Raddoppia la Tolkien Session al Festival del Medioevo

Dal 25 al 29 settembre torna il più grande evento italiano dedicato al Medioevo, il Festival del Medioevo di Gubbio! Il tema di questa edizione, la quinta, sarà tutto al femminile: Donne: l’altro volto della storia. Anche quest’anno l’AIST vi prenderà parte, sia col proprio stand e la ricca selezione di testi tolkieniani, sia proponendo una giornata di conferenze, la Tolkien Session giunta alla sua terza edizione. Dopo l’esordio nel 2017 con la prima sessione interamente dedicata a Tolkien ed aver confermato la nostra presenza nel 2018 con un nuova mattinata dedicata al Professore, quest’anno l’appuntamento tolkieniano cresce e arriva a occupare un’intera giornata. Venerdì 27 settembre è il giorno dedicato al Professore: la mattina dalle 9:30 alle 12:30 col ciclo di conferenze Le donne nel Signore degli Anelli e il pomeriggio dalle 16:00 alle 17:30 con la tavola rotonda Tolkien tra Medioevo e Modernità con Roberto Arduini, Franco Cardini, Saverio Simonelli e Claudio Testi.
Vi aspettiamo presso il refettorio del Monastero di San Francesco, in piazza Quaranta Martiri!

Le donne nel Signore degli Anelli

  • Pericolose e belle: le figure femminili in J.R.R. Tolkien di Roberto Arduini
    Presidente dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, giornalista, membro del Comitato Scientifico della collana Tolkien e Dintorni della casa editrice Marietti 1820 e co-fondatore della casa editrice Eterea Edizioni. È co-autore e co-curatore di numerosi volumi per le case editrici Bompiani, Marietti, Effatà, Aracne, Cuec, Senza Patria e Routledge University Press. Tiene abitualmente conferenze in Italia e all’estero.
  • Arwen, specchio di Lúthien di Sara Gianotto
    Sara Gianotto è co-fondatrice, responsabile editoriale e caporedattrice per Eterea Edizioni, casa editrice indipendente specializzata nella divulgazione e nello studio del fantastico, in particolare dell’opera di J.R.R.
    Arwen e AragornTolkien. È laureata in Lettere (LT) e in Scienze Storiche e Documentarie (LM) all’Università degli Studi di Torino, e ha un Master in Editoria, giornalismo e management culturale conseguito all’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma ed ha dedicato tutte e tre le tesi a Tolkien (Tolkien e la reinvenzione degli Elfi, Nella Terra di Mezzo. Studio per una bibliografia digitale di J.R.R. Tolkien, La storia editoriale di Tolkien in Italia). È social media manager dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, collabora nell’organizzazione degli eventi, si occupa di grafica e del management dei progetti di crowdfunding.
    Ha partecipato al progetto Tolkien e i Classici con i saggi Tolkien e Dante. Gli Elfi e l’Amore Stilnovistico in Tolkien i Classici I (2015); e Tolkien e Alfieri. Fëanor e i caratteri della tragedia alfieriana in Tolkien e i Classici II (2018), quest’ultimo poi tradotto in inglese per il volume Tolkien and the Classics. È anche autrice del manuale Scrivere in Tengwar (2017).
  • Galadriel, la Dama del Bosco d’Oro di Valérie Morisi
    Valérie Morisi ha conseguito la laurea triennale in Lingue e letterature straniere con una tesi in filologia germanica, Il Medievalismo di J.R.R. Tolkien in The Legend of Sigurd and Gudrún, la cui versione editata, ampliata e aggiornata verrà pubblicata nel 2019 per Eterea Edizioni. Ha una laurea magistrale in Letterature moderne, comparate e postcoloniali con tesi sempre in filologia germanica e tesi dal titolo: Thomas Percy e la riscoperta dei testi islandesi antichi: i poemi non inclusi in Five Pieces of Runic Poetry. Caporedattrice web del sito AIST e saggista, ha collaborato coi TolkienLab dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici, con diversi siti web, tra cui Cultfinlandia e OperaLife, e con la rivista Endóre.
    Ha pubblicato il saggio Storie di viaggi e meraviglie. Lo Hobbit e il Milione di Marco Polo nel primo volume di Tolkien e i Classici, poi incluso nella traduzione inglese della raccolta Tolkien and the Classics col titolo Stories of Wonders and Wanderings: The Hobbit and The Travels of Marco Polo.
    Nel 2018, alla IV edizione del Festival del Medioevo, ha tenuto nell’ambito della Tolkien Session l’intervento Alla ricerca delle origini: l’epica finnica del Kalevala e la mitologia dell’Inghilterra in Tolkien.
  • Éowyn, dalla gabbia alla cura di Elisabetta Marchi
    Eowyn 1Relatrice della Tolkien Session dalla sua prima edizione, Elisabetta Marchi è pedagogista, scrittrice e saggista, vive e lavora a Ferrara. Vice-presidente dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, si occupa di progettazione didattica per la promozione della lettura di Tolkien nella scuola; tra i suoi ultimi lavori in merito, due edizioni del progetto Un Hobbit a Pontelago per la scuola primaria e secondaria di primo grado e J.R.R. Tolkien autore del secolo per la scuola secondaria di secondo grado.
    Collabora ha collaborato coi TolkienLab dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici e con la rivista Endóre presso cui ha pubblicato i saggi Bilbo Baggins e la Contea: una carriera deviante, La Contea di Saruman, La cura e l’armonia in J.R.R. Tolkien e Ildegarda di Bingen, gli ultimi presentati anche come intervento al Festival del Medioevo rispettivamente del 2017 e del 2018.

