Amazon compra MGM… e i diritti su Lo Hobbit

Serie tv Amazon On PrimeUna notizia importante di questi giorni, a livello cinematografico, e che interessa anche il mondo tolkieniano, è l’acquisto, da parte di Amazon, degli MGM Studios, la vecchia e gloriosa Metro Goldwyn Mayer, la casa di produzione che ha fatto la storia del cinema hollywoodiano, al costo di quasi 9 miliardi di dollari (8,45 per la precisione!). Amazon non va più considerata solo come uno store online, un servizio di spedizione: oggi è un colosso del commercio online i cui interessi continuano ad ampliarsi, spaziando dal cloud computing ai servizi web, dalla proprietà del Washington Post per arrivare sino ai prodotti alimentari con Whole Foods e al cinema attraverso servizi come Imdb e Amazon Prime Video. Quest’ultima nasce proprio per ampliare il campo delle offerte e per primeggiare nel nuovo business dell’industria dell’intrattenimento, dove le aziende media e tecnologiche sono impegnate ad affermarsi nell’era dello streaming.

Un acquisto miliardario

La Metro Goldwyn Mayer (MGM) fu fondata nel 1924 e, con il suo leggendario logo del leone ruggente, è stata una fucina di arte prolifica e competenza cinematografica. Durante i tre decenni d’oro dal 1924 al 1954, lo studio ha dominato l’industria cinematografica, attirando notoriamente «più stelle di quante ce ne siano nei cieli» e ottenendo una nomination a miglior film agli Academy Awards ogni anno per due decenni consecutivi. I film prodotti dalla MGM prima del 1986 non fanno parte del catalogo ora acquisito da Amazon, in quanto erano già stati comprati a metà anni ottanta da Ted Turner e sono detenuti oggi da WarnerMedia con grandi classici Via col VentoCantando sotto la pioggiaIl mago di Oz e tanti altri. Tuttavia, nel catalogo comprato da Amazon ci sono ancora molti (e importantissimi) film realizzati prima del 1986: si tratta, in particolare, dei film della United Artists, oggi una sussidiaria della MGM. La casa di produzione vanta più di 177 Academy Awards, tra cui ci sono 12 vincitori del miglior film agli Oscar e due dei franchise cinematografici più longevi e di maggior successo nella storia del cinema: James Bond con 8 film e quasi 7 miliardi di dollari guadagnati al botteghino; i film Rocky e Creed con oltre 1 miliardo di dollari guadagnato a livello globale. Come ha ricordato Mike Hopkins, vicepresidente senior di Prime Video e Amazon Studios, «MGM ha un vasto catalogo con oltre 4.000 film (tra cui anche Basic InstinctPoltergeist, Robocop, Stargate, Thelma & Louise, Tomb Raider, I Magnifici Sette, La Pantera Rosa) e oltre 17.000 programmi Tv (inclusi Fargo, Il Racconto dell’ancella e Vikings), che hanno vinto insieme più di 180 Academy Awards e 100 Emmy».
Jeff BezosMettendo le mani su MGM Amazon rafforza così Prime Video in un momento in cui i grandi studios sono meno disponibili a dare in licenza i loro cataloghi alle piattaforme di servizi in streaming esterne. E si mette in condizione per competere al meglio con i giganti Netflix e Walt Disney, nei confronti dei quali è indietro nella produzione di film e serie non essendo finora riuscita ad avere lo stesso successo. L’appetito di Amazon per i film da offrire sulla sua piattaforma è aumentato con la pandemia che ha affamato di contenuti miliardi di persone costrette a casa. E per questo Amazon ha pagato 125 milioni di dollari per il film Coming 2 America con Eddie Murphy e 80 milioni per Borat Subsequent. «Il reale valore finanziario alla base di questo accordo», ha spiegato inoltre Hopkins, «è il tesoro di proprietà intellettuale che, attingendo alle profondità del catalogo MGM, intendiamo re-immaginare e sviluppare insieme ai talenti di MGM». Jeff Bezos, CEO di Amazon, parlando all’annuale assemblea degli azionisti della società, ha ribadito lo stesso concetto, evidenziando che MGM ha un «catalogo vasto e ampio di film e show molto amati», ha aggiunto che «noi possiamo re-immaginare e riqualificare quelle proprietà intellettuali per il XXI° secolo».

I diritti de Lo Hobbit

Trilogia Lo HobbitAl di là di queste dichiarazioni ufficiali, ciò che interessa qui sottolineare è che l’acquisto da parte di Amazon include i diritti de Lo Hobbit. MGM, infatti, attraverso la sua controllata United Artists, possiede i diritti di distribuzione (ma non di produzione) per gli adattamenti cinematografici di Lo Hobbit e per le quali ci fu un contenzioso durato anni tra la MGM stessa e la Tolkien Estate. In passato, inoltre, la precaria situazione finanziaria della MGM aveva causato ritardi nella produzione de Lo Hobbit e aveva costretto l’uscita dal progetto del regista Guillermo del Toro. Dopo gli accordi tra gli eredi di Tolkien e Amazon, con quest’ultima acquisizione Amazon così riesce a riunire insieme tutti i diritti cinematografici e televisivi su Il Signore degli Anelli, tutto ciò che è menzionato nei libri e nelle Appendici. Erano 45 anni – dai tempi dell’affare di Saul Zaentz – che questi diritti su film e libro, di produzione e distribuzione, erano divisi. Nella produzione della serie tv, Amazon ha scelto di non fare un “remake” de Il Signore degli Anelli, esplorando invece molte opzioni diverse, prima di concentrarsi su Númenor e la Seconda Era. Alcuni siti web e quotidiani generalisti hanno subito ipotizzato che – avendo ora i diritti anche de Lo Hobbit – potranno essere inseriti personaggi di questa razza nella prossima serie. Solo chi non ha letto Tolkien può però pensare di inserire gli Hobbit nella Seconda Era, perché in quel periodo neanche esistevano! Ma la nuova situazione, ovviamente, può fare decidere ad Amazon di raccontare anche le vicende della Terza Era oppure rifare Lo Hobbit in una serie spin off rispetto al progetto principale o in un cartone animato.
Serie Tv AmazonNon basterebbero l’oro e le gemme custodite da Smaug nella Montagna Solitaria a finanziare la prossima serie di Amazon, che sarà in streaming appunto su Amazon Prime Video. L’intera serie, si dice, costerà più di un miliardo di dollari e il budget della sola prima stagione toccherà l’astronomica cifra di 465 milioni di dollari, un livello mai raggiunto dalle più costose produzioni hollywoodiane della storia. Questo Signore degli Anelli, ha scritto il Times, cambierà per sempre la televisione, stabilirà nuovi standard nei costi e nella qualità e contribuirà forse anche alla fine delle sale cinematografiche.
Quindi, questa notizia non fa che mettere carne al fuoco in questo accordo: per l’ambiente tolkieniano, è la spia che tra Amazon e gli eredi di Tolkien ci sia una strategia condivisa per, si spera, trasporre ancor più Terra di Mezzo al cinema o in tv con maggior fedeltà verso le idee del Professore di Oxford rispetto alle produzioni precedenti. In questo siamo confortati dal fatto che una clausola del contratto tra l’Estate e Amazon prevede proprio un controllo da parte degli eredi su ogni puntata della serie. Insomma, aspettiamo prudenti ma relativamente fiduciosi!

