Tanti nuovi videogiochi, ma nessun capolavoro

EA-videogiochiOgni volta che viene annunciata l’uscita di un nuovo gioco basato sul Signore degli Anelli, gli appassionati lettori di J.R.R. Tolkien provano un breve momento d’eccitazione, inevitabilmente seguito da un senso di sventura imminente. Nonostante la ricchezza del materiale da cui attingere (e un fandom consolidato disposto a comprare praticamente qualsiasi gioco, solo per l’amore verso la saga), i recenti giochi ambientati nella Terra di Mezzo si sono rivelati dolorosamente deludenti. Tra il gioco d’avventura The Lord of the Rings: Gollum, accolto male, il gioco di sopravvivenza The Lord of the Rings: Return to Moria, accolto male, e il gioco d’avventura Tales of the Shire, accolto male, sono stati un paio d’anni difficili per i giochi del Signore degli Anelli. Ma le cose non sono sempre state così.

Oltre 40 anni di storia

Hobbit-1982-Melbourne-HouseI videogiochi basati sul Signore degli Anelli esistono in qualche modo dal 1982, con l’uscita di The Hobbit di Beam Software – che per l’epoca ebbe un enorme successo , ma hanno visto un aumento di popolarità dopo l’uscita dei film di Jackson all’inizio degli anni 2000. I giochi basati su licenza tendono a essere… ripetitivi, ma nel complesso, i giochi del Signore degli Anelli erano piuttosto solidi! I giochi d’azione basati sui film Le Due Torri (2002) e Il Ritorno del Re (2003) erano davvero divertenti e fedeli al materiale originale. Mentre Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord (2011) era un videogioco di ruolo d’azione (action RPG) con elementi cooperativi, Il Signore degli Anelli: La Terza Era (2004), pur essendo sia un clone di Final Fantasy sia un gioco su licenza, è nel pantheon dei giochi di ruolo a turni. A sua volta, tra i videogiochi di strategia in tempo reale spicca The Lord of the Rings: The Battle for Middle-earth II (2006), mentre per la categoria MMORPG (gioco di ruolo online multiplayer) The Lord of the Rings Online (2007) ha catturato cuori e menti per oltre 18 anni ed è attivo ancora oggi. Nonostante la grafica datata, il gioco rimane in ottima salute: solo la piattaforma Steam vanta una media di circa 830 giocatori simultanei, con picchi superiori a 1.600, escludendo la popolazione di client standalone, ben più numerosa (in totale, si parla di circa 13 milioni di utenti). Standing Stone continua a pubblicare espansioni come l’ultima, Allies and Adversaries (22 luglio 2025), che aggiungono nuove regioni, esperienze iniziali aggiornate e livelli “delving” di difficoltà più elevata, a dimostrazione del fatto che il classico ha ancora vita.
Questa serie di uscite – alcuni successi, altri insuccessi (quelli legati alla trilogia di The Hobbit) – è continuata fino alla metà degli anni 2010, quando ha probabilmente raggiunto il suo apice. Nel 2014, WB Games ha pubblicato Middle Earth: Shadow of Mordor, un titolo d’azione e avventura in terza persona sviluppato da Behaviour Interactive e dall’ormai defunta Monolith Productions (ne abbiamo scritto ampiamente qui). Nessun gioco è perfetto, ma Shadow of Mordor è stato divertentissimo e senza dubbio il miglior gioco del Signore degli Anelli a cui si sia potuto mai giocare. Non è solo narrativamente avvincente e graficamente fantastico. Gran parte di ciò che ha reso il gameplay così interessante è stato il sistema Nemesis brevettato da WB Games, che ha cambiato completamente il modo in cui funzionavano le interazioni tra giocatori e nemici. In Shadow of Mordor (e nel suo sequel del 2017, Middle Earth: Shadow of War), i nemici non erano lì solo per essere picchiati, saccheggiati e scofitti. Il sistema Nemesis ha trasformato i nemici Uruk del gioco in molto più che semplici spugne per frecce. La maggior parte degli Uruk era unica, ognuno con il proprio nome, design e personalità. Inoltre, ricordavano le azioni fatte dal giocatore. Un Uruk che ti aveva già ucciso in precedenza poteva sfotterti la volta successiva che ti incontrava. Se fuggivi da uno scontro, il nemico ti faceva notare la tua codardia. Alcuni Uruk risorgevano dai morti dopo essere stati uccisi e davano la caccia al giocatore in cerca di vendetta. Gli Uruk diventavano più forti dopo essere risorti dai morti, rendendo queste rivincite piuttosto impegnative. I giocatori potevano persino far passare gli Uruk dalla loro parte, usandoli per la ricognizione o come rinforzi in battaglia.
The Lord of the Rings GollumMa dopo L’Ombra della Guerra, le cose sono state piuttosto tranquille sul fronte dei videogiochi del Signore degli Anelli. Poi, a marzo 2019, Daedalic Entertainment ha annunciato che The Lord of the Rings: Gollum era in produzione, con uscita prevista per il 2021. Certo, nessuno aveva chiesto un gioco d’avventura in cui i giocatori assumessero il ruolo di un giovane Sméagol, ma la premessa era molto interessante, e la possibilità di dare a Gollum il suo prezioso momento sotto i riflettori attraverso una trama sulle sue origini era intrigante. Nel maggio 2023, Gollum fu lanciato tra il disprezzo quasi unanime. Giocatori e critici si lamentarono dei bug del gioco, della grafica scadente, della trama deludente e della sgradevole esperienza di gioco. Il fallimento del videogioco fu così grande che lo studio che aveva sviluppato il gioco, Daedalic Entertainment, chiuse i battenti a giugno 2023.
Heroes of Middle earthPrima dell’uscita iniziale di Gollum, un nuovo gioco per dispositivi mobili, intitolato The Lord of the Rings: Heroes of Middle-earth, fu pubblicato per iOS e Android il 10 maggio 2023 da Electronic Arts, il primo gioco ad essere pubblicato dall’editore dopo The Lord of the Rings: Conquest del 2009. Si trattava di un gioco di ruolo a turni sviluppato da EA Capital Games, il cui gameplay era simile a quello del precedente sulla saga di Star Wars. Tuttavia, quasi un anno dopo il lancio, Electronic Arts ha interrotto prematuramente il supporto per il gioco, chiudendolo il 24 maggio 2024, anche a causa dei licenziamenti nel settore dei videogiochi del 2023-2024 che hanno influenzato i progetti di sviluppo dell’azienda.
The Lord of the Rings: Return to Moria è un videogioco survival-crafting multigiocatore per console di nona generazione (PlayStation 5 e Xbox Series) e computer, sviluppato da Free Range Games Return to Moriae pubblicato da North Beach Games, uscito per la prima volta il 24 ottobre 2023 su Microsoft Windows. La storia è ambientata durante la Quarta Era e segue una compagnia di nani nel tentativo di riconquistare la loro patria, Moria, e di ripristinare l’antico regno perduto di Khazad-dûm. Il gioco ha ricevuto recensioni “miste o nella media”, con giudizi che evidenziano come «spesso manchi di raffinatezza», che «mette a dura prova la pazienza per le carenze e i problemi tecnici» e che non ci siano «molte ragioni per scegliere questo gioco di sopravvivenza rispetto alla pletora di opzioni migliori quando è sempre e solo un gioco mediocre nella migliore delle ipotesi». Il videogioco comunque riceverà una nuova espansione quest’anno, prevista entro la fine del 2025, che si intitola Durin’s Folk.
Tales of the ShireIn questo periodo, infine, Tales of the Shire: A Lord of the Rings Game sta ricevendo un trattamento piuttosto simile. Le recensioni danno un voto mediocre. I giocatori sono ampiamente scoraggiati dallo stile artistico del gioco, dagli ambienti piatti, dal gameplay superficiale e dalla trama noiosa. Le recensioni degli utenti sono attualmente “contrastanti“ su Steam). Ma a differenza di Gollum, creato da uno studio noto principalmente per le sue avventure Gandalf_Tales-of-the-Shire“punta e clicca”, Tales of The Shire è stato creato dalla divisione gaming di Wētā Workshop, lo studio che ha lavorato agli effetti speciali per i film di grande successo de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson. Se c’è qualcuno che sa come dovrebbe apparire e vivere la Terra di Mezzo, quello è Wētā Workshop. Quindi, come ha fatto lo studio a mancare così clamorosamente l’obiettivo? Come spiegato in un approfondito articolo di The Verge, che ha parlato con più di una dozzina di addetti ai lavori legati alla produzione di Tales of the Shire: A Lord of the Rings Game, la risposta a questa domanda è simile alla risposta alla domanda “Perché Gollum è venuto fuori così male?” (ne abbiamo scritto approfonditamente qui): cattiva gestione dello studio.

