Sabato 24 a Roma una mostra su Tolkien

Artisti: Andrea PiparoMi fa sempre molto piacere vedere dei giovani artisti italiani alle prese con la loro prima “personale”. Mi fa ancora più piacere quando questi artisti mettono in mostra i loro lavori sulla Terra di Mezzo. E questo è il caso di un giovane artista, è del 1990: Andrea Piparo. Dal 22 al 24 Maggio 2014 in via S.Tommaso d’Aquino a Roma, nello Spazio 85 dopo le ore 17:00 sarà aperta a tutti la mostra Oltre gli orizzonti, che presenterà le sue illustrazioni e disegni di carattere storico, mitologico e fantastico. Fra gli utilizzatori di Pinterest, il suo drago (Notizie dall’interno) è conosciuto e apprezzato. Ma non c’è solo il drago tra le sue più belle illustrazioni di stampo tolkieniano. La visuale e la luce dell’illustrazione Lo spettro dei tumuli sono, appunto, spettrali e bellissime. Credo però che L’archepietra sia una delle mie preferite, per non parlare dei disegni. Potete averne un assaggio a fondo pagine. In occasione della sua prima personale ho deciso di intervistarlo e di conoscere meglio questo giovane illustratore romano.

L’intervista

Spazio 85 a RomaDalla cura che hai messo nell’illustrare scorci delle storie di Tolkien si capisce che una grande passione ti lega alla sua Terra di Mezzo. Quando hai incontrato per la prima volta il mondo tolkieniano? «Non nego di essermi avvicinato all’opera di Tolkien solo dopo aver visto la trilogia cinematografica del Signore degli Anelli. Sono rimasto affascinato da quel mondo fantastico, mitologico e profondo, tanto da essere diverso da ogni altro, così da spingermi a comprare i libri e successivamente le altre opere ambientate nella Terra di Mezzo».
Hai un personaggio preferito o una storia che ti affascina di più?
spettro-del-tumulo---olio-su-tavola«È difficile dare una risposta. Probabilmente prediligo l’intera opera del Signore degli Anelli e in particolar modo la parte dai Tumulilande alla casa di Tom Bombadil, parte non vista nel film di Peter Jackson, ma tanto amata quando ho letto la Compagnia dell’Anello. Tra i personaggi all’epoca mi colpirono molto i Nazgûl e Sauron per il loro fascino oscuro e misterioso».
Cosa significa per te illustrare Tolkien? «Quando iniziai a leggere i libri, scoprii presto di essermi imbarcato in un’avventura ricca di dettagli, paesaggi immensi e personaggi mai banali. In tutti vidi metafore e grandi insegnamenti. Illustrare Tolkien per me è tirare fuori tutta la passione che ho per queste storie e per i messaggi che le rendono uniche».
Guardando i tuoi lavori ho notato un uso sapiente e particolare del colore. Vi sono degli artisti ai quali ti ispiri? Se sì, quali? «Sono molto vicino al lavoro di Donato Giancola, apprezzo il suo senso della composizione e le tecniche pittoriche, molto vicine alla mia concezione artistica Mi ispirano ed ammiro, tra gli illustratori contemporanei e non, anche Ted Nasmith, Alan Lee, i fratelli Hildebrandt, Angus McBride e Norman Rockwell».

legolas-sanguignaNoto che i tuoi lavori non hanno subìto l’influsso dei personaggi jacksoniani, è stato difficile staccarsi completamente dalle immagini date dai suoi film? «Non è stato facile, ma d’altronde ogni lettore crea i propri personaggi, e per illustrare un Tolkien che fosse davvero tutto mio, dovevo necessariamente dare la mia visione».
I tuoi disegni sono spettacolari. Quale tecnica prediligi nell’illustrare e perché?«La mia tecnica preferita è senz’altro quella ad olio, per il modo in cui si stende e per l’effetto lucido finale. Purtroppo è una tecnica che richiede tempo per asciugarsi, così spesso dipingo anche in acrilico, che comunque mi dà delle grandi soddisfazioni».
Ho notato che, per ora, hai preso dal Silmarillion solo un soggetto (Túrin che corre da Sador) c’è qualche altro personaggio o storia tratta dal Silmarillion che ti piacerebbe illustrare? «Ho già molti disegni preparatori sul Silmarillion e le idee, forse ,sono ancora di più. Quella di rappresentare una scena del primo capitolo dei Figli di Húrin nasce dal desiderio di illustrare tutto il libro, ma è un progetto per il momento in cantiere».
Ora parliamo un po’ di te, qual è il tuo percorso artistico?
«Ho frequentatato il Liceo Artistico di Via Ripetta e successivamente il corso di Illustrazione alla Scuola Internazionale di Comics a Roma. Ho realizzato ritratti e dipinti per privati, illustrazioni per calendari e per giochi da tavolo, e concept art per la produzione di un film di fantascienza attualmente in lavorazione. Soprattutto ho continuato a “studiare” osservando e imparando da altri artisti».