 

SPECIALE SERIE TV

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– Continua l’attesa della serie tv tolkieniana
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Serie tv su Amazon: a che punto siamo?

Serie tv Amazon On PrimeLa serie TV Amazon The Lord of the Rings, annunciata a fine 2018, sta cominciando a svilupparsi più rapidamente, dopo la pausa forzata a causa della pandemia da COVID-19.
Negli ultimi due mesi, con il via libera per le riprese dato dal governo neozelandese, la troupe ha cominciato a girare i due primi episodi della prima stagione, Bayonadiretti dal regista Juan Antonio Bayona (che ha diretto, tra l’altro, le prime due puntate della prima stagione dell’ottima serie Penny Dreadful); proprio il regista, dal suo profilo twitter, ha dichiarato, il 12 ottobre, che le due puntate sono ormai ultimate, oltre a inserire delle misteriose emoticon a supporto del post: uno stregone e degli Elfi. Che sia un indizio sui contenuti delle puntate? Molti hanno già cominciato a speculare al riguardo (Celeborn e Galadriel; i due stregoni Blu…), ma è presto per dirlo. I passi da fare, prima di arrivare ad avere notizie sulla trama, sono altri. Le informazioni relative alla serie tv su Il Signore degli Anelli realizzata da Amazon sono sempre state pochissime e molto dilatate nel tempo. Gli account ufficiali sui social sono fermi dal 19 giugno, ma in ogni caso qualche novità c’è.

Tanti rumours e qualche notizia

Amazon Prime serie tvDa fonti vicine alla produzione – riportate dall’affidabile TheOnering.net – si apprende come ogni puntata necessita dell’approvazione della Tolkien Estate, e dunque della famiglia Tolkien; compiuto questo passo fondamentale, verso dicembre cominceremo ad avere le prime, fondamentali notizie: il titolo della serie (The Lord of the Rings è provvisorio), il poster ufficiale della serie tv e forse un logo. Così, mesi di speculazioni basate sui “si dice”, con l’inevitabile proliferare di notizie fake (due su tutte, il licenziamento dell’intero team di sceneggiatori e le scene di sesso spinto tra gli Elfi), avranno, almeno per un po’ termine, e si potrà cominciare a fare le prime valutazioni. Ciò nonostante, qualche elemento cominciamo a possederlo, grazie al lavoro di recupero notizie di TheOnering.net, e sono notizie abbastanza importanti: data la fonte, decisamente più che dei rumour. Ecco le più interessanti:

  • I primi due episodi avranno una durata totale di tre ore, un’ora e mezza ciascuno;
  • La tecnologia usata per le riprese è quella degli schermi led, per conferire un maggior realismo alle riprese ( già usata nella serie The Mandalorian);
  • Entro dicembre annuncio almeno del titolo della serie;
  • Weta Workshop, già al lavoro con la «esalogia jacksoniana», si occuperà anche del comparto effetti scenici e costumi della serie;
  • Amazon ha preso contatto con Howard Shore, autore delle colonne sonore dei film di Peter Jackson, e gli ha proposto di lavorare per la serie. Si attende la risposta del compositore;
  • Nella prima stagione Sauron sarà un personaggio centrale;
  • I regni a est di Rhûn e Harad avranno un ruolo centrale.

Un punto controverso: le “possibili nudità” nella serie tv

Gennifer HutchinsonQuando, a inizio ottobre, hanno cominciato a circolare notizie sulla presenza di possibili scene di nudo nella serie tv, molti fan hanno cominciato a lanciare grida di protesta, temendo una deriva alla Game of Thrones, tanto da spingere molti siti di informazione a parlare di «scene di sesso spinto» ed «esplorazione della vita erotica degli Elfi». Notizie, queste ultime, prive di fondamento, dato che, dal profilo Twitter di Gennifer Hutchinson, una dei membri della squadra di produzione (stando alle speculazioni, avrebbe dovuto essere licenziata…) emerge un commento ironico che mostra una certa insofferenza per il proliferare di tutte le notizie fake.
Però, a parte le notizie prive di fondamento, il dibattito sulle nudità può portare a importanti discussioni, per sottolineare come la percezione dello stile tolkieniano non sia proprio corrispondente alla realtà. Per esempio, il nudo artistico, presente in moltissime serie televisive ben lontane dal target di Game of Thrones, può essere applicato anche alla serie tv che esplorerà la Terra di Mezzo, perché Tolkien non evita di descrivere delle nudità, quando queste sono funzionali alla storia.
Ivan Cavini: La Torre di Cirith UngolPensiamo, per esempio, a Frodo nudo nel capitolo “La Torre di Cirith Ungol”, spogliato dagli Orchi durante la prigionia, e il suo togliersi i vestiti nel capitolo successivo, “La Terra d’Ombra”; o a “I figli di Hùrin”, dove leggiamo di Saeros, inseguito da Tùrin Turambar, che viene spogliato dal giovane Uomo, per irriderlo, dopo che questi aveva parlato male della madre e della sorella; o della stessa Nienor, sorella di Tùrin, che fugge nelle selve, terrorizzata, dopo che il drago Glaurung ha lanciato un incantesimo su di lei, e nella corsa si toglie tutti i vestiti, fino a cadere nuda sullo Haud-en-Elleth, il tumulo eretto da Tùrin in ricordo di Finduilas. Tutte scene di nudo che sono ben lontane dall’esporre le nudità per inseguire i gusti di un certo pubblico, ma che sono funzionali alla storia. Quindi, in questo caso, delle scene del genere, in una serie tv, non comporterebbero nessun tradimento dello stile tolkieniano, ma sarebbero in linea con alcuni elementi del suo modo di comporre scene di grande efficacia e potenza visiva. Naturalmente, senza perdere di vista lo spirito della Terra di Mezzo: mostrare senza soffermarsi più del necessario.

