Inghilterra e Francia, altre mostre su Tolkien

Mostra Marquette 16Dopo i tanti tributi tenutisi nel 2023 in occasione del cinquantenario della scomparsa, non si esaurisce il tempo delle mostre dedicate a J.R.R. Tolkien, soprattutto se si guarda all’Europa. Non solo in Italia, infatti, ma anche in Gran Bretagna e soprattutto in Francia proseguono gli omaggi e gli approfondimenti sullo scrittore inglese. Proviamo a fare il punto della situazione.

Una mostra itinerante da 100mila persone

mostra: Magic of Middle earth In Gran Bretagna, a Barnsley, poco a sud di Leeds, si è aperta a settembre The Magic of Middle-earth, che offre ai visitatori oltre 200 oggetti e opere d’arte rari. All’interno dell’Experience Barnsley Museum, situato nel municipio, consente ai visitatori di andare oltre i romanzi Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli per scoprire l’eredità artistica dell’incredibile mondo fantastico di Tolkien. La mostra è, infatti, dedicata non solo al lavoro di Tolkien, ma alle generazioni di scrittori, artisti, musicisti, registi, creatori e progettisti di giochi da lui influenzati. La mostra è gratuita, anche se le donazioni sono ben accette, include anche splendidi dipinti che illustrano la profonda passione di Tolkien per il mondo naturale. Tra le rarità esposte ci sono una copia della prima edizione de Lo Hobbit del 1937, opere d’arte di molti artisti, modelli e diorami tra cui La battaglia del Fosso di Helm, videogiochi ispirati alla Terra di Mezzo e set Lego, così come cimeli ispirati al teatro, alla musica e al cinema e repliche di oggetti di scena.
Tolkien era uno scrittore, ma soprattutto un professore a Oxford e fu collega e amico negli anni ’20 del pedagogista Sir Michael Sadler, nato a Barnsley e benefattore della Cooper Gallery. mostra Barnsley Lo Hobbit 1937Durante quel periodo, come vicerettore dell’Università di Leeds, Sadler creò la posizione di professore di lingua inglese appositamente per Tolkien. I due lavorarono insieme anche a Oxford nei due decenni successivi, periodo durante il quale Tolkien scriverà i suoi famosi romanzi.
«Come collezionista di oggetti rari e reperti curiosi, spesso ho un ruolo piuttosto solitario. Anche se amo quello che faccio, essere in grado di condividere le mie collezioni con persone che la pensano allo stesso modo ne vale la pena», ha detto Matt Fox, curatore della mostra. «Portare questi pezzi rari all’Experience Barnsley Museum, per condividerli con i fan del Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit di tutte le età, è qualcosa che significa molto per me».
La mostra è itinerante: dal 2021 è già stata al Willis Museum, a Basingstoke, nello Hampshire, dal 29 luglio al 16 ottobre 2021, al Worcester City Art Gallery & Museum di Worcester dal 9 luglio al 17 settembre 2022, Matt Foxal The Hub at St Mary’s di Lichfield (Staffordshire), dal 24 settembre all’11 dicembre 2022, al The Novium Museum di Chichester (West Sussex), dal 1 aprile fino al 24 settembre 2023. L’affluenza media è stata di circa 20mila visitatori per ogni esposizione, ma la mostra a Barnsley – inaugurata il 30 settembre 2023 – ha già superato abbondantemente questo numero di visitatori (dopo un mese erano già 10mila). L’esposizione è aperta fino al 6 aprile 2024, maggiori informazioni qui.

