A Fantastika usciranno I Quaderni di Arda #4

Mentre sulla piattaforma di Amazon Prime vengono trasmesse le puntate della seconda stagione della serie Gli Anelli del Potere, con relativo strascico di polemiche tra i fan, sabato 21 settembre, a Fantastika, verrà presentato il quarto numero dei «Quaderni di Arda», la rivista realizzata dall’AIST e pubblicata per i tipi delle Edizioni Eterea (p. 403, €25), intitolato Oltre il testo: Tolkien al cinema, alla radio, in tv. Il tema monografico non potrebbe essere più attuale, perché riguarda proprio gli adattamenti dell’opera di Tolkien con i mezzi audiovisivi di massa. Gli articoli ripercorrono l’intera storia dei rapporti tra il corpus tolkieniano, la radio, il cinema e la tv. Da questo punto di vista si tratta di un libro vero e proprio, ancorché composito e scritto a tante mani, che fornisce al fandom tolkieniano del nostro Paese una panoramica unica, senz’altro la più completa esistente in italiano.

Storia delle trasposizioni

Quaderni di Arda #4Per facilitare la ricostruzione della vicenda, che è davvero complessa e originale, è stato scelto un ordine rigorosamente cronologico, e che potrebbe essere suddiviso in tre fasi, o, se si volesse ironizzare, tre ere. 1) 1954-1970: la prima era nella storia delle trasposizioni comincia già negli anni Cinquanta, con il radiodramma della BBC tratto dal Signore degli Anelli – per il quale Tolkien offrì la propria consulenza – e con la sceneggiatura per il cinema di Ackerman e Zimmermann, quest’ultima invece bocciata dall’autore. Si sa che il professore non era molto elastico nell’approvare modifiche alle sue storie, e benché si fosse autoimposto la regola «o arte o contanti», in fin dei conti non c’era cifra abbastanza grande da farlo soprassedere sulla banalizzazione e volgarizzazione dei contenuti. I due articoli di Fiammetta Comelli ed Eleonora Amato raccontano proprio la storia di questi primi controversi rapporti di Tolkien con i mass media.
Seguono gli sviluppi degli anni Sessanta, dopo che Tolkien nel mondo anglosassone era diventato un autore di culto per i “figli dei fiori” e la controcultura giovanile. Paolo Nardi ricostruisce con dovizia di particolari il celeberrimo progetto dei Beatles di realizzare un film, da loro stessi interpretato, tratto dal Signore degli Anelli; mentre Paolo Pizzimento racconta e analizza la sceneggiatura di John Boorman per la United Artits, che probabilmente ha rappresentato il tentativo più strutturato, ancorché abortito per motivi di budget, di portare al cinema Il Signore degli Anelli ante Peter Jackson. Come scrive l’autore dell’articolo «un progetto inevitabilmente ambizioso come Il Signore degli Anelli» era «tanto fuori tempo massimo rispetto all’epoca dei kolossal quanto troppo in anticipo sul successivo ritorno in grande stile dei blockbuster».
Film di Ralph Bakshi2) 1971-1991: la seconda era delle trasposizioni è quella del decennio successivo. Flavio Perinelli esamina i film d’animazione di Rankin e Bass, tratti dallo Hobbit (1977) e dal Ritorno del Re (1980), intervallati dall’incompiuto Signore degli Anelli di Ralph Bakshi (1978), del quale scrive invece Roberto Arduini. Si tratta di due lunghe e approfondite disamine, senza precedenti in italiano, che dimostrano quanto sia stato travagliato e costellato di insuccessi o mezzi fallimenti il cammino verso una valida trasposizione cinematografica delle opere di Tolkien.
Non bisogna poi dimenticare che negli anni Ottanta, forse un po’ inaspettatamente, un paese nel quale le trasposizioni tolkieniane hanno avuto spazio è stata l’Unione Sovietica. Ne parla dettagliatamente l’articolo di Alena Afanasyeva, che ne ricostruisce la storia a partire dal primo adattamento teatrale dello Hobbit nel 1980, passando per lo spettacolo televisivo tratto dallo stesso romanzo nel 1985, fino all’adattamento della Compagnia dell’Anello per la tv nel 1991.