 

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– Continua l’attesa della serie tv tolkieniana
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Serie tv, svelati altri attori del cast Amazon

Serie tv Amazon On PrimeL’arrivo della serie tv di Amazon, con riprese in Nuova Zelanda, ha esaltato tutto il mondo degli appassionati di J.R.R. Tolkien. Dopo le due trilogie cinematografiche di Peter Jackson, la Terra di Mezzo è così pronta a riprendere vita sul piccolo schermo, con una faraonica produzione targata Amazon Prime Video da più di un miliardo di dollari dedicata non alle vicende narrate ne Lo Hobbit e ne Il Signore degli Anelli, ma a storie della Seconda Era, permettendo agli appassionati di vedere un’altra parte del vasto mondo di Tolkien a livello mediatico. La narrazione sarà ambientata a Númenor, molto prima del viaggio di Frodo e Sam.

I punti chiave della serie tv

Le informazioni relative alla serie tv su Il Signore degli Anelli realizzata da Amazon sono sempre state pochissime e molto dilatate nel tempo. Al momento, in base alle dichiarazioni ufficiali, si sa per certo:

  • come appena scritto nell’introduzione, che l’ambientazione sarà l’isola di Númenor durante la Seconda Era, ma attingendo al solo materiale dalle Appendici del Signore degli Anelli, quindi NON da Il Silmarillion. L’accordo di Amazon, infatti, non copre la terza opera principale di Tolkien e le successive, pubblicate dopo la morte dell’autore. La serie non toccherà alcun evento della Terza Era;
  • in base agli accordi con i detentori dei diritti (Tolkien Estate, Tolkien Trust, HarperCollins, Middle-earth Enterprises, New Line Cinema e Warner Brothers), la serie tv dovrebbe essere composta da cinque stagioni, più uno spin-off. La prima stagione dovrebbe durare per ben 20 episodi;
  • torneranno personaggi familiari dai film di Jackson: gli elfi Galadriel, Elrond e Gil-Galad, Sauron nella sua forma di Annatar, gli uomini Isildur ed Elendil;
  • la serie tv non ha ancora una data di uscita, anche se in un’intervista con The Hollywood Reporter, il capo degli Amazon Studios Jennifer Salke ha spiegato che «sarà in produzione tra un paio di anni, cioè è atteso per la fine del 2021. Anche se, alcuni nostri responsabili vorrebbero che fosse già nel 2020». Per quanto riguarda quest’ultimo punto, si può ormai dire che la possibile data del 2020 sia sicuramente sfumata, visto che la produzione è stata interrotta a causa della pandemia di coronavirus;
  • Dopo i primi contatti per un set in Scozia, è stata scelta la Nuova Zelanda per girare le riprese. Qualche giorno fa, il Paese ha riaperto le sue frontiere e sono permessi gli assembramenti fino a 100 persone. Le riprese dei primi due episodi erano in corso nel West Auckland e sono programmate in tutto il Paese, spostandosi successivamente nel Waikato e nel Central Otago. Al momento non ci sono piani per la ripresa, dopo lo stop a metà marzo. La produzione aveva pianificato 4-5 mesi di pausa, ma la New Zealand Film Commission ha confermato che alcuni film e serie tv hanno già ricominciato a girare in sicurezza.
  • Il Signore degli Anelli sarà diretto dal regista spagnolo Juan Antonio García Bayona che si sta occupando dei primi due episodi e gli showrunner sono JD Payne e Patrick McKay, noti soprattutto per aver collaborato a Star Trek Beyond. Sul resto della squadra è mistero perché, dopo aver annunciato una writing room composta da una dozzina di grandi nomi protagonisti delle produzioni più grandi in tv e al cinema degli ultimi due decenni, sembra che l’intero team sia stato licenziato. Da parte sua, sembra che se ne sia andato anche Tom Shippey, grande studioso tolkieniano che avrebbe assicurato alla storia maggior rigore filologico.
  • Tutto il gruppo dirigente Amazon dovrebbe essere stato confermato: Jennifer Salke e Albert Cheng a capo degli Amazon Studios, Vernon Sanders, co-responsabile Amazon per la serie tv e Sharon Tal Yguado, responsabile dei contenuti di Amazon. Dovrebbe essere, infine, rimasto anche lo staff tecnico della serie, composto da nomi di rilievo come Glenise Mullins; la costumista Kate Hawley (Suicide Squad), lo scenografo Rick Heinrichs (Star Wars: The Last Jedi), il supervisore agli effetti speciali visivi Jason Smith (The Revenant) e l’artista concettuale John Howe, uno dei più famosi artisti tolkieniani.