L'archepietra--olio-su-tavola-La tua prima personale, se non sbaglio. Parlaci di questa nuova avventura.
«È veramente un’avventura! Ha tutte le caratteristiche di un viaggio avvincente ed entusiasmante in un mondo sconosciuto. Fino a ieri mi sono occupato esclusivamente di esprimere le mie emozioni con matite e pennelli, oggi comincio a capire quanto può essere gratificante conoscere personalmente coloro che condividono le tue passioni, comunicare la tua visione e leggere nei loro occhi lo stesso entusiasmo. Ho già partecipato a mostre collettive, ma avere uno spazio per esporre tutto mio è un sogno che si è realizzato. Anzi, colgo l’occasione per ringraziare gli amici di Chiedilaluna che si sono prodigati nel risolvere ogni problema pratico affinché quel sogno diventasse una realtà. Posso comunque anticipare che abbiamo già in programma, a breve, altre avventure…».
Guardando i disegni con la sanguigna si nota la sua passione per il lavoro di Giancola, come l’uso del colore e la pennellata precisa dei fratelli Hildebrandt. Ma si notano anche l’amore e l’attenzione per il particolare e le piccole cose, come per il tesoro sotto Smaug addormentato. L’Associazione è stata invitata all’inaugurazione e andrà a vedere questa mostra che si prospetta molto interessante. Cercheremo anche di capire quali altre avventure aspettano il giovane Piparo. Se volete saperne di più, continuate a frequentare il nostro sito.

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LINK ESTERNI:
– Vai al sito personale di Andrea Piparo
– Vai alla Pagina Facebook di Andrea Piparo
– Vai al sito dello Spazio 85 a Roma

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Éowyn e il Nazgûl: qual è l’immagine più bella?

Bollino 1: Éowyn e il Nazgul«Una spada risuonò mentre veniva sguainata. “Fa’ ciò che vuoi; ma io te lo impedirò se potrò”. “Impedirmelo? Sei pazzo! Nessun uomo vivente può impedirmi nulla!”. Allora Merry udì fra tutti i rumori il più strano: gli sembrò che Derhelm ridesse, e la sua limpida voce era come una vibrazione d’acciaio. “Ma io non sono un uomo vivente! Stai guardando una donna. Éowyn io sono, figlia di Eomund. Tu ti ergi fra me e il mio signore dello stesso mio sangue. Vattene, se non sei immortale! Vivo o morente ti trafiggerò, se lo tocchi”. […] l’elmo che nascondeva il suo segreto era caduto e i luminosi capelli sciolti sulle spalle brillavano come pallido oro. I suoi occhi grigi come il mare erano duri e spietati, benché sulla sua guancia scorressero delle lacrime. Reggeva in mano una spada, difendendosi con lo scudo contro gli spaventosi occhi del nemico». Questo è, secondo me, uno dei brani più belli del Signore degli Anelli. Vediamo la Dama di Rohan combattere la sua più grande battaglia: quella contro il Re Stregone.
"Éowyn" di ArtistefishUna donna che scontrandosi con il volere del proprio Re e zio intraprende una strada ardua ed in salita. La strada che la porterà alla guerra e a sconfiggere un nemico che, secondo una profezia, nessun uomo vivente avrebbe mai vinto. Sono stati moltissimi gli illustratori si sono cimentati nel riprodurre questa scena: Éowyn persa nella disperazione per la perdita dell’amato Re e zio, ma allo stesso tempo decisa a porre fine alla “vita”, se possiamo chiamarla così, del potente Re dei Nazgûl. Abbiamo scandagliato internet alla ricerca di queste illustrazioni ed abbiamo pensato di creare un art contest, semplicemente un concorso tra illustrazioni. Una gara alla quale siete chiamati per giudicare i vari lavori e decidere quali illustrazioni, secondo voi, siano più belle ed evocative di questo epico scontro.

Come si svolgerà la gara?