Il Fantasy entra alla British Library di Londra

Locandina mostra Fantasy: Realms of ImaginationSe Magic of Middle-earth è interamente dedicata a Tolkien, all’interno genere fantastico britannico è invece dedicata Fantasy: Realms of Imagination (27 ottobre 2023 – 25 febbraio 2024) che si sta tenendo alla British Library di Londra. Dai testi antichi agli anime, da Sir Gawain a The Sandman, dalle fiabe e dai film alle graphic novel, ai videogiochi e alla cultura dei fan, questa mostra si tuffa in profondità in alcune delle definizioni della letteratura fantasy. Attraversando secoli e continenti, la mostra illustra i vari modi in cui i lettori rimangono incantati dalla fantasia, che può servire sia come fuga dal mondo in cui viviamo sia come riflessione sul mondo in cui viviamo.
Tolkien ha un’influenza significativa nel regno della fantasia e Sir Gawain e altre opere di Tolkien saranno presenti nella mostra. Per la prima volta è esposto un manoscritto dagli archivi della BBC, in cui Tolkien fornisce consulenza sulla sceneggiatura di un adattamento radiofonico del 1955-56 de Il Signore degli Anelli (questa pagina è stata pubblicata in The Great Tales Never End, p. 152). pipa e bastone di GandalfPurtroppo, non è sopravvissuta alcuna registrazione della produzione vera e propria, e si tratta di una visione affascinante di questo primo adattamento, altrimenti perduto. Tolkien tradusse anche Sir Gawain e il Cavaliere Verde dall’inglese medio e i visitatori della mostra possono vedere l’originale sopravvissuto del testo, in un bellissimo manoscritto prodotto intorno al 1400. Sono presenti anche il manoscritto del Beowulf e una prima edizione di Lo Hobbit, un acquerello di Alan Lee del Fosso di Helm e oggetti di scena dei film di Peter Jackson, come il bastone e la pipa di Gandalf.
«È un momento incredibilmente vivace per il genere», afferma la curatrice della mostra Tanya Kirk, e «oggi c’è meno “paternalismo” rispetto a 20 anni fa. Il fantasy, come il romanzo poliziesco o la fantascienza, una volta era considerato “troppo popolare”», afferma Dimitra Fimi, professoressa di fantasy all’Università di Glasgow e consulente della mostra. manoscritto Sir Gawain«È quell’argomento antidemocratico, “troppo popolare per essere serio”, che non è vero. A volte le cose sono popolari perché sono brillanti, altre volte lo sono per altri motivi. Ma non è così semplice come popolare equivale a non abbastanza complesso o non abbastanza buono». Il genere è stato spesso associato anche alla letteratura per bambini e liquidato per ragioni simili. Negli ultimi due decenni, tuttavia, il fantasy ha subito una “rivalutazione” da parte dell’accademia, dice Fimi, e la mostra della British Library, insieme alle recenti mostre a tema Tolkien alla Bodleian Library e alla Bibliothèque National de France, pongono un “timbro” di legittimità sul genere, dimostrando che è «preso sul serio da queste istituzioni». L’esposizione è aperta fino al 25 febbraio 2024, maggiori informazioni qui.

