Tolkien all’IMC di Leeds 2019

International Medieval Congress LeedsConfermato anche per il 2019 uno dei più importanti appuntamenti accademici del mondo tolkieniano: si tratta dell’International Medieval Congress di Leeds, che per il quinto anno consecutivo propone, grazie all’operato della dottoressa Dimitra Fimi, una serie di interventi incentrati sul Professore. Il congresso, ad oggi il più grande convegno dedicato agli studi medievali in Europa, avrà luogo presso il campus principale dell’università di Leeds dal 1 al 4 di luglio ed il tema generale di quest’anno sono le materialità.
Leeds: Dimitra FimiL’anno precedente, incentrato sul tema della memoria, anche il vice presidente AIST Claudio Antonio Testi ha presentato uno dei suoi studi, André Breton e J.R.R. Tolkien: Surrealism, Subcreation and Frodo’s Dreams, disponibile sul sito Journal of Tolkien Research, una rivista online ad accesso libero, il cui contenuto è a disposizione dei lettori gratuitamente. Testi ci ha inoltre permesso di pubblicare il suo resoconto delle altre conferenze tolkieniane tenutesi nel 2018, di cui potete leggere qui la prima parte e qui la seconda. Potete trovare sul nostro sito anche il resoconto dell’IMC del 2017, redatto da Testi e dal nostro presidente Roberto Arduini.

Le conferenze in programma

Riportiamo di seguito l’elenco degli interventi incentrati su Tolkien, ma chi fosse interessato all’intero ciclo di conferenze, può scaricare il programma completo qui.

Session 130: Materiality in Tolkien’s Medievalism, I (Materialità nel medievalismo di Tolkien, I)
Lunedì 1 luglio 11:15 – 12:45

Organizza: Dimitra Fimi
Modera: Sara Brown (studiosa indipendente)

  • Kristine Larsen, Medieval Automata and J.R.R. Tolkien’s The Fall of Gondolin
  • Deidre Dawson, Tolkien as Letter-Writer (Tolkien come scrittore di lettere)
  • Andrew Higgins, I glin grandin a Dol Erethrin Airi: An Exploration of Tolkien’s ‘Heraldic Devices of Tol-Erethrin’
  • Victoria Holtz-Wodzak, Walking in Legend and on the Green Earth: Building the Verisimilitude of Tolkien’s Secondary World (Camminando nella Leggenda e sulla Verde Terra: costruire la verosimiglianza del mondo secondario di Tolkien)

Session 230: Materiality in Tolkien’s Medievalism, II (Materialità nel medievalismo di Tolkien, II)
Lunedì 1 luglio 14:15 – 15:45

Organizza: Dimitra Fimi
Modera: Kristine Larsen

  • Sara Brown, From Mushrooms to Man-Flesh: The Cultural Significance of Food in the Material World of J.R.R. Tolkien’s Middle-Earth (Dai funghi alla carne umana: il significato culturale del cibo nel mondo materiale della Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien)
  • Gaëlle Abaléa, Corpses, Tomb, and Barrows: The Materiality of Death in Tolkien (Cadaveri, tombe e tumuli: la materialità della morte in Tolkien)
  • Aurélie Brémont, ‘Cleaving the undead flesh’: Solid Blades and Invisible Foes in Middle-Earth (‘Fendere la carne non-morta’: lame solide e nemici invisibili nella Terra di Mezzo)
  • Aslı Bülbül Candaş, Be Careful What You Bring for Your Journey: The Fate of the Fellowship Beaconed by Their Provisions (Attento a cosa porti per il tuo viaggio: il destino della Compagnia indicato dalle loro provviste)

Session 330: Materiality in Tolkien’s Medievalism, III (Materialità nel medievalismo di Tolkien, III)
Lunedì 1 luglio 16:30 – 18:00