Il cast principale e i nuovi attori

cast Amazon serie tvMentre il giallo sulla writing room è tutto da capire, Amazon ha continuato a reclutare il cast di attori per le prime stagioni. Attualmente, sono quasi una ventina gli attori scritturati. Il gruppo principale di 15 attori è stato rivelato nel gennaio scorso, alla vigilia dell’inizio delle riprese. L’attore più noto è Joseph Mawle che ha interpretato Benjen Stark nello splendido Trono di Spade della HBO e dovrebbe recitare un ruolo importante ne Il Signore degli Anelli, probabilmente interpreterà il cattivo della serie Oren, come rivelato da The Hollywood Reporter. Il cast comprende anche Richard Aramayo, famoso per aver interpretato il giovane Ned Stark sempre nel Trono di Spade. La rivista Deadline ha riferito per la prima volta che Aramayo sostituisce Will Poulter – attore che ha lasciato il progetto a causa di altri impegni – nel ruolo principale della serieBeldor. Il personaggio di Markella Kavenagh (Picnic at Hanging Rock) sembra sarà Tyra, come riportato da Variety a luglio 2019, mentre la stessa rivista ha poi riferito che la Dama bianca, signora degli Elfi Galadriel che nelle versioni cinematografiche di Jackson è interpretato da Cate Blanchett, avrà il viso di Morfydd Clark – la star di Dracula e Queste Oscure Materie.
Ai primi quindici annunciati da Amazon si aggiungono adesso altri nomi. La Terra di Mezzo si prepara dunque ad accogliere Anson Boon, giovane attore inglese che sembra avere il look giusto per dare vita a un elfo di tutto rispetto. Nonostante l’età ha già lavorato a diverse produzioni televisive come The Alienist, Crawl e The Feed. Ad accompagnarlo troviamo Ben Fransham, un nome familiare per i fan più accaniti dei film di Jackson, visto che aveva interpretato dei ruoli minori ne La Compagnia dell’Anello e ne Le Due Torri: è stato prima un combattente elfo nella Battaglia del Fosso di Helm e successivamente uno spietato Uruk-hai; aveva poi avuto occasione di calarsi nei panni di un goblin e di eseguire alcuni stunt nella trilogia de Lo Hobbit.
Sono poi stati rivelati i ruoli di due attori già annunciati, ovvero Simon Merrells e Megan Richards. Quest’ultima vestirà i panni di May, mentre l’attore di Spartacus interpreterà un personaggio di nome Trevyn. Ricordiamo anche che nel cast sono presenti c’è il portoricano Ismael Cruz Córdova che ha lavorato anche in The good wife e nel primo episodio di The Mandalorian, Charlie Vickers nella seconda stagione dei Medici nel ruolo di Guglielmo Pazzi, Ema Horvath, l’attore teatrale britannico Owain Arthur, l’attore inglese Maxim Baldry (Roma e il Doctor Who), l’attrice iraniana naturalizzata britannica Nazanin Boniadi, che ha lavorato anche nel primo Iron Man e in Zoolander 2, l’australiano Tom Budge, Tyroe Muhafidin, Sophia Nomvete, il canadese Dylan Smith, il britannico Daniel Weyman.

 

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Serie tv, Amazon: «Ecco la nostra Compagnia»

Amazon VideoEcco le persone che stanno cercando di realizzare il viaggio verso la Seconda Era della Terra di Mezzo. A un incontro con la stampa dell’Associazione dei critici televisivi statunitensi, Amazon ha presentato l’intera squadra creativa della serie su Il Signore degli Anelli, ambientata nella Terra di Mezzo da J.R.R. Tolkien. Amazon ha poi diffuso un video su Twitter e tutti gli altri canali social per mostrare showrunner, scrittori e consulenti che lavorano alla serie tv.

Un regista visionario

BayonaConfermato il regista spagnolo Juan Antonio García Bayona (Jurassic World: il mondo distrutto) già comunicato all’inizio di luglio come colui che avrebbe diretto i primi due episodi e anche produttore esecutivo, in questo caso insieme alla compagna e anch’essa produttrice esecutiva Belén Atienza. «J.R.R. Tolkien ha creato una delle storie più straordinarie e affascinanti di tutti i tempi, e come fan da tutta la vita è un onore e una gioia entrare a far parte di questo fantastico gruppo. Non vedo l’ora di portare il pubblico di tutto il mondo nella Terra di Mezzo e far loro scoprire le meraviglie della Seconda Era, con una storia mai vista prima», ha detto il regista.
È anche uno staff impressionante, guidato dagli showrunner JD Payne e Patrick McKay, un lungo elenco di scrittori, artisti, produttori e consulenti, ma la loro esperienza copre alcune delle produzioni più grandi in tv e al cinema degli ultimi due decenni. «Siamo entusiasti che J.A. e Belen si siano uniti alla Compagnia mentre continuiamo a sviluppare questa serie così epica», hanno detto Payne e McKay. «Da anni siamo grandi ammiratori del lavoro di Bayona e sappiamo che la sua visione estetica cinematografica e profondamente sentita è la sensibilità perfetta per riportare in vita la Terra di Mezzo». Jennifer Salke, dirigente degli Amazon Studios ha fatto sapere che «la portata e l’ampiezza della costruzione del mondo di Bayona JD Payne e Patrick McKayè esattamente la misura giusta per le nostre ambizioni per Il Signore degli Anelli. È un regista appassionato e collaborativo che ha dato vita a nuove storie con la sua pluripremiata partner di produzione, Belén. Siamo tutti entusiasti che si siano aggiunti ai nostri scrittori Payne e McKay e non possiamo pensare a un modo migliore per iniziare questo viaggio nella Terra di Mezzo».

Tutti i nomi della squadra

Serie tv Lotr Amazon On PrimeI due showrunner, noti soprattutto per aver collaborato a Star Trek Beyond, guideranno una writing room che, tra i nomi già confermati e quelli comunicati adesso, annovera professionisti come: i produttori esecutivi Lindsey Weber (10 Cloverfield Lane), Bruce Richmond (Game of Thrones), Gene Kelly (Boardwalk Empire), Sharon Tal Yguado; gli scrittori e produttori esecutivo Gennifer Hutchison (Better Call Saul e Breaking Bad), Jason Cahill (I Soprano), Justin Doble (Stranger Things); i consulenti della produzione Bryan Cogman (Game of Thrones) e Stephany Folsom (Toy Story 4); il produttore Ron Ames (The Aviator); la scrittrice e co-produttrice Helen Shang (Hannibal); il consulente alla scrittura Glenise Mullins; la costumista Kate Hawley (Suicide Squad); lo scenografo Rick Heinrichs (Star Wars: The Last Jedi); il supervisore agli effetti speciali visivi Jason Smith (The Revenant); Markella Kavenaghl’artista concettuale John Howe, uno dei più famosi artisti tolkieniani. A questo si aggiunge la consulenza dello studioso tolkieniano Tom Shippey. «Questa squadra è la nostra “Compagnia” – riunita da tutto il mondo, per percorrere tutti insieme la strada per cercare di realizzare qualcosa di molto più grande di quanto ognuno di noi possa fare da solo», hanno commentato Payne e McKay. «Ci sentiamo onorati ed estremamente fortunati di essere circondati da donne e uomini così stimolanti e di talento». Infine, l’attrice australiana Markella Kavenagh è stata indicata come prima scelta per il cast, ma ancora Amazon non ha confermato la notizia. Al momento, Il Signore degli Anelli non ha ancora una data di uscita.