I prossimi videogiochi

MMO-Amazon-GamesNaturalmente, questa non è la fine per i giochi del Signore degli Anelli. Secondo le dichiarazioni degli sviluppatori di Wētā Workshop, il prossimo gioco dello studio sarà anch’esso un titolo del Signore degli Anelli. Infatti, dopo il completamento della versione finale di Tales of the Shire nel novembre 2024, circa metà dello studio è stata incaricata di sviluppare il prototipo successivo: nome in codice “Groundhog”, il gioco sarebbe un roguelike che trae ispirazione da titoli come Baldur’s Gate e Diablo.
Nel frattempo, Amazon sta attualmente lavorando a un MMO del Signore degli Anelli, anche se il gigante dello streaming – che ha recentemente fatto un’intensa attività nel mondo dei videogiochi – ammette di essere ancora alla ricerca del “gancio” giusto per il gioco. Amazon Games ha confermato di aver firmato un accordo di licenza con Middle-earth Enterprises di Embracer Group e di star lavorando su un’“avventura MMO open-world persistente” che abbraccia gli eventi de Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. Lo sviluppo è guidato da Amazon Games Orange County, lo studio dietro New World, e il titolo verrà lanciato sia su PC che su console. Invece di sostituire LOTRO, il progetto di Amazon si propone come un’interpretazione completamente diversa, più orientato all’azione, magari sfruttando le lezioni apprese dai sistemi di combattimento e di gestione del territorio del gioco New World. Amazon dovrà bilanciare la fedeltà al canone con l’accessibilità e distribuire su più piattaforme contemporaneamente. La complessità delle licenze rimane, poiché diverse aziende detengono i diritti sulle immagini dei film, sul materiale editoriale e sul merchandising. Infine, lo studio dovrà dimostrare la sua abilità nel servizio live, pubblicando aggiornamenti di contenuti di grandi dimensioni a una cadenza più rapida rispetto a agli altri titoli Amazon. Insomma, è una partita ancora tutta da giocare.

ARTICOLI PRECEDENTI:

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– Leggi l’articolo Tales of the Shire, gli Hobbit in un videogame
– Leggi l’articolo Tales of the Shire: vivere come un Hobbit!
– Leggi l’articolo Tales of the Shire, uscita posticipata al 2025
– Leggi l’articolo Tales of the Shire, un omaggio a Tolkien
– Leggi l’articolo Tales of the Shire posticipato a Luglio

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Lord of the Rings online
– Vai al sito della Private Division
– Vai al sito di Tales of the Shire

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