Tolkien tra Medioevo e Modernità

Franco Cardini insegna Storia Medievale nell’Università di Firenze. È professore emerito di Storia medievale nell’Istituto Italiano di Scienze Umane/Scuola Normale Superiore, Directeur de Recherches nell’École des hautes études en Sciences Sociales di Parigi e Fellow della Harvard University. Ha insegnato anche nelle università di Middlebury e di Barcellona.
Giornalista, saggista, romanziere, tra i suoi volumi, ricordiamo: Le crociate tra il mito e la storia (Nova Civitas, 1971), Alle radici della cavalleria medievale (La Nuova Italia, 1981), Il Barbarossa (Mondadori, 1985), Quell’antica festa crudele (Il Saggiatore, 1987), Francesco d’Assisi (Mondadori, 1989), Europa 1492 (Rizzoli, 1989), Il giardino d’inverno (Camunia, 1996), L’avventura di un povero crociato (Mondadori, 1997), Giovanna d’Arco (Mondadori, 1999), Castel del Monte (Il Mulino, 2000), In Terrasanta (Il Mulino, 2002), Il turco a Vienna (Laterza, 2011), Gerusalemme (Il Mulino, 2012), Istanbul. Seduttrice, conquistatrice, sovrana (Il Mulino 2014).

Saverio Simonelli è vicecaporedattore del Tg2000. Giornalista professionista dal 1997, nel corso degli anni ha ideato, curato e condotto numerosi programmi culturali dell’emittente, . Attualmente cura e conduce la rubrica culturale Terza Pagina.
 Laureato in filologia germanica e traduttore, a fianco dell’attività giornalistica ha pubblicato diversi libri di saggistica tra i quali Il Signore della fantasia (2002) e Gli anelli della Fantasia (2004), per Frassinelli. Ha tradotto dall’inglese e dal tedesco opere di Mann, Luckmann, Von Balthasar. Nel 2010 ha pubblicato per Rubbettino il volume ‘Storie Infinite’ antologia di testi inediti di Michael Ende. Per l’editrice Ancora ha tradotto e prefato la prima raccolta italiana delle poesie di Patrick Kavanagh. Numerosi suoi racconti sono stati pubblicati sulle principali riviste letterarie nazionali. È tra i coordinatori dell’evento editoriale ‘Scrittori in città’ di Cuneo. Dal 2017 scrive i testi de La Notte Sacra della musica a Roma. È docente al Master per redattori editoriali dell’Università di Roma La Sapienza. Dal 2017 è giurato al Premio Strega.

