Quella copia dello Hobbit non è poi così rara

Asta auctionDa oltre due settimane i media – prima britannici, poi mondiali, seguiti da un’enormità di siti web – stanno riportando a spron battuto la notizia del ritrovamento e poi della vendita all’asta di una copia rara di The Hobbit. Se la notizia della scoperta di una primissima edizione è vera e può far molto piacere, anche se un poco romanzata, suscitano perplessità i molti titoli sensazionalistici sul nuovo record di vendita, che avrebbe «triplicato la stima all’asta nel Regno Unito» per la prima edizione del volume, pubblicata nel 1937 e ormai rarissima. Si è parlato di una copia «incredibilmente rara» (The Guardian l’ha chiamata addirittura «Unimaginably rare», la BBC «Astonishingly rare», sull’Oxford Mail e altri quotidiani si è parlato di una sorta di «Santo Graal»), venduta per «una cifra da record», come riporta il Business Times. Insomma, è la vendita del secolo!
Eppure, a ben guardare, non è così.

Battute all’asta due cartoline di Tolkien

Il 16 Gennaio 2025 nell’ambito della due giorni di aste per Antichità e Decorazioni d’interni tenute da Fielding Auctioneers sono state battute due cartoline postali di J.R.R. Tolkien. La casa banditrice con sede a Stourbridge (West Midlands) tiene mensilmente aste per antichità e collezionabili e offre settimanalmente la valutazione di materiale d’incanto includendo ceramiche, oggettistica da collezione, arredamento, vetro, gioielleria, oggettistica marina, scientifica e militare, materiale in argento e opere riguardanti le belle arti (prevalentemente quadri e sculture).

I Collected Poems di Tolkien: la recensione

Collected PoemsGiunge alle stampe The Collected Poems of J.R.R. Tolkien, in un’edizione curata da Christina Scull e Wayne G. Hammond; un’opera – certamente tra le più importanti degli ultimi anni nel panorama tolkieniano – attesa a lungo dagli studiosi e dagli appassionati. Tre corposi volumi, per un totale di 1500 pagine, presentano gran parte dell’opera poetica dello scrittore inglese con un ricco apparato di annotazioni storico-biografiche. I pregi sono evidenti; non mancano, tuttavia, alcuni aspetti che lasciano perplessi.

Le mappe di Tolkien in vendita tra i Rare Books

Mappa-TdM«I wisely started with a map, and made the story fit (generally with meticulous care for distances). The other way about lands one in confusions and impossibilities, and in any case it is weary work to compose a map from a story – as I fear you have found».

«Saggiamente sono partito da una mappa, e ho fatto in modo che la storia le si adattasse (in genere con una meticolosa attenzione alle distanze). Fare le cose al contrario porta a confusione e impossibilità, e ad ogni modo trarre una mappa da un racconto è un lavoro faticoso, come temo lei abbia scoperto».

J.R.R. Tolkien, Lettere n. 144, 25/4/1954

Il Signore degli Anelli, asta record per la prima edizione

Libreria libri catalogoJ.R.R. Tolkien è uno degli autori più venduti di tutti i tempi e non solo per i franchise cinematografici di successo arrivati ​​dopo il 2000 e per la serie tv con budget faraonico di Amazon. È anche uno degli autori più preziosi per i collezionisti di libri, che ormai sono disposti a sborsare cifre da capogiro per le edizioni più rare. È il caso di una rarissima copia della prima edizione del Signore degli Anelli con le sovraccoperte originali, le mappe e le illustrazioni nel testo che è stata messa all’asta da Heritage Auctions. I preziosi volumi sono spuntati fuori dalla biblioteca di William “Bill” A. Strutz, avvocato di Bismarck, North Dakota, scomparso a 89 anni lo scorso 25 gennaio 2024. Per tutta la vita Strutz ha collezionato libri rari accumulando una collezione enorme. A stupire però è la qualità e la rarità dei libri. Per dire, la sua copia di Frankenstein di Mary Shelley è una delle sole tre della prima edizione originale del 1818, l’unica in possesso di un privato. Durante l’estate una prima selezione dalla sua biblioteca ha stabilito numerosi record e realizzato 5,65 milioni di dollari. Un’altra attesissima asta della collezione Strutz si terrà a dicembre, ma solo dopo l’asta Rare Books Signature del 10-11 ottobre, che presenta i tre libri di Tolkien per dominarli tutti.

