Telperion e Laurelin si trovano a Oxford

Oxford University Park: sentiero lungo il fiume«Ecco dal tumulo levarsi due snelli virgulti; e in quel momento il silenzio stava sul mondo intero, e altro suono non si udiva salvo il cantico di Yavanna. Alle sue note, gli alberelli crebbero e divennero belli e alti e si coprirono di fiori; e così nacquero al mondo i Due Alberi di Valinor. Di tutte le cose fatte da Yavanna, sono essi le più rinomate, e tutte le narrazioni dei Giorni Antichi si imperniano sul loro destino».
Oxford University Park: Telperion nel 2007Nel Silmarillion il computo del tempo iniziò così, con la creazione dei Due Alberi: Telperion, dalle foglie verde scuro e argento, e Laurelin, dalle foglie verde chiaro e dai fiori dorati. Entrambi emanavano luce propria, e l’alternarsi dei loro periodi di splendore, rispettivamente argentato e dorato, scandì le giornate di Valinor, fino all’Ottenebramento a opera di Melkor. Yavanna raccoglieva in pozze la rugiada luminosa che cadeva dalle loro foglie, e anch’esse erano fonte di luce, la stessa che Fëanor instillò nei suoi Silmarilli; la Valie inoltre creò la luna e il sole dall’ultimo fiore e dall’ultimo frutto degli Alberi, e Varda creò dalla luce di Telperion nuove stelle per la venuta degli Elfi.

A Oxford una panchina in memoria

Oxford: panchina con targa su TolkienSi tratta dunque di due elementi fondamentali nella mitologia tolkieniana, oltre che molto suggestivi: quale migliore omaggio si potrebbe fare al Professore, piantando due alberi che li ricordino e portino gli stessi nomi? A Oxford accadde proprio questo nel 1992, in occasione della Tolkien Centenary Conference, che celebrò i cent’anni dalla nascita dello scrittore, e si tenne al Keble College dal 16 al 24 agosto, organizzata dalla Tolkien Society e dalla Mythopoeic Society. Per ricordare Tolkien, venne anche affissa una targa commemorativa nell’Oxford University Parks, su una panchina sulla riva del fiume Cherwell: sul loro blog, Wayne Hammond e Christina Scull descrivono il luogo come molto pacifico, visitato solo da papere e corridori occasionali. Poco lontano, nella stessa occasione vennero appunto piantati Telperion e Laurelin. A oltre vent’anni, ora il memoriale è stato restaurato, dopo i molti danni causati dalla continua esposizione alle intemperie. Oxford: targa vecchiaIl sito della Tolkien Society ha dato la notizia che la panchina è stata riverniciata e la targa è stata sostituita con una nuova; quella vecchia è ora custodita negli archivi della società, visitabili al Surrey History Centre prendendo appuntamento con l’archivista Pat Reynolds. La scritta sulla nuova targa è identica alla prima, e riporta la dicitura: «In memory of J.R.R Tolkien, 1892-1973. This bench and the two trees nearby representing Telperion and Laurelin were donated by the Tolkien Centenary Conference 1992».