Claudio Testi è presidente dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena e docente di Logica Formale allo Studio Filosofico Domenicano di Bologna. Ha scritto complessivamente 43 articoli, due libri e curato 15 volumi.
Direttore della collana Tolkien e dintorni, di cui ha co-curato otto volumi, inclusi La Falce Spezzata e Tolkien e la Filosofia che sono stati tradotti in lingua inglese nella collana Cömare Series della Walking Tree Publishers. Nella stessa serie in inglese anche la traduzione del suo libro Santi pagani nella Terra di mezzo di Tolkien (2014). È stato co-curatore anche dei due volumi di Tolkien e i Classici e della traduzione inglese inglese che ne è stata tratta.
Ha partecipato come relatore a numerosi convegni nazionali e internazionali, tra cui l’International Medieval Congress di Leeds e il recente Tolkien 2019 per i cinquant’anni della Tolkien Society inglese.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Una Tolkien session al Festival del Medioevo
– Leggi l’articolo Festival del Medioevo: una sessione per Tolkien
– Leggi l’articolo Medioevo fra noi: città tra Storia e Fantastico
– Leggi l’articolo Il Medioevo, e il Fantastico, fra noi
– Leggi l’articolo Esce Tolkien i Classici per l’editrice Effatà
– Leggi l’articolo Pubblicato il libro Tolkien e i Classici II
– Leggi l’articolo Esce Tolkien e i Classici anche in inglese!
– Leggi l’articolo Ecco svelata l’arte di scrivere in Tengwar
– Leggi l’articolo Un Hobbit a Pontelago: il resoconto finale
– Leggi l’articolo Bilbo uno sbandato? Per la Contea era così
– Leggi l’articolo I saggi dell’AIST: La Contea di Saruman

LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Festival del Medioevo
– Vai al sito della rivista Endóre
– Vai alla pagina facebook di Eterea Edizioni
– Vai al sito dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici

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Successo inaspettato per Voci dalla Terra di Mezzo

Evento 3 ottobre - PubblicoUn evento inaspettato, quasi quanto il viaggio di Bilbo Baggins, è stato quest’evento di Verona. Una manifestazione che ha attratto più spettatori di quanto ci si aspettasse e che ha richiesto mesi di duro lavoro da parte di tutto lo staff organizzativo. “Voci dalla Terra di Mezzo”, che ha avuto luogo lo scorso sabato 3 ottobre, è stato uno degli eventi tolkieniani più riusciti della città scaligera, successo che ha avuto come base solida la sinergia fra l’Associazione Culturale Rohirrim, la Compagnia degli Argonath e l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. Il tutto non sarebbe stato possibile senza il sostegno di AGSM, main sponsor dell’evento, e la collaborazione di Delmiglio Editore e Funivie di Malcesine e del Monte Baldo. In un luogo speciale come l’AMO – Arena Museo Opera, molti tolkieniani veronesi e delle zone limitrofe sono riusciti ad radunarsi e ad assistere ad un incontro che, ci auguriamo, sarà il primo di una lunga serie.

La mattinata

Dopo l’inizio della mattinata, riservato a progetti futuri legati a Verona, fra cui la posa della statua di Salgari, il “Premio letterario Fantàsia – Città di Verona” ed il Festival Fantàsia, oltre alla presentazione della neonata Associazione Fantàsia, sullo scoccare delEvento 3 Ottobre - Mattino mezzogiorno ha preso la parola il presidente dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, Roberto Arduini, per presentare la nuova edizione del libro “In te c’è più di quanto tu creda”. Il volume prende il nome dalla mostra omonima, esibizione itinerante che sta tuttora girando l’Italia dopo aver toccato l’Università di Trento e il Meeting di Rimini, e contiene al suo interno diversi contributi di diversi soci AIST, in aggiunta al citato presidente hanno partecipato Giampaolo Canzonieri, Lorenzo Gammarelli, Stefano Giorgianni ed il vicepresidente Claudio Antonio Testi.
Il mattino scorre veloce e porta ad un fugace brindisi fra i presenti, prima che inizino i preparativi per l’atteso evento tolkieniano del pomeriggio.