Organizza: Dimitra Fimi
Modera: Andrew Higgins

  • Erik Mueller-Harder, Tolkien’s Elvish and Archaic First Map of Middle-Earth: Lost Connections in Space and Time (L’antica ed elfica mappa della Terra di Mezzo di Tolkien: connessioni nello spazio e nel tempo perdute)
  • Brad Eden, The Production of Secondary Manuscript Traditions (La produzione di una tradizione manoscritta secondaria)
  • Sultana Raza, Alan Lee’s Exploration of Tolkien’s Works: The Fall of Gondolin (L’esplorazione di Alan Lee delle opere di Tolkien: The Fall of Gondolin)
  • Joel Merriner, From Finwë’s Winged Sun to the ‘Wheel of Fire’: Tolkien’s Heraldic Emblems as Signifiers in the Works of Sergei Iukhimov (Dal sole alato di Finwë alla ‘ruota di fuoco’: gli emblemi araldici di Tolkien come significanti nelle opere di Sergei Iukhimov)

Session 1046: J.R.R. Tolkien: Medieval Roots and Modern Branches (J.R.R. Tolkien: radici medievali e rami moderni)
Mercoledì 3 luglio 09:00 – 10:30

Organizza: Dimitra Fimi
Modera: Deidre Dawson

  • Andrzej Wicher, How Christian is The Lord of the Rings?: Tolkien’s Work Seen in the Context of the Biblical and Theological Tradition (Quant’è cristiano Il Signore degli Anelli?: l’opera di Tolkien vista nel contesto della tradizione biblica e teologica)
  • Hamish Williams, Tolkien’s Númenoreans and the Phaeacians: An Homeric Source before Plato’s Atlantis? (I Númenóreani di Tolkien e i Fenici: una fonte omerica prima dell’Atlantide di Platone?)
  • Dennis Wilson Wise, A Straussian Approach to Tolkien’s Medievalism: Or, Reading Tolkien’s Literary Adaptations in Light of the Conflict between Ancient and Modern (Un approccio straussiano al medievalismo di Tolkien: o leggere gli adattamenti letterari di Tolkien alla luce del conflitto tra Antico e Moderno)
  • William James Sherwood, The Medieval Faërie from Keats through Morris to Tolkien (La Faërie medievale da Keats, tramite Morris, a Tolkien)

Session 1146: New Voices and New Topics in Tolkien Scholarship: A Round Table Discussion (Nuove Voci e Nuovi Argomenti negli Studi Tolkieniani: una tavola rotonda per discuterne)
Mercoledì 3 luglio 11:15 – 12:45

Organizza: Dimitra Fimi
Modera: Dimitra Fimi
Partecipanti:Anahit Behrooz, Michael Flowers, Dennis Wilson Wise.
La tavola rotonda sarà un’occasione per i nuovi studiosi di Tolkien per condividere approcci innovativi, nuove idee, e aree di ricerca ancora non esplorare: Dennis Wilson Wise proporrà la prospettiva della filosofia politica, Anahit Behruz si focalizzerà sui testi politici e politicizzati di Tolkien, con letture femministe, queer, postcoloniali e di critica ecologica. Michael Flowers discuterà delle ricerche biografiche e d’archivio su Tolkien, sia negli archivi online che in prima persona nelle biblioteche.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien all’IMC 2018, il resoconto – parte 2
– Leggi l’articolo Tolkien all’IMC 2018, il resoconto – parte 1
– Leggi l’articolo Tolkien all’IMC di Leeds 2018
– Leggi l’articolo A Leeds un seminario e 4 conferenze su Tolkien
– Leggi l’articolo Sulle orme di Tolkien 1: l’AIST a Oxford e Leeds
– Leggi l’articolo Sulle orme di Tolkien 3: a Leeds per il seminario
– Leggi l’articolo Sulle orme di Tolkien 4: il convegno medievale

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Dimitra Fimi
– Vai al sito dell’Università di Leeds
– Vai al sito Journal of Tolkien Research

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Il 4/5/2017 svelata la storia di Beren e Lúthien