Due alberi divenuti realtà

Oxford: i due alberi Telperion e LaurelinSe identificare la panchina risulta immediato, a detta dei visitatori un po’ meno lo è per quanto riguarda Telperion e Laurelin citati nella targa. I due alberi sono rispettivamente un acero, dalle foglie verde scuro sopra e leggermente argentate sotto, e un’acacia (anche conosciuta come robinia), dalle foglie verde brillante. Entrambi gli alberi sono oggi visibili e rintracciabili (in questo articolo sul sito della Tolkien Society è possibile trovare la mappa precisa); in un certo periodo sono stati addirittura tre. Laurelin infatti fu accidentalmente danneggiato da una falciatrice, ed è rimasto perciò molto più piccolo di Telperion. Per rimediare al danno, fu piantato un secondo Laurelin, che però si ammalò e fu rimosso dopo la morte nel 2014. Simile destino nello stesso anno era toccato al Pinus Nigra preferito di Tolkien, nel Giardino Botanico dell’università: per via di una malattia aveva perduto uno dei rami più grandi, pregiudicando la stabilità dell’intero tronco: è stato così necessario abbatterlo (ne avevamo parlato qui).
Oxford University Parks: mappaGli Oxford University Parks sono costituiti da circa 30 ettari di parco sulla riva occidentale del fiume Cherwell, cui si aggiungono sull’altra riva altri 1,5 ettari di uno sperone di terra che corre verso sud. I Parchi comprendono aree sportive e una grande collezione di piante e alberi in uno splendido scenario paesaggistico. Sembra che Tolkien si sia ispirato ad alcuni alberi presenti nel parco. Gli Ucorni, inevitabilmente scambiati per alberi, nel Signore degli Anelli (Le Due Torri III,8) sono descritti in dettaglio: «Le estremità dei lunghi rami ondeggianti pendevano come dita intente a perquisire, le radici uscivano dal terreno come membra di strani mostri e buie caverne si aprivano sotto di essi». La descrizione si addice alle specie arboree con ramificazione pendula, come l’ibrido di salice piangente che vive in Gran Bretagna (Salix chrysocoma) o il faggio pendulo (Fagus sylvatica ‘Pendula’), di cui un esempio impressionante si trova proprio nell’Oxford University Parks. Per aiutare a trovare i due alberi, la Tolkien Society ha inserito nel proprio sito tutte le indicazioni per raggiungere il luogo in cui si trovano: Oxford University Park: i due alberi nel 2015«Dopo aver raggiunto l’incrocio del ponte High Bridge, si deve prendere il sentiero che costeggia il fiume Cherwell, dirigendosi verso sud-est. La panchina in memoria di Tolkien è la seconda panchina si incontra lungo il bordo del fiume. I due alberi, Laurelin e Tedlperion si trovano non sono lontano dietro la panchina, ma possono essere difficili da individuare tra gli altri alberi che sono cresciuti lì interno in questi ultimi anni. Hanno un medio fusto e sono divisi da alberi molto più giovani».

 

LINK ESTERNI
– Vai all’articolo articolo sui memoriali tolkieniani, sul sito della Tolkien Society
– Vai al blog di Wayne Hammond e Christina Scull
– Vai al sito dell’Oxford University Parks
– Vai alla pagina della targa originale nell’archivio digitale della Tolkien Society
– Vai all’indice del volume che raccoglie i lavori della Tolkien Centenary Conference, sul sito della Mythopoeic Society

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Poesia inedita all’asta a Londra il 13 novembre

Libro all'astaÈ stata scoperta una poesia scritta da J.R.R. Tolkien su una cartolina che sembra essere inedita e andrà all’asta mensile giovedi 13 novembre 2014 a Londra da Bloomsbury Auctions in una vendita insieme ad altri libri e importanti opere su carta. E come capita sempre in questi ultimi anni, gli studiosi si interrogano sull’autenticità della cartolina. Tra le altre opere messe all’asta sono numerose le chicche sullo scrittore inglese.C’è ad esempio la prima stampa di The Devil’s Coach-Horses, pubblicata nel lugli 1925 della rivista specialistica The Review of English Studies (stimata tra i 383 e i 511 euro).
Lettera 1972 Molte copie firmate dall’autore: una ottava edizione dello Hobbit (1958), Il Signore degli Anelli in tre volumi, di differenti edizioni (1961-62), Le Avventure di Tom Bombadil, Il Silmarillion, Fabbro di Wootton Major, Albero e Foglia, ecc. Due sono invece le lettere firmate da Tolkien in vendita, entrambe inviate a Fay Darrington: una del 16 novembre 1971, l’altra del 16 febbraio 1972.