Il successo pomeridiano

Già mezzora prima dell’inizio di “Voci dalla Terra di Mezzo” la sala si riempie, quasi a sorpresa, superando le attese degli organizzatori. Poco dopo le quindici il noto attacco de “La Compagnia dell’Anello” di Peter Jackson funge da entrata all’ospite principale della giornata, Cristiana Lionello. La celebre attrice e doppiatrice di Galadriel (Cate Blanchett) nelle due trilogie del regista neozelandese incanta il pubblico con un’intervista, durata oltre un’ora, condotta dalla giornalista, critica d’arte e presidente della Compagnia degli Argonath, Roberta Tosi. Fra retroscena del mestiere ed attimi che riportano la memoria all’attività del padre dell’artista, Oreste Evento 3 Ottobre - Intervista LionelloLionello, i minuti passano e la sala dell’AMO si riempie sempre di più. Il personale del museo è costretto, per motivi di sicurezza, a non far entrare più persone del consentito e questo, purtroppo, è il maggior rammarico dello staff organizzativo. Durante l’incontro la nota attrice ricorda quanto sia stata difficile l’esperienza del doppiaggio delle trilogie jacksoniane, non solo per lei ma per tutto il cast, dettaglio che comunque non la spingerebbe a rifiutare se le riproponessero il ruolo in un ipotetico flashback. La fine dell’intervista a Cristiana Lionello, che si dimostra persona squisita ed affabile disponibile ad interagire col pubblico, non pone però fine al flusso di gente. La tavola rotonda che segue ha come protagonisti tre personalità di spicco dell’AIST, Roberto Arduini, Giampaolo Canzonieri e Alberto Ladavas, a cui si aggiungono Roberta Tosi, il vicepresidente dei Rohirrim, Luigi Dassi, e Stefano Giorgianni nel ruolo di moderatore. Un dibattito di quasi due ore, basato su alcune scene tratte dalle pellicole di Peter Jackson,Evento 3 Ottobre - Tavola Rotonda con il coinvolgimento del pubblico si pone come base per un’esperienza da ripetere, anche a breve periodo. Molte le scene analizzate, fra cui: uno dei migliori adattamenti jacksoniani, ovvero “gli indovinelli nell’oscurità” fra Bilbo e Gollum presente ne Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato; la tanto dibattuta scena “dei barili”, da La Desolazione di Smaug, che funge anche da strumento di discussione sul personaggio di Tauriel; la morte di Thorin, da La Battaglia delle Cinque Armate, una libera interpretazione di Jackson che non è piaciuta per nulla agli amanti dei testi tolkieniani; la colazione a casa di Beorn; la salita al Monte Fato di Sam e Frodo, tratta da Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re. A conclusione dell’evento v’è una breve presentazione della raccolta Tolkien e i Classici, che si dimostra, ancora una volta, titolo di grande attrattiva per un pubblico vario ed eterogeneo.
“Voci dalla Terra di Mezzo” si può classificare come uno degli eventi più riusciti a Verona e nel Nord Italia con organizzazione AIST e dei due gruppi veronesi, Rohirrim e La Compagnia degli Argonath. Una manifestazione che pone le basi per una più stretta collaborazione fra le tre realtà tolkieniane. Un particolare ringraziamento va ovviamente al pubblico e allo staff di AMO – Arena Museo Opera per l’aiuto fornito allo staff organizzativo.