3) 2000-2024: Se per certi versi gli anni Novanta rappresentano un po’ un “buco” in questa vicenda, va detto che è sul finire di quel decennio che ha iniziato a prendere vita il progetto di Peter Jackson, il quale avrebbe visto la luce all’alba del nuovo millennio, dando origine alla terza era delle trasposizioni. Alla prima trilogia di Jackson sono dedicati due articoli di taglio molto diverso. Quello del critico cinematografico Alberto Crespi è un’analisi magistrale dell’efficacia delle licenze poetiche ne Le Due Torri, che molti improvvisati esperti di trasposizioni audiovisive dovrebbero leggere per rendersi conto di cosa significa lavorare su un testo letterario per adattarlo a un medium radicalmente diverso. Il secondo articolo è invece firmato da Alessio Vissani e consiste in una valutazione complessiva dell’impatto della prima trilogia di Jackson sull’immaginario collettivo, sul mondo dell’intrattenimento e sugli studi tolkieniani, con il conseguente rilancio di Tolkien come fenomeno culturale.
Segue poi la dotta analisi di Nicola Nannerini sul rapporto tra le due trilogie di Jackson, ovvero sul paradosso rappresentato dalla trilogia dello Hobbit come prequel narrativo, ma che è sequel cinematografico, quindi per forza di cose opera derivata più da Jackson che da Tolkien, con tutto ciò che ne consegue.
Due articoli ha meritato anche la prima stagione della serie tv Gli Anelli del Potere. Il primo, scritto da Roberto Paura, è un’acuta individuazione del grosso problema riscontrato nella serie Amazon, vale a dire l’attualizzazione delle tematiche del racconto, al netto dell’ambientazione più o meno filologica, più o meno coerente con le fonti. Il punto, sostiene Paura, non è contare cosa coincida col testo letterario, ma dover registrare che la diversità, l’alterità della Terra di Mezzo rispetto al nostro mondo primario è stata totalmente appiattita: «Ciò che c’è di più inquietante […] non è tanto la scelta del cast multietnico […], quanto il fatto che tutti i personaggi agiscono come se vivessero al tempo presente, che è esattamente quello su cui tanto Tolkien quanto Lewis mettevano in guardia: il rischio di non riuscire nemmeno a immaginare che possano esserci altri schemi di pensiero, altre concezioni del mondo, ingabbiando la realtà in un eterno presente». L’articolo di Wu Ming 4 invece mette in luce come certe polemiche sulla mancata aderenza filologica abbiano rischiato di sviare da quello che è un evidente fallimento narrativo, cioè di scrittura, e come questo abbia fatto il gioco – almeno in una fase iniziale – dell’onnipotente Jeff Bezos.
Ultimo ma non ultimo, l’articolo di Corrado Mallia illustra la grande quantità di fan film proliferati dopo il successo dei film di Jackson. Si tratta di una disamina davvero di ampio respiro, che documenta quanto il fandom abbia saputo fare proprie le trasposizioni, praticandole dal basso.