Tolkien collectionSicuramente avete tutti letto che ci sarà un nuovo libro di J.R.R. Tolkien uscirà nel maggio del prossimo anno: Beren e Lúthien sarà pubblicato nel 4 maggio 2017 a poche settimane dal centenario del momento in cui la giovane Edith danzò per John Ronald nei boschi di Roos nella primavera del 1917 (su come questo momento influenzò le opere di Tolkien è analizzato in maniera eccellente, ad esempio, da Michael Flowers in A Hemlock by any other name…). L’attesa è talmente grande che questo libro è già stato denominato la «Centenary Edition». Come sempre, però, girano molte ipotesi poco fondate su di esso. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Formato ed edizioni

Libro: "Beren and Luthien"Non si sa molto a parte il comunicato ufficiale della Tolkien Estate (lo trovate qui) visto che mancano ancora molti mesi alla pubblicazione. Wayne Hammond e Christina Scull, ovviamente, hanno raccolto tutte le informazioni a disposizione nel loro post sul nuovo libro: «È prevista un’edizione rilegata di 304 pagine (lo si legge su Amazon UK) a 20 sterline e un’edizione deluxe a 75 sterline. Entrambe saranno illustrate con disegni e dipinti di Alan Lee e pubblicate il 4 maggio 2017. In contemporanea, uscirà un’edizione statunitense per Houghton Mifflin Harcourt. Il sito di Amazon UK elenca anche un’edizione Kindle. Non ci sono dettagli su formato e qualità delle edizioni, ma è mostrata un’immagine in cui si vede la sovraccopertina del libro». Anche John Garth ha scritto un ottimo post sul libro, che riassume, tra l’altro, a quale materiale attingerà probabilmente Christopher Tolkien.

I contenuti

Luthien danza nei boschiIl libro esordirà con la storia nella «sua forma originale», che Hammond & Scull presumono sarà la versione più antica superstite pubblicata nel secondo libro dei Racconti Perduti (The Book of Lost Tales 2), The Tale of Tinúviel (anche se c’è qualche piccola speranza che sia possibile ricostruire alcune parti della versione primigenia che Tolkien aveva scritto a matita sotto l’inchiostro della versione pubblicata…). Nel nuovo libro seguiranno poi «passaggi in prosa e in versi da testi più tardi che illustrano il racconto come è cambiato». Presumibilmente, il testo sarà commentato da Christopher Tolkien e questo darà la possibilità ai lettori di avere una visione panoramica della storia, dal punto di vista sia interno che esterno alla storia della terra di Mezzo. L’enfasi sulla singola storia e la sua evoluzione, la sua contestualizzazione tra versioni precedenti e successive, oltre che in mezzo dell’evoluzione del legendarium a cui appartiene. Un tale approccio potrebbe appartenere alla stessa tradizione accademica seguita nel saggio di Gergely Nagy The great chain of reading: (Inter-)textual relations and the technique of mythopoesis in the Túrin story contenuto in Tolkien the Medievalist a cura di Jane Chance (Routledge 2003). È molto improbabile che verranno seguiti i punti di ricerca compiuti nel saggio, ma sicuramente l’impianto dello studio è validissimo e sarebbe utile per comprendere le variazioni di una delle grandi storie del Silmarillion.

