nascosto delle opere di Tolkien, particolarmente legato al giorno del Natale. Tutti gli appassionati, infatti, sanno che Tolkien scrisse per i suoi figli le letterine, con tanto di illustrazioni, busta, francobollo e timbro postale che venivano dal Polo Nord, che furono poi raccolte nel volume Lettere da Babbo Natale. Ma non tutti sanno che nelle prime versioni degli scritti della Terra di Mezzo, c’era già un elfo che proveniva dalla tradizione natalizia. Non anticipiamo oltre… Buona lettura!!!

La notte prima di Natale

Libro: The Night before ChristmasSeguendo la tradizione di famiglia, il libro della buonanotte che ho letto a mio figlio di quasi quattro anni alla vigilia di Natale è stato La notte prima di Natale, alias Una visita da San Nicola, di Clement Clarke Moore**. Ho usato la vecchia copia della poesia che mi aveva letto mia madre, un libro riccamente illustrato da Douglas Gorsline. Mentre lo leggevo ad alta voce, mi è venuta in mente un’altra poesia: Over Old Hills and Far Away (1915) di J.R.R. Tolkien. Questa è una delle uniche due poesie che parlano dell’elusivo personaggio chiamato Tinfang Warble, variamente descritto come un «leprawn» (secondo l’ortografia idiosincratica di Tolkien è l’equivalente di «leprechaun»), un essere fatato (fay), un elfo o uno spirito pittoresco di origine mista. Tinfang Warble appare anche ne I Racconti Ritrovati (The Book of Lost Tales), la prima bozza di quello che conosciamo oggi come Il Silmarillion.
Tinfang WarbleIn Over Old Hills and Far Away, Tinfang Warble è chiaramente una creatura “fatata”, simile ad altri esseri simili (spesso piccoli o addirittura minuscoli) nelle prime poesie di Tolkien***. Tinfang è descritto come un «vecchio elfo» dai capelli bianchi, che è, tuttavia, un allegro suonatore di cornamusa, vispo e agile, che corre con fervore e danza, e alla fine attira l’oratore del poema a seguire il suo canto.
Twas the Night Before Christmas – probabilmente una delle poesie natalizie più famose di sempre – parla, ovviamente, della visita notturna di San Nicola per lasciare regali ad alcuni bambini la vigilia di Natale, spiato dal padre, che si sveglia per assistere al suo arrivo. Allora qual è la connessione? Ho cercato di mostrare una serie di parallelismi e somiglianze in queste versioni codificate a colori delle due poesie, che spiegherò più avanti. Poesie a confronto - Dimitra FimiPer cominciare, il metro delle due poesie le collega immediatamente. Sono entrambi scritti in tetrametro anapestico, un metro piuttosto insolito per la lingua inglese, la cui morfologia si adatta molto meglio alle composizioni giambiche. Questo fatto da solo rende i misuratori anapestici sia ritmici che memorabili – forse uno dei motivi del successo di Twas the Night Before Christmas. Per illustrare questo, si possono confrontare le sillabe accentate delle linee di apertura di ogni poesia:

  • Twas the night before Christmas, when all through the house (Moore)
  • It was early and still in the night of June, (Tolkien)