Logo "Dwarf Wants You"All’incirca ogni sette giorni, e per un mese circa, metteremo diverse illustrazioni sul sito, tutte con la scena tra Éowyn e il Re Stregone. Potrete votare, dando una gerarchia, quelle che ritenete le prime tre che più vi piacciono (cioè chi è il primo, chi il secondo, chi il terzo secondo voi). Potete esprimere la vostra classifica una sola volta, non fate i furbi! Potrete mettere la vostra preferenza qui sotto nei commenti all’articolo sul sito, oppure, se fate parte del gruppo FaceBook dell’Associazione romana studi tolkieniani, direttamente sotto il post sul gruppo. Per ognuna delle settimane, passeranno alle eliminatorie solo le quattro illustrazioni con il maggior numero di voti. Ogni illustrazione avrà il link al sito o al blog dell’illustratore, in modo da darvi la possibilità di vedere anche altri lavori di questi artisti. Sarà un modo per conoscere e parlare di arte e degli artisti tolkieniani. Bene, spero di essere stata chiara.
Che ne dite?? Iniziamo?

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GUARDA LE ILLUSTRAZIONI DA VOTARE:

Ecco i primi artisti in lizza:
Alan Dyson
Alex Dai
Andrea Mangiri
Andrew Ryan
Andrew Silver
Ben Guldemond
Ben T. Pannell
Chase Stone
Chris Bjors e il suo blog
Claudio Pozas
Eric Lofgren
Gordon Napier e il suo blog
Hasani Claxton e il suo blog
Hemal Patel
JF Arsenault
Kate Conrad
Lester Yocum
Madeline Carol Matz
Rick Hansen
Roger Seward
Sam Waulu
Isuardi Therianto
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Sviluppi: Barker, Lego e la febbre da copyright

Almeno una volta ogni sei mesi siamo costretti a farlo. Dobbiamo tornare su argomenti già trattati. In gergo si chiama “follow-up”: seguito, ancor meglio “sviluppo di una notizia”. Bene noi ne abbiamo troppe che premono per non occuparcene. Quindi, stavolta un bell’articolo composito, che rende giustizia a tutti i nostri “follow-up”, in attesa del Tolkien Reading Day di sabato 24 e domenica 25 marzo.

Se ne è andato M.A.R. Barker, il “Tolkien dimenticato”

M.A.R. BarkerLo scrittore e linguista statunitense M.A.R. Barker è scomparso venerdì scorso nella sua casa di Minneapolis all’età di 83 anni. Ne avevamo parlato qui a proposito della crezione di “Empire of the Petal Throne”, uno dei primi giochi di ruolo inventati. Nato come Phillip Barker, professore in pensione dell’Università del Minnesota, dove ha insegnato lingua Urdu (lingua del Pakistan) e Storia dell’Asia meridionale, Barker è autore di una decina di romanzi fantasy, cinque dei quali dedicati a Tekumel, il mondo in cui si svolge “Empire of the Petal Throne”. Tekumel è stato paragonato alla Terra-di-mezzo di J.R.R. Tolkien e del “Signore degli Anelli”, non in termini letterari ma per quanto riguarda la profondità dell’ambientazione, i miti e il sostrato linguistico. Nel 2009 il quotidiano tedesco Der Spiegel ha pubblicato un articolo sulla vita di Barker intitolato “Il Tolkien dimenticato”. Baker iniziò la carriera accademica nel 1958 insegnando all’Institute of Islamic Studies della McGill University di Montreal (Canada), Il gioco di ruolo "Tekumel"dove è stato professore fino al 1972. Nel 1960 venne inviato alla Punjab University, dove compì importanti studi sull’urdu. Barker utilizzò le sue esperienze in India e in Asia per creare Tekumel nel 1974. “Empire of the Petal Throne” era un gioco pieno di culture incredibilmente selvagge e totalmente estranee ai giocatori di ruolo medi americani. In esso il sistema e l’ambientazione lavoravano insieme per produrre un mondo che, per la sua forte caratterizzazione, faceva sentire chi ci giocava come se stesse davvero vivendo in Tekumel. Il gioco purtroppo non ebbe molto successo, forse perché tutte queste particolarità rendevano il gioco troppo complesso e alieno. Non erano probabilmente i tempi giusti per un gioco che ancora oggi è validissimo.

