Da novembre 2017 è cominciata una nuova attesa per gli appassionati tolkieniani di tutto il mondo, quando Amazon ha annunciato di aver acquisito i diritti televisivi globali del Signore degli Anelli. Molte sono state le ipotesi formulate su quali sentieri narrativi i produttori avrebbero intrapreso (potete leggere qui le nostre riflessioni in merito) e mentre siamo ancora tremendamente lontani anche solo dalla visione di alcuni secondi di trailer o dallo scorgere nomi o volti del cast che si formerà, cerchiamo di riassumere le informazioni rivelate che lentamente, goccia dopo goccia, consumano la distanza che ci separa da questo nuovo viaggio nella Terra di Mezzo.
Una serie, cinque stagioni
Molte delle condizioni imposte per la cessione dei diritti sono motivo di speranza per i fan dello scrittore britannico: nella realizzazione della serie saranno infatti coinvolti gli eredi di Tolkien tramite la Tolkien Estate, così come la Harper Collins e la New Line Cinema (divenuta una divisione della Warner Bros Entertainment nel 2008).
L’attesa della serie, sebbene non si possa definire propriamente breve, si prospetta ragionevole anche per gli appassionati più impazienti: infatti la produzione dello show televisivo dovrà avere inizio entro due anni dalla sottoscrizione dell’accordo, avvenuta nel 2017.
Un’attesa questa che porterà copiosi frutti: le stagioni in programma sono ben cinque, più uno spin-off. La prima stagione si ritiene sarà incentrata su Aragorn (ipotesi che avevamo già formulato nel novembre dello scorso anno), e si è supposto che ogni stagione potrebbe focalizzersi su un personaggio differente, attingendo materiale dalle appendici del Signore degli Anelli.
La concorrenza in merito a serie televisive certo non manca: dal fantasy di Game of Thrones, alla distopia di The Walking Dead, alle serie di (spesso blanda) ispirazione storico leggendaria come Vikings, il piccolo schermo vede fiorire una vastissima produzione di telefilm. La serie del Trono di Spade giungerà al suo termine nel 2019, con l’ottava stagione, lasciando potenzialmente scoperto un ampio settore di amanti del fantasy, ma la HBO (casa produttrice della serie basata sui romanzi di George R. R. Martin) sta considerando la realizzazione di uno spin-off (ed ideandone più di una traccia). Già i libri di Tolkien e Martin sono stati spesso messi a confronto, da studiosi quanto da fan, creando tanto interessanti dibattiti ideologici quanto vere e proprie schermaglie verbali assai animate: come reagiranno gli amanti delle serie TV?
Un budget stellare
Per ottenere i diritti sul Signore degli Anelli Amazon ha speso ben 250 milioni di dollari, ai quali si va a sommare il budget per la realizzazione delle cinque stagioni del telefilm. Considerando anche i costi del casting, degli effetti speciali e di produzione, si parla di una spesa totale di un miliardo di dollari, ben più delle cifre originariamente ipotizzate. Un investimento senza precedenti per una serie televisiva, che potrebbe rivelarsi la più costosa finora mai realizzata.
Si tratta di somme esorbitanti anche per un colosso come Amazon, indice di un interesse per il mondo tolkieniano sempre crescente, sebbene si tratti di una scelta che trova la sua ragion d’essere anche nella speranza di conquistare, grazie alla risonanza delle opere del Professore, un gran numero di nuovi abbonati. Spingere sempre più persone ad abbonarsi è una delle ragioni per cui Amazon ha iniziato a produrre le proprie serie TV, poiché per avervi accesso gli spettatori devono prima firmare l’abbonamento da 119 dollari all’anno di Amazon Prime. Questi abbonati in seguito spendono su Amazon molto di più dei clienti occasionali, anche grazie agli altri vantaggi offerti dal servizio Prime: si tratta quindi di un’importante ed efficiente strategia di fidelizzazione, che porta a vendere un maggior numero di beni di uso comune grazie al successo delle produzioni dell’Amazon Studio, la cui attività è iniziata nel 2010. Un meccanismo lontano dalle classiche campagne pubblicitarie fatte di volantini cartacei e banner sul web, il cui costo, comunque, non è mai stato esiguo.
La trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson costò circa 280 milioni di dollari, e venne considerato un investimento enorme: ma gli incassi non furono semplicemente proporzionati, bensì esorbitanti. Assieme, La Compagnia dell’Anello, Le Due Torri e Il Ritorno del Re hanno fruttato la cifra da capogiro di 2,9 miliardi di dollari.
Volti noti, rifiuti e proposte
Distaccarsi dall’immaginario jacksoniano quando si raffigura la Terra di Mezzo è tutt’ora difficile, anche dopo tanti anni dall’uscita delle due trilogie cinematografiche l’ombra che esse gettano è lunga: il volto di Elijah Wood è il volto di Frodo per moltissimi, e allo stesso modo Gran Burrone, Lothlórien ed Edoras esistono e persistono nella forma che Alan Lee e John Howe hanno dato loro. Ciononostante, alcuni illustratori hanno già cominciato a distaccarsi dalle interpretazioni più classiche delle opere tolkieniane (si vedano ad esempio i calendari realizzati dal progetto Lords for the Ring), ed è lecito chiedersi quanto la nuova realizzazione televisiva proverà a distaccarsi dal canone creatosi, tanto in termini scenografici quanto nella scelta degli attori. Malgrado i tanti interrogativi che continuano a presentarsi nell’attesa, qualche indizio, in maniera indiretta, si comincia a intravedere. Conosciamo infatti l’opinione di alcuni dei membri del cast “storico”, apparsi nei film: John Rhys Davis (il nano Gimli e la voce originale di Barbalbero) e Andy Serkis (Gollum) si sono espressi negativamente in merito ad una possibile partecipazione, mentre al contrario Sir Ian McKellen troverebbe poco sensato e spiacevole cambiare interprete per il personaggio di Gandalf che, data la natura di Maia e l’età millenaria dello stregone, potrebbe ancora incarnare egregiamente (sebbene al momento non risulti che l’attore britannico abbia ricevuto un’offerta in tal senso).
ARTICOLI PRECEDENTI:
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– Leggi l’articolo Prima del Signore degli Anelli: ci sarà la serie tv
– Leggi l’articolo Christopher si dimette dalla Tolkien Estate
– Leggi l’articolo Tolkien Estate e Warner Bros trovano l’accordo
– Leggi l’articolo Hobbit War, il fan film dalla Nuova Zelanda
LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Harper Collins
– Leggi il comunicato di Amazon
– Vai al sito di Deadline
– Vai al sito della Tolkien Estate
– Vai al sito della Middle-earth Enterprises
– Leggi l’articolo di USA Today Amazon’s proposed ‘Lord of the Rings’ prequel could cost more than all three movies
– Vai al sito della Warner Bros Entertainment
– Vai alla pagina facebook Lords for the Ring
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