In vendita lettere e prime edizioni di Tolkien

Asta auctionLe aste e le vendite di materiale firmato da J.R.R. Tolkien sono ormai eventi che si presentano di frequente, in particolare in occasione di ricorrenze significative legate alla vita o alla produzione editoriale del Professore di Oxford. Dopo quella di Heritage Auctions, di cui abbiamo dato conto qui, è adesso la volta di Bayliss Rare Books che, in occasione dei 70 anni dalla pubblicazione della Compagnia dell’Anello, propone, secondo la propria definizione, «la miglior raccolta giunta sul mercato da decenni».
Il materiale in vendita comprendeva prime edizioni dello Hobbit e del Signore degli Anelli, insieme a varie lettere inviate da Tolkien ad amici, all’editore Allen & Unwin e a Ken Jackson, direttore tecnico dell’adattamento musical-teatrale dello Hobbit portato sul palcoscenico nel 1967 dal coro della New College School di Oxford – Peter non è il primo Jackson ad aver a che fare con Tolkien, a quanto pare – a partire da una sceneggiatura di Humphrey Carpenter – più noto per le biografie autorizzate di Tolkien e degli Inklings – e con musiche di Paul Drayton. Tolkien stesso, che aveva autorizzato la rappresentazione, assistette insieme a Edith all’ultima replica il 17 dicembre 1967. Questa lettera (due pagine scritte a mano) è praticamente l’unica di tutto il lotto ad essere ancora in vendita, per la modica cifra di 17.862,95 euro.
I prezzi dei vari oggetti, infatti, sono lontani dalla portata del comune mortale, con le prime edizioni vendute tra i 10.000 e i 60.000 euro e le lettere tra i 15.000 e i 30.000 euro. Una prima edizione (prima edizione/seconda impressione) dello Hobbit di Tolkien che un tempo era appartenuta allo zio di Tolkien, Walter Incledon, è stata venduta per 10.108,95 euro. Pubblicata nello stesso anno della prima impressione, questa prima edizione illustrata a colori (seconda impressione in assoluto) mostrava per la prima volta la Terra di Mezzo a colori. Questa impressione è stata stampata nel dicembre del 1937 in un’edizione di 2300 copie (423 delle quali sono state distrutte nel magazzino del rilegatore, Key and Whiting, nel bombardamento di Londra del 7 novembre 1940). Si presume che il libro sia stato originariamente dato allo zio da Tolkien stesso. Walter Incledon era un mercante di Birmingham, marito di May Suffield, la sorella della madre di Tolkien. Aveva poco più di trent’anni quando nacque Tolkien, e fornì un aiuto finanziario alla madre di Tolkien e, in seguito, un sussidio a J.R.R. dopo la morte del padre. Walter in seguito regalò la copia a un amico. Il volume è stato poi conservato nella famiglia del destinatario per discendenza dal 1938. La dedica è di Walter Incledon: «CSC / da / WB Incledon. / Rottingdean / gennaio? 1938».

Quante novità dalle aste tolkieniane

Biblioteca Raynor, Marquette University: collezione J.R.R. Tolkien«Fa parte dei ricordi più belli del collezionista il momento in cui comprò un libro, al quale in vita sua mai aveva dedicato un pensiero e ancor meno un desiderio, soltanto perché lo vide solo e abbandonato a se stesso in balia del mercato e come nelle fiabe delle Mille e una notte il principe fa con una bella schiava, lo acquistò per donargli la libertà. Per il bibliomane, infatti, la libertà di tutti i libri consiste nello stare da qualche parte sui suoi scaffali». Così scriveva Walter Benjamin – egli stesso appassionato collezionista – in un felice saggio che del collezionismo forniva una definizione, per così dire, nobile. Sono affermazioni che immancabilmente fanno ragionare su come il collezionismo stesso si sia evoluto nel tempo: in gran parte dei casi, le grandi collezioni – quelle milionarie – più che una passione costituiscono ormai una forma d’investimento che sempre meno ha a che vedere con l’amore per gli oggetti da raccogliere e salvare dall’oblio. Per certi versi, esse parrebbero ricordare in negativo gli Elfi di Lórien: «Imbalsamatori» (Lettere, 154) del tempo più che conservatori del passato.

36mila euro per la prima edizione dello Hobbit

Libro Lo Hobbit in inglese Una copia della prima edizione de Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien ha triplicato la sua stima all’asta ed è stata venduta per oltre 31mila sterline (36mila euro) dopo essere stata trovata a prender polvere in un cassetto. La copia di 87 anni fa era una delle sole 1500 copie della prima edizione, prima impressione, pubblicate il 21 settembre 1937 in Gran Bretagna da Allen & Unwin. Il primo romanzo dello scrittore inglese in questa edizione include solo alcune illustrazioni in bianco e nero disegnate da lui stesso, è stato trovato nascosto in una cassettiera di una casa nello Berkshire. La sua proprietaria non aveva idea del suo valore o della sua rarità perché l’aveva ereditato da un membro della famiglia, quindi è rimasta scioccata nello scoprire che poteva valere migliaia di euro. E questo ha fatto alzare ancor di più la febbre del collezionismo tolkieniano.