In Russia, un deputato avverte: «la lingua degli Elfi è pericolosa»

Elfi in Russia Una lingua immaginaria può essere pericolosa? Sembra proprio di sì, almeno secondo alcuni. La popolarità dell’Elfico, termine con cui in maniera impropria vengono racchiuse genericamente le diverse lingue degli Elfi della Terra di Mezzo inventate da J.R.R. Tolkien, sta, infatti, rappresentando una minaccia crescente per la Russia. Questa è l’opinione reiterata in diverse occasioni da un membro del Consiglio per le relazioni interetniche del presidente Vladimir Putin.

 

«L’Elfico? un pericolo serio»

Per capire il motivo che fa di una lingua immaginaria un serio pericolo per la Federazione Russa bisogna capire come funzionano certe cose in quel lontano Paese. Come riferisce l’agenzia URA.RU, «il crescente interesse della gioventù russa per la lingua elfica immaginaria rappresenta una «seria minaccia» per la società russa», secondo quanto affermato Andrii Khudoleev, membro del Consiglio per le relazioni internazionali sotto il presidente della Federazione Russa. Intervenendo al forum della Gioventù Multinazionale dei Trans-Urali nella regione russa di Kurgan, Khudoleev si è lamentato del fatto che durante l’ultimo censimento – quello del 2021 – della popolazione in Russia, la “nazionalità elfica” è stata ufficialmente registrata con il numero di poco più di 12mila persone. «Secondo la Costituzione della Federazione Russa, la nazionalità è definita come segue: “Chiunque si chiami, ecco quello che è”. Non vorrei affrontare questo argomento, ma in ogni città trovo insegnanti che mi dicono che hanno dei bambini che stanno imparando la lingua elfica… Da allora non gioco più e lo considero una seria minaccia», ha detto Khudoleev. Traduzione SindarinSuccessivamente, il funzionario si è detto indignato del fatto che il sito Yandex offra da molti anni la possibilità di una traduzione in una lingua elfica, il Sindarin, mentre ci siano ancora molte lingue reali dei popoli che vivono nella Federazione Russa per cui la traduzione non è possibile. Yandex.Perevdochik è una sorta di Google Translator per la Russia, e il sito web a cui fa capo è il motore di ricerca più popolare in Russia e il più visitato, tanto da convogliare il 57,1% di tutto il traffico di ricerca all’interno della Federazione ed è molto usato anche in Ucraina, Kazakhstan, Bielorussia e Turchia. Yandex Translate offre 63 lingue, comprese lingue regionali come il tataro e il baschiro, ma il Sindarin è l’unica lingua fittizia. Nella Federazione ci sono però 26 lingue regionali ufficialmente riconosciute e circa 100 lingue minoritarie.
TatariSecondo la costituzione del Paese, la nazionalità è appunto determinata da come una persona definisce sé stessa. Questo criterio è fonte di discriminazione da sempre. In Russia la discriminazione dei caucasici ha una lunga storia, come sono particolarmente forti i pregiudizi nei confronti di ceceni, rom, ebrei, turchi mescheti, secondo quanto riferito dai rapporti internazionali. Era usuale negli anni sovietici, come la discriminazione dei lavoratori migranti provenienti dall’Asia centrale, ed è sopravvissuta alla caduta dell’Unione Sovietica nel 1991. Addirittura, c’è una sorta di “tartarofobia”, cioè il pregiudizio e la discriminazione contro i tartari del Volga, della Siberia e di Crimea, il più grande gruppo etnico non slavo in Russia (quasi 4 milioni). tatar workersLa discriminazione razziale restringe anche l’accesso delle minoranze razziali all’istruzione, al lavoro, agli alloggi, ai servizi pubblici e ai luoghi pubblici nonché alla cittadinanza e al sistema di registrazione anagrafica. Una conferma indiretta è giunta proprio dall’ultimo censimento del 2021, quando è stato possibile per i russi identificarsi come Elfi o Hobbit, ma non dichiararsi circassi, musulmani o cosacchi. Per alcuni, definirsi Elfi è stato comunque un modo per non essere discriminati per la propria nazionalità.