La malattia si espande: tocca a un pub di Southampton

Pub "The Hobbit"Ci risiamo ancora una volta! Lo avevamo segnalato più volte, l’ultima volta qui. Si avvicina un nuovo periodo di vacche grasse, con la prossima uscita dei due film di Peter Jackson su Lo Hobbit, e subito sale la bramosia del famigerato copyright. La febbre a 40 stavolta ce l’ha la Middle-earth Enterprises, la divisione della Saul Zaentz Company, che detiene i diritti sul merchandising dei titoli dei due capolavori di Tolkien, dei nomi dei personaggi e dei luoghi, degli oggetti e degli eventi narrati nei romanzi. Secondo il punto di vista della compagnia californiana gli appassionati di Tolkien potrebbero confondere un pub con un gioco da tavola, un pupazzo di Gollum o un Dvd con un videogioco. Per questo ha iniziato a minacciare un’azione legale verso un pub di Southampton, nel Regno Unito, che da vent’anni a questa parte s’è sempre chiamato The Hobbit. Finora, però, non c’erano in ballo i milioni che con ogni probabilità genereranno tutte le attività collaterali ai film di Jackson, e quindi nessuno l’aveva disturbato. La Saul Zaentz ha così intimato ai gestori del pub di cambiare nome e rimuovere tutti i riferimenti all’opera di Tolkien entro la fine di maggio, oppure verranno portati in tribunale. «Non abbiamo le risorse per combattere» ha spiegato al Daily Echo la padrona del locale, Stella Roberts. «Non si tratta soltanto di cambiare il nome: riguarda la promozione, le decorazioni, proprio tutto. Non abbiamo mai pensato di rubare le idee a qualcuno: siamo dei grandi fan di Tolkien, e il nostro è un omaggio». Dovrebbero cambiar nome persino i cocktail serviti all’interno del locale. Il pub The Hobbit ha trovato diversi difensori: il quotidiano ha lanciato una campagna ed è nata anche una pagina su Facebook per difendere il locale. Stephen Fry e Ian McKellenGli attori Stephen Fry (che nel film Lo Hobbit interpreterà il Governatore di Pontelagolungo) e Ian McKellen (Gandalf naturalmente), ha fatto sapere Stella Roberts in un messaggio Twitter, hanno preso le difese del pub inglese, facendo sapere che dopo aver completato le riprese dei film faranno visita al pub. I due si sono offerti, se dovesse servire, anche di pagare i costi della licenza di sfruttamento (circa 76 euro l’anno). Su Twitter, Fry ha
commentato: «Ian e io siamo molto felici che la questione si stia risolvendo. Con il nostro contributo vogliamo soltanto che prevalga il buon senso».

Un mattoncino per domarli…

Lord of the Rings: modellini della LegoLa frase incisa sull’Unico Anello sarà presto sulla bocca di tutti gli appassionati dei mattoncini Lego. Come avevamo già annunciato qui, da giugno 2012 la Lego rilascerà negli Stati Uniti una serie di set ispirati al Signore degli Anelli. Dopo i primi poster promozionali, sono state recentemente diffuse le schede di ben 19 personaggi e 7 scenari ricostruiti con i mattoncini danesi. Poi, in concomitanza con l’uscita al cinema di Lo Hobbit: un viaggio inaspettato, la cui premiere è prevista per il 14 dicembre 2012, arriveranno le serie dedicate alle avventure di Bilbo Baggins, ovviamente con lo stesso titolo. Inoltre, per febbraio 2013 sono attesi altri set aggiuntivi. Sul sito dalla Lego espressamente dedicato, si possono vedere tutti i personaggi nei minimi particolari. Si tratta di 13 personaggi “buoni”: Frodo, Sam, Merry, Pipino, Gandalf, Aragorn, Legolas, Gimli, Boromir, Re Théoden, Èomer, Haldir e un soldato di Rohan. Solo 6 i personaggi “cattivi” (non del tutto riusciti, a dir la verità): Gollum, uno dei Nazgûl, un Orco di Mordor, un Uruk-hai, un “Berserk” Uruk-hai e Lurtz, personaggio, mai apparso nei libri, ma che nei film di Jackson è a capo di una banda di Uruk-hai. I sette set della serie sono:
Poster di Gollum della Lego– “L’arrivo di Galdalf”‚ la scena d’apertura del primo film, in cui lo stregone arriva nella Contea con il suo carretto carico di fuochi d’artificio;
– “Attacco a Colle Vento”‚ in cui Aragorn e gli Hobbit si difendono dall’arrivo degli Spettri;
– “Miniere di Moria”‚ il set che riproduce l’ingresso alle minirie e lo scontro contro il Troll di Caverna;
– “La fornace degli orchi”‚ la scena in cui gli orchi plasmano le proprie armi bianche;
– “L’esercito degli Uruk-Hai”‚ gli orchi di Saruman che marciano su Rohan;
– “La Battaglia del Fosso di Helm”‚ la scena del grande scontro tra l’esercito di Rohan e quello di Saruman;
– “L’attacco di Shelob”‚ in cui il gigantesco aracnide attacca Frodo avvolgendolo in un bozzolo di ragnatela.

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