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Continua l’attesa della serie TV tolkieniana

Amazon VideoDa novembre 2017 è cominciata una nuova attesa per gli appassionati tolkieniani di tutto il mondo, quando Amazon ha annunciato di aver acquisito i diritti televisivi globali del Signore degli Anelli. Molte sono state le ipotesi formulate su quali sentieri narrativi i produttori avrebbero intrapreso (potete leggere qui le nostre riflessioni in merito) e mentre siamo ancora tremendamente lontani anche solo dalla visione di alcuni secondi di trailer o dallo scorgere nomi o volti del cast che si formerà, cerchiamo di riassumere le informazioni rivelate che lentamente, goccia dopo goccia, consumano la distanza che ci separa da questo nuovo viaggio nella Terra di Mezzo.

Una serie, cinque stagioni

Tolkien EstateMolte delle condizioni imposte per la cessione dei diritti sono motivo di speranza per i fan dello scrittore britannico: nella realizzazione della serie saranno infatti coinvolti gli eredi di Tolkien tramite la Tolkien Estate, così come la Harper Collins e la New Line Cinema (divenuta una divisione della Warner Bros Entertainment nel 2008).
L’attesa della serie, sebbene non si possa definire propriamente breve, si prospetta ragionevole anche per gli appassionati più impazienti: infatti la produzione dello show televisivo dovrà avere inizio entro due anni dalla sottoscrizione dell’accordo, avvenuta nel 2017.
Un’attesa questa che porterà copiosi frutti: le stagioni in programma sono ben cinque, più uno spin-off. La prima stagione si ritiene sarà incentrata su Aragorn (ipotesi che avevamo già formulato nel novembre dello scorso anno), e si è supposto che ogni stagione potrebbe focalizzersi su un personaggio differente, attingendo materiale dalle appendici del Signore degli Anelli.

La concorrenza in merito a serie televisive certo non manca: dal fantasy di Game of Thrones, alla distopia di The Walking Dead, alle serie di (spesso blanda) ispirazione storico leggendaria come Vikings, il piccolo schermo vede fiorire una vastissima produzione di telefilm. La serie del Trono di Spade giungerà al suo termine nel 2019, con l’ottava stagione, lasciando potenzialmente scoperto un ampio settore di amanti del fantasy, ma la HBO (casa produttrice della serie basata sui romanzi di George R. R. Martin) sta considerando la realizzazione di uno spin-off (ed ideandone più di una traccia). Già i libri di Tolkien e Martin sono stati spesso messi a confronto, da studiosi quanto da fan, creando tanto interessanti dibattiti ideologici quanto vere e proprie schermaglie verbali assai animate: come reagiranno gli amanti delle serie TV?

Un budget stellare

Per ottenere i diritti sul Signore degli Anelli Amazon ha speso ben 250 milioni di dollari, ai quali si va a sommare il budget per la realizzazione delle cinque stagioni del telefilm. Considerando anche i costi del casting, degli effetti speciali e di produzione, si parla di una spesa totale di un miliardo di dollari, ben più delle cifre originariamente ipotizzate. Un investimento senza precedenti per una serie televisiva, che potrebbe rivelarsi la più costosa finora mai realizzata.
Si tratta di somme esorbitanti anche per un colosso come Amazon, indice di un interesse per il mondo tolkieniano sempre crescente, sebbene si tratti di una scelta che trova la sua ragion d’essere anche nella speranza di conquistare, grazie alla risonanza delle opere del Professore, un gran numero di nuovi abbonati. Spingere sempre più persone ad abbonarsi è una delle ragioni per cui Amazon ha iniziato a produrre le proprie serie TV, poiché per avervi accesso gli spettatori devono prima firmare l’abbonamento da 119 dollari all’anno di Amazon Prime. Questi abbonati in seguito spendono su Amazon molto di più dei clienti occasionali, anche grazie agli altri vantaggi La locandina del film La Compagnia dell'Anelloofferti dal servizio Prime: si tratta quindi di un’importante ed efficiente strategia di fidelizzazione, che porta a vendere un maggior numero di beni di uso comune grazie al successo delle produzioni dell’Amazon Studio, la cui attività è iniziata nel 2010. Un meccanismo lontano dalle classiche campagne pubblicitarie fatte di volantini cartacei e banner sul web, il cui costo, comunque, non è mai stato esiguo.
La trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson costò circa 280 milioni di dollari, e venne considerato un investimento enorme: ma gli incassi non furono semplicemente proporzionati, bensì esorbitanti. Assieme, La Compagnia dell’Anello, Le Due Torri e Il Ritorno del Re hanno fruttato la cifra da capogiro di 2,9 miliardi di dollari.

Volti noti, rifiuti e proposte

Distaccarsi dall’immaginario jacksoniano quando si raffigura la Terra di Mezzo è tutt’ora difficile, anche dopo tanti anni dall’uscita delle due trilogie cinematografiche l’ombra che esse gettano è lunga: il volto di Elijah Wood è il volto di Frodo per moltissimi, e allo stesso modo Gran Burrone, Lothlórien ed Edoras esistono e persistono nella forma che Alan Lee e John Howe hanno dato loro. Ciononostante, alcuni illustratori hanno già cominciato a distaccarsi dalle interpretazioni più classiche delle opere tolkieniane (si vedano ad esempio i calendari realizzati dal progetto Lords for the Ring), ed è lecito chiedersi quanto la nuova realizzazione televisiva proverà a distaccarsi dal canone creatosi, tanto in termini scenografici quanto nella scelta degli attori. Malgrado i tanti interrogativi che continuano a presentarsi Gandalf in una immagine dal set del film Lo Hobbitnell’attesa, qualche indizio, in maniera indiretta, si comincia a intravedere. Conosciamo infatti l’opinione di alcuni dei membri del cast “storico”, apparsi nei film: John Rhys Davis (il nano Gimli e la voce originale di Barbalbero) e Andy Serkis (Gollum) si sono espressi negativamente in merito ad una possibile partecipazione, mentre al contrario Sir Ian McKellen troverebbe poco sensato e spiacevole cambiare interprete per il personaggio di Gandalf che, data la natura di Maia e l’età millenaria dello stregone, potrebbe ancora incarnare egregiamente (sebbene al momento non risulti che l’attore britannico abbia ricevuto un’offerta in tal senso).