Le due aperture sembrano suonare anche in altri modi: in entrambe le prime righe abbiamo un’indicazione del tempo (la notte prima di Natale contro una notte di giugno) e la prima bozza di Tolkien era ancora più vicina a quella di Moore, abbreviando “It was” con “Twas”: «Twas a very quiet evening once in June». Sebbene la poesia di Tolkien si svolga in estate, mentre la poesia di Moore sia enfaticamente ambientata in un’inverno nevoso, Tolkien descrive i capelli bianchi di Tinfang Warble che sono scintillanti «come il gelo in una luna invernale» (v. 23). La luna di Moore, d’altra parte, è anche associata alla luce intensa: poiché cade «dalla neve appena caduta» (v. 13) e dona «uno splendore di mezzogiorno agli oggetti sottostanti» (v. 14). Sole/luna, estate/inverno: qui abbiamo una serie di metafore e immagini miste.
Tinfang Warble I nostri due protagonisti, San Nicola e Tinfang Warble, mostrano inoltre di avere una serie di somiglianze, non solo a livello lessicale, ma anche in termini di immagini. Sono entrambi piccoli, piccoli, perfino minuscoli: San Nicola è «piccolo» e guida una slitta «in miniatura» trainata da «minuscole» renne (vv. 16-17); mentre Tinfang Warble ha «piedini» e un «corpicino snello» (vv. 29 e 35). Entrambi hanno la capacità di saltare in alto (su per il camino, v. 52, o su per aria, v. 31, rispettivamente) ed entrambi ridono felicemente. Soprattutto, sono entrambi vecchi, con i capelli bianchi – infatti, San Nicola è memorabilmente descritto come un «vecchio elfo allegro» (v. 45) mentre Tinfang Warble è «il vecchio elfo» (v. 52). È stato quest’ultimo parallelo, insieme alla metrica di entrambe le poesie, che inizialmente ha stimolato il mio interesse a guardare più da vicino e confrontare queste due composizioni.
Libro: The Night before ChristmasAnche i narratori delle due poesie mostrano notevoli somiglianze: entrambi si svegliano di notte, sentono qualcosa nel sonno, ed entrambi si avvicinano alle rispettive finestre per scoprire cosa sta succedendo (rispettivamente v.10-11 e 5-6) . Entrambi poi spiano i loro visitatori ultraterreni, sebbene l’oratore di Tolkien faccia un ulteriore passo avanti seguendo Tinfang, quasi compulsivamente.
Nell’immagine a colori qui a fianco che riporta il confronto tra le due poesie, ho notato alcune altre connessioni – meno pronunciate – in termini di struttura, lessico e immagini.
Ora, ovviamente, non c’è niente di natalizio nel poema di Tolkien, ma c’è decisamente qualcosa di elfico nel poema di Moore. La poesia di Moore era certamente tanto popolare in Gran Bretagna dalla seconda metà del XIX secolo in poi quanto lo era dall’altra parte dell’Atlantico, e c’erano numerose edizioni illustrate che divennero onnipresenti e molto influenti nella formazione del moderno, ora universale, immaginario legato a Babbo Natale. La poesia di Moore è stravagante e allegra e non si prende troppo sul serio – una marcata differenza dal tono nostalgico e malinconico della poesia di Tolkien. Per me, invece, l’immagine del minuscolo «vecchio elfo» dai capelli bianchi che si muove agilmente e attira l’attenzione di chi parla, sollevandolo dal suo letto, è un allettante collegamento tra le due poesie, sottolineato musicalmente dai loro ritmi anapestici.
Libro: Lettere da Babbo NataleSe questo è mai stato uno spunto per lui, si può ricordare che Tolkien ha creato in seguito una mitologia del Natale (parallela al suo legendarium della Terra di Mezzo) nelle sue Lettere da Babbo Natale – di cui quest’anno la casa editrice HarperCollins ha pubblicato la splendida Centenary Edition con continui e nuovi ritocchi a testi e illustrazioni – e il suo personaggio centrale – l’equivalente britannico di San Nicola/Babbo Natale – è davvero stravagante e vestito di rosso e bianco (una tradizione che ha avuto origine con le prime illustrazioni della figura americana – in contrasto con gli abiti solitamente verdi delle prime raffigurazioni di Babbo Natale). Ma mi piace pensare che anche Tinfang Warble abbia qualcosa di natalizio in sé – se non altro una vaga eco di quel «vecchio e allegro elfo» di Moore.
Buon Natale!

GUARDA IL VIDEO DI DIMITRA FIMI:
 

Note e fonti

* L’articolo è stato pubblicato per la prima volta il 31 dicembre 2016 (lo trovate qui), ma in questa nuova versione contiene il video di 8 minuti che lo commenta.

** Sebbene la paternità del poema sia contestata, alcuni studiosi hanno sostenuto che sia stata scritta da Henry Livingston, Jr .; si può vedere qui  per una panoramica della controversia.

*** Per le creature “fatate” di Tolkien nella sua mitologia primitiva, plasmate dal folklore, dal fairylore vittoriano e dai dipinti delle fate, vedere i capitoli 2, 3 e 4 del mio libro, Tolkien, Race and Cultural History, così come il mio articolo qui.

“Over Old Hills and Far Away” può essere trovato in I Racconti Ritrovati (The Book of Lost Tales I, pp. 108-10).

“A Visit from St Nicholas” non è protetto da copyright ed è possibile accedervi gratuitamente online: ecco qui una buona versione.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo A Trento un convegno: Tolkien e la traduzione
– Leggi l’articolo Ben 6 convegni in 10 anni: ecco il lavoro dell’AIST
– Leggi l’articolo Tolkien e la letteratura il resoconto di Trento

LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’università di Trento

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