In Bretagna, ben 120mila visitatori per Tolkien

LanderneauNegli ultimi anni la Francia ha rivolto uno sguardo particolare alle opere di Tolkien e sono moltissime le iniziative culturali. L’editoria francese ha visto un numero sempre maggiore di traduzioni legate al mondo tolkieniano, sia per quanto riguarda le opere del Professore che per la saggistica. La nazione in cui vivono gli eredi diretti del Professore, i nipoti, ha visto l’iniziativa dedicata alla realizzazione degli arazzi della Terra di Mezzo a Aubusson, la grande esposizione alla Bibliothèque National de France di Parigi, ma anche le tante mostre tenutesi in molte regioni del Paese, come scritto in passato: qui, qui e qui.
Uno dei eventi maggiori – di cui avevamo scritto qui, qui e qui – era proprio la mostra intitolata “Sur les traces de Tolkien et de l’Imaginaire médiéval” (Sulle orme di Tolkien e dell’immaginazione medievale). locandina mostra John HoweConcepita da Diane e Jean-Jacques Launier come esplorazione pittorica e commento dell’opera di Tolkien e dell’origine delle leggende medievali, la mostra presentava più di 250 disegni e dipinti originali di John Howe. Per la serie tv Gli Anelli del Potere John Howe ha creato più di 1.500 disegni, una selezione dei quali è stata esposta per la prima volta qui. L’evocazione di ancestrali influssi poetici e mitologici permette di percepire quanto la ricchezza dell’opera romantica di Tolkien e l’immaginario medievale traggano le loro fonti dalle risonanze di questi tempi lontani. John Howe LandernauL’esposizione è completata da oggetti autentici del periodo medievale (armature, spade, ecc.) e punteggiata da opere coeve dell’epoca di Tolkien. Organizzata dal Fondo Hélène & Édouard Leclerc (FHEL) e dal Musée des Arts Ludiques di Parigi, la mostra era una scommessa perché è stata ospitata nella Halle des Capuchins della Fondazione Leclerc a Landerneau, in Bretagna, a quasi 600 km da Parigi. Inaugurata il 25 giugno 2023, si è appena chiusa il 28 gennaio 2024. E la scommessa è stata vinta: alla chiusura dei battenti domenica scorsa, la mostra ha fatto andare in una cittadina di 17mila abitanti ben 120mila visitatori! Sono numeri che si avvicinano alle cifre raggiunte dalle grandi mostre dedicate a Chagall o Giacometti ed è 20.000 in più dell’ultima mostra alla Fondazione Leclerc, quella su Ernest Pignon-Ernest. John Howe LandernauQuasi duemila spettatori hanno presenziato all’inaugurazione di giugno e in tutto il periodo gli studenti sono stati oltre 10mila. Altro record battuto, quello delle vendite del catalogo della mostra, con 15.000 copie vendute, di cui 6.000 nel canale delle librerie. Con la mostra, infine, il fondo Leclerc registra la sua migliore partecipazione dai tempi della crisi covid. Sono numeri pazzeschi, dovuti sicuramente alla fama dell’illustratore canadese, alla durata (sette mesi), alle molte attività didattiche parallele, ma soprattutto sono il segno che i francesi hanno assunto l’autore del Signore degli Anelli nel proprio orizzonte culturale e organizzare eventi a lui dedicati è ormai considerato normale.
John Howe LandernauArtista di fama internazionale, John Howe ha illustrato per primo i romanzi di Tolkien, prima di partecipare alla direzione artistica delle due trilogie cinematografiche Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit insieme al regista Peter Jackson. Più recentemente, ha preso parte anche alla creazione artistica della serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, oltre ad essere la guida creativa dietro un ampio catalogo dei libri illustrati più spettacolari per gli appassionati di draghi, fantasy, mondi mitici, maghi, streghe e bestie magiche. «Gli esseri fantastici sono gli ospiti generosi che permettono alla fantasia di viaggiare liberamente in universi paralleli. John Howe LandernauÈ sorprendente notare tutto ciò che possiamo avere in comune con cose che non esistono», ha detto John Howe a uno degli incontri. La pubblicazione più recente di John è intitolata Following the Trails of Tolkien and the Medieval Imaginary World, ispirata al lavoro presentato nella mostra. Questo libro celebra il lavoro di John nella creazione di mondi, concept art, design dei personaggi e belle arti. Un’esplorazione pittorica della sua carriera e del lavoro con artisti del calibro di Tolkien, questo libro e questa mostra consolidano il suo ruolo fondamentale nel portare questo genere a un pubblico mondiale.
John Howe LandernauLa Terra di Mezzo di Tolkien è stata presentata con cura e le opere d’arte sono state mostrate in gruppi concettuale, non in ordine cronologico come ci si aspetterebbe, perché Howe ha visitato e rivisitato temi durante la sua lunga carriera e questo era il modo perfetto per descrivere la sua pratica. I dipinti erano splendidamente appesi con enormi carte da parati illustrate come sfondo per ogni stanza a tema, le cui porte aperte erano come libri miniati di grandi dimensioni che invitavano il visitatore a sperimentare le diverse atmosfere all’interno degli spazi. Da un arazzo di William Morris a un’armatura medievale, materiale originale stimolante e opere d’arte complementari riecheggiano l’approccio di Howe al suo lavoro. Piccoli monitor proiettavano clip di interviste l’artista, tra cui c’era quella di John che faceva schizzi. Guardatela e fate attenzione a come lui tiene la matita!
John Howe LandernauEssendo stato il disegno l’occupazione principale della sua giovinezza, Howe fece domanda a diciannove anni per entrare alla Scuola di Arti Decorative di Strasburgo. Il suo arrivo nella città alsaziana fu una vera rivelazione, quando scoprì l’imponente architettura della cattedrale di Strasburgo. «Esiste davvero!» disse poi. «Ho scoperto l’architettura gotica per la prima volta in Francia», spiega John Howe, «Il Canada è un paese giovane, in particolare il Canada occidentale, quindi la mia conoscenza della storia dell’architettura, senza essere del tutto assente, è rimasta teorica e derivata dai libri. Contemplare effettivamente una cattedrale è stato un enorme choc culturale. Mi ha definitivamente aperto gli occhi e da allora ho cercato di tenerli aperti».
«Tolkien scrive per immagini, non scrive realmente per parole, e sono pochi gli autori capaci di evocare immagini con tanta forza. Ciò rappresenta una sfida da riprodurre su tela, perché ciò che l’autore non scrive risulta essere altrettanto importante di ciò che indica. John Howe LandernauLe fonti di Tolkien sono state ampiamente documentate e analizzate. Ho uno scaffale pieno di libri, non di Tolkien, ma sul suo lavoro, e li trovo particolarmente istruttivi. Non ho una formazione da architetto, ma mi affascina. Mi comporto come un architetto immaginario all’interno di questi universi fantastici, in cui ogni oggetto e ogni edificio costituisce un’ulteriore opportunità per costruire e consolidare le basi del mondo immaginario che crei. Ho quello che chiamo un approccio “pedonale”: mi piace iniziare con una visione ampia da una distanza ragionevole per potermi fare un’impressione, poi vado un po’ più avanti e disegno quello che vedo. Poi mi avvicino sempre di più e alla fine mi ritrovo all’interno della città a osservarne tutti i dettagli. Allo stesso modo in cui mi piace scoprire e visitare una nuova città, e questo mi sembra un modo logico per approcciarla», ha spiegato Howe. «Scelgo queste leggende e racconti medievali e antichi, che hanno un quadro fondamentalmente meraviglioso ma che trattano questioni molto attuali, perché fanno risuonare dentro di noi qualcosa di importante».