Le ipotesi possibili

Christopher TolkienSui contenuti del nuovo libro niente di più si sa, in realtà, anche se si può dire ancora qualcosa. In primo luogo, questo libro non sarà per nulla di simile a The Children of Húrin. Sembra probabile che il libro sarà più accessibile al lettore non accademico che può anche non conoscere The History of Middle-earth, ma non sarà un racconto autonomo diverso dal testo della versione originale. Le variazioni di stile, forma, e anche i cambiamenti nella trama, le idee di Tolkien sull’estetica letteraria, sull’etica, tutto questo merita di essere contestualizzato da Christopher. Ad esempio, Carl Hostetter nel suo articolo Elvish as She is Spoke spiega come i cambiamenti nelle idee e nei gusti linguistici si riflettano nell’evoluzione dei suoi linguaggi inventati, così i suoi cambiamenti nei gusti e nelle idee letterarie si riflettono nell’evoluzione delle grandi storie. Finché il libro non sarà pubblicato non si saprà se contiene nuovo materiale. John Garth, in una post sul suo blog, fa alcune speculazioni intriganti sull’uso di possibili testi scritti successivamente al 1917, ma il comunicato stampa HarperCollins ha annunciato che le storie saranno «presentate insieme per la prima volta». Tolkien EdithUn’altra possibile fonte di nuovo materiale potrebbe essere legato all’aspetto più personale dell’autore, per esempio le citazioni dai diari di Tolkien del 1917 o dalle lettere ai suoi figli circa la giornata di Roos o il significato personale della storia. Raramente, però, in passato si è attinto ai diari dello scrittore, che rimangono tuttora inediti e probabilmente contengono pensieri molto personali. Garth ha suggerito che la descrizione del comunicato si adatta molto a testi che sono alla base del Quenta Silmarillion del 1937. Questa sembra una buona congettura, che certamente si adatta bene alle descrizioni rispetto a una semplice riproduzione della storia di Tinúviel dal The Book of Lost Tales 2, perché offre una spiegazione all’apparente incongruenza del comunicato stampa che parla del «racconto epico di Beren e Luthien» nella «sua forma originale», ma che è stato «accuratamente restaurato dai manoscritti di Tolkien e presentato per la prima volta come una storia completamente continua e autonoma». E che suona un po’ come il metodo tipico che Christopher ha usato ne The Children of Húrin.

LINK ESTERNI:
– Il post sul blog di Wayne G. Hammond e Christina Scull: ‘Beren and Lúthien
– Il post sul blog di John Garth: Beren and Lúthien, a centenary publication (poi aggiornato di nuovo il 20 ottobre 2016).
– L’intervento di Nelson Goering su The LotR Plaza: Beren and Lúthien: Five Questions.
– La pagina ufficiale di HarperCollins: Beren and Lúthien.
– Il comunicato ufficiale di Houghton Mifflin Harcourt: Return to Middle-Earth.

ARTICOLI ESTERNI:
– Leggi l’articolo di Daniel Helen, The Tolkien Society: New Tolkien book: Beren and Lúthien.
– Leggi l’articolo di Alison Flood, The GuardianJRR Tolkien’s Middle-earth love story to be published next year.
– Leggi l’articolo su The Bookseller: New Tolkien tale to come from HC in 2017.
– Leggi l’articolo di Christian Holub, Entertainment WeeklyJ.R.R. Tolkien’s Beren and Lúthien to be published in 2017.
– Leggi l’articolo di Tristram Fane Saunders, The TelegraphNew JRR Tolkien book Beren and Lúthien to be published in 2017.
– Leggi l’articolo di Claire Fallon, Huffington Post: New Tolkien Book Will Tell The Sweetest, Most Middle Earth Love Story Of All Time.
– Leggi l’articolo di Maddy Myers, The Mary Sue: HarperCollins is Publishing J.R.R. Tolkien’s Beren and Lúthien, 100 Years After It Was Written.

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Dopo più di 40 anni sulle orme di Tolkien

Vita: Edith e Ronald TolkienIl 2 settembre di 41 anni fa se ne andava l’uomo che ci ha regalato un sogno. Il 2 settembre 1973, J.R.R. Tolkien salutava il mondo primario per recarsi probabilmente in quella Terra di Mezzo che abbiamo imparato a conoscere attraverso i suoi scritti. Ci lasciava anche per andare a riabbracciare la sua amata Edith, partita appena due anni prima. Da allora entrambi riposano insieme nel cimitero Wolvercote, alla periferia di Oxford. Per ricordare lo scrittore inglese, l’Associazione romana studi Tolkieniani ha deciso di ripercorre un luogo poco conosciuto dell’Inghilterra, la regione dello Yorkshire, che ebbe un’influenza diretta su di lui. Lo facciamo anche perché, a oltre 40 anni dalla scomparsa, sono i molti i luoghi che aspirano alla Terra di Mezzo e al suo autore, non ultima la Nuova Zelanda, terra dove sono stati girate le due trilogie di Peter Jackson.
In Inghilterra, da alcuni decenni i lettori di Tolkien sono andati in visita a Oxford o Birmingham, posando per foto fuori delle case in cui ha vissuto, Oxford: il pub Eagle and Childvisitando i diversi college dove ha studiato o dove in seguito è divenuto “tutor” o docente, rendendo omaggio alla sua tomba oppure perfino andando a bere al Eagle and Child, uno dei suoi pub preferiti. L’industria turistica sta affinando le proprie risorse offrendo Tolkien Tour dedicati. Nell’aprile di quest’anno Birmingham ha pubblicato una brochure sul sentiero Tolkien, brochure che raccomanda di visitare il mulino di Sarehole, Moseley Bog, le case ove Tolkien un tempo ha vissuto, e i luoghi che ha adorato. Un aspetto dannoso del turismo sta però facendo capolino: luoghi che hanno solo un contatto superficiale con Tolkien o, in casi estremi, nessun collegamento in assoluto cercano di saltare sul carro dello sfruttamento turistico.