ASCOLTA L’INTERVISTA COMPLETA A CRISTIANA LIONELLO

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ALCUNI FRAMMENTI VIDEO DELL’EVENTO

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ARTICOLI PRECEDENTI

– Vai all’articolo A Verona il confronto tra Tolkien e Jackson

LINK ESTERNI

– Vai al sito di AMO – Arena Museo Opera
– Vai alla Pagina Facebook dell’evento “Voci dalla Terra di Mezzo. Pomeriggio tolkieniano a Verona”
– Vai al sito dell’Associazione Rohirrim
– Vai al sito de La Compagnia degli Argonath
– Vai al sito di Delmiglio Editore

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Tiziano Baracchi: «Tolkien? Una sfida d’artista»

Artista: Tiziano BaracchiQualche mese fa vi abbiamo proposto un contest artistico molto particolare. Ho «viaggiato» per internet alla ricerca di illustrazioni che ci descrivessero l’epico scontro di Eowyn contro il Re Nazgul. Ne sono state trovate circa 150, che potete rivedere sul nostro account Pinterest, da tutto il mondo e di ogni genere. La maggior parte delle suddette illustrazioni ritraevano Eowyn sovrastata dal Re Nazgul, toni cupi, circondata dall’oscurità. Quando trovai quella di Tiziano Baracchi rimasi stupita dall’uso della luce e dal diverso angolo di visuale. Eowyn si ergeva sul suo nemico. Lui, quasi implorante con la ferita sulla gamba infertagli da Merry. Lei, il volto sporco dalla polvere della battaglia, rigato dalle lacrime trasparenti. La mano destra alzata che impugnava la corta spada ed il braccio sinistro piegato ed accostato allo stomaco. Il braccio rotto dal colpo infertogli dal Re Nazgul. A guardar bene l’illustrazione troviamo tutti gli elementi della storia. Sullo sfondo c’è anche la battaglia con gli Olifanti ed una cavalcatura Nazgul che si libra nel cielo. All’inizio ero rimasta sconcertata da questa immagine così piena di luce, però poi pensando sono arrivata alla conclusione che durante le guerre e le battaglie spesso splende il sole.
Tiziano Baracchi: Eowyn e il NazgulAlla natura non interessa se si sta’ svolgendo un fatto terribile e sanguinoso nella storia dell’uomo. La natura prosegue il suo corso. Cercando notizie sull’autore, oltre al fatto che è nato a Verona nel 1972 e che è cresciuto sotto l’influenza delle illustrazioni dei manuali di AD&D, ho scoperto anche un’altra cosa molto interessante: Tiziano Baracchi, oltre a essere l’autore di quella magnifica illustrazione ricca di particolari e di molte altre di genere sci-fi è anche l’autore delle copertine dei libri su Artemis Fowl di Eoin Colfer. Sono, ahimè, una vorace lettrice di fantasy per ragazzi e i libri di Colfer mi hanno sempre appassionato. Non mi sono fatta sfuggire l’occasione ed ho deciso di intervistarlo… Non sapete la gioia, quando mi sono resa conto di aver scovato un altro tolkieniano.