La poesia inedita

Cartolina: lato ALa cartolina all’asta è una di quelle solitamente stampate dal Merton College (dove Tolkien insegnò dal 1945 al 1959) personalizzata per il professore. Probabilmente faceva parte della dotazione di cancelleria che ogni insegnante riceveva all’inizio di ogni anno accademico per le note e gli appunti da usare per le lezioni. La cartolina in questione fu usata da Tolkien per prendere molti appunti personali. Su un lato, infatti, si possono leggere note sparse in cui il professore teneva a mente le cose da fare. Un elenco infatti indica quelli che probabilmente sono le note della spesa: «tabacco, fiammiferi, francobolli da 80 cent…» e le cose da fare: «Vedere John, domandare a Edith di Wordsworth, andare a casa di Michael…». Ci sono anche appuntamenti presi e domande su cui Tolkien si stava interrogando, come «C’è bisogno forse di un nuovo titolo?». L’altro lato della cartolina ha lo stesso tenore, con l’unica differenza che la parte centrale della pagina è occupata dalla bozza di una poesia mai pubblicata o letta nei manoscritti. La poesia inizia con «Aredhel uscì in fiore bianco». Della cartolina e della poesia non c’è alcun riferimento nella biografia e nel companion di Wayne Hammond e Christina Scull, i due maggiori esperti della vita di J.R.R. Tolkien, e la Bloomsbury Auctions ritiene che si tratti di una poesia inedita. Un momento dell'astaUn esame approfondito delle note e la loro potenziale importanza e la trascrizione integrale del poema saranno diffusi all’asta, che si terrà presso il salone Dreweatts & Bloomsbury Auctions nel quartiere Mayfair di Londra giovedi 13 Novembre. La cartolina costituirà il Lotto numero 445 e gli organizzatori sperano di ricavare tra le 4mila e le 6mila sterline (5110 – 7660 euro). Il catalogo completo è disponibile per visualizzare e scaricare dal sito della Bloomsbury Auctions. Si può contattare la responsabile dell’ufficio stampa Harriette Moore telefono al seguente numero +44 (0) 2074959494 o scrivendo una mail qui.

I dubbi sulla cartolina

Cartolina: lato BMentre la casa d’aste ritiene inedita la cartolina, sono molti gli studiosi che sono sorpresi dal contenuto e alcuni di loro pensano possa essere un falso. «Ci sono molti problemi e incongruenze per quanto riguarda la scrittura, il contenuto e la stampa», fanno sapere Christina Scull e Wayne Hammond. È dello stesso avviso Carl F. Hostetter, altro esperto della calligrafia di Tolkien e delle lingue elfiche. «Penso ci siano alcuni punti interrogativi molto grandi su questo pezzo», scrive John Garth, socio della nostra Associazione e massimo studioso dei primi anni della composizione delle opere di Tolkien. «È difficile immaginare lo scrittore che scrvie il nome “Arwen” accanto a una lista di cose da fare e compiti domestici. La cartolina è piuttosta strana. Appare anche il nome Anairë è un nome (per la moglie di Turgon) rilevato solo da Christopher Tolkien in un paio di scritti molto tardivi. Ma la stampa non ha l’aria di essere un uno scritto così tardo. Studiosi: John GarthIl ritmo della poesia è troppo spezzato. Un altro punto controverso è che sembra pesantemente legato alla storia di Tinúviel, con quel riferimento dato dal termine “umbels” (umbelle). Tolkien poi mescolerebbe mai nomi in Quenya e Sindarin in una sola poesia?». Altri punti sospetti della cartolina riguardano le note domestiche, come «domandare a Edith di Wordsworth» e «telefonare a Edith su Tennys». «Perché Tolkien avrebbe dovuto consultare la moglie Edith su questi poeti?», si chiede Garth. E ancora: «È questa la calligrafia di Tolkien? Si confronti, ad esempio, quel “Ts” così goffo e celtico con il nesso consonantico di suo pugno in altre lettere e manoscritti, in cui che hanno sempre un tratto superiore gradevole fatto in un sol colpo».