Viaggio nello Yorkshire orientale

Roos: la chiesaCon la pubblicazione nel 1981 delle lettere di J.R.R. Tolkien (pubblicate in Italia come La realtà in trasparenza e attualmente fuori catalogo) ci si è accorti che un piccolo villaggio a nome Roos, nello Yorkshire orientale, era citato tre volte. Tolkien fu inspirato nello scrivere della principessa elfica Lúthien Tinúviel guardando la sua giovane sposa Edith danzare e cantare per lui in un bosco vicino alle apparentemente insignificanti e arretrate casupole di Roos. Nella Biografia di Tolkien scritta da Humphrey Carpenter, è evidente che lo scrittore fu di stanza per un breve periodo nei dintorni di Roos, e che fu convalescente nel Brookland Officers’ Hospital di Hull, ma il resoconto non è così dettagliato e quel periodo di convalescenza, malgrado il drammatico contesto bellico, non sembra particolarmente significativo nella lunga vita e nella carriera di Tolkien. L’impatto della presenza di Tolkien nello Yorkshire orientale si può però cogliere leggendo Tolkien e la Grande Guerra di John Garth (qui l’edizione Marietti). Libro: "Tolkien e la Grande Guerra" di John GarthÈ chiaro già dal titolo che quest’opera è centrata sulla vita di Tolkien durante la Prima Guerra Mondiale e, quindi, tratta anche della zona di Holderness nello Yorkshire, in maniera più dettagliata di Carpenter. Si ha l’impressione che Garth abbia visitato le località dello Yorkshire orientale e capito come questi paesaggi unici colpirono e ispirarono lo scrittore, in un modo che l’approccio Oxford-centrico della Biografia di Carpenter non raggiunge. Sebbene Garth sia un giornalista, la sua prosa diventa quasi poetica, a tratti, quando descrive le «strane qualità» della topografia e la fragilità del promontorio di Holderness, ricollegandole agli anglosassoni: «Qui il Mare del Nord ha divorato diverse strisce di terreno costiero, rosicchiandosi la strada nel terreno argilloso verso ovest» (p. 331). Garth ha silenziosamente modificato la datazione errata di alcuni eventi fatta da Carpenter e aggiunto dettagli alla scheletrica descrizione della Biografia. Ad esempio la data della danza ispiratrice di Edith a Roos è anticipata dal 1918 alla primavera del 1917 (p. 318); il tempo passato da Tolkien a Thirtle Bridge, Easington e Hornsea è molto rimpolpato e Brooklands viene identificato lungo la Cottingham Road di Hull (p. 316). Malgrado molti angoli nascosti e poco noti di Holderness, di Thirtle Bridge non si parla mai. Easington Barbed WireLa cosa non stupisce, dato che Thirtle Bridge era un accampamento militare temporaneo, costruito solo per le esigenze belliche e che difficilmente avrà lasciato una grande eredità architettonica. Garth evidenzia solo ciò a cui Tolkien stava lavorando mentre era nello Yorkshire orientale e fa analisi molto acute di poesie specifiche e della mitologia che stava lentamente emergendo, spiegando come e perché furono influenzate dai luoghi che lo scrittore frequentava in quel momento.