L’intervista

Artista: Tiziano BaracchiPrima di tutto ti ringrazio per aver accettato di fare questa intervista. Durante il contest organizzato dalla nostra Associazione abbiamo avuto l’occasione di vedere la tua bellissima illustrazione dello scontro tra Eowyn e il Nazgul, ricca di particolari. Quando sei entrato in contatto con le opere di Tolkien? «Sono entrato in contatto con l’immaginario tolkieniano davvero presto. All’età di 6 anni mi portarono al cinema a vedere un film di animazione come comunemente si fa con i bambini di quell’età, caso volle che si trattasse del Signore degli Anelli di Ralph Bakshi. Tralasciando ogni considerazione critica posteriore e più matura nei confronti di quella riduzione dell’opera di Tolkien (per altro incompleta), rimasi profondamente colpito dall’ambientazione, dalla storia e dai personaggi in essa contenuti, specialmente gli elfi. Da quel momento, spinto dal desiderio di saperne di più, mi avvicinai non solo a Tolkien ma alla letteratura fantastica nel suo complesso».
Sei un professionista, sai cosa significa illustrare il fantasy e la fantascienza. Il mondo epico raccontato da Tolkien è più difficile di altri da illustrare? «Direi di sì, tuttavia non si tratta tanto di una difficoltà tecnica quanto di qualcosa di più concettuale. L’opera del Professore giunge agli artisti di oggi con un enorme bagaglio d’immagini create nei sessant’anni trascorsi dalla pubblicazione. Pressoché ogni artista che abbia lasciato il segno nella storia dell’arte fantasy del periodo a un certo punto si è cimentato con il mondo di Tolkien creando delle vere e proprie “pietre di paragone” con le quali inevitabilmente ci si trova a confrontarsi e dalle quali si viene anche subconsciamente influenzati».
Tiziano Baracchi: DenethorVi sono molti artisti che si sono ispirati, e che ancora lo fanno, alle storie presenti nel legendarium tolkieniano e più precisamente alle storie del Silmarillion. C’è una storia tra quelle che ti piacerebbe illustrare? «Come non essere affascinati e commossi dalla storia di Beren e Luthien?».
Già, come non restarne affascinati… C’è un personaggio preferito della Terra di Mezzo che hai già illustrato o che ti piacerebbe illustrare? «A parte il personaggio che ogni artista tolkienano ha o vorrebbe ritrarre, sto parlando di Galadriel, trovo che la nipote Arwen rappresenti un caleidoscopio di aspetti davvero stimolante».
Ti pongo una domanda che mi viene in mente ogni volta che vedo l’opera di un’artista: dopo l’uscita dei film di Peter Jackson l’immaginario del pubblico è cambiato, plasmato dalle immagini dei film. È difficile riuscire a non farsi influenzare da quelle immagini? «Il film di Peter Jackson rientra tranquillamente tra le “pietre di paragone” citate prima ed è indiscutibile che abbia profondamente influenzato la visione del Signore degli Anelli del nostro tempo ed è un’influenza di tipo biunivoco poiché l’artista si trova a confrontarsi con essa non solo nella fase concettuale del processo creativo (ossia quando si trova a immaginare l’aspetto visivo di uno specifico personaggio, luogo o evento) ma anche quando il prodotto finale raggiunge il suo fruitore che, già soggetto all’imprinting di Jackson, lo affronta spesso con un’aspettativa ben precisa e costruita che non è quella più “naturale” elaborata durante la sola lettura del libro. Per fare un esempio: messo di fronte a una rappresentazione di Legolas, non è raro che l’attuale osservatore medio resti perplesso perché non assomiglia a Orlando Bloom».
Tiziano Baracchi: GollumHai collaborato a molte pubblicazioni, non ultime in ordine d’importanza le copertine per i libri di Colfer su Artemis Fowl. Puoi dirci a cosa stai lavorando adesso? «Attualmente sto lavorando alle illustrazioni per Game of Thrones, il gioco di carte ispirato alla saga A Song of Ice and Fire di George R.R. Martin, prodotto dall’americana Fantasy Flight Games. Per restare in tema di “influenze”, anche qui lo sceneggiato Tv di HBO ha fatto il suo lavoro e, come nota, sebbene si tratti semplicemente di una questione di diritti d’autore, aggiungerei il fatto che il direttore artistico, nell’assegnare agli artisti le descrizioni relative alle illustrazioni da realizzare, sottolinea il perentorio obbligo di evitare qualsiasi riferimento con le immagini dello sceneggiato».
Sarei molto curiosa di sapere se in un futuro prossimo ti cimenterai ancora con qualcosa di tolkieniano. «Dato che lavoro anche sul gioco di carte ispirato al Signore degli Anelli sempre edito da Fantasy Flight Games, questo accadrà abbastanza presto!».