La prossima mostra? Sarà a Aubusson

Citè internationale de la tapisserie Aubusson - logoTolkien avrà tutti gli onori quest’anno alla Cité de la Tapisserie di Aubusson (Creuse). La prossima estate, le sale dell’ex Museo degli Arazzi, presso il Centro Culturale e Artistico, presenteranno infatti per la prima volta l’insieme di “Aubusson tesse Tolkien”. Quest’estate, infatti, si svolgerà la prima mostra che riunirà i 14 arazzi e 2 tappeti della collezione. Queste opere possono essere raggruppate secondo le cinque opere del celebre autore da cui provengono: Lettere da Babbo Natale, Il Silmarillion, Lo Hobbit, Il Signore degli Anelli e Roverandom. Aubusson spazio TolkienGli ultimi due arazzi di Tolkien sono stati assegnati e saranno presto terminati. I “Giardini del Palazzo di Merking” sarà tessuto dal laboratorio A2 e “Beleg” (illustrazione dal romanzo Il Silmarillion) tessuto dalla Manifattura Pinton completeranno la mostra Aubusson tesse Tolkien (al momento è definita “spazio Tolkien” e comprende solo gli arazzi finiti). L’inaugurazione della mostra completa dovrebbe avvenire alla fine di giugno. Per tutta l’estate, i quattordici arazzi e i due tappeti saranno visibili nella città della Creuse. Un argomento che dovrebbe piacere al pubblico francese, ma anche a quello britannico. Non è un caso che la Cité de la Tapisserie di Aubusson sia stata protagonista di un articolo di The Times, pubblicato il 26 gennaio 2024. «È un titolo prestigioso. È stato quasi incredibile che siamo stati messi al primo posto, ma vi assicuro che non ci monterà la testa», ha commentato il direttore Emmanuel Gerard.
Tolkien: The Gardens of the Merking's PalaceL’ultimo degli arazzi proviene da Roverandom: i “Giardini del Palazzo di Merking”, per i quali è stato commissionato l’Atelier A2. L’opera che è servita da modello per il nuovo arazzo ha un’origine ben nota: «Nel 1925, mentre la famiglia Tolkien era in vacanza sulla spiaggia, Michael, all’età di 5 anni, perse un cagnolino in piombo che gli era molto caro. Per consolarlo, Tolkien inventò poi Roverandom che racconta la storia di Rover, un cane trasformato in un giocattolo perché aveva dato fastidio a un mago. Nella sua ricerca per trovare il mago e chiedergli di invertire l’incantesimo che lo ha trasformato in un giocattolo, Roverandom attraversa il mare nel ventre di Uin, la balena più antica». Da questo passaggio storico nasce l’illustrazione dei Giardini del Palazzo di Merking. Tra le cinque illustrazioni create per questo racconto, questa colpisce con la sua visione dei pastelli rosa, verde, blu, malva e giallo, le sue curve e anelli nello splendore dell’Art Nouveau.

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