ARTICOLI PRECEDENTI:
I timori di J.R.R. Tolkien in una lettera inedita
Spunta una lettera inedita di J.R.R. Tolkien
Secondo una lettera Tolkien odiava insegnare? Ecco perché è falso
In una lettera Tolkien e Auden su Aragorn e Arwen

LINK ESTERNI
– Vai al sito di Bloomsbury Auctions
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Ecco le “nuove” Avventure di Tom Bombadil

Studiosi: Christina Scull e Wayne HammondWayne Hammond e Christina Scull, due dei più infaticabili ricercatori dell’opera tolkieniana, hanno buone nuove. Dopo la cronologia della vita di J.R.R. Tolkien, il commentario de Il Signore degli Anelli, l’eccellente Arte dello Hobbit e la scoperta di una poesia inedita del Professore, ora si preannuncia una nuova edizione de Le Avventure di Tom Bombadil. L’opera in questione, la cui pubblicazione avvenne originariamente nel 1962, è una raccolta di sedici poesie dove soltanto due hanno come protagonista il personaggio di Tom Bombadil. La genesi del libro, come racconta Tom Shippey, trova le sue radici nel 1961 a opera di Jane Neave, zia di John Ronald Reuel, che suggerì al Professore di tirar fuori un piccolo volume, avente come centro il suddetto personaggio, che poteva essere acquistato come regalo natalizio.
Libri: Le Avventure di Tom Bombadil RusconiTolkien accolse il consiglio e riunì alcuni componimenti che egli stesso aveva steso in tempi diversi nel corso di quegli ultimi 40 anni. La maggior parte delle sedici poesie erano già state stampate in diverse pubblicazioni fra gli anni ’20 e ’30 del Novecento, nel 1962 il Professore decise così di rivederle interamente, inserendole in una cornice concettuale più ampia, riportando Le Avventure come un traduzione dal Libro Rosso dei Confini Occidentali. Nella raccolta trovano dunque posto temi diversi come la numero 12 The Cat, originariamente scritta per la nipote Joanna, oppure The Mewlips, che non ha espliciti legami con la Terra di Mezzo, la decima Oliphaunt, attribuita a Sam Gamgee (recitata a Gollum davanti al Cancello Nero) e quella che W.H. Auden considerava la miglior poesia di Tolkien, The Sea-Bell.

La nuova edizione

Tom Bombadil - copertina Pauline BaynesDopo la già citata ristampa della prima edizione dello Hobbit prima edizione, Wayne Hammond e Christina Scull informano di diversi progetti inerenti altri testi del Professore. Dalla fine dello scorso anno, quando i due studiosi hanno annunciato una riedizione del Cacciatore di Draghi50esimo Anniversario (1999) da loro riveduta ed arricchita, ora viene annunciata una nuova pubblicazione di The Adventures of Tom Bombadil and Other Verses from the Red Book, che uscirà in Gran
Bretagna il prossimo 9 Ottobre
. Da sottolineare in primis che Hammond e Scull avevano già proposto questa ristampa per i cinquant’anni delle prime Avventure, quindi nel 2012, ma la casa editrice ha dato il consenso soltanto alla fine del 2013, portando il volume ad essere pronto solo ora. Disegnatori: Pauline BaynesLa nuova edizione conterrà le sedici poesie già presenti nel volume originale, con l’aggiunta delle illustrazioni di Pauline Baynes. Questa non è tuttavia la notizia più eclatante. Grazie al lavoro di Hammond e Scull le nuove Avventure avranno al suo interno le prime versioni delle poesie, quando esse esistono, pubblicate dapprima in riviste e giornali difficili da reperire, oltre a una versione tarda di una poesia bombadilliana, Once upon a Time («C’era una volta»). Due altre sensazionali novità saranno la pubblicazione, per la prima volta in assoluto, da un manoscritto di Tolkien, della poesia Bumpus che predecette la poesia numero 8 del libro, Perry-The-Wincle (in italiano «Pierin Semplicione») e di un breve frammento in prosa con Tom Bombadil, dal titolo Nei giorni di “King Bonhedig”. A tutto questo Hammond e Scull hanno aggiunto una introduzione, commenti sulle poesie e sulla prefazione di Tolkien, glosse per termini inusuali, come già fatto in precedenza per Roverandom e Il Cacciatore di Draghi.