Il libretto di Phil Matison

Phil MathisonAlla fine nel 2012 è stato pubblicato uno libro un po’ smilzo, ma che ha riempito molte delle lacune biografiche rimaste ancora vuote: Tolkien in East Yorkshire, scritto da Phil Mathison. A differenza dello stile leggero di Carpenter e del taglio poetico-giornalistico di Garth, lo stile accademico si adatta bene alla ricerca: Phil Mathison ha setacciato ogni possibile pezzo di cartolina, busta e rapporto della commissione medica del Dipartimento della Guerra inglese in modo da comporre una cronologia e un itinerario più precisi possibile della permanenza di Tolkien nello Yorkshire orientale. Così sappiamo gli indirizzi esatti in cui Edith e Jennie Grove alloggiarono a Hornsea e Withernsea e per quanto tempo le due donne restarono (p. 20-21). Mathison è perfino riuscito a localizzare alcune strutture del campo di Thirtle Bridge, dimostrando che un paio di esse sono sopravvissute fino a oggi (p. 75). Mathison ha trovato Thirtle Bridgela posizione originaria del Brooklands Officers’ Hospital, che, inaspettatamente, è di fronte all’ingresso principale dell’Università di Hull; e ha anche scoperto che Tolkien fu curato in un secondo ospedale a Godwin Battery, proprio sul lungomare del burrascoso Mare del Nord (pp. 89-93).

La convalescenza di Tolkien

East YorkshireGrazie alle ricerche di Garth e Mathison, è possibile così seguire le orme di Tolkien nello Yorkshire orientale anche se, a causa dei documenti ancora secretati sulla guerra, alcuni dettagli rimangono ancora sfuocati. Il suo arrivo era previsto dopo il 27 novembre 1916, ma Tolkien non arrivò nello Yorkshire orientale prima del 19 aprile 1917. Poco dopo Edith abitò al n. 1 di Bank Terrace, a Hornsea, perché pensava che Tolkien sarebbe stato dislocato nel vicino Hornsea Musktry Camp. Però, quando divenne chiaro che sarebbe stato al più lontano Thirtle Bridge Camp, Edith lasciò Hornsea. Non risultano missive per le sei settimane dopo che Edith lasciò Bank Terrace, pertanto o le lettere sono andate perdute oppure non erano necessarie. È possibile che i due sposini possano aver avuto la possibilità di stare insieme per queste sei settimane, grazie a una possibile licenza del soldato Tolkien. Alla fine di questo periodo Edith abitò a Whiternsea, che era a sole tre miglia dal campo di Thirtle Bridge. Nel maggio 1917, Edith danzò vicino Roos, e divenne l’ispirazione per Lúthien e Beren. Il 13 agosto Tolkien fu ricoverato per la prima volta al Brooklands Officers’ Hospital. Complessivamente passò più di 20 settimane dei diciotto mesi vissuti nella zona negli ospedali dei paraggi. Fu al Brooklands che gli fu possibile dedicare il più lungo periodo di concentrazione fino a quel momento sulla sua mitologia emergente. In quel periodo scrisse la prima versione del Racconto di Tinúviel e del Racconto di Turambar. Questi sono probabilmente i due racconti centrali e più importanti tra quelli che compongono Il Silmarillion, e avrebbero occupato gli scritti fantastici di Tolkien nei decenni a venire. Mentre Tolkien era ricoverato, si trovava sotto la supervisione di Margaret Strickland-Constable (1873-1961), una proprietaria terriera della zona che dirigeva l’ospedale (in Garth, p. 316). 19.Margaret Strickland-ConstableLa donna era una acuta linguista, sembra conoscesse il tedesco, il francese, lo svedese, il norvegese e il danese e potremmo chiederci se lei e il futuro scrittore discussero dei comuni interessi. Nella Biografia di Carpenter è scritto che, mentre era in ospedale, Tolkien migliorò la sua conoscenza dello spagnolo e dell’italiano e iniziò perfino a studiare il russo. Ovviamente i linguaggi inventati da Tolkien hanno un ruolo cruciale nello sviluppo delle sue storie e lui ebbe la possibilità di passare molto tempo ampliando il lessico e la grammatica del Quenya e del Goldogrin, fornendo così un importante substrato linguistico per il suo mondo immaginario.