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Esclusiva AIST: intervista a Martin Freeman
– Leggi l’articolo Prima del Signore degli Anelli: ci sarà la serie tv
– Leggi l’articolo Christopher si dimette dalla Tolkien Estate
– Leggi l’articolo Tolkien Estate e Warner Bros trovano l’accordo
– Leggi l’articolo Hobbit War, il fan film dalla Nuova Zelanda

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Harper Collins
– Leggi il comunicato di Amazon
– Vai al sito di Deadline
– Vai al sito della Tolkien Estate
– Vai al sito della Middle-earth Enterprises
– Leggi l’articolo di USA Today Amazon’s proposed ‘Lord of the Rings’ prequel could cost more than all three movies
– Vai al sito della Warner Bros Entertainment
– Vai alla pagina facebook Lords for the Ring

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Prima del Signore degli Anelli: ci sarà la serie tv

Libri BompianiDopo giorni di indiscrezioni, il 13 novembre, Amazon ha annunciato di aver acquisito i diritti televisivi globali del Signore degli Anelli, basato sui romanzi di J.R.R. Tolkien, con un impegno previsto per più stagioni. L’imminente Amazon Prime Original sarà prodotto da Amazon Studios in collaborazione con Tolkien Estate and Trust, HarperCollins e New Line Cinema, una divisione di Warner Bros. Entertainment. Il lancio è previsto per il 2020, su Prime Video e le indiscrezioni riportano di un affare da 200-250 milioni di dollari per i soli diritti e di costi di produzione di 120 milioni di dollari a stagione. A pochi anni dalla fine della trilogia cinematografica dello Hobbit di Peter Jackson, quindi, Tolkien tornerà sugli schermi con diverse stagione legate al suo capolavoro e le storie a esso collegate. Ma per capire bene la notizia e avere qualche indizio su quali saranno le storie narrate, si deve partire dal comunicato stampa ufficiale, che qualche dettaglio sui contenuti lo fornisce. Con tutto il peso della sua immensa disponibilità di fondi, quindi, Amazon entra a pieno nel business delle serie televisive, facendo tremare Hbo e Netflix. Amazon VideoLa divisione Amazon Prime Video è già attiva sul mercato con prodotti originali, come The Grand Tour e American Gods, che ha ricevuto però un’accoglienza inferiore alle aspettative. Per questo motivo l’azienda di Jeff Bezos punta ora a quello che si preannuncia come un kolossal tale da mettere al tappeto la concorrenza, soprattutto se riuscirà nell’obiettivo di intercettare il pubblico che resterà orfano di Game of Thrones, che finirà nel 2019.

Il comunicato di Amazon

Amazon: Sharon Tal YguadoLeggiamo allora il comunicato: «Il Signore degli Anelli è un fenomeno culturale che ha catturato l’immaginazione di generazioni di appassionati sia con i romanzi sia con i film al grande schermo», ha affermato Sharon Tal Yguado, responsabile dei contenuti di Amazon. «Siamo onorati di lavorare con la Tolkien Estate and Trust, HarperCollins e New Line in questa entusiasmante collaborazione per la televisione e siamo entusiasti di portare gli appassionati del Signore degli Anelli in un nuovo epico viaggio nella Terra di Mezzo». «Siamo lieti che Amazon, con il suo impegno a lungo termine nell’ambito della letteratura, ospiterà la prima serie tv in più stagioni per il Signore degli Anelli», ha affermato Matt Galsor, portavoce della Tolkien Estate and Trust e HarperCollins, che ha aggiunto: «Sharon e il team degli Amazon Studios hanno idee fantastiche per portare sullo schermo storie inesplorate e basate sugli scritti originali di J.R.R. Tolkien». Il comunicato prosegue spiegando che l’adattamento televisivo esplorerà Tolkien Estatenuove trame che precedono Il Signore degli Anelli di Tolkien che l’accordo include una potenziale serie aggiuntiva di spin-off. Quindi, ci sono ben due novità rispetto al passato: gli eredi di Tolkien e l’editore inglese sono questa volta coinvolti totalmente nel progetto; inoltre, forse verrà usato materiale narrativo che non sia la trama del Signore degli Anelli e Lo Hobbit.