Poco sopra hai parlato delle pietre di paragone, artisti che hanno già illustrato Tolkien negli anni passati mi riferisco a Lee, Howe, Nasmith, i fratelli Hildebrandt per citare solo i più conosciuti; c’è qualcuno tra questi che preferisci e perché? «Direi Alan Lee, le sue matite sono semplicemente eccezionali».
Il Signore degli Anelli LCGAbbiamo parlato del tuo incontro con Tolkien e dei tuoi lavori per i libri di Colfer, nonché del lavoro per il gioco di carte di “Games of Thrones”. Ora parliamo del tuo ingresso nel mondo delle illustrazioni. Come è nata la tua passione e quali sono stati i tuoi primi passi? «Ho avuto la fortuna di crescere per così dire “a bottega”, mia madre è pittrice ed è stata insegnate di disegno alle scuole superiori. dall’inizio mi ha molto incoraggiato a coltivare questa mia passione, in seguito, lavorando in parallelo, spesso ci siamo scambiati osservazioni e “scoperte”. Dai tempi del liceo, sono sempre stato un avido giocatore di ruolo (ora purtroppo meno per questioni di tempo), i manuali di AD & D illustrati da Elmore, Easley e gli altri maestri di quella generazione mi hanno ispirato a disegnare i personaggi del mio gruppo e scene delle loro avventure. Qualche anno fa ho avuto il grande piacere di incontrare Larry Elmore a GenCon, e gli ho detto: «Maestro, è a causa sua che ho cominciato ad occuparmi di fantasy». Lui con sguardo divertito ha risposto: «E questo è un bene o un male?». Posso dire di essere diventato un professionista grazie a internet, la prima porta aperta è stata quella di una collega americana, Ellen Million, con il suo Portrait Adoption: un ‘emporio’ di ritratti di personaggi di fantasy e fantascienza mirato soprattutto a giocatori di ruolo, in seguito mi sono proposto a Fantasy Flight Games e da lì la strada si è definitivamente aperta».
Libri: copertina Artemis FowlC’è una tecnica che prediligi per illustrare? «Fossi un artista rinascimentale con tutto il tempo che mi serve a disposizione lavorerei in olio, non ci sono dubbi. Essendo invece legato ad un vero e proprio ciclo produttivo di cui l’illustrazione è solo una parte, e per di più con clienti quasi sempre oltre oceano, il digitale è diventato una necessità. Tuttavia nei miei lavori cerco sempre di trasmettere la sensazione di un medium tradizionale, evitando il più possibile, concedetemi la metafora, quel retrogusto di “plastica” che può lasciare il digitale».
Hai un’artista di riferimento al quale ti ispiri? «Ce ne sono stati più di uno nel corso della mia evoluzione: da Larry Elmore, passando per Jim Burns, Luis Royo e Todd Lockwood, fino a Donato Giancola, per non parlare di maestri quali Tiziano, Caravaggio e Burne-Jones».
L’ultima domanda che pongo ogniqualvolta mi trovo di fronte a un professionista italiano. Da un punto di vista professionale, in Italia c’è possibilità di crescere o per un illustratore è meglio rivolgersi all’estero? «Qui tocchiamo una nota un po’ dolente. Devo ammettere che l’Italia nell’ambito dell’illustrazione fantasy o fantascientifica oggi non offre molti scenari favorevoli per un aspirante illustratore. Il mio suggerimento è quello di crearsi una presenza on-line, magari su uno dei tanti forum che consentono interazione con i colleghi stranieri, e, una volta costruito un portfolio solido, cominciare a proporsi fuori dai confini nazionali, in particolare negli Stati Uniti. I clienti italiani, spesso, arrivano in seguito. Un ambito relativamente recente e ancora con un buon potenziale di sviluppo, a parer mio, è quello degli autori indipendenti, Tiziano Baracchi: Dain Ironfootin cui, dopo un primo periodo abbastanza “selvaggio” si sta consolidando un processo molto professionale che tende a commissionare a free-lancer i servizi normalmente forniti dalle case editrici, inclusa l’illustrazione di copertine e interni». Pur lavorando principalmente con committenti stranieri, Tiziano Baracchi vive in Italia; spero sinceramente di poterlo incontrare in un futuro prossimo, nel frattempo invito tutti a «fare un giro» sul suo pagina su Devianart. Vi assicuro che sarà un bel viaggio, lasciatevi affascinare dalla sua cura dei particolari e non vi fermate solo a scrutare il soggetto in primo piano… guardate sempre lo sfondo, avrete delle belle sorprese.

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LINK ESTERNI
– Vai al sito sito personale di Tiziano Baracchi
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