Embracer: salvati dal Signore degli Anelli

Embracer groupIl colosso Embracer Group, il conglomerato di giochi svedese proprietario dei diritti di sfruttamento commerciale del Signore degli Anelli e Lo Hobbit, ha rivelato che i risultati del terzo trimestre 2023 sono stati aiutati tantissimo da quelli derivanti dalle licenze legate alle opere di J.R.R. Tolkien, nonostante siano stati nel complesso inferiori alle aspettative.

Il rapporto ottobre-dicembre 2023

Lars Wingefor CEO EmbracerIl margine di guadagno per l’ultimo trimestre 2023 «più elevato si spiega principalmente con i ricavi delle licenze più grandi del previsto per la proprietà intellettuale del Signore degli Anelli». Si può riassumere in questa frase il senso del rapporto presentato giovedì scorso da Lars Wingfors, CEO di Embracer. Nell’ultimo anno la società svedese ha tagliato l’8% della sua forza lavoro globale. Questo numero probabilmente non include coloro che lavorano come freelance, perché il conglomerato è passato attraverso un pesante programma di ristrutturazione in cui ha chiuso o ceduto dozzine di studi e titoli di giochi e licenziato centinaia di dipendenti, provocando scosse di assestamento che si sono riverberate in tutto il settore dei giochi. Prima di avviare il suo programma di ristrutturazione, Embracer aveva intrapreso una spesa sfrenata pluriennale, acquistando dozzine di studi di giochi e proprietà di intrattenimento tra cui l’editore di fumetti Dark House, il big della distribuzione Embracer reportAsmodee Group (già licenziataria di numerosi giochi da tavolo e giochi di carte de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit), il franchise di Tomb Raider e, naturalmente, Middle-earth Enterprises, venduta dalla casa di produzione The Saul Zaentz Company, che ha dato loro i diritti del Signore degli Anelli, appunto. Alla fine delle operazioni, era giunta a supervisionare 12 gruppi operativi e possedere 138 studi interni di sviluppo di giochi, impiegando più di 16.600 dipendenti in più di 40 Paesi. Per cercare di ottimizzare tutte le forze in campo è inevitabile il piano di ristrutturazione.

Salvati dal Signore degli Anelli

reportL’orizzonte si fa più roseo se ci si concentra solo sulla divisione Entertainment and Services, sotto la quale sono finite le proprietà intellettuali – e quindi anche i diritti di sfruttamento commerciale – del Signore degli Anelli e Lo Hobbit. L’ultimo rapporto ha rilevato che questa divisione ha registrato una crescita delle vendite nette su base annua del 12%, spingendo tutta la holding svedese in positivo al 4% di utili. Nel report infatti si può leggere che «nel trimestre, il segmento Intrattenimento e Servizi ha registrato una crescita organica del –2%, ma ha prodotto ancora una volta una forte redditività, con un EBIT rettificato in crescita del 63% su base annua a 3,05 miliardi di corone svedesi (271 milioni di euro), con un margine del 12%. La forte crescita degli utili è stata trainata da ricavi da licenze più forti del previsto derivanti dalla proprietà intellettuale del Signore degli Anelli. I fattori principali sono stati la continua e solida performance del gioco di carte collezionabili Magic the Gathering, The Lord of the Rings: Tales of Middle-earth, la performance costante del catalogo cinematografico della Warner Bros. con la trilogia del Signore degli Anelli e dello Hobbit e il nuovo gioco per PC/console The Lord of the Rings: Return to Moria pubblicato dal licenziatario esterno North Beach Games. Quest’ultimo videogioco, uscito verso la fine di ottobre 2023 su Epic Game Store (PC) si è comportato in linea con le aspettative del management. A dicembre il gioco è stato rilasciato per PlayStation 5». E per quanto riguarda le previsioni del futuro, «al di là del trimestre, la Middle-earth Enterprises attende con impazienza l’uscita nelle sale di The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim, prevista per il 13 dicembre 2024. Prodotto da New Line e Warner Bros. Animation, l’anime originale è ambientato 183 anni prima degli eventi del Signore degli Anelli e racconta la vita e i tempi sanguinosi del famoso re di Rohan, Helm Hammerhand» (Helm Mandimartello).
Embracer ha pagato 368 milioni di euro per la Middle-earth Enterprises, una somma molto inferiore a quanto alcuni avevano previsto per l’amato franchise, valutato almeno 2 miliardi di euro. Nonostante abbia concluso l’accordo con l’ex proprietario The Saul Zaentz Company nell’agosto 2022, lo scorso inverno Embracer stava ancora effettuando i pagamenti finali. L’ultimo rapporto afferma, infatti, che 1,9 miliardi di corone svedesi (172 milioni di euro) sono usciti dalle casse di Embracer nel terzo trimestre in relazione al corrispettivo differito sia per Middle-earth Enterprises sia per l’operazione di acquisto di Tripwire Interactive, che ha acquisito da Sabre Interactive insieme ad altre filiali nello stesso periodo.

ARTICOLI PRECEDENTI:
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LINK ESTERNI:p

– Vai al sito web della Embracer Group
– Vai al sito web della Middle-earth Enterprises

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