Cosa c’è ancora da sapere?

HornseaBank TerraceDopo la ricerca di Mathison non ci dovrebbe essere molto nuovo materiale da scoprire riguardo alla permanenza di Tolkien nello Yorkshire orientale, ma possiamo sempre sperare. Qualche interessante elemento da chiarire rimane. Per esempio, quando Tolkien era nella guarnigione dell’Humber andò a Dunstable per sostenere un esame di un corso per segnalatori nella seconda metà di luglio 1917. L’attività di Tolkien come ufficiale delle Trasmissioni dei segnalatori è legata in qualche modo ad altri edifici risalenti la I Guerra Mondiale nella zona di Holderness? È qualcosa di cui non hanno parlato né Garth né Mathison. Nel 1916, secondo lo storico locale Jan Crowther, un riflettore sonoro fu eretto a Kilnsea per ascoltare gli Zeppelin e altri aerei tedeschi in avvicinamento. Il suono veniva raccolto dal disco concavo sulla testa di raccolta, montata su un tubo metallico tutt’ora visibile nelle foto moderne, sul quale era montato un rudimentale microfono. I cavi da questo portavano a una trincea nella quale un operatore con delle cuffie sarebbe rimasto in ascolto di aerei in avvicinamento e avrebbe dato un preallarme. Accoustic Mirror cropProbabilmente non sapremo mai se Tolkien era uno di questi “ascoltatori”, ma in ogni caso quando era a Kilnsea non può non aver visto quella monumentale costruzione in cemento. Tra l’altro questo pezzo di cemento alto più di 5 metri è l’unico monumento di Kilnsea! Tolkien passò mesi nelle zone di Easington e Kilnsea in inverno e, come abitante delle Midlands occidentali, zona interna protetta dalle intemperie, deve aver visto in prima persona, forse per la prima volta, le vere capacità distruttive del mare. Naturalmente, le zone intorno Birmingham sono particolarmente importanti per capire la vita e le opere di Tolkien, ma lo Yorkshire orientale, malgrado sia legato a Tolkien per un periodo più breve, ha comunque avuto una parte cruciale nella sua vita e come fonte d’ispirazione per la sua nascente mitologia. L’isolamento di Hull non gioca a suo favore, nota solo per ospitare l’università in cui il poeta e scrittore Philip Larkin lavorava. Hull e Holderness sono spesso messe da parte dal flusso principale del turismo tolkieniano a causa della loro posizione geografica, ma ora sembra vengano sommerse dalle affermazioni poco supportate di altre località. Tolkien afferma chiaramente che «il nucleo della storia di Lúthien Tinúviel e Beren nasce da una piccola radura nel bosco, piena di cicuta (o altre ombrellifere bianche) vicino Roos, sulla penisola di Holderness». Una citazione esplicita di Tolkien non può essere vantata da Puzzlewood, Kinver Edge, The Burren, dall’Etiopia o da Pawneeland negli Stati Uniti. Sarehole MillGli studiosi interessati alla vera ispirazione per la narrativa fantastica di Tolkien probabilmente ricorderanno per sempre i nomi di Roos e dello Yorkshire orientale. Come far sapere al pubblico del collegamento tra Tolkien e queste regioni nascoste? Il ruolo di Hull come Città della Cultura sarà nel 2017, che coincide con il centenario della permanenza di Tolkien nella zona e, cosa più importante con il centenario della genesi della Racconto di Beren e Lúthien. Speriamo che qualche intraprendente appassionato di Tolkien si assicurerà l’organizzazione di un evento per celebrare e commemorare questa occasione letteraria molto importante e, contemporaneamente, cementare il collegamento tra Tolkien e queste zone nella mente di un maggior numero di persone.

Tutte le fotografie della gallery e le corrispettive nell’articolo sono copyright di Michael Flowers (2014) se non segnalato altrimenti.
L’articolo è stato scritto grazie alle traduzione di Norbert Spina, che ringraziamo per la collaborazione

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LINK ESTERNI
– Vai al sito Tolkien Society inglese
– Vai al sito ufficiale della Bbc

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