Qualche considerazione

copertina Lord of the RingsIn internet e sui social network, la notizia della nuova serie tv ha scatenato le ipotesi più disparate sui possibili contenuti. Si è giunti a ipotizzare anche trame tratte dal Silmarillion. Noi cerchiamo di fare un minimo di chiarezza, basandoci solo sulle notizie ufficiali. È sicuro che l’adattamento televisivo esplorerà nuove storie che precedono l’opera già raccontata cinematograficamente dall’omonima trilogia firmata da Peter Jackson tra il 2001 e il 2003. Si farà certamente un passo indietro rispetto agli eventi del primo capitolo della saga, La Compagnia dell’Anello, come già riferito appunto da Amazon. Allo stato attuale, però, non ci notizie riguardo la trama della serie tv come, eccezion fatta per i produttori, nulla si sa sui nomi di regista e cast. È poco probabile, per non dire impossibile, il coinvolgimento di registi, sceneggiatori e attori che hanno fatto parte dei due progetti di Peter Jackson.
Se gli eventi riguarderanno ciò che è accaduto prima della Guerra dell’Anello, resta da capire quali trame saranno prese in considerazione, visto che molte situazioni sono state mostrate già nei capitoli della trilogia de Lo Hobbit. Ma tra i due romanzi più famosi di Tolkien, intercorrono ben sessant’anni di storia in cui alcuni filoni narrativi sono legati alla Guerra. Sicuramente non ci sarà una sovrapposizione con quanto mostrato sul grande schermo, quindi, è logico supporre che la serie tv sarà incentrata su almeno tre grandi figure: Aragorn, Gandalf e Gollum.
Se la storia si svolge tra Lo Hobbit e La Compagnia dell’Anello, non è nemmeno troppo difficile da immaginare per un appassionato tolkieniano. Ci sono tre possibili filoni: La Cerca di Gollum, I viaggi di Gandalf e La storia di Aragorn.
Greisinger Museum: Grotta Gollum1) La Cerca di Gollum: la storia è narrata nelle Appendici del Signore degli Anelli e viene citata da Gandalf durante il primo libro. È una storia dalla struttura molto basilare: Aragorn va a cercare Gollum e alla fine lo trova. La caccia inizia quando Aragorn e Gandalf scoprono che Gollum potrebbe avere informazioni fondamentali su dove sia l’Unico Anello. A dar caccia alla sventurata creatura ci sono ovviamente anche gli sgherri di Sauron. Tutto mentre la Terra di Mezzo si sta avviando verso la Guerra dell’Anello. Gollum, infatti, dopo aver perso il suo anello a causa di Biblo Baggins, dopo tre anni circa lascia la sua dimora sul lago ed esce dalle caverne degli Orchi per mettersi alla ricerca del ladro dell’Anello. Dopo sette anni di ricerca, giunge a Mordor, caduta di nuovo sotto il dominio di Sauron. Dopo ben ventinove anni Gollum raggiunge la caverna sotto il passo di Cirith Ungol, dove incontra Shelob e della quale si mette al servizio, non si capisce bene in che modo. Qui viene catturato dagli Orchi e portato a Barad-dûr, dove è torturato perché riveli le notizie sull’Anello; poiché Bilbo era stato ingenuo da rivelare a Gollum il suo cognome e il luogo dove viveva, cioè La Contea, Sauron invia i Nazgûl proprio in quella regione per recuperare l’Anello. Gollum viene lasciato libero e viene così trovato da Aragorn nelle Paludi Morte. La sventurata creatura è così consegnata a Thranduil, re degli Elfi del Bosco Atro, perché lo tenga in custodia, ma gli Elfi silvani hanno pietà di lui al punto da dedicargli meno attenzione. Così Gollum riesce di nuovo a fuggire, trovando rifugio nelle Miniere di Moria. Proprio a Moria, la sua storia si ricollega con la trama principale del Signore degli Anelli: quando la Compagnia dell’Anello passa di lì, lui inizia a seguirla e il resto è noto.
Gandalf2) I viaggi di Gandalf: Non solo Aragorn si è occupato di Gollum e dei pericoli derivanti dall’Oscuro Signore. In tutto il periodo antecedente la Guerra dell’Anello, Gandalf viaggia moltissimo per rafforzare le alleanze fra i popoli che sarebbero stati in seguito attaccati da Sauron. È così che diviene un consigliere fidato di Elrond e dei Dúnedain del Nord (gli uomini). Di Gondor non si preoccupa più di tanto, anche se vi si reca spesso per consultare le biblioteche, visto che sa bene che sarà il primo regno attaccato da Sauron. Soprattutto, la diffidenza dei Sovrintendenti contro di lui lo spingono ad occuparsi soprattutto del nord. Proprio i suoi viaggi permettono a Gandalf di essere persona conosciuta e stimata presso i popoli che visita, tanto da assumere diversi nomi: da una sua frase si evince che il suo nome in gioventù era Olórin in Occidente, mentre era chiamato Mithrandir dagli Elfi («Grigio viandante»), Tharkûn dai Nani («Uomo-bastone»), Incánus al Sud e appunto Gandalf al Nord, mentre «all’Est io non vado». Nei suoi numerosi viaggi, Gandalf si ferma spesso nella Contea e, proprio i suoi sospetti sull’Anello trovato da Bilbo Baggins, lo spingono a coinvolgere Aragorn nelle ricerche di Gollum, Bilbo a lasciare l’Anello e Frodo a partire 17 anni dopo… e il suo ultimo viaggio a Isengard lo fa divenire prigioniero di Saruman, che ormai è divenuto malvagio.
Illustrazione: Strider3) La storia di Aragorn: anche non avendo letto il capolavoro di Tolkien, viene quasi scontata l’idea di una serie biografico su Aragorn prima della Guerra dell’Anello. Persino i produttori di Hollywood possono giungere a un’idea come questa. Del resto, Peter Jackson ha già pescato a piene mani dalle Appendici per raccontare la storia d’amore tra Arwen e Aragorn. Nei libri, la loro storia è narrata con molti dettagli e in parallelo ce ne sono parecchi altri sulle avventure della giovinezza del futuro re di Gondor. Questo sì che potrebbe essere un bel Prequel a Il Signore degli Anelli. La serie tv dovrebbe concentrarsi su di lui, l’eroe, la sua crescita interiore, i suoi dubbi, la sua fedeltà eterna per una creatura immortale. Ecco un possibile soggetto: la vita di Aragorn narrata in tutti i minimi dettagli dalla nascita alla morte, mentre perlustra i boschi dell’Eriador, cavalca con i Rohirrim, veleggia con i Gondoriani, combatte contro la città di Umbar e altri reami oscuri a sud e a est. Nel frattempo, durante le sue poco frequenti visite a Rivendell, la storia d’amore: corteggia l’elfa Arwen sotto gli occhi di un Elrond non molto felice, che, guarda caso, è anche il tutore di Aragorn dopo la morte del padre Arathorn.
Tutti questi soggetti si adattano bene al comunicato stampa: se girati bene e con effetti speciali quel tanto che basta, potrebbero conquistare non solo gli appassionati tolkieniani, ma anche la critica.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi il comunicato di Amazon
– Leggi l’articolo Tolkien Estate e Warner Bros trovano l’accordo

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Deadline
– Vai al sito della Tolkien Estate
– Vai al sito della Middle-earth Enterprises

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Dopo la Terra di Mezzo, le Shannara Chronicles