Gli altri saggi

Locandina biopic TolkienLa sezione OFF, dedicata ad articoli “tangenti” il tema centrale, conta tre contributi eterogenei. Il primo è quello di Tania Todeschi, che prende in esame il biopic cinematografico di Dome Karukoski del 2019. Il secondo è un lungo e articolato contributo di Marika Michelazzi sul ruolo e la trasformazione delle figure folklorico-fantastiche e di quelle femminili nel passaggio dalla letteratura ad altri mezzi narrativi. Il terzo è il pezzo di Dawn Walls-Thumma dal taglio originale, nel quale viene analizzato, dati alla mano, l’impatto delle trasposizioni cinematografiche sul fandom tolkieniano e sulla conseguente produzione di fanfiction.
Nella sezione EXTRA si trovano invece due belle recensioni. Quella del Lai di Aotrou e Itroun, firmata da Francesca Titolo, recentemente pubblicato in traduzione italiana, e che segna una nuova tappa della riscoperta dell’opera di Tolkien estranea alla Terra di Mezzo; e quella del Sir Gawain e il Cavaliere Verde, scritta dallo stesso traduttore, Luca Manini, ormai uno dei massimi esperti di poesia tolkieniana nel nostro Paese.
In conclusione ci piace ricordare che su diciotto contributi, ben quattordici provengono da soci e socie dell’AIST e hanno dato forma a un volume prezioso e polifonico, che rappresenta una primizia nel panorama degli studi tolkieniani italiani. Ne parleremo a Fantastika, in quel di Dozza (BO), presso la sede dell’AIST, sabato 21 settembre alle ore 15:00.

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QdA#4: Indice 

EDITORIALE

Roberto Arduini, Ieri, oggi e domani: la lunga storia delle trasposizioni tolkieniane

FOCUS

Fiammetta Comelli, Tolkien radiofonico: la BBC e la trasposizione del Signore degli Anelli

Eleonora Amato, “Incantesimi, luci azzurre e qualche magia irrilevante”: la sceneggiatura di Zimmerman e Ackerman per Il Signore degli Anelli (1957-1958)

Paolo Nardi, Il Tolkien psichedelico: il progetto di adattamento dei Beatles 

Paolo Pizzimento, «Frodo Lives!». Sull’irrealizzato Signore degli Anelli di John Boorman

Fabio Perinelli, The Hobbit e The Return of the King della Rankin/Bass 

Roberto Arduini, L’incompiuto di Ralph Bakshi

Alena Afanasyeva, Adattamenti sovietici di Tolkien per il teatro e la televisione

Alberto Crespi, Mescolare un mazzo di carte: Le Due Torri e il buon uso della licenza poetica

Alessio Vissani, Tolkien anno zero: la trilogia spartiacque di Peter Jackson 

Nicola Nannerini, Un adattamento inaspettato: Lo Hobbit di Peter Jackson e i processi di rielaborazione transmediale nella postmodernità

Roberto Paura, La vera creazione richiede sacrificio: sulla prima stagione degli Anelli del Potere 

Wu Ming 4, Il dito nella piaga del fantasy: Gli Anelli del Potere tra fallimento narrativo e successo polemico

Corrado Mallia, I fan film tolkieniani: se la passione diventa tributo 

OFF 

Tania Todeschi, Il conforto delle cose antiche: bellezza e assenza in Tolkien, il film

Marika Michelazzi, Le creature fantastiche, il pubblico e il ruolo delle personagge

Dawn Walls-Thumma, Diventare un Libroverso: i film di Jackson come punto d’inizio per il fandom dei libri di Tolkien

EXTRA

Francesca Titolo, Il Tolkien ri-scrittore oscuro: Il Lai di Aotrou e Itroun

Luca Manini, Tradurre l’ordine: Sir GawainPerlaSir Orfeo

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Vanno in stampa I Quaderni di Arda n.4
– Leggi l’articolo Audio dell’AIST: ecco i Quaderni di Arda 3
– Leggi l’articolo Cosenza, il 14 maggio I Quaderni di Arda
– Leggi l’articolo Escono I Quaderni di Arda 2: ordinali subito!
– Leggi l’articolo Pubblicati I Quaderni di Arda e c’è un bonus
– Leggi l’articolo Tre nuove interviste su I Quaderni di Arda
– Leggi l’articolo Escono i Quaderni di Arda: via al preordine
– Leggi l’articolo The Italian Way: nascono I Quaderni di Arda

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Eterea Edizioni

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  1. Tolkien al cinema, alla radio e in TV - Una storia (difficile) di trasposizioni e reinterpretazioni - Eterea Edizioni

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