Ancora nuove lettere di Tolkien all’asta

Un gruppo di quattro lettere firmate da John Ronald Reuel Tolkien e inviate alla signora M.L. Perry sono state vendute, insieme a due prime edizioni della trilogia del Signore degli Anelli firmate dall’autore e a due lettere indirizzate alla signora Flint, durante un’asta di Bonhams’, tenutasi il 22 giugno a New York, per un valore totale di 126.720 dollari (lotti 150151152153155). Come di consueto, le offerte hanno di gran lunga superato il valore stimato dal banditore. Il pezzo più pregiato tra le lettere alla signora Perry era il lotto 153, una lettera il cui valore era quantificato tra i 10.000 e i 15.000 dollari, ed è stato venduto per 20.480 dollari. Un’altra lettera, in cui Tolkien esprime preoccupazione per la pubblicazione delle Due Torri, è stata battuta per 19.200 dollari. La signora Perry è stata la prima ammiratrice a inviare una lettera di apprezzamento per Il Signore degli Anelli a Tolkien, che all’epoca insegnava lingua e letteratura inglese al Merton College di Oxford. La corrispondenza tra i due durò per vari anni, almeno fino al 1961.

Tra Il Signore degli Anelli… e l’Italia!

Asta lettereÈ stato soprattutto il lotto 153, la lettera datata 28 giugno 1955, ad attrarre i collezionisti: ben 4 pagine in cui Tolkien racconta della visita presso la celebre libreria Bumpus insieme a Rayner Unwin, delle difficoltà incontrate nella stesura del Signore degli Anelli, del suo sentirsi in tutto e per tutto uno Hobbit e… dell’imminente viaggio in Italia insieme alla figlia Priscilla. «Spero di partire in Italia con mia figlia il 30 luglio, ma sono vincolato alle ferie lavorative, e dovrò essere di ritorno per il 15 di agosto. Intendiamo prendere un treno diretto da Calais a Venezia, e dopo un giorno o due spostarci ad Assisi per una settimana. […]e non mi farò trascinare in gallerie o musei. In un luogo che non conosco preferisco starmene seduto (senza pensieri o riflettendo). Sfortunatamente non so parlare italiano, anche se in un certo qual modo lo so leggere.». Tolkien avrebbe poi raccolto pensieri e impressioni sull’Italia in un piccolo diario di viaggio. La parte più succulenta della lettera è sicuramente quella in cui dichiara di non amare i luoghi affollati, ma di preferire le “regioni disabitate”, anche se la sua indole poco incline all’avventura e alle privazioni (soprattutto del cibo “familiare” e del tabacco) gli avrebbe fatto vivere con grande disagio l’allontanamento dalle abitudini quotidiane. Proprio come uno Hobbit! Invece, per quanto riguarda la sensazione di “scorrevolezza” che lo stile del Signore degli Anelli trasmetteva alla signora Perry, Tolkien confessa che la scrittura del suo capolavoro è stata “laboriosa” in quanto soggetta a numerose riscritture: «[…]la reale sensazione durante il processo di composizione, a parte qualche sparuto passaggio, rassomigliava piuttosto a una scarpinata in salita con stivali pesanti ai piedi, contro un vento tenace e con la luce che andava affievolendosi!». Anche nella precedente lettera del 20 dicembre 1954, lotto 151 dell’asta, venduto per 16.640 dollari, Tolkien parla del processo compositivo del Signore degli Anelli. Egli sostiene che, durante la scrittura, non capiva bene cosa stesse facendo, visto che il suo enorme sforzo creativo era più simile alla decifrazione di pagine disordinate di una storia già scritta, piuttosto che all’invenzione ex novo di materiale narrativo originale. Anzi, tutto ciò che egli percepiva come “invenzione” alla fine veniva scartato perché ritenuto errato.

Lettere inedite e dove trovarle

Asta lettereLe lettere autografe di Tolkien fanno spesso capolino in aste prestigiose, tanto che ogni anno abbiamo notizia di qualche supposto inedito che viene proposto per l’acquisto ai collezionisti. Il record è detenuto da una missiva del 3 agosto 1943, in cui Tolkien spiega lo sviluppo delle lingue e delle rune utilizzate nello Hobbit, il suo romanzo d’esordio, venduta da Christie’s a New York il 6 ottobre 2022 per 107.100 dollari. Definita la “Stele di Rosetta della Terra di Mezzo”, questa lettera non era però inedita, visto che era già stata acquistata il 4 maggio 1995 a un’asta di Sotheby’s. Non è raro che il mondo tolkieniano si infiammi di fronte a notizie del genere, anche se spesso molti documenti sono già conosciuti dagli studiosi o dagli appassionati più vigili. In particolare, Hammond e Scull includono già nella loro Chronology qualche lettera di Tolkien indirizzata alla signora Perry: due lettere del 6 e dell’8 agosto 1954, in cui Tolkien replica alla prima recensione entusiastica mai inviatagli della La Compagnia dell’Anello da parte di un lettore o lettrice; una lettera del 28 settembre 1955, dalla quale traspare che Tolkien avesse inviato alla signora Perry una versione di prova del Ritorno del Re; e una lettera del 29 dicembre 1961 in cui Tolkien si scusa per non avere risposto ad alcune missive a causa della confusione che regna tra le sue carte e della ormai debole memoria, che non gli permette di ricordare gli indirizzi. Le lettere incluse nell’asta di Bonhams’ non sono citate dai due studiosi e aggiungono dettagli interessanti sul rapporto epistolare che intercorse per molti anni tra Tolkien e Miss Perry. Esse contengono anche passaggi notevoli che possono arricchire l’immagine di Tolkien scrittore e uomo, nonché il processo compositivo che lo ha condotto alla pubblicazione del Signore degli Anelli.

La nuova edizione ampliata delle Letters

Libro: copertina Lettere 1914-1973È prevista per il 9 novembre 2023 l’uscita della nuova edizione rivista e ampliata delle Lettere di Tolkien, curata da Humphry Carpenter, biografo di Tolkien, e uscita in prima edizione nel 1981 (in Italia è pubblicata da Bompiani, con la traduzione di Lorenzo Gammarelli). La nuova edizione ripristinerà ben 150 lettere originariamente tagliate per ragioni di spazio, portando il libro da 463 a ben 700 pagine. Tolkien scriveva ogni giorno lettere ad amici, familiari, colleghi e ammiratori. La sua vena epistolare è ciò che abbiamo di più vicino a una vera biografia e ci permette di approfondire Tolkien e la sua opera con una dovizia di particolari e suggestioni irreperibile nei libri pubblicati a suo nome. L’opera curata da Carpenter e da Christopher Tolkien, entrambi deceduti, recupererà l’impianto originario della raccolta e ci offrirà uno sguardo nuovo e fresco sulla vita di uno dei più importanti intellettuali del XX secolo.

 

Lorenzo Pierangeli

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