In Italia

Tom Bombadil - edizione BompianiChe novità abbiamo su Tom Bombadil nel nostro Paese? Per ora poco più di nulla per un’opera che ha visto diverse edizioni succedersi negli anni, a partire dal 1978 della Rusconi con la traduzione di Bianca Pitzorno e Maria Teresa Vignoli, passando per la riedizione della stessa versione nel 1997, per riparlarne due anni dopo con il nuovo adattamento di Isabella Murro e Vicky Alliata di Villafranca con illustrazioni di Maura Boldi, fino all’ultima uscita nel 2000 per Bompiani, che riprendeva la precedente cambiandone la copertina.
Non si sa quanto il pubblico italiano debba attendere per una nuova revisione del testo delle Avventure, sperando che si mantenga l’oramai assodata abitudine di conservare il testo originale a fronte.

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Articoli precedenti:
Leggi l’articolo sulla scoperta di una poesia di Tolkien sconosciuta

Link:
Vai al blog di Wayne Hammond e Christina Scull

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Utenti online

Tre call for papers su Tolkien dagli Usa

Studiosi: Janet Brennan CroftIl ruolo delle donne, il rapporto tra terra e i suoi abitanti, e la nascita della letteratura fantasy postbellica. A ciascuno di questi interessanti temi, tutti in rapporto con J.R.R. Tolkien, è dedicato un call for papers, cioè un invito a inviare saggi per un libro o una rivista oppure testi per una conferenza in un convegno. La primavera porta una ventata di novità negli studi tolkieniani. La curatrice, Janet Brennan Croft, è una vecchia conoscenza del mondo tolkieniano (ne abbiamo parlato qui e qui): bibliotecaria in capo alla University of Oklahoma, è autrice di numerosi libri su Tolkien (tra cui Tolkien and Shakespeare e War and the Works of J.R.R. Tolkien, che nel 2005 ha vinto il Mythopoeic Society Award). La poliedrica studiosa si dedica da alcuni anni all’organizzazione della Mythcon, la manifestazione annuale della Tolkien Society in Usa, cioè la Mythopoeic Society, di cui è anche responsabile editoriale della rivista specializzata Mythlore. Proprio nell’ambito della Mythcon nascono i tre call for papers. Ma andiamo in ordine di scadenza.

A luglio nel Michigan

Logo Mythcon 44La prima occasione è la Mythcon 44, il più grande convegno statunitense dedicato a Tolkien e agli Inklings. Quest’anno si terrà dal 12 al 15 luglio 2013 al Kellogg Conference Center, all’interno della Michigan State University, a East Lansing, in Michigan naturalmente. Gli ospiti d’onore saranno Franny Billingsley, scrittrice di romanzi fantasy e libri per bambini (vincitrice del Mythopoeic Fantasy Award nel 2000) e Douglas A. Anderson, è uno studioso sui temi della fantasia e della letteratura medievale, specializzato nell’analisi testuale delle opere di Tolkien. Ha vinto due volte il Award for Inklings Studies: nel 1990 per Lo Hobbit Annotato, e nel 1994 per il suo lavoro con Wayne G. Hammond, JRR Tolkien: A Bibliography. Il tema di questa edizione del convegno sarà Verde e coltivazione: la terra e i suoi abitanti nel Fantasy. Il programma prevede numerose conferenze, diverse delle quali di ambito prettamente tolkieniano. Tra gli studiosi già confermati ci sono David Bratman, Jason Fisher, il duo Wayne Hammond e Christina Scull, lo staff di Vinyar Tengwar: Carl Hostetter, Arden Smith e Chris Gilson.
Il call for papers invita a riflettere sul modo in cui la letteratura mitopoietica ha saputo affrontare il rapporto tra la terra e i suoi abitanti, tra il selvaggio e il coltivato. Sul ruolo che hanno nelle opere quei personaggi che sono più vicini alla nautra, come Yavanna, Radagast, Sam Gamgee e, naturalmente, Tom Bombadil. Oppure a mettere in evidenza la critica ecologica Studiosi: Douglas A. Andersonpresente in alcuni capitoli dei libri più famosi (le Paludi Morte, la devastazione della Contea, la Desolazione di Smaug, l’inverno innaturale in Narnia), la presenza di luoghi selvaggi stravaganti nelle opere di Lyman Frank Baum (Il meraviglioso mago di Oz), Dottor Seuss (Il gatto col cappello), Maurice Sendak (Nel paese dei mostri selvaggi) fino ai paesaggi misteriosi di George Orwell (1984, La fattoria degli animali), John Gardner (Grendel, Gilgamesh) ed Edgar Rice Burroughs (Tarzan, il ciclo di Pellucidar, La Terra dimenticata dal tempo). Si possono inviare gli elaborati entro il 30 aprile 2013. L’accesso al convegno è a pagamento (95 dollari per i non associati, gratis per i minori di 12 anni). Maggiori informazioni si possono trovare sul sito della società.