Shannara MTV ClipIl fantasy passa dalla pagina scritta al grande e piccolo schermo sempre più frequentemente e dopo la serie Game of Thrones tratta da A Song of Ice and Fire di George R. R. Martin è il turno di un altro famoso scrittore legato a Tolkien: Terry Brooks.
Dopo il debutto ufficiale sul canale statunitense di MTV il 5 di questo mese, The Shannara Chronicles presto approderà in Italia, su Sky Atlantic (già disponibile in On Demand per gli abbonati al servizio): il tanto atteso evento è previsto per il 15 gennaio. La premiére è composta di due episodi, Chosen Part 1 e Part 2, e sul sito di MTV sono già presenti anche gli episodi 3 e 4, Fury e Changeling.
La serie sarà composta di 10 episodi, la cui direzione è affidata a Brad Turner, Jonathan Liebesman, James Marshall e Jesse Warn. Protagonisti di questa avventura saranno il mezz’elfo Wil Ohmsford (Austin Butler), la principessa elfica Amberle Elessedil (Poppy Drayton) e la nomade Eretria (Ivana Baquero).
Elfstones of Shannara coverLa storia raccontata è tratta dal secondo dei libri che Terry Brooks pubblicò, ovvero The Elfstones of Shannara (in Italia tradotto come Le pietre magiche di Shannara, Mondadori, 1984). Questa particolare scelta di non partire dal primo romanzo, The Sword of Shannara (1977, La spada di Shannara, Mondadori, 1978) non manca di motivazioni: nel sito ufficiale di Terry Brooks il curatore (Shawn Speakman) riporta che Brooks stesso ritiene Le pietre magiche di Shannara più adatto rispetto allo scritto che lo precede poiché La spada di Shannara presenta una forte somiglianza con Il Signore degli Anelli per il primo terzo della storia e perché mancante dei forti personaggi femminili che compaiono invece nel secondo romanzo.
Si aggiunga che molti lettori considerano Le pietre magiche di Shannara il suo miglior libro per stessa ammissione di Terry Brooks in Sometimes the magic works (un volume a metà tra l’autobiografia ed il saggio sulla scrittura uscito nel 2003 per la Del Rey Books e lo stesso anno anche in Italia per la Mondadori, col titolo A volte la magia funziona), o almeno tale era il giudizio fino al 2003.
L’autore è coinvolto in prima persona nella realizzazione del progetto, per cui è ragionevole pensare che gli appassionati della serie di Shannara non dovranno affrontare sconvolgimenti dell’opera originale, anche se il passaggio dalla carta al piccolo schermo comporterà inevitabilmente dei cambiamenti a causa del differente medium.

Terry Brooks e l’influenza di J.R.R. Tolkien

Terry BrooksThe Elfstones of Shannara venne dato alle stampe nel 1982 dalla Del Rey Books, ed esso era la seconda pubblicazione dell’autore che in seguito sarebbe divenuto così prolifico da contare al suo attivo quasi 40 opere (qui potete trovare la lista completa). Ma Terry (Terence Dean) Brooks non è sempre stato uno scrittore di professione: nato nel 1944 a Sterling nell’Illinois, egli studiò legge alla Washington & Lee University e lavorò come avvocato fino a dopo la conclusione della trilogia di Shannara (formata da The Sword of Shannara, The Elfstones of Shannara e The Wishsong of Shannara, rispettivamente 1977, 1982 e 1985, Del Rey Books). Indipendentemente dalla professione esercitata, Terry Brooks afferma di aver sempre amato scrivere storie, fin dalla quarta elementare (facendo nuovamente riferimento a A volte la magia funziona). La scelta di scrivere fantasy si deve però all’incontro col capolavoro del professore The Lord of the Rings, e Brooks stesso definisce “Tolkienesque in form” i libri della serie di Shannara nel saggio Why I Write About Elves (2005). In tale scritto, l’autore esprime chiaramente la sua opinione sull’opera tolkieniana:
«J.R.R. Tolkien’s The Lord of the Rings is the best known modern epic fantasy, the book most people think of first and to which most current writers owe at least a token debt. It incorporates all of the classic elements of the form and provides a blueprint to which any discussion of epic fantasy necessarily must refer».
Shannara Map(Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien è il più famoso epic fantasy moderno, il libro a cui la maggior parte delle persone pensa per primo e verso cui la maggior parte degli scrittori attuali hanno almeno un debito simbolico. Esso comprende tutti gli elementi classici del genere e fornisce un piano a cui ogni discussione di epic fantasy deve necessariamente rifarsi).
Per chi fosse interessato, il saggio è scaricabile gratuitamente qui dal sito ufficiale di Brooks.

La Terra di Mezzo e le Quattro Terre nella Nuova Zelanda

Shannara Chronicles LandSebbene il termine di paragone che più di frequente appare per la serie debuttante sia Game of Thrones, per via dell’appartenenza al mondo televisivo, vi sono però legami anche con la trasposizione su grande schermo degli scritti tolkieniani.
Le riprese del telefilm The Shannara Chronicles sono state effettuate nella stessa nazione che fornì lo sfondo per le vicende della Terra di Mezzo in entrambe le trilogie cinematografiche di Peter Jackson, ovvero la Nuova Zelanda. John Rhys-DaviesEppure non è solo lo scenario naturale ciò che ritroveremo nella serie ambientata nelle Quattro Terre: anche due attori impegnati in ruoli di gran rilievo hanno precedentemente lavorato col regista neozelandese nella realizzazione dei film dedicati alle opere del professore, ovvero John Rys-Davies e Manu Bennett.
John Rhys-Davies passa dal ruolo del nano Gimli (e dall’essere la voce di Barbalbero) a quello del re elfico Eventine Elessedil, il quale risiede ad Arborlon, capitale del regno degli elfi mgid-uma-image-mtvsituato nella parte orientale delle Quattro Terre (Four Lands in inglese), luogo ove si svolgono le vicende della serie di Shannara. Manu Bennett, sebbene non facilmente riconoscibile, ha precedentemente interpretato l’orco Azog nella trilogia dello Hobbit, mentre in questa nuova serie ricoprirà il ruolo del druido Allanon, passando così da minaccia a difensore.

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LINK ESTERNI
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