La crescita degli Elfi in Russia

SamizdatI libri di Tolkien divennero famosi in Russia alla fine degli anni ’80, quando Il Signore degli Anelli fu pubblicato per la prima volta in russo. I lettori appassionati conosciuti come “Tolkinisty” iniziarono a ricreare le scene delle sue opere nei parchi. Le traduzioni russe del Signore degli Anelli non ufficiali, un sistema di diffusione clandestina di libri passato alla storia con il nome di samizdát: il testo veniva riprodotto su macchine da scrivere con carta carbone e poi rilegato alla meglio. Esistono almeno dieci traduzioni sovietiche complete o parziali del romanzo, pubblicate tra il 1966 e il 2005. La più diffusa e più vicina all’originale è quella del filologo di Perm Aleksandr Gruzberg, completata nel 1976. Una analisi approfondita delle pubblicazioni clandestine in Unione Sovietica è realizzata da Alena Afanasyeva sul numero due della rivista I Quaderni di Arda. Oggi il numero totale delle traduzioni russe ammonta a 27, molte di bassa qualità e hanno seguito linee guida molto diverse l’una dall’altra.
Elfi in Russia Già alla fine degli anni Ottanta si era formata in Unione Sovietica una numerosa sottocultura tolkieniana. Il nucleo di questa sottocultura era costituito da membri di vari movimenti giovanili: club di appassionati di fantasy, club di canto amatoriale, “kommunary” (i primi appassionati sovietici di giochi di ruolo). Nel 1990, in Siberia, vicino a Krasnojarsk, si svolsero i primi Giochi dello Hobbit, un gioco di ruolo live-action su larga scala basato sulle opere di Tolkien, che in seguito è diventato un appuntamento annuale. La popolarità di Tolkien in Russia dipende dal fatto che i lettori hanno avuto accesso alle sue opere quando il sistema sociale dell’intero Paese era stato spazzato via, quando i vecchi valori culturali venivano svalutati e nuovi valori culturali scarseggiavano. KhraniteliNel 1991, lo stesso anno in cui si sciolse l’Unione Sovietica, la Televisione di Leningrado mandò in onda un film tv intitolato Khraniteli (che significa «Custodi» o «Guardiani»), basato su La Compagnia dell’Anello, che è l’unico adattamento della trilogia realizzato in Unione Sovietica. Il film negli anni fu dimenticato, perduto, nessun produttore si impegnò nel trasmetterlo in tv o al cinema. Pochi sapevano dell’esistenza del film tv fino a quando l’emittente che è succeduta alla televisione di Leningrado, 5TV, nel 2021 ha pubblicato il film su Youtube. Negli anni Novanta, il tradizionale luogo di incontro dei tolkieniani era il parco Neskuchnyj Sad a Mosca, soprannominato dai membri della sottocultura “Eglador”; il nome del primo regno elfico della Terra di Mezzo (poi Doriath). Ogni giovedì vi affluivano giovani con mantelli realizzati con vecchie tende e scudi ricavati da cartelli stradali.
Elfi in RussiaUn nuovo impulso al movimento tolkieniano venne dall’adattamento cinematografico de “Il Signore degli Anelli” di Peter Jackson, con la sua trilogia uscita tra il 2001 e il 2003. Al primo censimento post-sovietico della popolazione della Russia nel 2002, circa 600.000 persone si sono identificate come Elfi, Hobbit o altre nazionalità fittizie! Nel 1999 è pubblicato The Last Ring-Bearer (L’ultimo portatore dell’Anello), una rivisitazione della storia del Signore degli Anelli in termini reali e dal punto di vista degli sconfitti, gli abitanti di Mordor. YeskovL’autore, il dottor Kirill Yuryevich Yeskov, un paleontologo professionista ma anche un grande appassionato lettore di Tolkien ha avuto un successo a punto tale che il suo romanzo è stato tradotto in inglese, spagnolo e, più tardi, in italiano. Alcuni degli appassionati delle opere di Tolkien non solo indossavano mantelli da elfo e si facevano crescere i capelli: i giornali dei primi anni 2000 riportavano di interventi di chirurgia plastica per allungare le orecchie. Elfi in RussiaNel 2004 il regista russo Gennadij Tiščenko crea un cortometraggio d’animazione partendo dalle illustrazioni uscite dalla penna di J.R.R. Tolkien dell’opera Mr. Bliss. Nel 2017, ad esempio, nella metropolitana di Mosca è stata presentata in anteprima un’opera basata su “Il Silmarillion” in lingua elfica, con l’Orchestra presidenziale russa. Ancora oggi in Russia e Kazakhstan, vivono comunità di neoelfi e neohobbit che organizzano grandi raduni in costume, a metà tra festa giovanile e protesta sociale su tematiche vagamente ecologiste, osteggiati e talora repressi dalle polizie locali. Nel 2021 è stata fondata a Mosca e San Pietroburgo la Società Tolkieniana Russa, che da allora ha tenuto 8 incontri online e in presenza per presentarsi agli appassionati e per approfondire molte tematiche delle opere, con autori, disegnatori, studiosi e artisti stranieri.

ARTICOLI PRECEDENTI
– Leggi l’articolo Mosca ospita l’AIST: per ora in modo virtuale
– Leggi l’articolo Ritrovato Il Signore degli Anelli sovietico
– Leggi l’articolo L’ultimo portatore degli Anelli ora in italiano
– Leggi l’articolo Il Google russo ora traduce in Sindarin
– Leggi l’articolo L’Ultimo portatore dell’Anello: parla l’autore
– Leggi l’articolo L’Ultimo portatore dell’Anello: il contrattacco di Mordor

LINK ESTERNI
– Vai al Blog sugli eventi tolkieniani a Mosca e all’estero
– Vai al sito ufficiale di Yandex

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