Due libri per il 2014

Tuor e IdrilSe il tempo stringe per il convegno, i tempi sono più lunghi per partecipare agli altri due call for papers, che saranno entrambi rivolti alla Mythopoeic Press, la piccola casa editrice della società Usa che pubblica periodicamente materiale di e su autori di letteratura fantastica. In questo caso sono stati lanciati ben due progetti editoriali diversi, che vedranno la luce rispettivamente nella primavera e nell’autunno del 2014.
1) Le donne nelle opere di J.R.R. Tolkien: «Il ruolo delle donne nel mondo di Tolkien è un tema perennemente in discussione. Superficialmente, le grandi opere di Tolkien sembrano ignorare le donne o metterle su un piedistallo irraggiungibile, e la critica su Tolkien si concentra spesso su questo tema. Ma uno sguardo più attento può essere molto rivelatore, il cui livello più profondo affonda nel legendarium e nelle figure femminili complesse e potenti che esso rivela. Inoltre, i personaggi maschili spesso mostrano e sono apprezzati per quelle che possono essere viste come caratteristiche femminili, e quei personaggi che bilanciano i tratti femminili e maschili vengono presentati come modelli ideali». Data di scadenza per gli estratti: 30 maggio 2013; data di scadenza per i saggi: 1 settembre 2013; data di pubblicazione: primavera 2014.

Soldato ferito in ospedale da campo2) Il battesimo del fuoco: la nascita della moderna Fantasy britannica nella Prima Guerra Mondiale: «In Gran Bretagna, gli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale hanno visto una fioritura di opere Fantasy scritte da autori che avevano ne avevano vissuto gli orrori. Tom Shippey ha osservato in Tolkien: Autore del Secolo che i creatori di quello che noi consideriamo il «modo fantatisco della fine del ventesimo secolo» sono stati in molti casi «autori traumatizzati» che erano sopravvissuti ai combattimenti e alle altre esperienze della guerra. Janet Brennan Croft in War and the Works of J.R.R. Tolkien evidenzia le osservazioni dello psichiatra W.H.R. Rivers sui suoi pazienti militari della Grande Guerra che rivivevano le loro esperienze attraverso i sogni e la scrittura». Data di scadenza per gli estratti: 1 settembre
2013; data di scadenza per i saggi: 1 aprile 2014; data di pubblicazione: autunno 2014
. La responsabile e curatrice di entrambi i volumi è naturalmente Janet Brennan Croft. Per informazioni o domande si può scrivere qui.

ARTICOLI PRECEDENTI
Due call for papers su Tolkien
Tre Call for papers per gli amanti di J.R.R. Tolkien

LINK
– Vai al sito della Mythopoeic Society
Scarica il call for paper per il 2013
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